Circa cinque o sei anni fa feci la domanda a Renato Romero che ha grande cultura in merito .
Mi racconto' un po' di cose e visto che la cosa coinvolgeva le onde radio cercammo di fare a piu' riprese dei ragionamenti usando il buonsenso per ridurre le variabili e usando la nostra estrazione di radiotecnici .
Dal momento che il tutto coinvolgeva la propagazione di onde radio in un mezzo dielettrico con perdite ( la crosta terrestre ) in campo anche vicino e quindi componenti E ed H ancora non disaccoppiate , conoscendo bene un guru in questo campo e cioe' il Prof. Valentin Trainotti , Italiano trapiantato in Argentina ,con cui avevo collaborato per l'analisi delle antenne miracolose CFA, EH e simili , anche lui venne coinvolto e ci aiuto' nel calcolo delle perdite di trasmissione di questo caso .
La sintesi finale dei pensieri fu :
- Riduzione piu' spinta possibile dei parametri che permettesse di mettere gli eventi storicamente documentati su un diagramma a due assi
- Uso di scale logaritmiche per compattare i dati ( come sempre comunque quando vengono coinvolte onde radio )
- Un solo parametro sempre in scala logaritmica che definisse l' evento sismico in funzione della possibile ricezione dei segnali radio precursori .
Quello che venne chiamato "Indice Radiosismico" . In dBe rispetto ad un evento di riferimento con una certa magnitudine sismica , con epicentro ad una certa profondita' con una certa distanza dal luogo di ricezione della stazione terrestre.
La definizione precisa dell' Indice Radiosismico fu svolta da Luca Feletti .
Renato si mise con la sua notoria pazienza e precisione a catalogare gli eventi ricavati dalla letteratura su libri ed in rete ( 316 eventi ) ed a calcolare l'indice radiosismico relativo alla stazione che avrebbe ricevuto o meno i precursori ed a rappresentarli su un diagramma , con diversi tre diversi colori a seconda che fossero stati rilevati con grande sicurezza , beneficio di inventario , o non rivelati precursori sismici .
Sull' asse Y l'Indice Radiosismico e sull'asse X il numero dell'evento ordinato secondo l'indice.
Il ragionamento alla fine e' semplice , la probabilita' di rilevamento di un precursore simico radio aumenta con l'aumentare dell'indice radiosismico ( funzione di magnitudine del terremoto , profondita' dello stesso e distanza della stazione di rilevamento ) .
Il grafico e' lampante : i punti dove erano stati rilevati dei precursori radio erano tutti in una zona di alto indice radiosismico , quelli con beneficio di inventario in una zona intermedia , quelli in cui non erano stati rivelati precursori nella zona a basso indice radiosismico .
Questo a parte due punti di rivelazione in zone a basso indice radiosismico , ragionevolmente interpretazioni in buona fede da parte di qualche autore particolarmente fiducioso.
Tanto per darvi un'idea della dinamica dell' indice radiosismico delle rilevazioni , l'evento massimo raggiunge gli 80 dB circa , il minimo i -60 dB circa : 140 dB . Con l'indica radiosismico varia in proporzione lineare l'ampiezza dei segnali rilevabili .
Qualcuno potrebbe obiettare che basterebbe aumentare le sensibilita' in ricezione per aumentare il numero di ricezioni .
Come in qualsiasi altra ricezione , il limite della sensibilita' e' determinato dal rumore termico , atmosferico , galattico o antropico .
Esiste quindi un limite inferiore invalicabile . Parliamo qui di frequenze comprese tra 0.1 Hz e 30 KHz circa .
Renato lancio' nel 2015 il programma Opera che durante l'arco di un anno registro' con diverse stazioni sparse tra il Nord e Sud Italia i segnali in tali bande con stazioni poste in luoghi con basso rumore antropico ,con uniformi sistemi di ricezione , coerenza temporale ,affluenza dei dati verso un unico punto di raccolta e postelaborazione ed uso di geofoni interrati per eliminare i falsi segnali elettromagnetici dovuti allo scuotimento delle antenne .
I dati :
Per ogni evento di terremoti sul globo e' stato calcolato l'indica radiosismico per ogni stazione ed analizzati uno per uno i segnali dei rivelatori di campo magnetico ed elettrico e dei sismometri prima e dopo i terremoti onde evitare falsi positivi dovuti a segnali antropici , atmosferici o solari che Renato sa ben distinguere .
Non sono stati rivelati precursori radiosismici .
L'evento con piu' altro indica radiosismico e' stato di circa 16dB e cioe' nella zona dubbia in cui solo uno degli altri studi critici indipendenti ha rivelato precursori radiosismici .
Maggiori informazione del progetto Opera sul sito : www.vlf.it
Conclusioni e curisita' :
Esistono precursori radiosismici ?:
Si
Come e quando possono essere rivelati ? :
Solo nel caso di terremoti molto intensi o poco profondi e con stazioni di rilevamento molto vicine e quindi con indice radiosismico estremamente elevato .
Sono utili per un evacuazione preventiva della popolazione ? : Quasi sicuramente no .Per avere un indica radiosimico che dia segnali rivelabili ,il terremoto deve essere di altissima magnitudine e quindi la sua estensione non darebbe il tempo di evacuare . Inoltre bisogna per il momento scartare ad occhio tutta una serie di falsi positivi il che allungherebbe ulteriormente l'eventuale tempo di allarme . I casi documentati sono pochi e quindi non esiste neanche un criterio di riconoscimento univoco.
Come mai , a parte Opera , questo studio descritto non e' stato pubblicato ?
Non c'e' accordo al momento sulle modalita' di pubblicazione ( come , dove , quando , a che costi ) , se non al momento in questa forma blandamente descrittiva / divulgativa sulla quale ci siamo messi d'accordo onde evitare che a furia di rimanere nel cassetto faccia la muffa ...hi .....
La versione su cui siamo d'accordo su quanto scritto e preparata con i canoni della IEEE e' di 14 pagine ed e' datata 2017.
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