Associazione Italiana Radioascolto
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Altri ascolti milanesi con il Perseus e la filare T2FD sul tetto
6080 25/8 1845 VOA, Moepeng Hills, Botswana, English, tk about Sao Tome, good
6089.86 25/8 1849 FRCN Kaduna, Nigeria, Kaduna, talks, poor/weak
6100 25/8 1859 "Radio Serbia Internacional", Bosnia, start Spanish prg, very good
6129.86 25/8 1902 TWR, Swaziland, songs, id 1905 mentioning Manzini and start in Portuguese, fair
7280 25/8 1912 Voice of Vietnam, Hanoy-Sontay, English, reports and science, fair/good
7585 25/8 1920 Radio Farda, via Sri Lanka, Farsi, songs, ids, good
11510 25/8 1838 Denge Kurdistana, via France, talks, songs, Kurdish, good
11735 25/8 1826 ZBC, Zanzibar, Tanzania, talks in Swahili, fair
11750 25/8 1829-1830* SLBC, Sri Lanka, songs, s.off. Reported as Asia Sce. Good
11840 25/8 1835 AWR, Meyerton, South Africa, id and talks in English, good
12120 25/8 1831 Radio Pilipinas, Tinang, talks in Tagalog, fair/good
15140 25/8 1823 Radio Sultanate of Oman, Arabic talks, fair/good
15345.3 25/8 1820 RAE, Argentina, English program, fair
15425 25/8 1815 Radio Free Asia, Tinian, Marian, Korean, long talks, good
15580 25/8 1810 VOA, Botswana, English, African reports, good
15650 25/8 1805 HRA, Greece, Music & sport, Greek, very good
WWSU è un ottimo programma per il logging degli NDB (Non-Directional Beacon).
WWSU è prodotto e distribuito da Alex Wiecek, VE3GOP, tramite il suo sito web personale, Alex's Longwave Page. Il programma attualmente è arrivato alla versione 6.4.0.1.
Il link che riporto qui di seguito rimanda ad un post del mio blog, in cui ho cercato di offrire una panoramica sulle funzioni principali di questo programma, che ho trovato molto utile per chi si diletti nella "caccia" agli NDB.
3' edizione Mercatino scambio Radio
d'epoca,radio surplus militari,civili,componentistica......a Genova Palacep di
Voltri in comodo complesso sportivo AL COPERTO con servizi e BAR piu comodo
parcheggio senza barriere architettoniche,ingresso gratuito solo SABATO 11
ottobre 2014 (visitatori entrata ore 9,espositori ore 7 per allestimento fino a
pomeriggio inoltrato ).
VI
ASPETTIAMO NUMEROSI !!!
Organizzato da Carlo ik1xcu ed A.R.I. Genova
Al Mercatino
di Genova sara' possibile visionare una riproduzione funzionante sui 40 metri
della Radio della Tenda Rossa ( l'Ondina 33 ) che Biagi uso' al Polo Nord nel
1928 durante il naufragio del Dirigibile Italia di Umberto Nobile
La
radio della Tenda Rossa di Giuseppe Biagi, Ovvero la Ondina 33 di Giulio Salom
I1MT
La sera del 3 giugno 1928 ero presso la tenda,
accanto alla mia stazione ricevente, e ascoltavo i comunicati della stampa di
Roma, trasmessi dalla stazione di San Paolo. A un tratto un brivido mi corse
per le vene, sentendo e scrivendo queste parole : “ Un radiodilettante russo
asserisce di avere ascoltato il segnale dell’ “Italia” dalla Terra di Francesco
Giuseppe. E’ stato dato ordine alle stazioni russe di prestare molta attenzione
“.Io dissi piano al Generale e al Tenente Viglieri : “ci hanno sentiti “.E
poiche’ il Generale si mostrava incredulo, gli passai il testo della
comunicazione .Egli lesse e una luce di gioia gl’illuminò il volto, mentre il
Viglieri destava i dormienti per comunicare loro la grande notizia. Finalmente
un raggio di sole penetrava le tenebre che ci avvolgevano… ( tratto da “ I miracoli della radio nella tragedia
polare Biagi racconta” Mondadori 1929 )
LA MIA RIPRODUZIONE
DELLA STORICA RADIO
Affascinato da sempre dalla spedizione del Dirigibile Italia di
Umberto Nobile e dal ruolo vitale che ha avuto la Radio nella sfortunata quanto
entusiasmante avventura Polare,mi sono deciso a realizzare una riproduzione
della famosa Ondina 33,il trasmettitore di emergenza di bordo in onde corte che
il Radiotelegrafista Giuseppe Biagi, utilizzo' dal Pack al Polo Nord nel 1928
per trasmettere l's.o.s. che venne ascoltato dal radioamatore sovietico Nicolaj
Schmidt.
La
radio originale (ne furono costruiti 6 esemplari ) e' normalmente conservata
nel Museo dell'Arsenale della Marina Militare a La Spezia ed esposta in questo
periodo fino a settembre 2014 in opportuna sala a disposizione, assieme a tanti
altri cimeli dei primi del 900,per essere toccata ed ammirata, grazie ad un
evento : " Da Marconi al tablet " voluto dal Museo ed organizzato in
collaborazione della sezione ARI di La Spezia.
Non potevo quindi, non
fare una visita preliminare al Museo, l'anno scorso,per visionare l'estetica, le
dimensioni e tutte le informazioni catturabili fotograficamente per ottenere
dati preziosi.
Grazie all'amico Andrea
Ferrero dell'Aire Piemonte, il quale gentilmente mi ha procurato la manopola
demoltiplicata Allocchio Bacchini originale della sintonia, e grazie ai suoi
consigli,sono potuto risalire anche alla disposizione dei componenti
all'interno e ricavarne una mappa millimetrata piu o meno precisa, come quella
dei comandi a frontale.
Lo schema elettrico originale di quello che in fondo, altro non e'
che un oscillatore di potenza Hartley che usava un triodo a riscaldamento
diretto tipo Philips TB04/10 da circa 10 watt massimi di potenza dissipabile (
circa 5 in antenna ),si trova facilmente in rete.
Sono stato pero'
combattuto se realizzare una riproduzione piu o meno fedele anche
circuitalmente che mi avrebbe pero' impegnato di piu nel ricercare i componenti
originali per ottenere poi un trasmettitore dalle caratteristiche tecniche
" mediocri " ,oppure scegliere un progetto valvolare che mantenesse
un certo fascino ma perseguendo obiettivi tecnici piu ambiziosi, compatibili
coi moderni apparati radio riceventi in telegrafia. Ho scelto la seconda idea. La mia riproduzione impiega quindi un moderno
VFO a stato solido tipo Vackar con ottima stabilita' in frequenza e buone
caratteristiche di purezza spettrale.
Ho
ottenuto da questo poco meno di 10 mW di potenza su 50 ohm sulla banda
amatoriale da me scelta dei 40 metri e limitando l'escursione della sintonia da
7000 kHz a poco piu' di 7050 kHz,fetta usata per la CW. Il segnale del VFO che
e' sempre acceso con i 12 volt di alimentazione presenti, pilota un doppio
stadio valvolare d'amplificazione che utilizza una 6AG7 metallica e una 6L6
( tubi di facile reperibilita' e dai modici costi ).
Con circa 360 volt di
alimentazione anodica,ho ottenuto su 50 ohm, circa 10 watt.
Un opportuno circuito di ritardo accensione filamenti, ideato
dall'amico Crapella Vittorio,mi ha consentito di mettere in serie i filamenti
dei 2 tubi ( usando anche opportune resistenze di bilanciamento carico ) a 6,3
volt ciascuno che si accendono gradualmente in 8 sec. circa per poi alimentarsi
a regime a tensione di batteria ( che notoriamente ha grandi spunti di corrente
che avrebbero rischiato di danneggiare le valvole ).
Per
ottenere i 360 volt di anodica,ho scelto un opportuno inverter ad hexfet e
trasformatore 12 + 12 / 220-380 volt ad integrato oscillatore e regolatore
stabilizzato per avere tranquillamente oltre 100 mA con variazioni da vuoto a
carico di pochi volt. Ho equipaggiato il modulo di alimentazione di piccola
ventolina a 12 volt da computer.
Nella radio originale di
Biagi ( progetto di Giulio Salom I1MT consegnato alle officine R.T. di Spezia
che la realizzarono apponendo la scritta Ondina tipo " S" in onore al
suo progettista "S"alom ),l'anodica del triodo e' ottenuta con bobina
AT di motocicletta dell'epoca da 4 CV.E' stato aggiunto un contatto vibrante a
mo' di rocchetto di Rumkorff che consentiva la trasformazione della corrente
continua di batteria in tensione alternata pulsante. Sul frontale della radio
originale e' presente, oltre alla manopola di sintonia,una piccola manopola che
comanda un reostato per variare la corrente di filamento a 8 volt, prelevata
dalla serie a 12 volt principali. Nella mia riproduzione, tale comando e'
sostituito dall'accordo in antenna. Visto lo schema originale e data
l'impossibilita' di indagare nell'interno del modulo di AT della Ondina ( se
non coi raggi X visto che pare tutto vulcanizzato ),e' probabile che l'assenza
di rettificatore abbia consentito al triodo di trasmettere un onda telegrafica
modulata dal tono di vibrazione del rocchetto con conseguente ricezione piu
facilitata. Stando anche ad alcune foto tratte da " Le Radio del Generale Nobile " di Soresini dove si vede la pubblicità' della bobina, sembra che la stessa, di dimensioni ridotte,sia stata
incorporata nel modulo interno piu grosso. Nella radio originale si notano
particolari di pece o altri materiali analoghi che fissano il meccanismo
vibrante in testa.
Tralasciando
l'idea di farmi costruire la cassetta in legno da un falegname di professione
con relativi costi ,ho acquistato da Ikea alcuni pannelli di legno pino chiaro
spessi 18 mm che mi sono fatto tagliare dal Faidate' di fiducia , incollati e
avvitati opportunamente per realizzare, tenendo presente il futuro spessore del
pannello frontale in bachelite da 10 mm, una cassetta larga 550 mm, alta 220 mm
e profonda 250 mm ( misure tratte dalle proporzioni fotografiche con le misure
degli strumenti Weston da pannello e dal libro di Biagi del 1929 " I
miracoli della radio " Biagi racconta ).L'uso di levigatrice orbitale, mi
ha consentito di pareggiare alla perfezione i pannelli assemblati come di
levigare il pannello di bachelite per prepararlo alla verniciatura ( la
bachelite originale era troppo tendente al rosso mentre l'originale e' sul
testa di moro ).
Con opportuno impregnante
in gel all'acqua e dando diverse mani,ho cercato di dare il colore migliore al
legno economico.
Reperire il pannello
spesso in bachelite non e' stato facile. E' un materiale ormai usato piu poco
ma,via e-bay,ho trovato una ditta in Calabria che l'aveva. Il taglio dovuto
alla rifilatura a misura e' stato altrettanto difficoltoso. Solo lo stesso
Faidate' dove mi sono rivolto per il taglio dei pannelli di Ikea, ha voluto
lavorarlo. Gli altri a cui m'ero rivolto non volevano rovinare il filo delle
lame delle troncatrici ( lame peraltro riaffilabili nel tempo ). Per i tre
grossi fori degli strumenti ho usato apposita punta da trapano a colonna con
lame laterali regolabili tipo compasso.
Da Leroy Merlin dove si
trova quasi tutto, le cerniere in ottone del pannello superiore, le chiusure a
gancetto laterali e la cerniera lunga in ottone a compasso interna laterale.
Per il telaietto metallico interno che ospita i circuiti e le due
valvole, avrei potuto acquistare una teglia da forno in alluminio già fatta ,se
non fosse stato che la mia consorte mi avesse suggerito l'idea solo dopo che
avevo realizzato il tutto da un grande foglio da 1,2 mm in alluminio spendendo
energie per il taglio e la piegatura...almeno c'e' stata la soddisfazione di
" plasmare " il metallo come il legno della cassetta quasi come un
vasaio plasma la creta...hi ! :-)
Il VFO a stato solido e'
stato il primo ad essere realizzato. Inizialmente avevo usato per l'oscillatore
un toroide ad alta permeabilita' ma l'oscillazione non avveniva. Solo con
l'impiego di 2 toroidi Amidon appaiati, ho potuto ottenere l'oscillatore
desiderato limitandone l'escursione in frequenza con opportuno condensatore NPO
in serie al variabile principale.
Mi sono compiaciuto
perche' la deriva in frequenza del VFO da spento a dopo acceso da 1 ora,non
supera la decina di Hertz su 7 MHz.
Le armoniche sono
piuttosto soddisfacenti tranne la seconda che era solo 36 dB sotto e ho dovuto
variare la polarizzazione dello stadio finale impiegando un 2N3866.
Tale seconda armonica e' stata poi smorzata durante
l'amplificazione dal circuito risonante parallelo interstadio valvolare e da
una trappola che ho previsto sull'uscita della 6L6 nella basetta wattmetro
passante. Ora,tranne la seconda che e' a - 46 dB,le altre sono tutte 50 dB
sotto.
La radio originale
prevede,tutto a sinistra, per misurare la corrente RF d'antenna,un termoamperometro
RF Weston da 1 A di non facile reperibilita'.In altre riproduzioni viste, ho
notato la presenza di un termoamperometro da 2,5 A f.s.,come quello regalatomi
dal mio amico Carlo ( un pregiato Signal Corps. ) ma con 5/10 watt non credo
manco si possa muovere,cosi,pensando di sfruttare 3 strumenti Siemens in
bachelite nera gia in mio possesso rispettivamente da 10 mA,10 mA e 1 mA (
visti a 50 euro cad. su e-bay ),e rifacendo le scale con opportuni
shunts,aprendoli per grattare le vecchie scritte e rifarle coi trasferibili,ho
ottenuto i tre strumenti che volevo :
1 amperometro DC da 8 A
f.s.
1 milliamperometro DC da
200 mA f.s.
1 wattmetro passante 0/20 watt
Ultimato l'assemblaggio
dei circuiti sotto il telaietto,con l'amico Carlo, visto che gia' avevo provato
ad accendere il TX con buoni risultati ma con scarsa potenza in uscita ( m'ero
scordata una capacita' che avevo previsto in parallelo al variabile del
circuito LC interstadio per " centrare la sintonia " ),abbiamo
riallineato il TX portando la tensione RF sulla griglia della 6L6 da pochi volt
ad oltre 30 e con 10 watt in uscita e diminuzione della corrente anodica
assorbita da 120 mA ( pericolosi ) a 70 circa. La prova d'ascolto del tono
trasmesso con Racal 1792 e' stato a dir poco strabiliante .Assenza di residui
di alimentazione ( 200 Hz ) e stabilita' in frequenza perfetta con clicks di
manipolazione praticamente nulli.
In ultimo ma non meno
difficoltosa e' stata la ricerca,sempre via e-bay,dei caratteri bianchi
trasferibili per realizzare le scritte sul pannello, protette poi da pennellate
di vernice opaca protettiva acrilica all'acqua.
Ho pensato di montare una lampadinetta al neon per monitorare
l'anodica all'interno della Radio...tanto per ricordare che i condensatori
elettrolitici, a radio spenta, non si scaricano immediatamente...con
conseguenti scosse per dimenticanze associate a manovre maldestre .Dei 4
morsetti laterali della Ondina 33 originale previsti per i 12 volt generali e
gli 8 volt del filamento del triodo,ne ho utilizzati 2 per portare fuori il
parallelo del tasto telegrafico entrocontenuto ( comprato ad un mercatino ) e
manipolare con altre modalita'.
I miei particolari
ringraziamenti vanno ad Andrea Ferrero dell'Aire di Torino che ha avuto la
pazienza di leggere le mie concitate quanto numerose e-mails, preso dalla
passione entusiastica dell'autocostruzione e all'amico Carlo Bovone ex collega
Sip,ora Telecom Italia, meticoloso tecnico metrologo e studioso accademico.