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sabato 12 agosto 2017

Nimbus 2000, antenna didattica per ricezione ADSB

Tutto è nato da una richiesta di un progettino di semplice realizzazione per coinvolgere  un gruppo di ragazzini in un esperimento "radio".
Ho pensato quindi come poter realizzare un antennina per ricevere i segnali ADSB dagli aerei per poi poterli visualizzare su uno schermo.



L'antenna è di semplice fattura e si realizza con  materiale facile da procurarsi.
Servono:  Un manico da scopa, una matassina di fil di ferro, un morsetto da elettricista, una fascetta da idraulico e uno spezzone di cavo schermato per il collegamento alla chiavettina RTL-2832.

Per la sagomatura dell'antenna ho preparato un disegno con le misure corrette da usare come maschera, il PDF è scaricabile da qui: Witch Antenna PDF

Unica taratura da fare è la regolazione dell'altezza della fascetta da idraulico che deve essere fatta in modo che la lunghezza dei radiali, prima di aprirli a mo di margherita, sia di 68 mm.

Questi video chiariscono come deve essere realizzata.


Buoni ascolti Roberto.Zinelli@gmail.com

Radio Caroline North sui 1350 kHz di I AM Radio


Radio Caroline North è on air oggi pomeriggio sui 1350 kHz di I AM Radio (Milano) con uno show davvero bello. L'ho ascoltata con l'autoradio fino ad adesso (ore 1550 ora locale). Non so fino a che ora andrà avanti. Provate ad ascoltarla. Penso sia lo stesso programma speciale on air in questi giorni via Manx Radio

venerdì 11 agosto 2017

Onde medie: tre nuove stazioni in Danimarca

Da David Lloyd's Radio Moment
Tre nuove stazioni in onde medie dovrebbero iniziare a trasmettere a Copenhagen, in Danimarca, nei prossimi mesi. Dopo Inghilterra e Olanda ecco un altro Paese europeo che dà spazio alle emittenti private su questa banda. In Danimarca la potenza massima sarà 500 w

Le frequenze assegnate: 846  927  1440 kHz

Ecco il testo originale, firmato da Stig Hartvig Nielsen:

DENMARK Three new radio stations are due to launch in Copenhagen, Denmark, on Medium Wave within the next couple of months. No on air date has been decided yet. The stations will be broadcasting on 846 kHz (300 W), 927 kHz (300 W) and 1440 kHz (power not yet confirmed but maximum power allowed is 500W). Two of the stations will be music based whereas the third station will be all talk. Stig Hartvig Nielsen (3/8-2017) ( Medium Wave Info via WRTH Facebook page)

giovedì 10 agosto 2017

Ricevitori per FM DXing a confronto: Airspy R2 & Sony XDR-F1HD


Se siete interessati a mettere a confronto questi due ricevitori piuttosto diffusi e usati per l'FM DXing, Airspy R2 e Sony XDR-F1HD, vi consiglio di dare un occhio a questa recensione pubblicata sul sito americano FMRADIODX - Northern Virginia FM & TV DXing: CLICCA QUI


In questo articolo trovate il link anche alla recensione dedicata al Sony XDR-F1HD, piccolo ma valido tuner che mi risulta essere molto apprezzato anche dagli audiofili. Ha anche la caratteristica di decodificare le stazioni USA in digitale HD, che a differenza di quelle Europee, operano all'interno della stessa banda 88-108 MHz. Comunque ve lo propongo anche qui: CLICCA QUI

NUOVA ANTENNA LOOP Autocostruita di Beppe Chiolerio


Preso dalla voglia di sperimentare nuovi preamplificatori  mi son dedicato alla costruzione di un'antenna loop e in cui fosse inseribile il modulo di preamplificazione in maniera semplice e veloce.
La scelta del contenitore è caduta su una comunissima scatola di derivazione da parete delle dimensioni di 10x10x5 cm. Non penso garantisca una sufficiente protezione se esposta alle intemperie, ma comunque si può sempre pensare di impermeabilizzarla meglio sigillando con del silicone o colla le guarnizioni in gomma. Nel mio caso l'antenna sarà posizionata su un balcone sufficientemente coperto, quindi per ora non mi preoccupo. 
Per realizzare il loop ho acquistato 10 metri di tubo da idraulica in alluminio rivestito del diametro di 2 centimetri (15 EURO in tutto). Pare perfetto per questa realizzazione, rigido il giusto e soprattutto leggerissimo. Per fare un loop da un metro occorrono circa 3,14 metri di tubo, essendo già venduto arrotolato è facilissimo dargli la forma che vogliamo senza alcuna fatica. Per fissarlo alla scatola è necessario togliere  i 2 tappi di gomma nei punti di inserimento e inserirli nel loop, uno per parte, tagliando la gomma in modo che entrino a forza nel tubo. Per aumentare la solidità del loop, ho congiunto le due estremità con un pezzo di legno di sezione quadrata delle dimensioni adatte e lungo una decina di centimetri inserito a forza. Questo farà si che una volta praticati i 2 fori di fissaggio sul loop, sarà possibile inserire la vite filettata e stringere bene il bullone di serraggio senza il rischio che il tubo si schiacci (è si robusto, ma non come un tubo di alluminio di maggior spessore...). Il risultato è che il tubo, in prossimità della vite di fissaggio e durante il serraggio del bullone, tenderà a prendere la forma quadrata del legno e a garantire quindi maggior stabilità avendo una superficie di contatto con il contenitore più ampia.
Sotto i 2 tubi ho inserito anche un  paio di spessori di sughero per tenerli bene in centro rispetto ai fori di entrata. Prima di inserire i 2 bulloni, ho asportato la plastica di rivestimento tutto attorno alla vite filettata per scoprire la parte di alluminio e ho inserito 2 capicorda che saranno il nostro collegamento verso il preamplificatore. 
Assicuriamoci sempre che il contatto elettrico sia perfetto, a me è successo che da un lato pareva tutto a posto, ma poi maneggiando il loop con le mani ci fosse qualche intermittenza dovuta al serraggio non troppo stretto del bullone... A questo punto basta inserire il connettore bnc femmina su cui collegheremo l'uscita del nostro preamplificatore .


Per quel che riguarda il sostegno del tutto, uso sempre il solito metodo che consiste nell'avvitare alla scatola uno di quei piedini per mobili e scaffali di acciaio della lunghezza di 15 centimetri. Privato del piedino inferiore di plastica diventa un ottimo e robusto supporto che può essere infilato in qualsiasi palo con diametro fino a 2,5 cm.

Come preamplificatore sto per ora sperimentando questo:

http://www.george-smart.co.uk/wiki/WellGood_Loop

Altro non è che il circuito dell' ALA1530. L'ho realizzato su basetta a strisce seguendo la disposizione componenti della mia vecchia 1530 ormai da tempo defunta. I transistor che ho usato sono diversi, dei comunissimi  2N4401. Scaldano parecchio, da qui la decisione di sottoalimentare l'antenna a circa 6V...le prove che sto facendo indicano che non c'è nessuna differenza rispetto alla normale alimentazione a 12V.  



Aggiungo lo schema di montaggio su scheda a strisce di rame...c'è un inesattezza: il C6 va inserito tra le due basi e non tra i due collettori. E' fatto alla buona ma è quello che ho usato per montarla.  

Per i 2 trasformatori seguire il link  http://www.george-smart.co.uk/wiki/WellGood_Loop


http://beppechiolerio.blogspot.it/2017/02/antenna-loop.html

Microbolide registrato dall' Osservatorio di Torino sul Radar Graves

Periodo di Perseidi .

Interessante intensa traccia meteorscatter registrata sul segnale del Radar di Graves dall' Osservatorio On Line di Torino di SID Monitor , disponibile in tempo reale all'indirizzo :

http://www.sidmonitor.net/gallery/station2.html


Si noti la probabile frammentazione in tre differenti pezzi .

In questo momento ne e' stato rilevato un'altro piu' piccolo e non frammentato .
Prima si nota anche una traccia di meteora intensa , ma " normale "...

mercoledì 9 agosto 2017

Antenna loop attiva autocostruita dalle onde lunghe a 30 MHz di Beppe Chiolerio



Purtroppo l'Ala 1530 nel mese scorso mi ha abbandonato, probabilmente a causa di un alimentatore che erogava 19 V al posto dei 12 richiesti e ha bruciato i transistor del preamplificatore.
Nell'attesa di ricevere dalla Wellbrook il nuovo modulo da sostituire (ho optato per il modello 1530LF  http://www.wellbrook.uk.com/ALA1530LF-1 )  ho riesumato  la mia vecchia antenna che avevo realizzato tempo fa che era una semplice loop realizzato con un hula hoop di plastica dentro al quale avevo inserito un coassiale sat da 6mm con schermo e centrale collegati assieme.
La sintonia avveniva tramite condensatore variabile e permetteva di coprire da circa 3 a 21 MHz.
Preso dalla voglia di avere un'antenna che coprisse dalle onde lunghe a 30 MHz, mi son messo a cercare in rete alcuni schemi per realizzare un preamplificatore adatto allo scopo.


Cercando ancora ho visto che qualcuno ha apportato alcune modifiche:

A questo punto ho deciso di intraprendere la realizzazione del pre seguendo quest'ultimo schema modificato. Ho inserito all'ingresso del circuito due condensatori da 82Pf (dovrebbero servire come filtro passa basso  per la banda 88-108 MHz) e due diodi in controfase per ciascun lato del loop, a protezione da eventuali statiche.
Al posto del toroide ho usato una ferrite binoculare sulla quale ho avvolto 12 spire trifilari con filo di rame  smaltato da 0.2 mm.
Basta solo prestare attenzione al collegamento di T1a e T1b, in quanto devono avere il verso  opposto tra loro.
Come transistor ho scelto quelli che avevo nel cassetto, una coppia di 2N2222A. Visto che scaldano parecchio è meglio dotarli di dissipatore, visto che ne ero momentaneamente sprovvisto ho risolto applicando 2 piccoli tubi di alluminio che svolgono benissimo il loro lavoro.
                Ecco lo schema del preamplificatore e del modulo di alimentazione:

Elenco componenti

Per il preamplificatore:

C1,C2 :      82 pF
D1,D2,D3,D4: 1N4148
R1,R2,R3,R4: 4,7 Kohm
R5,R6,R7,R8: 100 ohm
C3,C4,C8:    1 microfarad
C6:          470 microfarad elettrolitico
C5:          10  microfarad elettrolitico
C7:          0,1 microfarad
L1:          Induttanza 470 microhenry
T1,T2,T3:    12 spire trifilari (diametro 0.2) avvolte su ferrite binoculare.

Per il modulo alimentatore:

D1:      diodo 1N5800
D2:      diodo led
R9:      1 kohm
F1:      fusibile autoripristinante 100 mA
C9, C10: 1 microfarad
C11:     0.1 microfarad
L2:      induttanza 1 mH

Per quel che riguarda la parte meccanica, la vecchia Ala 1530 era composta da due distinti moduli, uno che fungeva da  base con i 2 fori per inserire il loop di alluminio e l'altro che conteneva il pre vero e proprio. Il modulo  sostitutivo che mi è arrivato pochi giorni fa è composto da un unica parte che ingloba sia i supporti del loop che il  preamplificatore. Quindi mi avanzava il vecchio modulo che altro non è che un cilindro di plastica con 2 fori riempito di resina nera.  E' bastato effettuare due fori nella resina per poter far passare i 2 cavi che collegano il coassiale inserito  all'interno dell'hula hoop.
Asportando poi un po' di resina dal contenitore stesso mi è stato possibile inserire il  connettore bnc femmina. A questo punto il problema era quello di trovare un contenitore adatto ad ospitare  il preamplificatore. L'idea è sempre quella di non spendere troppi soldi e quindi la scelta è caduta su un barattolo di  vetro con tappo a chiusura ermetica di diametro uguale al modulo dell'antenna. Il tappo è stato fissato saldamente al  modulo stesso, in precedenza forato per far passare i 2 cavi del loop e quelli del connettore e sul tappo stesso ho  montato la basetta del preamplificatore in verticale. A questo punto si avvita il contenitore di vetro sul tappo e l'antenna è pronta :-)
 

Le prime impressioni sono estremamente positive, nessun segno di intermodulazione e ottima ricezione fin da 20 kHz a 30 MHz. Certo, è sempre meglio usare un  preselettore o almeno dei filtri per le onde medie, in quanto Rai1 da Volpiano, a me vicinissima sui 999 KHz riesce  sempre a saturare gli ingressi dei ricevitori, ma succede anche con l'ala 1530. In alternativa un attenuatore riduce il rischio che ciò accada.

                                          
 Test comparativi tra ALA1530LF e loop autocostruito in onde medie

Finalmente è arrivato il modulo sostitutivo dell'ALA1530LF dalla Wellbrook. La voglia di paragonarla con la loop che ho costruito era tanta, così stamattina sveglia alle 4 sperando in una propagazione decente che mi permettesse di valutarne il comportamento soprattutto sulle bande basse (160 e 80 metri)
Purtroppo il timore era fondato, scarsissima propagazione e bande deserte, al che ho optato per una prima verifica in onde medie. I 2 loop sono posizionati sul balcone ad una distanza di circa 5 metri e orientati nella stessa direzione. 

Ho diviso la gamma in due parti, la prima da 500 kHz a circa 1100 kHz e la seconda da 1000 a 1600 kHz. 
Si nota chiaramente che praticamente l'intensità dei segnali è la stessa, appena un leggerissimo guadagno in più dell'ALA1530LF, comunque non c'è stazione che non sia ricevibile con uno piuttosto che l'altro loop. 

Ecco le prime due immagini della parte bassa delle onde medie:


Qui di seguito la parte alta


Alcuni video
 Video comparativo tra   ALA1530LF/ Loop Autocostruito in 80 metri

  Video comparativo tra   ALA1530LF/ Loop Autocostruito in 49 metri

Video comparativo tra   ALA1530LF/ Loop Autocostruito in 40 metri


  Buon lavoro
       Beppe

Beppe Chiolerio I-201407-TO
http://beppechiolerio.blogspot.it/

domenica 6 agosto 2017

La mitica Radio Caroline ottiene la licenza dopo 50 anni da pirata sui mari



La prima trasmissione fuori dalle acque territoriali inglesi risale al 1964, con alterne vicende è arrivata ai giorni nostri. Ha ispirato il film «I love radio rock» del 2009

Pubblicato il 05/08/2017


PAOLO LAURI
Immaginate una macchina del tempo, indietro di 50 anni, vi sarebbe capitato di ascoltare su vecchie radioline in AM (modulazione di ampiezza) una radio nuova e anticonformista per l’epoca, bandita soprattutto dal governo inglese. Nel 1964 Radio Caroline iniziava le sue trasmissioni su una nave, la MV Ross Revengeancorata al di fuori delle acque territoriali d’Oltremanica, perché la legislazione della terraferma, nel Regno Unito come altrove, finiva a pochi chilometri di distanza dalle coste: oltre quel limite si era in acque internazionali e la legge da osservare era quella del paese in cui era registrata la nave. Se la legge di quel paese non aveva obiezioni contro la trasmissione radiofonica marittima, era possibile far sentire una radio a chi stava sulla terraferma senza essere illegali. Il mito di Radio Caroline non si è mai estinto e coloro che hanno superato gli anta la ricordano ancora.  


Ora dopo esattamente mezzo lustro dalla legge sulla violazione dei diritti di trasmissione marittima introdotta nel 1967 dal parlamento inglese proprio per impedire il proliferare di queste emittenti qualcosa è cambiato e la stazione ha ottenuto una licenza per trasmettere, questa volta legalmente, sul territorio inglese. Peter Moore, che gestisce l’emittente, ha dichiarato di essere felice che la richiesta, presentata già nel 2010, abbia avuto successo, aggiungendo che la sua ambizione era quella di riprendere le trasmissioni proprio sulla MV Ross Revenge sul fiume Blackwater nella contea dell’Essex. Per ora la licenza in AM è per le regioni del Suffolk e le parti settentrionali dell’Essex in Inghilterra. «Vorremmo fornire – ancora Moore - lo stesso tipo di trasmissioni come quelle che si sentivano in passato e in molti casi presentate dalle stesse persone di prima, proprio come una capsula del tempo». 

La storia di Radio Caroline inizia a mezzogiorno del 28 marzo 1964 quando Chris Moore e Simon Dee si trovavano su una nave al largo delle coste dell’Essex, a sudest dell’Inghilterra e annunciarono l’inizio delle trasmissioni dalla MV Caroline – una vecchia nave passeggeri danese. Mandarono in onda un messaggio pre-registrato: «Questa è Radio Caroline sul 199, la vostra stazione musicale 24 ore su 24». La prima canzone che venne mandata in onda fu Not Fade Away dei Rolling Stones, dedicata a Ronan O’Rahilly (il proprietario e deus ex machina del progetto). Erano cominciate le trasmissioni di quella che sarebbe diventata una delle prime “radio pirata” del mondo e certamente la più famosa, la cui storia ha ispirato il celebre film ’I Love Radio Rock’ del 2009 (film un po’ romanzato ma che vale la pena vedere perchè riporta i fatti dell’epoca, pur senza mai citare il nome di Caroline). 

Nel 1964 le trasmissioni musicali radiofoniche erano dominate dai tre canali della BBC che confinava il pop a pochissime ore a settimana e soprattutto non voleva saperne di ospitare gruppi delle etichette indipendenti. Emi e Decca la facevano da padrone e gli allora “emergenti” Beatles, Moody Blues, Who, Rolling Stones, Yardbirds e Kinks, trovavano poco spazio. L’emittente di stato inglese, un po’ come la Rai dell’epoca, limitava a poche ore al giorno la possibilità di suonare dischi in diretta e, a volte, le canzoni venivano cantate da altri interpreti o in versioni solo strumentali. Ecco allora che Ronan O’Rahilly, 24enne irlandese che cercava di farsi strada a Londra come imprenditore musicale con una sua piccola etichetta indipendente scoprì, a sue spese, che il mercato discografico era in mano ai soliti nomi: aveva bussato al canale nazionale e a Radio Luxemburg senza successo.  

O’Rahilly decise quindi di mettere in piedi la sua stazione, Radio Caroline , riadattando una nave passeggeri danese di 700 tonnellate, la MV Fredericia (che formalmente era registrata a Panama). Fu aiutato dalla sua famiglia, proprietaria di un piccolo porto privato a Greenore, nel nord dell’Irlanda. O’Rahilly disse che, per il nome, si ispirò a una delle celebri foto di Caroline Kennedy che gioca nello Studio Ovale. 

Il successo fu immediato, Radio Caroline trasmetteva musica pop tutto il giorno, in pochi mesi dall’inizio delle trasmissioni raggiunse quattro milioni di ascoltatori, e presto arrivarono la pubblicità, vietata per radio dalla legge britannica fino agli anni settanta, e giochi a premi con cifre anche consistenti. I dj erano più popolari degli artisti stessi: uno dei più noti, Mick Luvzit, sposò la sua fidanzata alla radio e in diretta nel 1966.  

La vita a bordo era dura: non si potevano portare donne sulla barca, il compenso per i DJ era 25 sterline la settimana, venti sigarette e birra gratis; restavano a bordo quindici giorni e poi andavano per una settimana sulla terraferma a spendere tutto. Racconta Tony Blackburn in un video su YouTube che un giorno, al momento di scendere a terra, disse alla radio che avrebbe regalato un disco a tutti quelli che lo avrebbero salutato nel percorso che avrebbe fatto dal porto di attracco fino a Londra guidando un’auto di colore rosso. «Fu incredibile, dopo aver percorso meno di mezzo miglio avevo esaurito tutti i dischi». In un sondaggio del 1966, il 45 per cento dei britannici disse di sintonizzarsi regolarmente su una radio pirata o su Radio Luxembourg, la potente emittente lussemburghese che era una specie di loro antenata. 



L’epoca d’oro delle radio pirata, però, non durò molto. Osteggiate dai parlamentari perché rischiavano di finire fuori controllo, il governo britannico pose di fatto fine alla loro storia con il Marine Offences Act, che entrò in vigore il 15 agosto 1967. La legge, tuttora esistente «proibisce di trasmettere dalle navi, dalle strutture off-shore e dagli aerei in acque territoriali britanniche, o da navi e aerei registrati nel Regno Unito dovunque si trovino». Quasi tutte le radio pirata sorte nel frattempo smisero di trasmettere e anche molto personale di Radio Caroline se ne andò. O’Rahilly, però, aveva deciso di andare avanti e, poco dopo la mezzanotte di Ferragosto, disse «Radio Caroline continua» e mandò All You Need Is Love dei Beatles.  

A partire dal 1972 Radio Caroline ha ripreso e interrotto le trasmissioni diverse volte, e prima della licenza legale accordata per la prima volta dopo 50 anni, ha continuato e continua le sue trasmissioni in streamingma non è più tornata alla fama di un tempo. Ronan O’Rahilly, 77 anni, è molto malato ed è tornato a vivere in Irlanda proprio a Greenore, il porto dove oltre 50 anni fa tutto era iniziato

Sul blog l'amico Giampiero Bernardini aveva preanunciato la notizia sul seguente post :



Radio Caroline The Day The Music 13August