Associazione Italiana Radioascolto www.air-radio.it - info@air-radio.it LEGGI LA RIVISTA RADIORAMA WEB SU: WWW.AIR-RADIO.IT La collaborazione al Blog AIR Radiorama e' aperta a tutti gli appassionati, previa richiesta di iscrizione tra gli Autori. Il CD AIR si riserva il diritto insindacabile di decidere l'ammissione degli Autori e la pubblicazione sul Blog dei relativi articoli inviati.
sabato 10 marzo 2012
Free Sound Recorder
venerdì 9 marzo 2012
Non e' fantascienza - Non crederete ai vostri occhi - Robot
http://www.ted.com/talks/vijay_kumar_robots_that_fly_and_cooperate.html
IK1XHT-L in streaming
Dal 9 marzo 2012, grazie ad un accordo con il Consorzio TOP-IX, è possibile ascoltare l'attività che passa sul nodo EchoLink #111091 della stazione IK1XHT dell'Università di Torino.
TOP-IX (TOrino Piemonte Internet eXchange) è un consorzio senza fini di lucro costituito nel 2002 con lo scopo di creare e gestire un NAP (Neutral Access Point altrimenti denominato Internet Exchange – IX) per lo scambio del traffico Internet nell’area del Nord Ovest.
Partecipano al Consorzio soggetti estremamente eterogenei dal punto di vista della natura commerciale e delle potenzialità di utilizzo dell’infrastruttura di interconnessione. A partire dal nucleo dei soci fondatori (Atlanet, COLT Telecom, CSI-Piemonte, Eutelsat, Fastweb, Gruppo IH, IT GATE, Noicom – Eutelia, Reteitaly, SanpaoloIMI, Telecom Italia e Telespazio) TOP-IX annovera oggi più di 80 soci ripartiti secondo differenti segmenti merceologici.
Si può accedere all'ascolto in diretta streaming audio della stazione di radioamatore IK1XHT dell'Università di Torino dall'URL www.cisi.unito.it/radiogw/
Precursori sismici CSP Torino
Un albero come antenna Prof Ezio Roberto Mognaschi, IW2GOO
"Un albero può essere considerato come una struttura, estesa prevalentemente in senso verticale, ma con dimensioni trasversali non trascurabili, e costituita, nel caso di un albero vivo, di materiale semiconduttore, collegata al suolo per mezzo del suo apparato radicale che forma una buona presa di terra, almeno per lo scopo in questione.
Un albero assomiglia quindi ad un'antenna verticale di larghezza non trascurabile rispetto all'altezza. Questo fatto riduce l'induttanza ed aumenta la capacità dell'antenna ed ha come conseguenza l'abbassamento del fattore di qualità del circuito equivalente dell'antenna stessa, che diventa un'antenna a larga banda."
Usare
un albero come antenna in pratica parte 1-2-3-4
http://air-radiorama.blogspot.it/2012/03/usare-un-albero-come-antenna-in-pratica.html
http://air-radiorama.blogspot.it/2012/03/usare-un-albero-come-antenna-in-pratica_17.html
http://air-radiorama.blogspot.it/2012/03/usare-un-albero-come-antenna-in-pratica_18.html
mercoledì 7 marzo 2012
eQSL elettroniche
Servizio eQSL
Elettronics QSL Card Centre
http://eqsl.cc/qslcard/ Index.cfm
Informazioni http://www.webalice.it/iw3sgt/IW3SGT_PRJ/IW3SGT_EQSL_TUTORIAL/iw3sgt_qsl_tutorial.htm
Satellite E-STAR contributo Sez. A.R.I. di BRA (CN)
Satellite E-STAR
E-ST@R é un mini-satellite (cube-sat) progettato e realizzado completamente da studenti e docenti del dipartimento di ingegneria Aerospaziale del Politecnico di Torino. Il satellite è stato realizzato secondo gli standard per i Cube-Sat, in modo da potergli trovare più facilmente "un passaggio" su un qualsiasi lanciatore, ed è stato successivamente selezionato dall'ESA tra i cube-sat ospitati sul primo volo inaugurale del nuovo lanciatore VEGA.
Il satellite, oltre a verificare l'affidabilità in orbita di componenti commerciali, permetterà la verifica e validazione in orbita di un controllo di assetto attivo, sviluppato dal Politecnico.
La sezine A.R.I. di Bra a contribuito al progetto realizzando la scheda di telemetria/telecomando del satellite (sostanzialmente un TNC KISS) e mettendo a disposizione la stazione di terra per la ricezione dei dati ed il comando del satellite.
In questa pagina, potete trovare alcune informazioni relative al lancio e allo stato del satellite, più alcuni dati utili per poterlo ricevere da casa vostra (e aiutarci a determinarne lo stato durante tutta la sua orbita). Potete comunque trovare maggiori informazioni sulla home-page mantenuta dagli studenti del politecnico di Torino.
LANCIO | Lunedi 13 Febbraio 2012 - ORE 10:00 UTC (11:00 CET) |
PARAMETRI ORBITALI (TLE) stimati alla separazione | DOWNLOAD FILE TLE (upd. 12/02/2012) Il file include anche gli altri satelliti lanciati insieme a E-STAR |
STATO ED ULTIMO REPORT DI ASCOLTO | ANCORA A TERRA |
DOWNLINK | FREQUENZA :437.445 MHz MODULAZIONE : FM + AFSK 1200bps (STANDARD PACKET AX.25) POTENZA IRRADIATA : 500mW MAX. SU ANTENNA A DIPOLO |
PROTOCOLLO COMUNICAZIONE | STANDARD PACKET AX.25 1 PACCHETTO OGNI 2 MINUTI FROM CALLSIGN: ESTAR - TO CALLSIGN: ALLALL |
I parametri orbitali sono quelli attesi alla separazione. Il primo set di parametri reali ci sarà comunicato dall'ESA dopo la separazione (circa 1 ora dopo il lancio) e sarà pubblicato qui immediatamente. Stay tuned! |
ASCOLTATE E-ST@R
Dato che la visibilità del satellite è limitata, ogni report di ascolto del satellite, soprattutto se proveniente da zone non coperte dalla nostra stazione, è veramente utile perchè ci permette di sapere come si comporta il satellite lungo la sua orbita.
Il satellite, in condizioni nominali, trasmette un pacchetto ogni due minuti circa, quindi durante un passaggio (di una decina di minuti) si possono ricevere solamente pochi pacchetti. Purtroppo, per motivi di potenza disponibile, non abbiamo potuto trasmettere un beacon continuo, quindi per ricevere il segnale occorre mettersi in ascolto, aspettare e avere un po' di fortuna.
IL SW PER LA RICEZIONE DELLA TELEMETRIA
Se avete una stazione che vi dia la possibilità di ascoltare il satellite, scaricate il nostro SW e fateci avere i vostri report di ascolto.
Il software permettere la ricezione e parziale decodifica dei pacchetti ricevuti (è necessario un TNC KISS su seriale), ed il loro salvataggio su un file che potete inviarci per e-mail per un ulteriore processamento dei dati.
Nel file zip trovate un file compilato e, per linux, anche il sorgente nel caso l'eseguibile non fosse compatibile con il vostro sistema. Nel file readme.txt trovate ulteriori informazioni utili.
Nel caso abbiate necessità di modifiche o se il software non dovesse funzionare correttamente contattateci!
SCARICA VERSIONE PER WINDOWS (da verificare il link)
SCARICA VERSIONE PER LINUX - ver. 1.0 (11/02/2012) - 10kB
SE NON POTETE USARE IL NOSTRO SW
Potete effettuare la registrazione dei pacchetti anche con un qualunque SW amatoriale in grado di registrare pacchetti IN FORMATO BINARIO. È importante che il SW che utilizzate non elimini i dati che non sono in formato alfanumerico. Per ogni dubbio sull'utilizzo di uno specifico programma contattateci.
Ad ognuno che ci farà avere un report di ascolto valido, verrà inviato un diploma di ringraziamento per il contributo alla missione.
GRAZIE DA TUTTO IL TEAM E-STAR!!!
http://www.aribra.it/satelliti/estar.php
martedì 6 marzo 2012
Dopo Marconi un altro Italiano cambierà la storia delle telecomunicazioni ? 2a puntata
http://www.arivenezia.it/attivita_sezione/2011_vorticiefrequenze/2011vorefreq.html#lista_link
Si tratta di materiale sostanzialmente sperimentale e divulgativo e mediaticamente ben costruito .
Nella Mailing AIR-Radiorama ho scaricato il file della pubblicazione scientifica di Tamburini ed altri .
Un po' analisi critica e' sempre necessaria per crescere nella conoscenza .
Non essendo personalmene in grado di farlo , se non nella "scorza" , ho chiesto a due competentissimi amici nel campo dell' elettromagnetismo , quali l'Ing. Sacchi ed il Prof. D'amico , di analizzare indipendentemente e criticamente la pubblicazione .
L'Ing. Sacchi , personaggio di poche parole , non ha commentato , ma mi ha fatto avere una pubblicazione IEEE dove si analizzano matematicamente le proprieta' delle vorticita' .
La lettura non e' tra le piu' agevoli , ma mi sembra di capire che si dimostra in buona sostanza che i modi di vorticita' sono numerosi e disaccoppiati solo quando ci si trova in campo vicino ( approssimativamente a distanze inferiori alla lunghezza d'onda ) .
In campo molto lontano i vortici separabili si ridurrebbero a due e quindi si avrebbe una situazione non troppo dissimile a quella della separazione di due segnali alla stessa frequenza , ma con diversa polarizzazione .
Separatamente ed indipendentemente , il Prof. D'amico ( che e' stato il primo interpellato e che mi ha fornito la relazione scientifica di Tamburini ed altri ) mi ha subito descritto concetti molto simili .
Scorrendo brevemente il materiale del lik della sezione ARI di Venezia non posso non notare che i teorici in gioco nell' esperimento sono tutti di estrazione "ottica" .
Un campo dove le lunghezze d'onda sono piccolissime .
Con apertura mentale nella mano destra ed un po' di sano scetticismo nella sinistra (o viceversa),continuiamo ad osservare gli eventi ed i dati , a studiare , cercando per quanto possibile di capire e documentarci .
Mal che vada avremo fatto un po' di ginnastica mentale ed appreso qualcosa di analogo .
Si chiama pensiero "laterale" .
Al momento , se la interpretazione che ho dato ai documenti fosse casualmente giusta ...., un esperimento in cui vengono separati , in campo decisamente lontano, come quelli di Venezia , tre o piu' segnali radio , potrebbe fugare il dubbio .
Ora Italia la voce italoargentina in Patagonia.
Ora Italia
la voce italoargentina in Patagonia. la voz italoargentina en la Patagonia.
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Dopo Marconi un altro Italiano cambierà la storia delle telecomunicazioni ?
E' noto da tempo che le onde elettromagnetiche possono propagarsi anche sotto forma di "vortice" .
Diciamo come in una specie di "mulinello" , "fusillo" , o personalmente direi "cavatappo " ....
E' noto che le onde piane che usiamo e che conosciamo meglio , possono avere delle polarizzazioni
( Orizzontale , Verticale , Circolare ) .
Anzi si parla di polarizzazione Ellittica , dove le tre polarizzazioni citate sono casi limite di quella Ellittica che le comprende tutte .
Come appassionati di radio sappiamo che , entro certi limiti , possiamo separate tra di loro anche alla stessa frequenza , due polarizzazioni Lineari ( verticale ed orizzontale ) , oppure due polarizzazioni Circolari
( sinistrorsa e destrorsa ) .
I "vortici " possono essere pensati come diverse polarizzazioni tra loro separabili .
Il vantaggio e' che il numero dei vortici separabili puo' essere molto alto , se non teoricamente infinito .
E' facile pensare quali potenzialita' ha all'applicazione di tale principio .
Il tutto ha a che fare con il momento angolare dell' onda ( si parlera' quindi piu' propriamente di OAM = Orbital Angular Momentum ) .
Il principio '' gia' stato applicato con successo nella trasmissione di luce ( anch'essa onda elettromagnetica ) nelle fibre ottiche , ma quello citato , sembrerebbe il primo esperimento ufficiale e pubblico in cui si applica il principio alle onde radio .
Come diceva Lubrano : " la domanda sorge spontanea" : come si fanno in pratica a generate "onde vorticose" e come si fanno a separare tra di loro ?
La risposta e' nella prima figura di cui sopra e nella seguente :
In trasmissione e' possibile ad esempio con una parabola in cui il riflettore e' stato deformato a "cavatappo" .
La ricezione viene effettuata con due antenne , secondo in principio della "interferometria" .
La fase di composizione o la posizione relativa delle antenne nello spazio , separa i vari "vortici" .
Una documentazione ufficiale della teoria e dell' esperimento e' stata rilasciata da un gruppo di Italiani capeggiati dal Dott. Tamburini , la cui estrazione e' "astronomo - astrofisico " tant'e' che il suo interesse personale sembre essere piu' rivolto a questi temi .
In particolare a rilevare i segnali emessi dal buco nero nassiccio in rapida rotazione che c'e' al centro della nostra galassia ( classe buchi neri di Kerr ) .
Le dichiarazioni dei Tamburini e del suo gruppo stupiscono favorevolmente soprattutto perche' permeate da una grande semplicita' ed umilta' .
Copia del documento ufficiale verra' scaricata nei file della lista AIR-Radiorama .
lunedì 5 marzo 2012
Onde medie, le domande degli ascoltatori
Lettori ci segnalano come la progressiva chiusura delle stazioni in onda media della RAI penalizzi una molteplicità di utenti.
Da un punto di vista tecnico sono noti i problemi degli ascoltatori che si trovano in aree in cui segnale delle stazioni RAI FM si riceve con difficoltà a causa dell'orografia del territorio e/o di interferenze da parte di emittenti commerciali. Essi si rivolgono (o purtroppo in molti casi si rivolgevano) con tranquillità alle onde medie come del resto gli automobilisti che grazie alle onde medie possono contare su di una copertura garantita in una vasta area, senza i salti di frequenza dell'RDS e senza i disturbi nella ricezione in zone collinari o montane.
Agli automobilisti si aggiungono quanti, in Italia o all'estero, specialmente nei Paesi vicini, sono interessati all'ascolto dei programmi del nostro Paese così come alla nostra lingua e alla nostra cultura.
Ancor più significativo il caso dei fruitori dei servizi di audiodescrizione a cura del Segretariato Sociale della RAI, il cui ampio e apprezzatissimo palinsesto può essere letto su: http://www.segretariatosociale.rai.it/palinsesto/progr_audiodescr.html
"Quest'ultimo aspetto, in particolare - ci segnala un (purtroppo) anonimo lettore - secondo me è gravissimo in quanto si tratta essenzialmente di non vedenti che vengono privati di un importante servizio".
Al riguardo ci viene suggerito di leggere l'articolo 10 del vigente Contratto di servizio RAI ("L'offerta radiofonica", comma 2, paragrafo f) che può essere reperito su:
http://www.segretariatosociale.rai.it/regolamenti/contratto2010_2012.html
Va detto che incomprensibilmente gli allegati tecnici al contratto non sono pubblicati e quindi quali impianti ad onda media vi siano inseriti non è stato reso noto. Viene fatto notare che "le audiodescrizioni possono essere ascoltate anche via web streaming" ma in questo caso la "fruibilità per un non vedente (magari pure anziano) non è la stessa che nel caso della diffusione via radio in onde medie. Un non vedente può infatti accendere e sintonizzare una radio con molta più facilità di quanto non possa navigare sul web".
In attesa di risposte e di un'analisi approfondita del tema da parte degli esperti ci sia permesso ricordare il valore storico e culturale di alcuni impianti in onda media, dal trasmettitore di Pisa-Coltano (non a caso Italradio ha celebrato quest'anno la Giornata Mondiale della Radio a Pisa) che sorge nella stessa area che in passato ha ospitato un'importante stazione radio a cui hanno lavorato Marconi e Vallauri. E che dire di Bologna, la città dove la radio fu inventata?
http://portale.italradio.org/index.php?name=News&file=article&sid=2375
La propagazione radio ionosferica
di ik0eln Giovanni Lorusso.
Collaboratore EchoDiscovery, Conero Radio Team
Premessa: a seguito della pubblicazione dell'articolo “L'Astronomia e i radioamatori” mi sono pervenute numerose e.mail ed un buon numero di telefonate da parte di alcuni lettori, per lo più radioamatori, i quali mi hanno chiesto di redigere un articolo dedicato espressamente alla propagazione delle onde radio via ionosfera.
A tal riguardo, devo dire che, se da un lato sono lusingato dal fatto che vi siano lettori a cui piacciono i miei articoli scientifici, dall'altro lato trovo non poca difficoltà nella stesura di questo articolo, in quanto, ricco di terminologie scientifiche che ho dovuto adattare per renderlo il più comprensibile possibile. Mi scuso, quindi, se, nel corso della lettura, vi sono termini scientifici di non facile interpretazione. Tuttavia, resto a disposizione per quanti desiderino spiegazioni o ulteriori approfondimenti, Tutti i miei recapiti sono riportati su QRZ.COM. Buona lettura.
La scienza che studia le proprietà fisiche dell'atmosfera terrestre viene chiamata Aeronomia ed è divisa in diverse aree di ricerca: la meteorologia, l'aereologia, l'elettricità atmosferica, la fisica ionosferica, il magnetismo terrestre, la fisica dei raggi cosmici, l'ottica atmosferica. Riguardo alla fisica ionosferica, va detto che l'atmosfera terrestre viene definita un involucro di aria che circonda la Terra fino ad una quota dove sono ancora avvertibili le azioni elettromagnetiche e gravitazionali del nostro pianeta. Gli strati atmosferici sono così suddivisi: la Troposfera, che dal suolo raggiunge la quota di 12 Km., dove avviene il rimescolamento dell'aria e, quindi, i fenomeni meteorologici; la Stratosfera che si estende fino a 60 Km. di quota, dove manca totalmente il vapore acqueo e la temperatura sale da -55°C a 0°C; l'Ozonosfera che rappresenta una valida difesa per la Biosfera; la Mesosfera nella quale la temperatura, ad una quota tra 75/85 Km., torna a decrescere con la quota, con un minimo di – 83°C; la Termosfera, detta anche strato caldo, perchè ad una quota tra 400/500 Km., raggiunge un max di 1773°C; al di sopra, fino ai limiti dell'atmosfera si trova la Esosfera, dove le temperature dette “cinetiche” raggiungono valori elevati oltre i valori di scala. Per quanto riguarda poi, il fenomeno della ionizzazione, la definizione è la seguente: La Ionosfera è una zona dell'alta atmosfera che si estende dai 60 Km. ad oltre 1000 Km. di quota. E' caratterizzata dalla presenza di una notevole densità di elettroni e di ioni liberi che la rendono riflettente alle onde radio delle frequenze HF da 3 a 30 Mhz. Ciò permette collegamenti a lunga distanza superando gli ostacoli naturali e la stessa curvatura terrestre. La Ionosfera è prodotta dall'azione ionizzante della radiazione solare, in modo particolare dai Raggi X e dai Raggi UV che, interagendo con i gas presenti negli strati alti dell'atmosfera terrestre: ossigeno, azoto, idrogeno ed elio in minima parte, ed altri gas nobili, rendono possibile la composizione e la distribuzione di strati ionizzati. Nella regione dell'alta atmosfera, compresa tra i 50 e 350 Km. l'aria e molto rarefatta e, quindi, le particelle di gas che la compongono si allontanano tra loro. Ma, quando si giunge ad alcune centinaia di Km. dalla superficie terrestre, la rarefazione è così grande che ogni singola melecola di gas e isolata. I gas che compongono gli strati dell'alta atmosfera sono soggetti alle diverse radiazioni provenienti dal Sole e dallo Spazio; e, come già accennato in precedenza, le radiazioni solari sono quelle elettromagnetiche, comprese tra i Raggi UV ed i Raggi X; a questi, vanno affiancate le particelle cariche provenienti dallo Spazio. L'energia delle radiazioni solari è talmente intensa che negli atomi di gas è tale da provocare la separazione degli elettroni, annientando il precedente equilibrio atomico. Quindi, la radiazione solare costituisce la forza energetica esterna capace di produrre una miscela di elettroni e ioni positivi liberi in eccesso, unitamente ad atomi neutri, generando, così, il fenomeno della ionizzazione. Dallo studio del Sole e, in modo particolare, dall'azione del Vento Solare emerge che la nostra Stella è la fonte principale della ionizzazione dell'alta atmosfera terrestre, determinata dalla sua complessa radiazione elettromagnetica che, interagendo con i gas presenti, questi risultano sensibili al processo di ionizzazione su frequenze diverse dello spettro dell'ultravioletto. All'aumentare della quota aumenta l'intensità degli agenti ionizzanti, nel contempo diminuisce la densità di particelle delle molecole ionizzabili. E' importante sottolineare che, oltre che sul piano geofisico, la fisica ionosferica ha una grande rilevanza per le comunicazioni radio e per la biosfera. Infatti, la Ionosfera, in virtù dei suoi stessi processi di formazione, costituisce uno schermo efficace contro le radiazioni solari al alta energia, come i Raggi UV e Raggi X; i quali, determinerebbero una evoluzione degli organismi viventi terrestri sicuramente diversa da quella che conosciamo. Lo studio e la ricerca sin ora svolta ha dimostrato che il volume di gas ionizzato non è distibuito omogeneamente; pertanto la combinazione dei due effetti dovuti al flusso solare e la densità delle molecole, concorrono alla formazione della ionizzazione stratificata, ovvero: una ionizzazione decrescente verso l'alto e verso il basso. Quindi la densità elettronica viene usata come parametro per individuare le varie regioni ed i vari strati nell'ambito di queste, nella tradizionale ripartizione della ionosfera. Per cui, nella ripartizione della Ionosfera in regioni e strati, troviamo la Regione D che si trova ad una altezza variabile tra i 50 ed i 90 Km. con una concentrazione diurna di elettroni liberi che cresce rapidamente con la quota e con un massimo dopo il mezzogiorno locale. La ionizzazione della Regione D è proporzionale all'altezza del Sole e scompare totalmente al tramonto. Inoltre, il massimo avviene nel pomeriggio del periodo estivo; mentre in inverno il massimo avviene ad una quota tra i 70 ed i 90 Km. Gli agenti ionizzanti sono: fotoni solari della Riga Alpha di Lyman, a 121,5 nm.; fotoni solari UV, tra 103 e 112 nm; fotoni solari X, tra 0,2 e 0,3 nm; e da Raggi Cosmici. La Regione E si trova ad una quota variabile di 90/180 Km. ed ha una maggiore densità della Regione D. Compare rapidamente al mattino per scomparire di notte a causa della ricombinazione ionica. Raggiunge, quindi, il minimo verso la mezzanotte per crescere immediatamente all'alba, per poi raggiungere il massimo intorno al mezzogiorno locale. Fenomeno, questo, dovuto alla distanza zenitale del Sole. Gli agenti ionizzanti sono: fotoni solari UV tra 80/100 nm; raggi X da 1 e 10 nm. Infine, la Regione E si divide in strato E normale e strato E sporadico. Quest'ultimo rientra nelle anomalie della Ionosfera. La Regione F stazione ad una altezza variabile tra i 180/500 Km., risente principalmente dalla radiazione solare strettamente collegata al ciclo undicennale del Sole e si divide in due strati: F1 e F2. Lo strato F1 si trova ad una altezza di circa 180/220 Km.; mentre lo strato F2 si trova ad una altezza intorno ai 220/500 Km. e forma la parte più alta della ionosfera. Ma anche la Ionosfera presenta delle anomalie, suddivise in Anomalie Diurne, Anomalie Stagionali, Anomalie Geografiche, Anomalie Cicliche. L'anomalia diurna è una variazione legata all'orario e, sopratutto alla rotazione terrestre, la quale determina una intensità di radiazione UV che raggiunge la Ionosfera in determinati punti, che, nelle ore del giorno la radiazione solare è più forte e, di conseguenza, la Ionosfera è perfettamente ionizzata; nelle ore notturne la radiazione giuge ancora alla Ionosfera ed è molto modesta. E' anche dimostrato però, che lo strato F2 non è del tutto legato alla posizione del Sole; si rileva un massimo nelle ore diverse dal mezzogiorno, generalmente tra le 13,00 e le 15,00 locali, vi sono poi dei massimi secondari tra le 10,00 e le 11,00 e, successivamente, tra le 22,00 e le 23,00 locali. Le anomalie sono anche di carattere stagionale dovute al cambiamento di posizione della Terra rispetto al Sole. Questa situazione genera la ionizzazione della Regione E, sopratutto quando il Sole è più alto nel cielo. Più complicato per lo strato F2 perchè nei mesi invernali la ionizzazione diurna è molto intensa, fino a diminuire drasticamente nelle ore di oscurità. Viceversa, nel periodo estivo il Sole produce il riscaldamento anche di questo strato a causa della maggiore insolazione, la quale provoca la dilatazione dei gas ed una minore concentrazione di ioni ed elettroni, tale che la ionizzazione per metro quadro si riduce al punto da diminuire anche il potere rifrattivo. Questa bizzarra anomalia, nota ai radioamatori dediti ai collegamenti a lunga distanza, è definita “Depressione Estiva”. L'Anomalia geografica o Anomalia Transequatoriale si spiega perchè il Sole si presenta con l'inclinazione molto diversa alle varie latitudini, per cui l'intensità delle radiazioni ionizzate che raggiungono la Ionosfera varia da zona a zona; ma più elevata nella fascia equatoriale dove il Sole è sulla sua verticale. Inoltre, nello strato F2 varia con la latitudine, in quanto, probabilmente, intervengono altre radiazioni solari, quali Raggi X e Raggi Cosmici. L'Anomalia Ciclica è caratterizzata, in maniera quasi diretta, dal livello delle macchie solari che cambia in occasione di ogni ciclo solare. Il ciclo undicennale del Sole infatti, esercita una considerevole influenza sulla ionizzazione degli strati atmosferici terrestri che si evidenzia nel comportamento dello strato F2. Lo strato E Sporadico è una strana anomalia, ancora oggetto di studio, non obbedisce ad alcuna regola fissa, in quanto appare e scompare tra i mesi di Maggio e Settembre sempre all'improvviso senza manifestrare alcun segno premonitore e senza nessuna correlazione con la radiazione solare. Il fenomeno Es appare ad una altezza quasi uguale allo strato E normale e, per questo motivo, assume il nome di “E Sporadico”; si manifesta frequentamente nelle zone equatoriali e nelle zone aurorali; alle medie latitudini è più frequente da Maggio a Settembre e con un certo incremento anche a Dicembre, nella mattinata tardi ed alla sera, talvolta oltre la mezzanotte, con segnali radio evanescenti che possono sparire del tutto all'improvviso, confermando la fine del fenomeno sporadico; offrendo aperture temporanee alla ricezione di segnali radio di stazioni, impossibili da ricevere normalmente su determinate lunghezze d'onda. Riguardo ai fenomeni propagativi, poiche l'area atmosferica ionizzata non è più elettricamente neutra, ma conduttrice è da considerarsi una superficie conduttrice sulla quale le onde elettromagnetiche irradiate dalla Terra possono essere riflesse. Quando un treno d'onda incidente arriva allo strato/plasma mette in oscillazione gli ioni e gli elettroni presenti e liberi i quali si muovono in percorsi oscillatori secondo la frequenza dell'onda incidente. E' bene ricordare che nel 1986 Guglielmo Marconi, dall'Inghilterra riuscì a trasmettere segnali con un oscillatore ad onde corte alla distanza di chilometri utilizzando proprio la riflessione ionosferica; ed il 20 Giugno 1922, nel corso della conferenza tenutasi all'Institute of Radio Engineers, lo stesso Marconi datava lo studio delle onde corte già all'epoca delle ricerche di Herz e dello scienziato italiano Augusto Righi. La prova dell'efficienza delle onde corte riflesse sulla Ionosfera, effettuata da G. Marconi era valida non solo per scopi scientifici di laboratorio, ma anche per l'invio di segnali, con l'uso delle telegrafia senza fili. Pertanto, dal punto di vista tecnico accade che, se in un plasma si propagano onde elettromagnetiche, il campo elettrico di queste ultime induce in moto vibratorio le particelle cariche che reirradiano energia elettromagnetica a causa della interazione fra le particelle cariche e neutre. Comunque, una parte dell'energia vibrazionale comunicata dalle onde viene dissipata ed il risultato è un propagazione caratterizzata da dispersività (fading) legata a frequenze di risonanza delle vibrazioni particellari e da assorbimento legato alle anzidette interazioni dissipative. La Ionosfera, come plasma, in presenza del campo magnetico terrestre, reagisce come un Magnetoplasma, nel quale l'assorbimento e, quindi, la dispersività sono condizionate dalla forza del campo geomagnetico, detta Forza di Loretz, generando un modo di vibrazione diverso da quello in assenza di campo geomagnetico. Va aggiunto che la componente Nord-Sud del campo magnetico terrestre mette in oscillazione gli elettroni della Ionosfera senza però contrastarne il movimento. Mentre la componente in direzione Est-Ovest provoca un movimento di elettroni nella Ionosfera che viene contrastato dalla Forza di Lorentz. A conclusione, possiamo dire che gli elettroni anziché muoversi in linea retta, tra un urto e l'altro tendono a descrivere delle traiettorie a spirale alle linee di forza magnetiche, girando intorno ad esse con una frequenza proporzionale alla intensità del campo magnetico detta Frequenza di Larmor. L'onda elettromagnetica differisce da un'onda luminosa solo dalla frequenza; ciò presune che la riflessione e la rifrazione ionosferica, seguano le leggi dell'ottica quando incontrano durante il loro percorso mezzi di differente costante dielettrica. Tenendo conto della sua frequenza è bene precisare che essa influisce in modo determinante, in quanto, se la frequenza è bassa, il semiperiodo dell'onda dura molto di più così come più lungo sarà il percorso impresso dall'onda degli elettroni e ioni, creando una maggiore possibilità di ricombinazione. Invece se la frequenza dell'onda è elevata i movimenti di oscillazione degli elettroni e degli ioni saranno molto brevi, creando una minore possibilità di ricombinazione. In parole povere: se si continua ad aumentare la frequenza, si giunge a valori di lunghezza d'onda talmente bassi che le onde attraversano lo strato ionizzato, alla pari della luce che attraversa il vetro. Da questo dipende la frequenza critica di MUF (massima frequenza usabile) e di LUF (minima frequenza usabile). Riepilogo dei tre principali concetti:
1) l'intensità di ionizzazione degli strati atmosferici varia principalmente in rapporto alla radiazione che riceve dal Sole;
2) più la ionizzazione è intensa e più elevata diventa la frequenza massima che lo strato può riflettere;
3) oltre la frequenza massima l'onda incidente buca lo strato ionizzato e si disperde nello spazio.
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UN RTX SDR SENZA PC !
http://www.qsl.net/k5bcq/Kits/Kits.html
Sono progettazioni e realizzazioni di ottimo livello .
Personalmente ho costruito ed apprezzato l' SDR2GO che ha un DSP che consente di usare circuiti I&Q basati sul circuito di Tayloe ( tipi RTX della serie Softrock ad esempio ) evitando l'uso del PC e permettendone quindi l'uso in stand-alone .
SDR2GO funziona anche da VFO digitale per la sintonia (vedere foto) .
Il cavo che si vede e' un connettore PS2 che consente nel caso un collegamento ad una normale tastiera da PC, ma tutte le funzioni sono possibili con i comandi da pannello .
L'ultima creazione e' un finale da 20W che copre tutte le bande da 180 ai 6 metri .
domenica 4 marzo 2012
Blog di autocostruzione vintage e moderno assieme
Mostra " RADIO E CINEMA RICORDI DI UN TEMPO "
Prove empiriche: Sangean ATS-909X / Sony 7600gr
1) Il Sangean è il più pratico: ha lo s-meter, ha lo RDS, ha la manopolina (frontale) tuning knob, ha un bel display, ha il tastierino numerico per selezionare direttamente le bande 120, 90, 75, 60, 49, 41, 31, 25, 21, 19, 16, 15, 11 metri (oltre alla immissione diretta della frequenza) e la preselezione SW, MW, LW e FM. Con un bel punsante per SSB e una bella manopola per il volume.
2) Niente di tutto questo sul Sony (più compatto e per i miei gusti più elegante). La frequenza o si immette direttamente col tastierino, oppure si utilizzano i pulsanti in basso a destra per spazzolare. Piccolissima la rotellina del volume. In sostanza, tutto abbastanza scomodo.
3) Chi riceve meglio? Ovvero, chi dà l'impressione (a orecchio) di ricevere meglio ? Il Sony.
Tanto per complicarci la vita. Il concerto di piano che trasmetteva Radio Vaticana 6075 domenica mattina era quasi inudibile sul Sangean (occorreva alzare tutto il volume), mentre sul Sony si udivano distintamente tutte le note (il mio qth era in Fano PU).
Ho già scritto che le mie sono solo impressioni (magari dipende dall'altoparlante) ma queste impressioni erano confermate anche su altre frequenze.
Mai è successo, tuttavia, che un ricevitore captasse segnali che l'altro non captava (ma con il Sony, io li ascoltavo sempre più distintamente).
Considerato che il Sony 7600gr sembra essere ormai uscito di produzione, la scelta è obbligata e la vita si semplifica.