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giovedì 15 agosto 2013

KIT analizzatore di antenna di VK5JST


L'articolo è stato pubblicato sulla rivista Radiorama n 21, autore   Daniele Tincani IZ5WWB.
Tra i miei radio-interessi c’e’ quello di sperimentare con ricetrasmettitori QRP in portatile, sia in HF che in VHF. Per la parte HF, in particolare, la mia semplicissima attrezzatura consiste in un ricetrasmettitore SSB per i 20 metri (il BitX20A, un famoso kit della Hendricks QRP Kits che ho acquistato usato ma in perfette condizioni) ed in un’antenna del tipo EFHA (End-Fed Halfwave Antenna). La EFHA e’ in pratica una filare verticale da 1/2 lunghezza d’onda sostenuta da un palo telescopico in vetroresina di 11 metri ed alimentata alla base, tramite un piccolo tuner manuale auto-costruito. Il tuner ha il compito di adattare l’alta impedenza dell’antenna filare ai 50 ohm della presa d’antenna del ricevitore. Per verificare il corretto comportamento del mini-tuner che ho costruito avevo bisogno di una sorgente di segnale RF a bassa potenza e di un misuratore dell’impedenza vista all’ingresso dell’accordatore; compito tipico di uno strumento familiare ai radioamatori, che e’ l’analizzatore di antenna. Per aggiungere un analizzatore di antenna alla mia piccola dotazione di strumenti, la mia scelta e’ caduta sul kit di VK5JST, acquistabile sul sito della Adelaide Hills Amateur Radio Society (AHARS).    http://ahars.com.au/htm/jst_aerial_analyser_kit.html
     

Ho scelto questo kit sulla base soprattutto del costo contenuto (in un momento in cui gli analizzatori d’antenna sul mercato costavano circa tre volte il costo del kit) e delle ottime recensioni reperibili sul web.  E’ arrivato a casa via posta ordinaria dall’Australia in una ventina di giorni, se non ricordo male.
Il materiale e’ di buona qualità ed il kit e’ completo di tutte (proprio tutte) le parti occorrenti per completare la costruzione. Vi e’ allegato un breve documento di VK5JST che consente di capire il funzionamento del circuito e di effettuarne la calibrazione, oltre a contenere alcuni suggerimenti pratici per il montaggio. Jim (VK5JST) e’ risultato anche molto rapido e cortese nel fornire via e-mail il supporto che gli ho richiesto in un paio di occasioni. La sua pagina web dedicata all’analizzatore (http://users.on.net/~endsodds/analsr.htm) contiene numerosi altri documenti e fotografie che possono risultare molto utili per la costruzione. Un’altro paio di risorse che mi sento di raccomandare sono le seguenti:
 

JST  Aerial  Analyser Kit  (1.3MHz a circa 31,1MHz )
La costruzione in se’ non e’ particolarmente critica, ma richiede un po’ di attenzione e di pazienza. Ad esempio, i diodi al germanio (tipo 1N34) impiegati nel circuito di misura sono piuttosto delicati e non e’ difficile romperli, sia durante la saldatura che durante la piegatura dei reofori. Fate sempre attenzione che l’involucro in vetro non presenti crepe e per sicurezza verificate i diodi con un provadiodi, una volta montati sul circuito stampato. Molti componenti hanno uno dei reofori saldato sul piano di massa (che ricopre la superficie del circuito stampato lato componenti). Questo richiede piu’ tempo e pazienza nel posizionamento e nella saldatura. Importante avere a disposizione un saldatore con punta sottile e temperatura regolata. Meglio ancora se si hanno due saldatori ed utilizzarne uno per le saldature sul piano di massa e l’altro (con temperatura piu’ bassa) per le saldature sul lato opposto del circuito stampato.  Anche la foratura della scatola in plastica richiede un minimo di attenzione, soprattutto perche’ lo spazio all’interno non e’ moltissimo ed e’ facile che ci si accorga solo al termine del montaggio che un componente un po’ piu’ sporgente del circuito stampato (ad es. il condensatore variabile per la regolazione della frequenza) va ad urtare contro il potenziometro di sintonia fine, o altre situazioni simili. Nel mio caso, date le mie scarse capacita' di autocostruttore, la legge di Murphy ha avuto modo di dispiegare piu' volte tutta la sua potenza, tanto da suggerirmi la formulazione di un nuovo enunciato personale nella seguente forma: "Dato il posizionamento meccanico di un componente in una scatola per kit elettronici, apparentemente semplice e percio' fatto "a occhio" senza controllare 10 volte le misure, la probabilita' che alla fine del montaggio la posizione risulti sbagliata per qualche stupido motivo e' del 100%". Per fortuna sono riuscito a tornare indietro dagli errori senza troppi danni ed in conclusione devo dire che – una volta completato – il kit ha funzionato praticamente al primo colpo. Dalle mie misure (con multimetro e frequency counter HP) la precisione nella lettura della tensione di batteria e' risultata dell'ordine del 2% a 12V di alimentazione (che poi erano circa 11,2V a valle del diodo 1N4007 di protezione, che e’ opzionale). L'assorbimento a 12V e' di circa 79 mA. La precisione del valore di frequenza mostrato sul display e' risultata migliore di 1KHz su tutto il range di frequenze disponibili (da circa 1.3MHz a circa 31,1MHz). La lettura dell'impedenza per ora l'ho provata solo con un coppia di resistori da 100 ohm a strato metallico in parallelo (totale 49,8 ohm sul multimetro) e con una coppia di resistori da 68 ohm e 82 ohm in serie (totale 149,3 ohm sul multimetro).



Sull'intero range di frequenze disponibile, a 12V di alimentazione, i valori di R mostrati sullo strumento si discostano al massimo di 1 ohm (alle frequenze piu' alte) da quelli sopra riportati. Il valore di reattanza X era sempre pari a 0, come atteso. Tutto sommato, un kit forse non adattissimo per autocostruttori alle prime armi ma per niente critico e dal funzionamento pressoché certo. Nota tecnica: per chi volesse cimentarsi nella costruzione, consiglio di utilizzare per la calibrazione delle tensioni sui test point TP2, TP3 e TP4 i valori suggeriti da PA0FRI al posto di quelli indicati nelle istruzioni di VK5JST. In pratica, si tratta di regolare i potenziometri P2 e P3 per avere su TP3 e TP4 un valore di tensione intorno a 2,14V invece di 2,25V. Nel mio caso, la calibrazione di PA0FRI ha dato risultati decisamente migliori.
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Daniele IZ5WWB

2 commenti:

  1. Alessandro Serra - ISØ YYD - alex.0260@hotmail.it
    Certamente un po' tardi per postare un commento ma solo ora ho completato il montaggio dell'analizzatore. Io ho optato per la costruzione integrale compreso il PCB applicando però tutte le migliorie trovate nella rete ma soprattutto quelle ad opera di PAØFRI e di SP2JJH naturalmente senza utilizzare componenti SMD. Ho anche utilizzato il PIC 16f876A al posto del PICAXE (che non avevo) eliminando il 4040 e aggiungendo la resistenza da 470 ohm.
    Il coso ha funzionato immediatamente ma ho notato che agli estremi di ciascuna banda l'oscillazione si blocca per poi riprendere con piccole regolazioni del variabile e del potenziometro. Hai anche tu questo problema? Lo hai risolto?

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  2. Non mi sono mai accorto di questo problema, per lo meno non nella messa a punto (l'unico caso in cui ho avuto necessità di verificare il funzionamento agli estremi di tutte le bande).

    Daniele Tincani, e.mail: danieletincani@yahoo.com

    RispondiElimina

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