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venerdì 12 agosto 2016
Il Video: guida pratica all'uso della chiavetta SDR
La tecnologia SDR offre la possibilità di divertirsi con poca spesa, utilizzando una semplice chiavetta SDR (DVB-T stick) acquistabile con pochi euro. Occorre però sapersi districare con il computer, ovvero la corretta installazione del driver e dei programmi necessari.
Budd Churchward ha realizzato un ottimo video che ci guida passo passo a installare una chiavetta SDR e a usarla con il programma SDRsharp, oltre che con ADSBsharp e ADBSscope (questi ultimi due programmi servono per ricevere i transponder degli aerei, ovvero i segnali ACARS.
Il video è in inglese, ma è realizzato "in modo lento" per cui mi pare molto chiaro anche per chi non sa bene l'inglese ma aguzza gli occhi, magari fermando la riproduzione per riguardare le immagini che interessano. CLICCA SOTTO:
Loop HF ” Esperienza di autocostruzione"
La loop magnetica durante le prove sul balcone |
Di Rodolfo Zucchetti
L’ idea
La loop magnetica è un’ antenna che mi ha sempre incuriosito per il suo anticonformismo: geometria circolare, invece che a segmento; campo magnetico, anziché elettrico. Inoltre, considerate le sue dimensioni contenute, può essere una soluzione per chi, come me, non può o non vuole installare impianti vistosi nel tetto di casa.
Il progetto che descrivo non ha la pretesa di essere esaustivo, anche perché le mie conoscenze e competenze sono a livello di semplice sperimentatore empirico, appassionato sì, ma tutt’ altro che esperto. Comunque riferirò risultati reali, con verifiche che potranno essere utili per analoghe esperienze. Riguardo la teoria, ho capito che la famiglia delle loop–quad trova applicazioni prevalentemente agli 80 m alle VHF, ma anche oltre, fino alle UHF. Come noto, queste antenne agiscono sul campo magnetico (visto dal lato trasmissione, ma in ricezione vale il principio della dualità) ossia generando in prima istanza un campo magnetico variabile ,che a sua volta genera un campo elettrico variabile.
In condizioni di campo lontano (generalmente a distanze superiori a circa una lunghezza d’onda ), i due campi H ed E si disporranno perpendicolarmente come in figura :
Il lobo di ricezione-emissione è qui di seguito rappresentato con vista della loop dall’ alto (in rosso). L’ antenna è direttiva longitudinalmente al piano del cerchio; ortogonali, sono invece i nulli, le aree “sorde” del sistema:
Queste caratteristiche determinano la capacità di reiezione di taluni disturbi ed interferenze, che si apprezza in ricezione, nel rapporto segnale/rumore, nonostante l’ intensità del segnale sia più bassa di altre antenne con maggiori dimensioni .
La circonferenza della loop dovrebbe essere L <= 1/10 ƛ. Per non dilungarmi in formule (per me troppo complicate) riferirò semplicemente che con un opportuno circuito risonante L C (induttivo capacitivo) si possono ridurre le dimensioni ad un metro di diametro per operare dai 7 ai 30 MHz, cioè nelle bande che più interessano l’ attività radioamatoriale. L’ efficienza dell’ antenna in trasmissione, rispetto al classico dipolo, cala con la frequenza: con le suddette dimensioni, sui 40 m. è solo del 15 % circa. Praticamente si trasmette in QRP! Per scendere fino alla banda degli 80 m occorrerebbe un diametro di 2 m: troppo per i limiti d’ ingombro e di peso che mi sono prefissato. Insomma anche la loop somiglia alla coperta di Linus: da qualche parte si è scoperti! Io ho scelto il seguente compromesso:
circonferenza: 3,90 m ; diametro: 120 cm ; diametro conduttore: 22 mm ; così il rendimento sarebbe il seguente: 25% a 7 MHz; 80 % a 14,2 MHz; 95% a 21,5 MHz. Oltre questo limite di frequenza il condensatore variabile (5-500 pf) non accorda. D’ altronde ho preferito farla funzionare sui 40 m rinunciando ai 10m, anche perché le dimensioni di altri tipi di antenna su quest’ ultima banda sarebbero state comunque contenute, ad esempio 2,5+2,5 m il dipolo un quarto d’ onda. Il mio personale problema era realizzare, appunto, un’ antenna di dimensioni contenute dai 7 MHz in su. Per i calcoli della loop e del valore di capacità richiesto per il condensatore variabile ho usato uno dei “Magnetic loop antenna calculator” reperibili sul web: [XLS] Magnetic loop calculator – Saunalahti.
La costruzione
Il materiale acquistato per il mio prototipo è il seguente:
- 5 m (poi tagliato 3,90 m) di tubo di rame 22 mm diametro ricoperto pvc, presso negozio
materiale idraulico.
- Un condensatore variabile sottovuoto “Jennings-Collins” 5-500 pf motorizzato, acquistato da un ebayer israeliano.
Si possono trovare condensatori di questo tipo di fabbricazione russa più economici; oppure variabili a farfalla, l’ importante è che sopportino le altissime tensioni RF!
Come sostegno ho utilizzato un tubo in plastica rinforzato da un listello battiscopa di legno !
Nel punto della circonferenza della loop opposto a quello dove è stato inserito il condensatore si colloca l’ elemento di accoppiamento. Dopo faticosi tentativi con il metodo del miniloop (diametro circa 1/5 della loop grande), ho preferito costruire un gamma match con il quale sono riuscito a trovare il punto giusto di contatto sul cerchio per il minimo di R.O.S. Devo dire che questa operazione ha richiesto molta pazienza e se non avessi avuto l’ analizzatore d’ antenna (MFJ 259B) non credo proprio che avrei potuto tarare l’ antenna.
La fase più critica si è rivelata la sintonizzazione col condensatore variabile: dopo aver trovato con il gamma match il più basso R.O.S. possibile su una frequenza prossima a quella da ottimizzare (ho cominciato su 7100 KHz circa), si regola il variabile per raggiungere finalmente 1,1. Ebbene, azionando il motorino con comando elettrico e regolatore di velocità, non mi è stato mai possibile fermare il punto esatto, cosicché, per sintonizzare il variabile, dovevo muovere l’ ingranaggio del Jennings a mano e tener d’ occhio l’ analizzatore d’ antenna. Questo è un problema costruttivo che non ho avuto tempo di risolvere. Invidio coloro che riescono a calibrare il variabile ad orecchio e con l’ uso dello strumento SWR della radio.
I risultati
Contrariamente a quanto mi aspettassi, la loop soffre in prossimità degli ostacoli e deve essere posta libera per non risentire delle onde stazionarie. E’ pur vero che durante le mie prove sono riuscito talvolta ad avere 1,1 nell’ interno di casa, ma al minimo spostamento per sfruttare la direttività i valori salivano in modo critico. La mia intenzione di installarla permanentemente sul balcone è perciò da scartare, sarebbe invece necessario issarla sul tetto munita di rotore e controller del variabile a distanza.
Alla prova di ascolto e di trasmissione, confrontando questa loop con l’ antenna filare end fed (12 m ) di lunghezza; bande 40, 20, 10 m; configurazione L invertita, metà orizzontale sul tetto, metà verticale a scendere sul balcone) posso riferire questi rapporti significativi:
40 m. QSO con IV3/YO8CNA RST ricevuto 58 con la loop, 59 con la filare
20 m. QSO con OZ7TM RST ricevuto 59 con la loop, 59+con la filare
E di seguito, con la loop sempre sotto di circa un punto, sia in ascolto, sia in trasmissione (100W). Molti lodano la silenziosità della loop, che compensa il più basso livello di segnale, a tutto vantaggio dell’ intelligibilità. Io questa differenza l’ ho percepita poco col mio…orecchiometro! Il meglio di sé questa antenna lo dimostra, secondo le mie prove, nell’ ascolto sulle bande alte, dove l’ effetto direttivo si fa più efficace. Sui 40 m. i risultati sono appena discreti, d’ altronde le dimensioni sono un limite ineludibile e l’ efficienza è ridotta ad un terzo rispetto al dipolo. In definitiva è stato per me un esperimento più impegnativo del previsto, ma divertente ed aperto ad ulteriori prove e perfezionamenti.
JK3ZCR - Un Club di radioamatori molto in gamba
Durante l'annuale "visita parenti", qualche anno fa, mi sono recato al museo di Sayamaike, che si trova ad Osaka Sayama, un'antica città giapponese nel Kansai .
In questo bellissimo museo, creato da uno dei più grandi architetti giapponesi Tadao Ando, è conservata l'antica diga del lago artificiale risalente al periodo di Asuka all'inizio del 7 ° secolo DC. E' il più antico bacino idrico giapponese ha quasi 1.400 anni, ed è ancora in uso.
Ha una capacità di 2,8 milioni di metri cubi. I lavori di riparazione hanno coinvolto un numero di figure storiche, come Gyoki, un prete buddista nel periodo Nara, Chogen, un prete buddista del periodo Kamakura, e Katagiri Katsumoto, un samurai nel periodo Edo.
Ha una capacità di 2,8 milioni di metri cubi. I lavori di riparazione hanno coinvolto un numero di figure storiche, come Gyoki, un prete buddista nel periodo Nara, Chogen, un prete buddista del periodo Kamakura, e Katagiri Katsumoto, un samurai nel periodo Edo.
Fino a qua non c'entra nulla con l'attività radiantistica se non che, guardandomi intorno, ho notato immediatamente una serie notevole di antenne direttive "Yagi" (neanche a farlo apposta ideata nel 1926 dai giapponesi Hidetsugu Yagi e Shintaro Uda, dell'Università Imperiale di Tohoku) posizionate su un palazzo di un centro polivalente.
Ulteriore coincidenza, dovevo recarmi proprio lì in quanto al primo piano c'era la mostra di quadri di mia suocera.
Vista la mostra di mia suocera, curiosando nell'enorme struttura notavo al piano terra il nominativo radioamatoriale posizionata sulla vetrata di un gabbiotto
Al momento la sala radio era chiusa.
Grazie alla traduzione della mia adorata mogliettina apprendo che i soci si incontrano ogni domenica mattina dalle 10:00 alle 12:00.
Detto fatto domenica mattina alle ore 09.55 ero già lì!
I soci presenti durante la mia visita
le loro radio
Questa sala radio è stata creata durante il tremendo terremoto di Kobe del 1995.
E' stata allestita come sala radio "provvisoria" da radioamatori in collaborazione con la protezione civile per coordinare i soccorsi alla popolazione colpita.
E' stata allestita come sala radio "provvisoria" da radioamatori in collaborazione con la protezione civile per coordinare i soccorsi alla popolazione colpita.
Il terribile sisma (uno tra i più forti avvenuti sulla terra) che è costato la vita a 4.000 persone.
Poi è stata resa definitiva e pur continuando ad essere un presidio di protezione civile è diventato un punto d'incontro per OM legato all'unica associazione nazionale di tutti OM ed SWL la celebre Japan Amateur Radio League.
I soci sono sempre molto impegnati sul fronte della protezione civile organizzano spesso esercitazioni e simulazione di evacuazioni di edifici scolastici centri commerciali ed altri edifici il tutto coordinato con le radio .
I soci sono sempre molto impegnati sul fronte della protezione civile organizzano spesso esercitazioni e simulazione di evacuazioni di edifici scolastici centri commerciali ed altri edifici il tutto coordinato con le radio .
Il nominativo di stazione è JA3AER e con questo nominativo si dedicano ad attività più "ludiche" ovvero attivazioni in portatile e spesso fanno attività radio con altri gruppi tutti facenti capo alla JARL (vedi link) ... oltre a divulgare nelle scuole l'attività radio, a partecipare al JARL Ham Fair annuale e talvolta (HI) forniscono qsl alle giovani ragazze interessate al mondo OM.
Tornando a noi purtroppo il Giappone non fa parte della CEPT e nonostante la mia patente tradotta in 3 lingue HAREC LEVEL A non esistono ad oggi accordi bilaterali tra Italia ed il mitico paese del sol levante mi auguro che in futuro le cose cambino grazie all'interessamento della nostra ARI Italia.
Allora abbiamo un po' chiacchierato con le 6 parole che conosco in giapponese ed ho fatto solo SWL sulle bande amatoriali.
Mi rammarico di non aver potuto trasmettere con il mio nominativo in quella meravigliosa stazione ed usando lo stupendo parco antenne.
Mi rammarico di non aver potuto trasmettere con il mio nominativo in quella meravigliosa stazione ed usando lo stupendo parco antenne.
Vi riporto i saluti, da parte dei radioamatori presenti in loco durante la mia visita, a tutti voi soci AIR unitamente a quelli dell'ARI ed a tutti i radioappassionati italiani in genere.
Quest'anno avrei desiderato tornare a far visita agli amici, purtroppo il tempo era tiranno e tra i mille impegni non sono riuscito a ritagliarmi lo spazio necessario per questa visita di piacere.
a seguito dell'articolo apparso su radiorama il gentilissimo Taizo JA3AER
Dear Francesco san,Thank you very much for your introduction of JK3ZCR onyour web site. Unfortunately I can’t read Italian language, butGoogle translation program helps me to read it.Name of our club has been changed to Osakasayama RadioClub (OSRC) after consolidation with other local club.Sayama Pond celebrate it’s 1400 years this year 2016. Weoperate 8J3SP beside of JK3ZCR.Please find attached files for some photos.I will QSP to your e-mail to our club members to look yourweb site. Please stopping by to our shack in SAYAKA hallwhen you visit Osaka again.73 from Taizo, JA3AER
e mi ha mandato le seguenti immagini:
ed il loro nuovo sito web
L'amicizia tra radioamatori unisce il mondo!
altri articoli :
radioascolti nipponici;
gita museo Icom;
Icom in una serie televisiva;
radio swl.
Buoni ascolti & 73 da
Francesco Giordano
IZ1KVQ
lunedì 8 agosto 2016
Stazione di ascolto, dalle FM alle onde lunghe
Ecco una "signora" stazione d'ascolto. È quella di Alessandro Capra, di Lodi, appassionato di FM DX ma non solo. Si vedono un Icom 7000 modificato con filtri stretti e dotato di un decoder Conrad modificato per leggere PS e PI code della stazioni FM. Poi un Icom 7100, un Jrc 525, uno splendido Elecraft K3 (solo ricevitore , versione speciale a cura di Carlo Bianconi ) e un Drake RR-1
Sul tetto ha una direttiva FM Winegard 9 elementi vintage rimessa a nuovo con qualche modifica e un loop Wellbrook 1010
Visione "panoramica" della stazione |
domenica 7 agosto 2016
Mucche al posto delle antenne
Sparisce uno degli ultimo siti in Italia ? Mucche al posto delle antenne questo è quello che pensa di fare il Vaticano per il sito si Radio Vaticana di Santa Maria di Galeria cioè, smantellare il sito e convertirlo a un sito dedicato all'allevamento e all'agricoltura.
Gli articoli d del Portale di Italradio e Repubblica.it
http://portale.italradio.org/index.php?module=News&func=display&sid=2842
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/08/26/un-allevamento-di-mucche-al-posto-delle.html
Claudio Bianco (IK1XPK).