Eccoci alla risposta del quiz precedente.
Tra le varie risposte ce ne sono due MOLTO giuste: quelle degli ingg. Claudio Re e Marco Lisi.
Si tratta infatti di un resistore (o ponticello) da “0 Ohm”, cioè di un semplice ponticello incapsulato in un “case” delle stesse dimensioni di un resistore da ¼ di watt o di un diodo del tipo 1N4007, per intenderci. Per i meno esperti dirò che il componente “può fare comodo” per scavalcare alcune piste del circuito stampato e realizzare la continuità elettrica dove serve. Risulta utile soprattutto nel montaggio automatico poiché il suo “modulo meccanico“ è uguale a quello dei componenti menzionati, come visibile nella foto.
Foto: G. Pellegrino |
La “teoria RE”, del componente inesistente, è fantasiosa ma… molto vicina a qualche caso reale.
Eccone un esempio.
Una persona ben informata narra di un faccendiere degli anni 60-70 che faceva incetta, presso una nota fabbrica, di transistori difettosi (o meglio, prove di stampaggio) che poi inseriva, nel rapporto di uno a quattro, in dispositivi elettronici da 4 transistori (quando i transistori costavano, n.d.a.). Poiché il capitolato di una certa gara di appalto prevedeva un numero di componenti attivi maggiore o uguale a tre, ecco che, a parità di caratteristiche, egli riusciva ad aggiudicarsi qualche fornitura offrendo dispositivi a quattro transistori.
Una persona ben informata narra di un faccendiere degli anni 60-70 che faceva incetta, presso una nota fabbrica, di transistori difettosi (o meglio, prove di stampaggio) che poi inseriva, nel rapporto di uno a quattro, in dispositivi elettronici da 4 transistori (quando i transistori costavano, n.d.a.). Poiché il capitolato di una certa gara di appalto prevedeva un numero di componenti attivi maggiore o uguale a tre, ecco che, a parità di caratteristiche, egli riusciva ad aggiudicarsi qualche fornitura offrendo dispositivi a quattro transistori.
Sarebbe interessante ritrovare uno di questi apparati, con il quarto transistore collegato a “nulla”. Mi è sconosciuto il nome del faccendiere e quello della sua azienda ma conosco la persona che afferma ciò e l’azienda presso la quale lavorava.
Credo che il fatto sia più unico che raro e per fortuna oggi ha perso di significato!
Credo che il fatto sia più unico che raro e per fortuna oggi ha perso di significato!
Complimenti ai solutori del quiz!
Buon anno a tutti! Achille De Santis - tecnatronATgmail.com
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