di
Achille De Santis
dall'Istituto Galilei di Latina
Antefatto
Gaetano, IZ0OBL, viene informato da un suo amico del ritrovamento, su un suo appezzamento di terreno, di un dispositivo elettronico sconosciuto dotato di paracadute e cordicella. Alla dimostrazione di apprensione dell'amico, Gaetano risponde di non preoccuparsi poiché trattasi di una semplice radiosonda ed egli sa a chi chiedere lumi.
Il fatto
Parlando di radiosonde durante una misura in laboratorio su una E084, Gaetano, esperto elettronico e mio collega di lavoro, mi promette di farmi avere quella trovata, per le prove del caso, ed a stretto giro si presenta in laboratorio con la piccola scatola bianca, casualmente ritrovata nel sud-Pontino, a circa 100 chilometri di distanza e fortunosamente arrivata sul banco prove. Conosco le SGP in teoria, soltanto per aver tradotto le pagine del sito ma non ne ho mai avuta una tra le mani, come in questo caso.
18-03-2011: La curiosità è notevole. Il dispositivo viene immediatamente identificato come RS92SGP-W, nel caso specifico lanciato dalla stazione radiosonda di Pratica di Mare, come rilevato dai dati di targa. Purtroppo mancano il paracadute e la cordicella con lo svolgitore ma... poco male.
Prova
La radiosonda viene messa al banco ed esaminata da me e dal collega Libero. Il contenitore risulta gonfio, a causa della pila ad acqua. Le antenne di TX e GPS sono integre. La mia curiosità è rivolta soprattutto alla frequenza di trasmissione ed al modulo del GPS, di cui Libero è esperto. Apriamo il contenitore ed estraiamo la pila ad acqua: la sua tensione risulta di circa 3 volt; è evidentemente esausta ed ossidata. Il modulo trasmittente è schermato e vi si può accedere soltanto tramite un foro di regolazione.
Alimentata al banco e sotto analizzatore di spettro, la sonda riprende vita con soli 0,5 mW, alla frequenza nominale di targa, cosa che ci permette di operare alcune misure, in tutta sicurezza e senza pericolo di interferenze. Gli studenti partecipano alle operazioni con interesse. Passo le informazioni su come riportare il TX a piena potenza, grazie alla pagina di Ferruccio, al riguardo. In pochi minuti, mentre con alcuni studenti prepariamo un PC "ad hoc" con SondeMonitor, la sonda ritorna in piena efficienza e viene posta all'esterno per rilevare la posizione GPS. Si rileva l'orario esatto ma le trame non danno altro esito; bisogna controllare i sensori; uno strano rumore da oggetto mobile all'interno attira la nostra attenzione: è il cappuccio della capsula aneroide che si è staccato e forse manda in cortocircuito qualcosa. Bisogna intervenire ma il tempo è tiranno e finisce rapidamente.
fig. 2: A: antenna ricevitore GPS; B: antenna 403 MHz; C: resti del pallone D: svolgitore di cordicella; E: cordicella F: sensori di temperatura e umidità. |
Conclusione
Non si è trattato di una vera caccia ma di un ritrovamento casuale. In ogni caso, l'esperienza è stata fruttuosa e mi ha permesso di analizzare con gli studenti alcune caratteristiche e confermare la frequenza di emissione della SGP di Pratica di Mare: 404.020 Mhz, come segnalato sul log in linea. Ultimamente, però, una SGP di Pomezia è stata ascoltata da IW1DTU anche a 403.000 Mhz, sulla frequenza di Ajaccio, in occasione della giornata internazionale radiosonde.
Grazie a Gaetano ed all'amico che ha ritrovato la RS, a Libero, prossimo OM, per l'aiuto e la competenza nella gestione del GPS, ad Ivan, mio allievo e, ormai, cacciatore di radiosonde. Un grazie anche a Ferruccio, IW1DTU, per le informazioni sul ripristino delle SGP. Un bel lavoro di squadra!
Sarebbe bello inserire nella pubblicazione la foto dell'esterno ed interno della sonda .
RispondiEliminaClaudio Re - reclaudio@alma.it
Fatto!
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