domenica 18 dicembre 2016

La Loop...ina antennina ricevente HF dalle grandi prestazioni Di Florenzio Zannoni I0ZAN


Ancora un'antenna!  Dopo una certa età ci sono medicine che si devono assumere tutti i giorni, (fortunato colui che ne è esentato) : realizzare un'antenna od altri marchingegni radioelettrici è la cura giornaliera perfetta per chi non è più giovane e per chi da giovane ha contratto un certo virus.

Ho voluto riesaminare una mia realizzazione che a suo tempo data la forma chiamai “ODIBILOOP”; era una piccola antenna, particolare nel circuito impiegato e nella costruzione, ha interessato ed interessa ancora molti radio appassionati, descritta sui numeri 2 e 3 anno 2012  di Radio Rivista, e sul blog AIR RADIORAMA a questi indirizzi :


Con questa nuova realizzazione ho voluto provare un nuovo sistema (per me) atto a captare segnali radio; per quanto mi è stato possibile ho sempre cercato di realizzare antenne sintonizzate o sintonizzabili sul segnale che volevo ricevere o trasmettere. Loop...ina così ho deciso di chiamare questa antenna, può sintonizzarsi e quindi trasferire al ricevitore segnali da  circa 1,8 MHz a 30 MHz .
                      
La particolarità consiste nell'elemento captatore (antenna) e nella modalità di collegamento adottato. Si tratta di uno spezzone di cavo coassiale semi rigido: la guaina esterna viene sintonizzata mediante un condensatore variabile sulla frequenza che si intende ricevere, mentre il conduttore interno svolge la funzione di link; il segnale presente ai suoi capi viene inviato direttamente al ricevitore, ovvero tramite un preamplificatore. Penso che il termine giusto per definire questa piccola antenna sia antenna cittadina, ne consiglio la costruzione a chi ha poco spazio disponibile e si trova in ambiente con un elevato inquinamento radioelettrico. È chiaro che non è un'antenna per la ricezione DX, ma le piccole dimensioni e la soluzione adottata hanno il pregio di inviare al ricevitore un livello di rumore molto basso; consiglio, quindi, la sua costruzione a chi come me non vuole spegnere lo stagnatore e non lascia tempo alla noia, e perché no, anche ai big.  Era un'idea che aspettava il momento giusto per la sua messa in opera, non ho preso spunto da altre realizzazioni e non ho idea se esistono tipologie di impiego simili.
Procediamo con la sua descrizione in cui ho volutamente evitato qualsiasi riferimento a formule matematiche per rendere meno pesante la trattazione. Si tratta di un progetto pratico e sperimentale; chi desiderasse approfondire la parte teorica, ha molto materiale a disposizione su Internet che ritengo superfluo in questo contesto.

                                     Composizione dell'antenna

 Loop...ina è composta da due parti: antenna con accessori e box di controllo. Un condensatore variabile statico, un preamplificatore e due relè costituiscono gli accessori che sono posti all'interno di un contenitore che svolge anche la funzione di supporto per l'elemento captatore.
Il box di controllo collegato all'antenna tramite un cavetto schermato ad otto conduttori è composto da un encoder con relativo circuito, alcuni interruttori ed uno strumento posizionato sul pannello frontale che consente di conoscere approssimativamente su quale frequenza è sintonizzata l'antenna.

                     Descrizione degli elementi che compongono Loop...ina

     Elemento captatore

 Per costruire il captatore ho utilizzato uno spezzone di cavo coassiale semirigido del tipo Cellflex da ½ pollice; l'elemento ha forma circolare ed un diametro di 85 cm. Ho scelto di usare questo diametro dopo molte prove ed anche perché unitamente al valore della capacità impiegata, esso consente di sintonizzare l'antenna all'incirca da circa 3 a 18 MHz. Per il segmento 1,8-3 MHz una capacità supplementare viene posta in parallelo all'elemento mentre per la fettina di frequenze da 18 a 30 MHz  essa viene posta in serie, tramite due relè azionati dal box di controllo, diminuendo quindi, il valore della capacità di sintonia.
 I componenti dell'antenna sono inseriti all'interno di una scatola in alluminio a tenuta stagna di 25x20 cm, mentre l'elemento ricevente (o captatore) è fissato alla scatola tramite due manicotti di plastica che lo bloccano in posizione verticale.
 Ad una estremità del cavo la guaina ed il conduttore centrale sono collegati rigidamente alla massa di tutto il sistema, nell'altra la guaina è collegata al condensatore variabile mentre il conduttore centrale svolge la funzione di link per il prelievo del segnale. (fig. 2 e fig. 3)
 In questo modo si realizza un circuito risonante composto dall'induttanza della guaina esterna del cavo coassiale che ha valore fisso e dalla capacità del condensatore che è variabile (a cui si sommano le varie capacità parassite). Poiché la guaina esterna del cavo è anche l'elemento captatore del segnale, questo sistema esalta i segnali di frequenza pari a quella di risonanza e li trasferisce per via  induttiva al conduttore centrale, in questo modo si realizza un circuito risonante ad alto Q ed il trasferimento al circuito utilizzatore, del segnale di origine prevalentemente magnetica: questo è ciò che volevo provare.
 Per non caricare il circuito risonante e non deteriorare, quindi, la qualità del debole segnale sintonizzato, il conduttore centrale del cavo è collegato ad un trasformatore che ne adatta l'impedenza.


             Condensatore variabile

 Avendo deciso di costruire l'antenna con un solo elemento e di misura fissa; per poterla sintonizzare su di un ampio spettro di frequenza serviva un idoneo condensatore variabile. Esistono diversi software che consentono di calcolare i valori ed i parametri di un loop: nella tabella 1 sono riportati alcuni dati ricavati impiegando uno di questi software e calcolati per un'antenna con il diametro di 85 cm; come si può notare il valore teorico della capacità necessaria a sintonizzare l'antenna sulla gamma di frequenza che volevo utilizzare va da pochi pF a circa 3000 pF.

Freq. MHz
BW KHz
Capacità pF
Rend. %
      29
    100
       5
    89
      21
     36
      13
    72
      18
     23
      21
    60
      14
     13 
      40
    39
       7
      6
    187
     6
      3.7
      4
    690
    0,6
      1.8
      3
  2940
    0,1
       Tabella 1 Parametri calcolati per antenna loop di cm 85

Quando realizzai la ODIBILOOP per la sua sintonia avevo impiegato un condensatore variabile con isolamento in aria, veramente bello. Purtroppo sono oggetti che piano piano restano nei ricordi ed ormai quasi introvabili. Per la Loop...ina ho usato un “condensatore allo stato solido” di mia ideazione, che ho chiamato “condensatore variabile statico”: il suo valore (compreso quello della sua capacità parassita) va da 20 a 1295 pF circa, con una variazione di 5 pF per ogni step.

 Praticamente con questo condensatore si riesce a sintonizzare l'elemento ricevente per il segmento di frequenza 18 - 3 MHz circa; per le frequenze superiori ho collegato in serie al variabile un compensatore da tarare in fase di all'allineamento, mentre per le più basse una capacità di opportuno valore gli viene collegata in parallelo. Dette operazioni sono eseguibili dal box di controllo tramite due relè, (RY1 e compensatore CV1 per la frequenza 18/32, RY2 e condensatori C2-C3 per 1,8/3 MHz.



       Condensatore variabile statico   fig. 4

R1-R4-R9                  4,7 K Ω                         C1/C6               1 KpF
R2-R5-R8                  22 K Ω                          C7-C9               100 KpF
R3-R6                        3,3 K Ω                         C8                     220 KpF
R7                              18 K Ω                          C10                   100 MF 25 Vcc
RV1/RV4   trimmer 100 Ω                               CV1/cv3           compensatore 2,5-15 pF
RV5/RV8   trimmer 5 K Ω                               CV4/CV8          compensatore 10-50 pF
IC1 IC2     CD 40193                                      CV3a/CV8a      vedi tabella 2
Q1/Q10    2N2222                                           RY1/RY8          relè miniatura 12 Vcc deviatore due scambi

 Per realizzare il condensatore variabile ho utilizzato due integrati del tipo CD40193, (lo schema in figura 4) questo integrato è un contatore avanti-indietro del tipo BCD/divisore per 16: ai piedini di ingresso del primo integrato arrivano gli impulsi (step) generati dal circuito encoder che si trova nel box di controllo; quando gli impulsi sono presenti sul pin 5 il contatore incrementa la sua uscita, la decrementa se arrivano al pin 4. Le otto uscite dei due CD40193 attivano ciascuna un relè a doppio scambio (RY1-RY8) dei quali una sezione effettua la commutazione a massa di un condensatore (CV1-CV8) mentre l'altra commuta una resistenza (RV1-RV8). Quando si alimenta il circuito il condensatore C8 caricandosi porta a zero le uscite dei contatori quindi i relè sono tutti disattivati; con la ricezione degli impulsi nel circuito condensatore si attua questa sequenza: con il primo impulso si attiva RY1 ed un estremo di C1 che ha un valore di 5 pF viene posto a massa, con il secondo si disattiva RY1 e si attiva RY2 in questo caso C2 ha un valore di 10 pF, con il terzo impulso RY2 resta eccitato e si attiva nuovamente RY1 quindi avremmo a massa C1 più C2, il valore totale passa a 15 pF, cosi di seguito fino alla ricezione  del 255-esimo impulso che attiva tutti i relè per una capacità totale di 1275 pF a cui si aggiunge la capacità parassita: il tutto misurabile sul punto CV.
All'impulso successivo i contatori portano le loro uscite a livello zero e la sequenza può ripartire. Ho impiegato dei relè miniatura del tipo ermetico, mentre un piccolo compensatore variabile posto in parallelo ad altri consente di ottenere il giusto valore di capacità.
 La seconda sezione di scambio di ciascun relè è collegata ad un trimmer, quando il relè è disattivato il trimmer viene by-passato dai contatti P2-Q2, con tutti i relè disattivati il valore totale della resistenza sul punto RV corrisponde a zero  .
Il primo trimmer è regolato per una resistenza di 10  W che viene inserita nel circuito con l'eccitazione di RY1, il secondo per 20  W e cosi di seguito. Ad una variazione di capacità sul punto CV corrisponde una variazione di resistenza su RV, questa resistenza variabile è collegata al box di controllo e fa parte di un circuito rivelatore comprendente uno strumento di misura che indicherà su quale frequenza è sintonizzata la nostra antenna. Nella tabella 2 sono riportati i valori delle capacità e delle resistenze che vengono implementati dai singoli relè.  Per agevolare l'allineamento e per capire se la logica di commutazione funziona regolarmente, in parallelo ad ogni relè è collegato un diodo LED che si accende quando i relè stessi vengono eccitati.
I due relè impiegati per l'inserzione delle capacità supplementari sono montati su di una basetta separata dal condensatore variabile.



               Trasformatore di adattamento e preamplificatore

  Il rendimento, teorico, di questo tipo di antenna è riferito ad un dipolo calcolato sulla frequenza che si intende usare. Come si vede nella tabella 1 le frequenze comprese nel segmento basso della gamma hanno un rendimento irrisorio: questo è dovuto esclusivamente alle ridotte dimensioni della Loop...ina. Però non bisogna dimenticare che antenna piccola significa anche noise ridotto: questo in molti casi può essere vantaggioso ed un buon preamplificatore serve a recuperare le differenze di rendimento.
 Il preamplificatore usato è lo stesso impiegato sulla ODIBILOOP, funzionava bene con quell'antenna e va veramente bene anche su questa (nella figura 6 lo schema elettrico); un filtro passa basso posto all'ingresso del transistor 2N3866 evita l'amplificazione dei segnali con frequenze superiori ai 30 MHz. Questo preamplificatore ha un guadagno di circa 12 dB su tutto il segmento di frequenza usato, il rumore prodotto con la sua inserzione è trascurabile e non produce disturbi causati da intermodulazione.
Per ottenere degli eccellenti risultati è necessario e importante un perfetto trasferimento di segnale dal link all'utilizzatore, a questo provvede il trasformatore T1 ottimizzato per lo scopo.
 Per realizzare il trasformatore T1 ho impiegato un nucleo FT 37-43: il primario è composto da 10 spire mentre il secondario da 3 spire di filo smaltato da mm 0,3 di diametro; il trasformatore T2 è avvolto su di un nucleo binoculare in ferrite e realizzato impiegando due spezzoni di filo di rame smaltato da 0,3 mm di diametro, lunghi circa 45 cm, i due fili sono attorcigliati ed inseriti nel nucleo per ottenere 10 spire.


   Preamplificatore   fig. 6

R1          100 Ω            C1-C2            170 pF                C8                22MF 25 Vcc           T1-T2     vedi testo
R2          1 KΩ              C3-C6-C7      100 KpF              L1-L3           160 uH                                      
R3          4,7 Ω             C4                 1 KpF                   L2                530 uH                                 
R4          6,8 Ω             C5                 470 KpF              Q1                2N3866      
                              

                   Box di controllo

 Il box di controllo è collegato all'antenna tramite un cavetto schermato ad otto conduttori, ho usato il tipo che normalmente si utilizza negli impianti di allarme. Gli impulsi per il funzionamento del condensatore sono generati da un encoder. Per chi si trovasse in difficoltà nel recuperare questo componente ed anche perché il costo di uno nuovo non è irrisorio, ho realizzato un circuito che al suo posto utilizza due pulsanti.
 Lo schema di figura 8 impiega un encoder ottico, quello da me usato è un po’ vintage e recuperato dalla rottamazione di uno strumento. La tensione per il suo funzionamento è di 5 Vcc, le uscite sono due LA ed LB, da queste escono i criteri generati con la rotazione della manopola. Il circuito elettrico ad esse collegato produce gli impulsi idonei per il funzionamento dei contatori posti nel condensatore variabile. Ruotando la manopola che comanda l'encoder gli impulsi generati dal circuito vengono trasferiti al pin LA oppure LB del connettore di uscita, quando per il senso di rotazione imposto gli impulsi escono dal pin LA, il pin LB resta a livello zero e viceversa, questo predispone i contatori del condensatore variabile per il conteggio positivo oppure negativo.
 La resistenza inserita tramite i relè e disponibile sul punto RV del box è collegata ad un circuito a ponte con uno strumento utilizzato come riferimento per la sintonia dell'antenna. Lo strumento da me utilizzato ha una portata fondo scala 1 mA ed un quadrante ampio che alla fine del lavoro ho modificato inserendogli dei punti di riferimento relativi alla frequenza sintonizzata. 
 Nello schema di figura 9 è riportata la versione che impiega due pulsanti in sostituzione dell'encoder, premendo brevemente uno dei pulsanti il circuito ad esso collegato genera un solo impulso, mentre  mantenendolo premuto viene generata una sequenza continua di impulsi; con il pulsante P1 gli impulsi escono sul pin LA ed i contatori presenti sul condensatore incrementano il conteggio in positivo, il pulsante P2 genera gli stessi criteri con la differenza che usciranno dal pin LB ed il conteggio sarà negativo.
 Ultimata la costruzione del condensatore e dell'encoder, prima di procedere all'allineamento controllare il corretto funzionamento dei due circuiti. Disponendo di un oscilloscopio si può controllare la sequenza degli impulsi generati, il funzionamento dei contatori e l'eccitazione dei relè; l'accensione dei diodi LED sarà di notevole aiuto.

Generatore di impulsi con encoder   fig. 8

R1-R2          4,7 KΩ                             C1         10 MF 25 Vcc                   Q1-Q2       2N2222      
R3-R4          22 KΩ                              C2          47 MF 25 Vcc                        
R5-R6          3,3 KΩ                             C3-C4    10 KpF
R7-R8           2,2 KΩ                            IC1         CD4081                                                       
R9-R10       5,6 KΩ                              IC2         CD4011                                                               
RV1/RV3    trimmer 10 KΩ                  IC3           7805


   Generatore di impulsi con pulsanti   fig. 9

R1-R2-R5-R10/R13    22 KΩ                     C1                1 MF ceramica                 D1/D4       1N4148
R3                                 18 KΩ                    C2                 47 MF 50 Vcc                 D7          zener 5 Vcc
R4-R7-R8                     100 KΩ                  C3-C7/C9     1 KpF                              IC1         CD 4081
R6-R9                           4,7 KΩ                   C4-C5            230 KpF                         IC2        CD 4011
R14-R15                       2,2 KΩ                 C6-C10          47 MF 25 Vcc                  Q1 2N2222  
R16                               220 Ω                   
R17-R18                      5,6 KΩ                 
RV1/RV3      trimmer 10KΩ


        Allineamento

 Bisogna allineare il condensatore variabile statico, i trimmer che compongono la resistenza variabile, il bilanciamento dello strumento e quindi tutto il sistema.
 Collegare condensatore con encoder ed un capacimetro ai terminali CV, con tutti i relè aperti (non eccitati) misurare il valore della capacità parassita questa misura è importante ed il suo valore va poi sommato a quello della capacità inserita con la chiusura del relè corrispondente.
 Alimentare le schede per procedere all'allineamento. Tramite l'encoder si deve eccitare il primo relè RY1 il valore capacitivo inserito con la sua chiusura deve essere di 5 pF che si ottengono regolando CV1; quindi se la capacità parassita ha un valore di 20 pF dovremmo regolare il compensatore variabile CV1 per ottenere una lettura sul capacimetro 25 pF. Eccitare il relè RY2 e regolare CV2 per una capacità totale di 30 pF e così di seguito per ogni singolo relè, per il valore della capacità inserita dai singoli relè consultare la tabella 2. È bene ripetere questa operazione di allineamento almeno due volte controllando  che l'incremento del valore capacitivo di 5 pF avvenga regolarmente ad ogni step. Collegare uno strumento ohmetro sul punto RV, (che deve essere scollegato dal circuito) con tutti i relè non eccitati la resistenza misurata deve essere di zero ohm, il primo relè RY1 inserisce nel circuito il trimmer RV1 che andrà regolato per una misura sullo strumento di 10 ohm, il trimmer RV2 andrà tarato per 20 ohm e così di seguito per ogni singolo relè (vedi tabella 2) con tutti i relè eccitati il valore totale della resistenza è di circa 2550 ohm.
 Per bilanciare lo strumento collegare il terminale RV, mentre per evitare traumi allo strumento consiglio di non collegarlo. Il circuito a ponte viene alimentato con una tensione stabilizzata di 5 Vcc ed i trimmer RV 1-2-3 consentono di bilanciare strumenti anche poco sensibili; regolare il trimmer RV2 al centro della sua escursione, mentre per RV3 la sua resistenza deve essere tutta inserita. Si inizia con tutti i relè chiusi, (LED tutti accesi e massima resistenza inserita), misurare la tensione sul punto B quindi effettuare la misura sul punto A e regolare il trimmer RV1 per ottenere lo stesso valore di tensione, effettuata questa regolazione togliere l'alimentazione al circuito e collegare lo strumento,  inserire l'alimentazione ed accertarsi che l'indice dello strumento non vada a sbattere a fondo scala. Se così fosse ridurre il valore della resistenza di RV2 per portare l'indice dello strumento a circa ¼ della scala, regolare nuovamente RV1 per ottenere una indicazione di zero: in queste condizioni il ponte è bilanciato. Tramite l'encoder aprire  progressivamente i relè controllando l'indicazione dello strumento e regolare RV2 ed RV3 per ottenere con i relè tutti aperti (non eccitati LED tutti spenti) l'indicazione di fondo scala.

 A questo punto tutto è pronto per il cablaggio dell'antenna e per le prove di ricezione. (Figura 11)
 Preciso, se tutto è in regola collegando l'antenna al ricevitore ne vedremmo anzi ne sentiremmo subito i risultati, magari sintonizzandoci sui 40 oppure sui 20 metri, anche senza preamplificatore ed all'interno della nostra stanza dei bottoni la loop...ina si farà sentire. Sintonizzato il ricevitore su di una frequenza, tramite l'encoder si varia la capacità del condensatore per sintonizzare l'antenna, un leggerissimo incremento del rumore di fondo ricevuto indica che l'antenna è in sintonia con il ricevitore, proviamo a variare la frequenza di ricezione ed i risultati saranno evidenti.

 Ulteriori controlli od allineamenti dipendono dagli strumenti in nostra dotazione: io ho usato un generatore di segnali ed un analizzatore di spettro entrambi vintage anzi molto. Il generatore di segnali predisposto per la sua massima uscita e collegato ad una piccola antenna svolge la funzione di TX mentre l'antenna in prova è collegata all'ingresso dell'analizzatore predisposto per la sua massima sensibilità; posizionando il condensatore variabile dell'antenna per la minima capacità, ed i condensatori supplementari esclusi troveremmo la massima frequenza sintonizzabile  dall'elemento captatore unitamente al condensatore variabile impiegato, per avere questo parametro variare la frequenza del generatore per trovare il massimo segnale misurato dall'analizzatore, il procedimento contrario con i condensatori tutti chiusi per ottenere la minima frequenza.

 Nel prototipo da me realizzato l'escursione di frequenza varia da 3 a 18 MHz circa.



 Per il segmento di frequenza 18-30 MHz la capacità da porre il parallelo all'elemento captatore dovrebbe variare da 21 a circa 2 pF. Purtroppo dato l'alto valore della capacità parassita sono ricorso ad un compromesso: ho collegato in serie al condensatore variabile statico un compensatore di piccola capacità che in fase di allineamento viene tarato sulla frequenza di 28 MHz.
 Per l'allineamento si deve chiudere il relè supplementare RY1 che collega in serie al condensatore variabile statico CV1, regolare la capacità del condensatore variabile statico per il suo minimo valore, predisporre il generatore di segnali sulla frequenza di 28 MHz quindi regolare CV1 per la massima indicazione visualizzata sull'analizzatore: si tratta ovviamente di un compromesso, ma esso non deteriora la qualità del segnale ricevuto sulle altre frequenze del segmento.
 Per ricevere la banda dei 160 metri chiudere il relè RY2 e portare il condensatore variabile a circa metà della sua escursione, predisporre la frequenza del generatore di segnali a 1,850 MHz, collegare ai punti A-B uno o più condensatori (C1/C2) la cui capacità totale porti in risonanza l'elemento captatore sulla frequenza di nostro interesse (circa 2500 pF).

            Considerazioni finali

  La descrizione di questa piccola antenna è totalmente fedele al prototipo da me realizzato; il suo funzionamento mi ha stupito, durante alcuni contest, 160 metri compresi, tutto quello che ho ricevuto con le sorelle maggiori l’ho ricevuto con la loop...ina, dai 30 ai 7 MHz alcune volte anche con segnali superiori e senza preamplificatore. In linea di massima il segnale ricevuto non è mai stato inferiore ai 12 dB. Per le bande degli 80 e dei 160 metri i 12 dB forniti dal preamplificatore contribuiscono ad una gradevole ricezione grazie al basso rumore captato dall'antenna.

 Per chi fosse interessato a questa esperienza, per rendersi conto delle caratteristiche dell'oggetto che sta realizzando consiglio di costruire il solo elemento captatore con relativo trasformatore, (T1) per la sintonia va bene qualsiasi condensatore variabile: provare per credere, e buon divertimento!

 Ricordo che la loop...ina ha una circonferenza di ben 270 cm….

   73
Florenzio   I0ZAN    izerozan@libero.it



ANTENNA ATTIVA PER ONDE LUNGHE - VLF -20 kHz a 400 kHz  di Florenzio Zannoni I0ZAN


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