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venerdì 20 agosto 2021
Gadget AIR
martedì 17 agosto 2021
L'Afghanistan visto dal satellite
In questi giorni si parla ovunque di ciò che sta accadendo in Afghanistan, per questo motivo ho sintonizzato il mio ricevitore satellitare con parabola motorizzata a 52°Est sul satellite TurkmenÄlem/MonacoSat per dare un’occhiata più da vicino a quello che sta succedendo, tralasciando i media internazionali.
La lingua non aiuta, ma le immagini sono universali per cui ho deciso di scrivere queste righe e mostrare quello che si può ricevere. I canali sono gratuiti, e la potenza e tale da poter essere ricevuti senza troppi problemi anche qui in Nord Italia a patto di avere l’orizzonte sgombro.
Cominciamo con il dire che durante l’avanzata dei talebani, diversi canali tv e radio interrompevano le trasmissioni dei programmi regolari e andavano “a nero” oppure con monoscopi (le classiche barre colorate). Gli ultimi canali a “cadere” sono stati quelli di Kabul che fino all’ultimo momento ancora proponevano tramsmissioni tutto sommato regolari e occidentalizzate in gran parte.
Ora (17 Agosto 2021) la situazione è cambiata. anche Kabul si sta allineando con il resto della nazione, alcuni canali tv sono tornati in onda, anche radio , seppure con una programmazione del tutto cambiata.
Cominciamo con Eslah TV
Eslah TV è una stazione televisiva locale nella provincia di Herat, in Afghanistan, lanciata nel 2013. È gestita da un’organizzazione afghana chiamata Società afghana per le riforme e lo sviluppo sociale.
Il suo focus è sulle questioni sociali della società e comprende una serie di insegnamenti islamici e altri programmi educativi. Al momento è disponibile solo nella provincia di Herat.
Le trasmissioni non sono cambiate profondamente, anche se si nota uno stampo molto più religioso rispetto a prima tipo canti religiosi e letture del Corano.
Helal Tv
Helal TV è un canale televisivo sociale islamico con sede a Kabul e trasmesso in tutto il mondo. Qui non si vede un grande cambiamento sinceramente. Ma stiamo parlando di un canale comunque già religioso.
Hewad Tv
Hewad è un gruppo di media pubblici afghani indipendente composto da una rete televisiva internazionale e una radio, fondato da Qayoom Karzai nel 2006 a Kandahar. Hewad TV è stata inizialmente fondata come rete televisiva locale, nel frattempo ha attirato l’attenzione di molti spettatori per le sue trasmissioni. Quindi, Hewad è diventata un’emittente televisiva e radiofonica satellitare nel 2015. Oggi mantiene lo status di tv satellitare con programmi di trasmissione in alta definizione in tutto l’Afghanistan.
La missione di Hewad Tv è migliorare l’accesso del pubblico alle informazioni, promuovere i media civici e la democrazia secondo le regole della cultura islamica e afgana, la libertà di parola, proteggere i diritti delle donne e dei bambini, educare i giovani, far progredire la cultura afgana e sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso la sua vasta rete di TV e Radio . Hewad Tv si autofinanzia attraverso contratti pubblici e vendite pubblicitarie.
Al momento ripete i programmi di Afghanistan international.
1TV Afghanistan
1TV è nota per la sua programmazione di notizie e attualità ,forte e indipendente, con contenuti acclamati a livello internazionale come “The Mask”, “Kabul Debate Live” e tramissioni notturne di attualità di forte impatto. 1TV trasmette notizie ogni ora per tutto il giorno e telegiornali notturni (“Mondo alle 5:00” in Pashto) e (“Mondo alle 6:00” in Dari.)
Al momento trasmette Afghanistan International
Afghanistan International Tv
Questo canale televisivo è letteralmente nato durante l’invasione, in onda dal 15 Agosto 2021. Sembra essere il canale più ripetuto da diverse televisioni in Afghanistan, trovate più informazioni a riguardo qui (in lingua inglese) https://iranintl.com/en/world/volant-media-uk-launches-afghanistan-international-tv
Ariana Tv Afghanistan
Ariana Afghanistan International TV è un canale televisivo satellitare con sede a Irvine, California, Stati Uniti, con filiali ad Amburgo e Kabul. È stato lanciato il 1 luglio 2006 ed è di proprietà di Nabil Miskinyar. Dal suo lancio fino al 2009, aveva sede ad Orange, in California.
Le notizie sono fornite da Voice of America.
Negaah Tv
Negaah TV è un canale televisivo gestito da etnia Hazara. Ha sede nella cittadina di Omid-e Sabz a Kabul, in Afghanistan. Il fotogramma credo non necessiti di altre parole.
Afghanistan National Television
è il canale televisivo statale. Fa parte dell’emittente pubblica Radio Television Afghanistan (RTA).
E’ inoltre l’emittente che si vede nei telegiornali, ha anche un secondo canale dedicato allo sport, un po’ come il nostro RAI sport. Il canale principale è completamente in linea con il nuovo governo.
Il canale sportivo… trasmette la Premier League.
Shansab TV
Potere vedere la pagina Facebook cliccando sul nome, l’emittente è stata in onda fino a poche ore fa, dopodichè le trasmissioni sono andate “a nero”.
Fino all’ultimo sono andati in onda video contro il regime dei Talebani. Questo è un video registrato con il mio cellulare un giorno fa, prima della chiusura delle trasmissioni, giusto per darvi un’idea.
Altri canali sono a nero o comunque non trasmettono, le radio che hanno anche una schermata a video, sono perlopiù mute o trasmettono passi del Corano.
Al momento l’unica che sembra essere ancora in onda con musica e notizie, anche se con una qualità decisamente bassa è Radio Killid
Altri canali Afgani sono disponibili a 52.5°Est ma il satellite non è ricevibile in Italia. Per ricevere invece questo satellite citato all’inizio dell’articolo, è necessaria una parabola da 80 cm, puntarla a 52° Est, e un normale ricevitore satellitare.
L'articolo è disponibile anche sul sito web AIR alla pagina:
https://www.air-radio.it/index.php/2021/08/17/lafghanistan-visto-dal-satellite/
Bandscan da Tenerife di Alberto Casappa
Bandscan da Tenerife Sud, Canary Island.
RX Tecsun PL660 per OL, OM, HF, VHF , antenna stilo e interna .
Sony XDR P1DBP per FM e DAB+ , antenna stilo
Onde lunghe kHz
153 Medi 1 radio
NDB kHz
376 HIE , Hierro
389 BX, La Palma
317 TES , Tenerife Sur
Onde medie kHz
576 RNE Radio Nacional Canarias
585 RNE Radio Nacional Madrid
621 RNE Radio Nacional Canarias
720 RNE Radio 5 Tenerife
747 RNE Radio 5 Santa Cruz de Tenerife
837 COPE Las Palmas
882 COPE Tenerife
999 COPE Madrid
1098 RNE Radio 5 Almería
1107 RNE Radio 5 Cáceres
1179 SER Radio Rioja
1296 COPE València
Bandscan DAB+
Atlantis
BBR
Cost Gold
Cost Rock
Cost TFS
Energy FM
Giornale Radio
Loca FM
Loca Urba
Radio Bops
RMC2
Rumberos
Super
Ocean Radio
Ocean Gold
Soul City FM
Italiana FM
The Super Station
Bandscan FM MHz
87.5 Bomba FM
87.7 // 90.2 BBR Tenerife
88.1 Canarias Radio
88.9 Cadena Dial
89.20 Rumberos
89.5 Power On
90.8 Marcha FM
91.5 Coast Gold
91.9 Onda Cero
92.2 Chinyero
92.4 Ritmo 80
92.6 RNE Classic
93.3 Los 40
94.3 QFM
94.5 Loca Urban
94.7 Europa FM
95.5 Radio 3
95.9 Cadena Ser TFE
96.2 // 97.5 Loca FM
96.5 Latino Swing FM
99.0 Cope Canarias
99.3 Italiana FM
99.5 EL Faro
100.0 Onda Tenerife
100.7 Kiss FM
101.7 Majuelos R.
102.8 Coast FM
103.3 Radio Infinity
104.0 RNE 5-TF
104.2 R. Maria
105.6 RNE 1
105.8 La Mueve FM
106.0 Energy
106.3 Radio Club TFE
106.6 Oasis FM
106.8 R. Europa TF Sud
107.4 Bops
107.9 R. Sur
Air Band VHF ( ottima ricezione da Playa de Las Americas )
Tenerife South / Reina Sofia Airport Approach 127.700
Ground 121.900
Tower 119.000
lunedì 16 agosto 2021
The CityRadio
Le donne della radio di Umberto Alunni
La storia, in senso lato, può essere raccontata in vario modo, da più punti di vista, da differenti narratori e in varie epoche, ovviamente successive all’accadimento. La presenza di più variabili genera una moltitudine di verità anche se, a dire il vero, ciò potrebbe apparire quanto meno fuorviante: in teoria la verità è una e quella della storia è spesso una strana verità perché raccontata dai vincenti.
Non si vuole, in questa sede, disquisire in merito ma semplicemente
affermare che non sempre la, o le, verità sono così oggettive e inossidabili.
Alcune di loro, rinfrescate e rafforzate dal passaggio del tempo, appaiono
ancora più affascinanti e rivelano aspetti meno conosciuti e scontati. In ogni
caso, tutte le storie sono legate da una comune matrice: sono vissute e
raccontate da donne e uomini, interpreti autentici e, al tempo stesso,
potenziali “curvatori” delle verità.
Le persone subiscono la storia o la generano? Ovviamente, ci sono persone e
persone che, a loro volta, imboccano l’una o l’altra strada, forse mai
contemporaneamente. L’evoluzione delle radio - comunicazioni non è immune da
questo paradigma. A distanza di oltre 120 anni non è ancora unanimemente
riconosciuto lo status di inventore al nostro Guglielmo Marconi. Gli altri
pretendenti, almeno altri sei nel mondo, sono lì ad insidiarne il ruolo e a
generare quella confusione che arricchisce il dibattito ed impoverisce la
verità.
Le differenti biografie delle protagoniste di questa storia, più o meno
autorizzate, sedimentano tante di quelle verità che a fatica si riesce a
tirarne fuori una universalmente riconoscibile, e additabile, come tale.
E’ però evidente che le varie persone contribuiscono alla storia in vario
modo. Alcune con il piglio di chi ha proprio ricercato quel ruolo. Altre in
modo incidentale, considerato che la loro attenzione era votata su altri
aspetti e discipline. Altre ancora in modo del tutto casuale, senza che il loro
comportamento fosse originato da scopi ben precisi.
Nella storia della radio i vari protagonisti, ufficiali, incidentali e
casuali, sono troppo spesso monotonamente riferibili al genere maschile. Tutti
gli scienziati predecessori di Marconi erano maschi, così come tutti coloro
che, preso il testimone della formidabile invenzione, hanno cercato
successivamente di svilupparla fino a renderla così importante.
Ma allora potremmo affermare che la radio è “uomo”, con buona pace del suo
femminile grammaticale?
E’ mai possibile che nessuna donna abbia potuto incidere su una invenzione
così straordinaria? Invenzione che, peraltro, avrà proprio nelle donne la
platea più vasta e affezionata: sarà soprattutto il mondo femminile, negli
anni, a decretare e consolidare il successo del nuovo mezzo di comunicazione.
Di primo acchito sembrerebbe difficile discostarsi da questa “impasse”.
Tuttavia, come spesso succede, un’impostazione dogmatica può essere scardinata
dalla curiosità e dalla ricerca.
La progressiva immersione in questo mondo mi ha fatto conoscere alcune
figure femminili verso cui la storia non ha riservato particolari tributi.
Donne vissute nell’ombra, non illuminate appieno dai riflettori mediatici
dell’epoca ma che, ritengo, hanno avuto un importante ruolo nell’evoluzione
della radio. Val la pena di ricordare che il periodo in cui ha preso piede il
mondo della radio, a cavallo tra Ottocento e Novecento, non è stato di pieno
rispetto della identità di genere. Certo ci fu, nel mondo anglosassone il fenomeno
delle “Flappers[1]”:
donne che, nei primi anni venti del Novecento, gli anni ruggenti , sfidavano le
convenzioni sociali e i pregiudizi di un mondo maschilista. Ci furono, durante
la prima guerra mondiale, le migliaia e migliaia di donne chiamate a lavorare
nelle industrie in sostituzione degli uomini impegnati sui vari fronti.
Ma per le donne, la strada per ottenere il riconoscimento di diritti
fondamentali era ancora lunga e ardua.
Per queste ragioni ho voluto far emergere e conoscere - a fianco di
celebrati e blasonati protagonisti maschili, da Guglielmo Marconi in poi,
alcune delle donne che hanno lasciato un’impronta tanto importante quanto
troppo poco visibile nella storia della radio e del suo successo. Sono state
grandi donne che, a diverso titolo, hanno contribuito allo sviluppo e
all’evoluzione del nuovo mezzo di comunicazione. Donne che hanno influito nelle
scelte, orientato comportamenti, contribuito a far cambiare le cose. Indagando
e ricostruendo le loro vicende mi sono convinto che queste donne sono state
veramente grandi. Certamente, hanno di norma agito nell’interesse di chi
amavano, ma la loro opera si è rivelata indirettamente benefica per tutta
l’umanità.
Ripropongo le loro storie, non in chiave necessariamente cronologica.
In qualche caso le vicende di una si intrecciano con quelle di altre ma
ho cercato di non trascurare o oscurare il ruolo e la dignità di ciascuna di
loro. Quando, nelle ricostruzioni di queste storie, ho fatto qualche incursione
con i miei personalissimi punti di vista ho avuto cura di essere rispettoso
delle persone nella cui vita mi stavo intromettendo.
Il mio viaggio tra le donne della radio inizia da Annie Jameson, la mamma
di Marconi. Incoraggiò sempre il figlio ad andare avanti per la sua strada,
agevolandogli tutti i necessari contatti e costruendogli relazioni decisive. Si
prosegue con le donne dello scienziato italiano e della influenza che ebbero su
di lui. Dopo una immersione nella tragedia del Titanic, che ha
visto un’altra donna inconsapevole protagonista di una straordinaria curvatura
del destino di Marconi, ritorneremo a galla parlando di trasmissioni radio,
delle due donne cui è attribuito il ruolo di prime speakers della radio,
con un velo di mistero non ancora del tutto risolto. Un’altra donna ha avuto un
ruolo straordinario nelle radio trasmissioni clandestine nella seconda guerra
mondiale a Firenze durante l’occupazione nazista. Farò un volo radente sul
mondo del design della radio, campo nel quale la sensibilità femminile ha
giocato un ruolo di primo piano. Inevitabile l’incontro con alcune delle
artiste che hanno reso ancora più grande questo incredibile strumento di
comunicazione.
In sostanza, con queste storie ho voluto restituire alle donne quel ruolo
da protagonista che hanno avuto in un mondo, quello della radio, troppo spesso
ingiustamente considerato di predominio maschile. Non a caso, Tommaso Filippo
Marinetti, il fondatore del futurismo, in uno dei suoi celebri manifesti, cita
la “Ra-dia” al femminile. E, a proposito di manifesti, cosa dire
dell’importantissimo ruolo della donna nelle pubblicità di radio e apparati ad
essa collegati?
Ma questa è un’altra storia. Anzi, un’altra pubblicazione!
[1] Con il termine “flappers”, o “maschiette”, si faceva riferimento a quelle giovani donne che erano contro qualsiasi stereotipo
e convenzionalismo legato al mondo femminile. Le maschiette si ribellavano ai
canoni dettati dalla società, fino a fare del loro comportamento un vero e
proprio stile di vita, a cominciare dal modo di vestire: a differenza delle
donne tradizionaliste con i capelli lunghi, le maschiette li portavano corti o
a boccoli con raffinati cappellini; invece dei lunghi vestiti castigati
portavano abiti corti con spacchi e non andavano mai in giro senza make-up.
Le
flappers furono il simbolo di un’evoluzione della femminilità, e di rivoluzione
sociale, che comprendeva non solo il modo di vestire, ma anche quello di
comportarsi all’interno della società degli anni ruggenti e dell’era del jazz:
guidare automobili, ascoltare jazz, bere, fumare, avere comportamenti
libertini, rientravano nelle attività quotidiane di queste “ragazze
spregiudicate e disinvolte”.