venerdì 18 settembre 2015

Radiorama web n.48 di 141 pagine è scaricabile gratuitamente da tutti


Radiorama web n.48 di141 pagine è scaricabile 

gratuitamente da tutti :

http://www.air-radio.it/radiorama/2015/Radiorama%20n.48.pdf


Radiorama è una pubblicazione dedicata alla diffusione del radioascolto, nazionale ed internazionale, al mondo della radio nell'accezione più ampia del termine, avente anche la funzione di Organo Ufficiale dell'A.I.R.; è realizzata esclusivamente col contributo disinteressato dei Soci della Associazione.

Alcuni articoli che potete leggere in questo numero:


Avventure con il Racal RA1792 di Claudio Re
Bletchley Park di Lucio Bellè
Chi sa ? Chi lo sa? di Ezio Di Chiaro

Mercatino di Marzaglia di Ezio Di Chiaro
FIERA DI MONTICHIARI ( PORTOBELLO)   di Ezio Di Chiaro

Antenna per onde medie di Italo Crivelotto
 Riceviamo le tracce del Radar Graves a 143.050 MHz con le Chiavette USB RTL SDR di Claudio Re 

Radio Timisoara di Antonello Napolitano
Remigio IK3ASM e Guglielmo Marconi di Remigio Pressi
Radio d’altri tempi in mostra a Vejano (VT) di Renato Feuli IK0OZK  

Ricevitore JRC NRD91 di Renato Feuli

UTILITY DXIng di Antonio Anselmi 

Il futuro della radio? Puntare sulle realtà locali


Data 16 September 2015 di Elena Paparelli

La radio – ci rivela Paolo Morandotti di Italradio, Osservatorio della radiofonia internazionale in lingua italiana – non gode degli investimenti cospicui dedicati ai grandi progetti multimediali che coinvolgono soprattutto Internet, televisione e stampa; al contrario sembra essere il primo medium al quale i servizi pubblici, particolarmente quelli europei, pensano quando occorre tagliare le spese.
Se questo è vero, qual è il presente e il futuro della vecchia, cara radio? Proviamo a capirne di più…



Italradio è un attento Osservatorio attento sulla diffusione della radio in lingua italiana nel mondo. Ci può fare una fotografia sulla situazione attuale? Per esempio n Africa – dove la radio è un mezzo ancora molto diffuso – ce ne sono che trasmettono in lingua italiana?
In generale, la radio in lingua italiana nel mondo è divisa in due categorie: i programmi trasmessi da enti pubblici, religiosi o talvolta privati per l’estero, di solito su onde corte o via satellite e in streaming, e le trasmissioni destinate alle comunità italofone all’estero, trasmesse a livello locale via etere (in FM o onda media) e realizzate da membri della stessa comunità. I primi sono stati progressivamente abbandonati e oggi ne sopravvivono solo una decina; tra questi, si segnalano il programma italiano della Radiodiffusione della Repubblica Araba d’Egitto, meglio conosciuta come Radio Cairo, e quello di Radio Tunisi Internazionale. Entrambi della durata di un’ora, hanno caratteristiche diverse: più informativo il primo, più musicale il secondo. Si tratta di due preziose finestre su due Paesi nordafricani di grande importanza geopolitica. Molto vitali, invece, sono le trasmissioni per le comunità italiane all’estero. Il recente programma Radioviaggio, condotto da Lara Drcic sulle frequenze di Radio Capodistria, ha messo in luce come queste radio godano di un grande prestigio presso il proprio pubblico e riescano talvolta a diventare un vero punto di riferimento per tutta la comunità. Trasmesse via etere a livello locale, ora possono essere conosciute in tutto il mondo grazie allo streaming.
Come è cambiata la radio con l’avvento di Internet e delle webradio? Qual è lo stato di salute della radio nel mondo?
Il cambiamento indotto da Internet è stato relativamente contenuto, nella sostanza; purtroppo, la presenza della Rete è stata spesso presa a pretesto per eliminare servizi – in particolare in onde medie e corte  - bollati come obsoleti, con l’obiettivo di risparmiare sui costi. Le nuove tecnologie sono state gestite bene dalla radio: l’uso del podcast, per esempio, ha fatto conoscere i programmi radiofonici anche ai più giovani; i social network sono usati comunemente per interagire con il pubblico. La radio ha dimostrato di sapersi adattare alle novità, come ha sempre fatto nel corso della sua storia.
Quali sono i punti di forza e i punti di debolezza della radio rispetto alle nuove tecnologie?
La radio si è mossa in modo autonomo e originale rispetto al processo di convergenza multimediale in atto da alcuni anni; questo, a mio avviso, rappresenta tanto una debolezza quanto una forza. Debolezza, perché non gode degli investimenti cospicui dedicati ai grandi progetti multimediali che coinvolgono soprattutto Internet, televisione e stampa; al contrario, sembra essere il primo medium al quale i servizi pubblici, particolarmente quelli europei, pensano quando occorre tagliare le spese. Forza, in quanto, mentre gli altri media si stanno diluendo in forme espressive e comunicative sempre meno marcate, riesce a conservare un’identità precisa e riconoscibile. Oltre a ciò, punti forti della radio restano l’uso in mobilità e l’immediatezza del messaggio che trasmette; elemento di debolezza, invece, è anche l’indecisione nella scelta di una tecnologia digitale ben definita, con i variformati DAB e DRM che hanno assorbito investimenti senza mai diventare veri punti di riferimento per i costruttori e per il pubblico.
Qual è oggi il pubblico della radio? E delle webradio?
Credo che in Italia, dopo il Grande Referendum EIAR del 1939/40, non siano più stati fatti studi ampi e approfonditi sul pubblico della radio, perciò è difficile, se non impossibile, definirlo: di certo, è sempre stato e sempre sarà un pubblico eterogeneo, che si riflette bene nella vastissima offerta di generi radiofonici sviluppatasi nel corso degli anni. Circa le webradio, devo dire che esulano dagli studi condotti da Italradio, soprattutto perché è ancora difficile darne una caratterizzazione precisa in termini di modalità espressiva. Sarà interessante seguirne la maturazione, nel corso dei prossimi anni; oggi, però, la fruizione digitale della radio è ancora troppo limitata per poter fare un profilo attendibile degli ascoltatori.
Che tipo di indagine e che tipo di fonti consultate per avere un quadro dettagliato della diffusione delle radio in lingua italiana nel mondo?
Internet è il veicolo principale per raccogliere queste informazioni, anche se non sempre sono accurate e aggiornate. Inoltre i lettori del portale e gli ascoltatori della nostra webradio sono molto attivi nel segnalarci variazioni e novità nei programmi in italiano nel mondo. Il mondo delle radio italofono è così vivo che ogni semestre cerchiamo di rifare il punto della situazione, aggiungendo nuovi programmi o eliminando quelli che nel frattempo hanno cessato le attività.

Come lo vede il futuro prossimo della radio?
Temo che ci saranno nuovi tagli, soprattutto in Europa, di emissioni in modulazione d’ampiezza e in generale dei servizi internazionali; si consoliderà, invece, l’ascolto a livello locale e nazionale. Chiudere le trasmissioni capaci di coprire grandi distanze è quasi negare la natura stessa della radio, ma penso che la radio saprà sopravvivere anche a questo. Difficile capire se la radio imboccherà con decisione la via della diffusione digitale, prevedibilmente in DAB+, o se alla fine resteranno le emissioni analogiche in FM. Alcuni Paesi scandinavi stanno pensando a uno switch-off, sul modello di quello attuato per il digitale televisivo terrestre, altri – come Spagna e Francia – non hanno alcuna intenzione di avviare trasmissioni digitali, altri ancora mantengono un sistema misto. Fino a quando una scelta precisa non sarà compiuta a livello europeo, temo che sia impossibile prevedere un futuro sostanzialmente diverso dal presente: anche il nuovo modello di radio che crea una programmazione personalizzata in base alla profilazione del proprio utente non potrà essere realizzato a breve.
C’è ancora un mercato per le radio oppure le radio sono solo cercate dai collezionisti o da incalliti radioamatori?
Al momento gli apparecchi riceventi soffrono la mancanza di piani precisi per lo sviluppo del digitale radiofonico, mentre l’analogico è progressivamente abbandonato. Non è chiaro se e quando il DAB/DAB+ diventerà abbastanza diffuso da soppiantare l’FM e altri standard, come il DRM, hanno successo in Asia e Africa, ma in Europa faticano addirittura a mantenere una presenza concreta; forse le annunciate novità, come le radio ibride che permetteranno di ascoltare una stazione via etere o in streaming, daranno nuova vita a un mercato che, per ora, rimane confuso.
Come dovrebbe essere secondo lei una programmazione radio vincente per reggere la concorrenza delle webradio e dell’enorme concorrenza favorita dalle nuove tecnologie?

Semplicità, personalità, qualità e riconoscibilità saranno ancora le armi vincenti della radio. Non è possibile creare una programmazione ideale, ma chi saprà fondere questi elementi troverà le soluzioni più gradite al pubblico. Con un rinnovato interesse dei privati per le onde medie, forse anche in Italia la radio sarà più attenta alle realtà locali, alla prossimità, al territorio, come già succede in Paesi in cui la radio è fortemente radicata nelle abitudini degli ascoltatori: penso alla Spagna, agli Stati Uniti, al Canada che rappresentano modelli radiofonici molto interessanti e, per certi versi, sorprendenti.
Paolo Morandotti riceve il "Premio Boselli" “per la sua  attività svolta per la Radiofonia Internazionale in Lingua Italiana ". Nella foto il segretario AIR Bruno Pecolatto consegna la targa. http://air-radiorama.blogspot.it/2015/04/premio-primo-boselli-2015-il-vincitore.html

Radioline portatili per swl

Buongiorno a tutti voi

a volte desiderei scrivere articoli tecnici complicati ma con in tester un saldatore e spezzoni di filo faccio ascolti sempre ruspanti e campagnoli ... 

unitelo al fatto che la mia cara famiglia non mi dà tregua e devo centellinare il tempo libero armato di macchina fotografica vi mostro le mie radioline potatili 



(per comodità vi rimando al mio sito) 
senza dimenticare l'autoradio fantastica soprattutto in AM della mia "Daihatsu Sirion" 




e vi ricordo la guida aaa aiuto sono un principiante  redatta in dieci puntate per chi comincia da ZERO di Fabio Tagetti



ringraziando sempre l'A.I.R. che mi sopporta dal 2010 vi auguro ottimi ascolti distanti 

Francesco
Giordano
IZ1KVQ

giovedì 17 settembre 2015

Radio Cairo


Cari amici di Radio Cairo, buonasera,
Eccovi in allegato il nostro orario Luglio-Dicembre 2015!
 In attesa dei vostri rapporti d'ascolto, vi auguriamo sempre un buon ascolto con Radio Cairo
Ola Samir

Radio Cairo in italiano  sulle onde corte in lingua italiana su 9490 kHz     (18.00 - 19.00 UTC).


RADIO CAIRO, Radiodiffusione della Repubblica Araba d’Egitto Programma Italiano d’Oltremare, stanza 654, P.O. Box 566, 11511 il Cairo, Egitto E-Mail:  programma.italiano@yahoo.it 
su  Facebook

domenica 13 settembre 2015

PICCOLO VARIOMETRO PER QRP

direttamente dal Giappone : stazione trasmittente VLF Yosami-radio.. una Grimeton orientale! 


Mi raccomando di non eccedere con la potenza! hi!
73 de Mauro Bernardetto IK1WVQ

Hobart Radio International - DxExtra

Un interessante programma DX proveniente dalla Tasmania, Australia.



From Hobart, Tasmania, Australia - welcome to the DX Extra. It’s a show about the shortwave and radio hobby featuring news, reviews, pirate radio and anything in-between. We’re on shortwave and also as audio on demand at the website www.hriradio.org 

DxExtra n°32 - o2 sett.2015


In show 32 this fortnight:
  • Clandestine Shortwave Summer Schedules  
  • How jazz over VOA shook the Soviet Union
  • Radio Biafra expansion
  • Odd American Shortwave Pirate Audio
  • US Amateurs get new bands
  • And pirate radio news and logs.

Listen DxEstra n°32




Hobart Radio International è ritrasmessa da Channel 292 6070 Khz, R. Miami Inter. 9955 Khz WBCQ  5110 Khz 





Good listen de Claudio Bianco (IK1XPK)