sabato 26 gennaio 2019

Analisi ricevitore JRC " NRD-525 "



Articolo pubblicato su Radiorama giugno 1988

Il ricevitore NRD 525 della Japan Radio Company è ormai installato in non poche stazioni d'ascolto italiane e, ancora di più, nelle stazioni dei radio-amatori, che hanno dimostrato di apprezzare questa marca.


Quindi l'analisi di questo RX, che vi proponiamo ora nella collana di articoli intitolata "RICEVITORI A CONFRONTO", può indurre i suoi attuali utenti ad una interessante verifica e coloro che aspirano al suo acquisto a trarre validi spunti di riflessione e valutazione. Volendo relegare in un canto la nostra necessaria prudente modestia, una volta tanto sarà il caso di sottolineare il fatto che è abbastanza raro che vengano pubblicate analisi di ricevitori tanto imparziali, condotte senza condizionamenti di sorta, che non siano i limiti di spazio e di approfondimento tecnico che l'estensore si impone. E qui, a prescindere dalla nostra scelta di' pubblicarli, occorre evidenziare che il valore di questi articoli è da ascrivere  al loro Autore, quel Josè Antonio Lacambra che da qualche anno ci onora della sua preziosa collaborazione.
Avrete avuto modo di notare il raro e personalissimo stile di Lacambra, al quale speriamo non nuocciano troppo le nostre traduzioni, fatte da dilettanti ovviamente. Il suo scrupolo nel rilevare anche i più minuti dettagli, che qualcuno potrebbe confondere con una banale pignoleria, è invece il risultato di una scelta operativa nel condurre l'analisi, con lo scopo di perseguire una buona dose di "verità", se non altro per via di continue approssimazioni e di continui confronti, appunto, sia con altri RX sia con le altre personali esperienze già vissute. Occorre inoltre tenere sempre ben presente che, di norma, si tratta di apparecchi piuttosto o molto costosi, piuttosto o molto complicati da gestire: lo scrupolo a cui abbiamo fatto cenno finisce per favorire soprattutto coloro di noi che hanno la fortuna di poterli acquistare o comunque progettare di entrarne in possesso prima o poi.
Una buona "autodifesa" che RADIORAMA mette a disposizione dei propri lettori. Insomma non deve ingannarvi il fatto che queste colonne siano composte con caratteri assai minuti e non siano stampate su carta patinata! Prima di augurarvi buona lettura, non ci resta che mandare i nostri più cordiali saluti all'amico Lacambra, direttamente da queste pagine, e ringraziare l 'Asociaciòn DX Barcelona (A.P.335, 08080 Barcelona, Espana) per il consenso alla pubblicazione di questo articolo, apparso a puntate sui numeri di febbraio, marzo ed aprile 1987 di "MUNDO DX".                 
 (Piero Castagnone 1CP36).




PROVA DEL JAPAN RADIO NRD-525  di J. A. LACAMBRA

Alla fine si potrebbe apostrofare "il desiderato", è tra noi. Dopo una attesa prolungata, interrotta da false notizie che annunciavano la sua imminente apparizione, i primi esemplari del 525, destinato a succedere al famoso e commercialmente fortunato 515, sono stati lanciati sul mercato mondiale nel corso del 1986. I primi sei esemplari del ricevitore giunti in Spagna, che io sappia, sono arrivati a Barcellona in settembre. Il tempo trascorso mi ha consentito di raccogliere dati sufficienti, per esperienza personale e di altri, da offrirvi ora, cari lettori, questa prova dell'apparecchio. Durante l'esposizione cercherò di fare dei paragoni con altri ricevitori, soprattutto con quello che, alla data in. cui scrivo queste righe (prima quindicina di gennaio del 1987) si delinea come il suo concorrente naturale e durissimo concorrente, senz'altro l'ICOM R-71E. In mancanza dell'annunciato Kenwood R-5000, il cui arrivo sembra imminente, l'R-71 è l'unico ricevitore per comunicazioni di categoria non professionale, attualmente in fabbricazione, a livello del 525. Tutti gli altri, cominciando con gli Yaesu FRG 8800 e Kenwood R-2000, restano ad un livello chiaramente inferiore, uno o due scalini più giù. Andiamo dunque a vedere cosa offre questa nuova meraviglia tecnica.

Punti principali del progetto e delle dotazione dell'NRD-525

Come c'è da attendersi dall'ultimo apparecchio giunto sul mercato ed inoltre con un nome tanto prestigioso, le sue caratteristiche tecniche raggiungono un eccellente livello. Fondamentalmente si tratta di un ricevitore a doppia conversione con una 1a F.I. da 70.453,99 a 70.453,00 e una 2a, F.I. dì 455 kHz, totalmente sintetizzato e controllato da microprocessore e con una copertura di frequenza da 90 a 34,000 kHz. Questa configurazione è simile a quella di molti ricevitori moderni, ma il 525 offre una serie di finezze di progetto, non poi tanto frequenti in ricevitori non professionali, che è obbligatorio passare in rassegna. Vediamo:

 1) Costruzione totalmente modulare di tipo professionale mediante schede di circuito stampato, che semplifica notevolmente l'installazione di moduli o elementi opzionali e la revisione e/o riparazione.
 2) Oscillatore provvisto di cristallo termo-compensato (TCXO in sigla inglese) nel corredo di base (senza necessità di elementi opzionali), garanzia di una stabilità superlativa.
 3) Complesso sintetizzatore-microprocessore di progetto avanzato e di straordinaria precisione, con controllo digitale di varie funzioni del ricevitore.
4) Preselezione automatica (elettronica) della sintonia.
 5) Modi abituali di ricezione (AM, SSB, RTTY e più FM (a banda stretta) e FAX (facsimile) nel corredo di base.
 6) Pass Band Tuning (o Pass Band Shift nella terminologia che la Japan Radio usa con questo ricevitore) operativo in tutti i modi eccetto la FM.
7) Notch operativo in tutti i modi eccetto in FM.
8) Selettività indipendente dal modo eccetto in FM.
 9) Frequenzimetro con risoluzione di 0,01 kHz (due cifre decimali).
10) 200 memorie sintonizzabili, che oltre alla frequenza conservano il modo, il filtro, la attenuazione e la posizione dell'AGC (controllo automatico di guadagno), nel corredo di. base.
11) Rivelatore sincrono in AM convenzionale (non tramite la tecnica ECSS).
12) Controllo esterno del BFO (oscillatore di battimento), operativo in CW.
13) Definizione di certe funzioni a volontà dell'utente mediante azione sul microprocessore.
14)Scanners di banda e delle memorie, con controllo da parte dell'utente della velocità dello spazzolamento e della durata della pausa.
15) Dispositivo di sintonia fine (RIT) digitale, con passi di 10 Hz (0,01 kHz).

Altra dotazione da esporre, più abituale di quella evidenziata finora, è costituita dai seguenti dispositivi:

16) Sintonia diretta tramite tastiera numerica.
17) Squelch.
18) Controllo del guadagno di Radio Frequenza RF Gain) + attenuatore d'entrata (-20 dB)
 19) Altoparlante e controllo  di   tono, dotazione per nulla sofisticata né infrequente, ma da evidenziare perché il 515 ne è priva.
 20) Orologio "dual" + temporizzatore con dispositivo per l'avvio automatico di un registratore.
 21) Memoria dell'ultima emittente sintonizzata.
 22) AGC (controllo automatico di guadagno) a 2 posizioni + off.
 23) Schermo (display) con informazione di molte delle funzioni del ricevitore.
 24) Oscuramento (dimmer) intensità + spento.
25) Circuito anti-rumore (Noise Blanker), con regolazione continua del livello e posizione "stretta" e "larga". 26) Possibilità di alimentazione a 12 volt.
27) Spostamento veloce della sintonia coi tasti "su - giù".
Ed ecc., ecc., ecc. Finisco qui la rassegna per non farla noiosa. Come conclusione definitiva ricorderò solo che Japan Radio offre vari elementi opzionali, tra i quali ce n'è qualcuno abituale, come filtri di F.I., altoparlante esterno, auricolari, interfaccia per computer e convertitore per VHF e UHF, e altri meno frequenti, come un decodificatore per RTTY. Questi ultimi tre si presentano sotto forma di schede di circuito stampato inseribili (plug-in) negli spazi previsti nello chassis del ricevitore.

Manca qualcosa al 525?.

A prima vista possiede assolutamente tutto ciò che noi appassionati abbiamo detto, negli ultimi anni, che dovrebbe avere il ricevitore ideale... Ma "oggi le scienze si sviluppano in un modo incredibile", e ciò che era valido ieri può essere sorpassato oggi. Cercando nella giungla dei dati potremo scoprire qualche mancanza; una di esse è molto significativa alla luce degli ultimi sviluppi tecnologici. Dalla comparsa del sorprendente Sony 2001-D, dotato, come già forse saprete, di un rivelatore sincrono par la AM-ECSS, tutti i ricevitori di alta qualità apparsi dopo devono essere giudicati alla stessa stregua. E adesso ci troviamo col fatto che il 525 manca di questo avanzato circuito. Naturalmente di-spone di un rivelatore sincrono per la AM convenzionale, dispositivo già presente nei Drake R-7 e 7A, che consente la demodulazione dei segnali in AM tramite il rivelatore a prodotto utilizzato comunemente per la demodulazione dei segnali in SSB, RTTY e CW. Questo circuito rappresenta teoricamente, ed anche in pratica, un passo avanti rispetto alla rivelazione classica dell'AM tramite diodo, ma resta tuttavia lontano dagli straordinari risultati che si possono ottenere con un circuito ECSS sincrono. Ricordiamo che nella tecnica ECSS convenzionale (manuale) non solo la demodulazione ma anche la sintonizzazione di segnali in AM si fa come se fossero segnali in SSB: e che un circuito ECSS sincrono fa la stessa cosa però con l'aggiunta di un circuito ad aggancio di fase (PLL) per evitarci il necessario e noioso (se si fa a mano) aggiustamento esatto della sintonia.
 Il 525, d'altro lato, lavora superlativamente bene nella tecnica ECSS manuale, ciò che serve anche a ricordarci sempre che dotato di un circuito ECSS-sincrono, farebbe autentici miracoli. Occorrerà attendere il prossimo modello per godere di questa squisitezza della tecnica? Parlando di prossimi modelli occorre notare che neppure il non ancora apparso Kenwood R-5000 sembra disporre di rivelazione in ECSS-sincrona. Questa è secondo me la principale mancanza del 525; in seguito ne vedremo altre di minore importanza, in realtà questioni di dettaglio. La dotazione dei quattro filtri attuali, due di essi opzionali (come il 515), senza essere insufficiente potrebbe essere migliorata fino a cinque filtri (come i Drake R-7 e 7A), ciò che permetterebbe un migliore scaglionamento dei filtri per coprire tutte le necessità di un DXismo variato. Potrebbe essere migliorata anche la qualità dei filtri della dotazione di base, però ad onor del vero bisogna dire che si comportano assai meglio dei raffazzonati ceramici con capsula di plastica che equipaggiano molti altri ricevitori, e che la loro sostituzione con filtri di alta qualità, come quelli di cristallo opzionali dello stesso 525, rincarerebbe il prezzo del ricevitore di base di 20/30 mila pesetas come minimo. Facendo un paragone con l'R-71 e con il prossimo Kenwood R-5000, ai nota la mancanza nel 525 dei 2 VFO di lavoro di cui dispongono gli altri ricevitori. Anche se il Japan Radio li sorpassa in memorie (32 l'R-71 e 100 l'R-5000), si vede privato della flessibilità e della comodità che procurano due autentici VFO, che consentono di operare simultaneamente con tutta facilità con 2 frequenze differenti.
 Il misuratore di campo (S-meter), digitale, è costituito da una scala di elementi fluorescenti graduata in decibel, manca di graduazione SINPO, difetto molto relativo, dato che l'imprecisione di cui peccano i misuratori di campo nella maggioranza dei ricevitori non professionali rende assai consigliabile valutare la potenza del segnale a orecchio, senza fidarsi delle indicazioni dell'ago. Un caso limite di imprecisione con segnali deboli è costituito dagli Icom R-70 ed R-71; segnali perfettamente intelligibili, di livello 2 oppure 3 nella scala SINPO, non riescono a muovere l'ago, che continua a segnare zero come se l'apparecchio fosse staccato. Non capita cosi con il 525, ma neanche dispongo di dati che avallino la sua perfetta esattezza. Diversamente dal 515 e dall'R-71, il 525 mostra un più ampio uso di materiali plastici economici, certamente per cercare di tagliare i costi. Questo non influisce sul funzionamento dell'apparecchio, bensì sulla sua solidità. Tuttavia per un uso esclusivamente fisso, da stazione, non dovrebbero presentarsi pro-blemi da questo lato. L'estetica del colore, un po' festaiola, del 525, può dividere le opinioni. Io preferisco l'aspetto austero, professionale, del 515 e dell'R-71. Con tutto ciò non credo che questo possa essere qualificato come un difetto. L'orologio manca dì alimentazione autonoma, caratteristica comune a vari ricevitori di altre marche. Questo significa che in una città come Barcellona, in cui le mancanze di corrente sono abituali (nel mio quartiere godiamo di una stimolante media di una mancanza di corrente ogni settimana), è impossibile mantenere l'orologio puntuale se il ricevitore è collegato alla rete. La soluzione alternativa è quella di utilizzare l'alimentazione a 12 volt, con una batteria. Infine, l'assenza di un supporto per sollevare l'apparecchio e di una maniglia laterale per trasportarlo sono mancanze minori però sorprendenti per la loro scarsa ripercussione sul prezzo. Entrambe sembrano confermare l'uso esclusivamente da stazione che i progettisti forse hanno pensato per lui. Finora abbiamo visto come è il 525 da freddo. Andiamo a vedere, di seguito, come è da caldo, cioè in funzione. Verificheremo il funzionamento di qualcuno dei dispositivi passati in rassegna ed il comportamento del ricevitore nei parametri abituali e nelle diverse utilizzazioni pratiche.

Stabilità

E' il miglior "jolly" del 525, la qualità che meglio lo definisce. Supera chiaramente il 515 e l'R-71, entrambi molto stabili, e, ovviamente, i ballerini Drake R-7 e 7A. Se in una stanza a temperatura costante intorno ai 20° C vediamo che l'R-71 subiva led deriva da freddo a caldo di 40 Hz o meno in 1 ora, nelle stesse circostanze il 525 presenta una deriva non apprezzabile, meno dei 10 Hz che costituiscono i passi minimi del sintetizzatore. Suppongo che debba aggirarsi attorno a 3 o 4 Hz nelle frequenze medie (15.000 kHz circa), aumentando o diminuendo in pro-porzione diretta alle variazioni della frequenza. Il cristallo termocompensato (TCXO) adempie alla perfezione al suo compito. C'è da supporre che un R-71 dotato della unità termostatata opzionale raggiungerà livelli simili, però, come già ho detto, il TCXO del 525 si trova nel corredo di base, vantaggio che si commenta da solo. Sul terreno pratico, questa superstabilità mostra la sua utilità nella ricezione in SSB-RTTY-CW-FAX, e soprattutto nella sintonia di segnali in AM con la tecnica ECSS. Prima di tutto vale la mia affermazione per cui il 525 è il ricevitore, tra tutti quelli che conosco (e ne conosco più o meno bene un mucchio), che funziona meglio in AM-ECSS, superando di gran lunga, coi segnali utilizzabili, i risultati che dà in AM convenzionale, per cui non ha senso acquistare questo ricevitore e limitarsi ai modi di ricezione classici. E' così a tal punto che le emittenti in AM possono essere memorizzate in modo ECSS, nella banda laterale più adeguata, con la sicurezza che alla riaccensione del ricevitore, dopo ore o giorni di riposo, le emittenti appariranno nella loro esatta e perfettamente collimata sintonia, sempre che non ci siano differenze brutali della temperatura ambiente rispetto al momento in cui furono memorizzate le frequenze. Questa inaudita precisione permette, con l'aiuto delle due cifre decimali del frequenzimetro, di verificare l'esatto (nella mia unità esattissimo) accordo della sintonia del ricevitore mediante la sintonizzazione di qualche segnale orario. Una volta verificata l'esattezza del ricevitore, armati di questo autentico apparecchio dì misura possiamo passare a verificare, per puro divertimento, l'esattezza delle emittenti per scoprire che la maggioranza delle grandi emittenti internazionali si mantengono sulla loro frequenza, perfettamente fisse nei .00 kHz, però ce n'è qualcuna (delle grandi) che subiscono sorprendentemente ballonzolii fino a 6 o 7 centesimi di kHz in su o in giù, e che questa deriva cambia da un giorno all'altro o anche da un'ora all'altra dello stesso giorno.
 Il lato "negativo" di questo magnifico comportamento in AM-ECSS consiste nel fatto che ci ricorda costantemente, come già ho detto, che con un rivelatore ECSS-sincrono il 525 avrebbe relegato alla preistoria della radio, d'un colpo solo, tutti i ricevitori per comunicazioni non professionali e molti di quelli professionali presenti attualmente sul mercato mondiale. Una impareggiabile occasione persa. In più la rivelazione sincrona permetterebbe, senza nessun problema, l'utilizzazione in sintonia ECSS del filtro largo, che ora è poco o nulla utilizzabile per la comparsa di un lieve ma apprezzabile battimento causato dallo sfasamento di solo 5 Hz (hertz!) come massimo. Questo dimostra il finissimo accordo delle frequenze che richiede questo modo di ricezione. Affinché  non si propaghi lo scoramento chiarisco subito che tanto con il filtro intermedio che con quelli più stretti non si rilevano né battimento né alcuna distorsione. A questi notevoli risultati contribuisce e non poco il progetto avanzato e la straordinaria precisione dell'insieme sintetizzatore-microprocessore.
Così, il sintetizzatore dispone di un solo oscillatore per tutte le frequenze di riferimento, ciò che riduce i possibili sfasamenti al minimo. Queste qualità del sintetizzatore sono potenziate dalla perfetta collaborazione del microprocessore. La solida precisione dell'insieme si mette in luce in dettagli come la centratura della sintonia esatta e simultanea che si ottiene in altri modi di ricezione centrando la sintonia in un solo modo. Farò un esempio più concreto, per una migliore comprensione. Prima della "prova" dobbiamo fare uso delle possibilità che offre il 525 di correggere automaticamente, se l'operatore lo vuole, lo "off set" o spostamento della sintonia nel passare dalla AM alla SSB e viceversa e da una banda laterale all'altra. Dopo di ché, possiamo dunque centrare un segnale in USB, per esempio, e verificare che nel passare in LSB la sintonia appare sempre esattamente centrata e la stessa cosa in AM. Ciò è particolarmente apprezzabile in AM-ECSS e agli effetti pratici consente di saltare da una banda laterale all'altra (del segnale in AM), alla ricerca della più pulita, semplicemente premendo un pulsante che cambia modo, senza nessun ritocco, foss'anche minimo, del comando di sintonia. Nessun'altro ricevitore di questo livello che io conosca può fare ciò con tanta perfezione. Per altra via, i Drake R-7 e 7A ottengono qualcosa di simile, ma non raggiungono, con evidenza, l'assoluta precisione del 525. Nell'R-71 non è possibile, visto che, per principio, non c'è "off set" automatico, di modo che nel passare dalla AM in SSB, e viceversa, il frequenzimetro fa un salto più su o più giù di 1,5 kHz, che occorre correggere a mano, e nel passare da una all'altra banda laterale il salto è di 3 kHz. La miglior cosa da fare è centrare la sintonia in ogni banda laterale separatamente con un VFO differente, manovra che costa almeno il doppio rispetto al 525, e in più ci lascia senza la sintonizzazione in AM. E questo senza contare le difficoltà intrinseche della sintonia ECSS, che nell'R-71 deve essere fatta ad orecchio, visto che manca anche della seconda cifra decimale. Ma in più, mentre il 525 ha un solo oscillatore per tutto, l'R-71 ne ha due, uno principale e l'altro per la SSB-RTTY-CW (oscillatore di battimento), e anche quest'ultimo ha un cristallo per la USB ed un altro differente per la LSB-RTTY-CW, per cui nonostante il circuito ad aggancio di fase (PLL) le possibilità di sfasamento tra l'uno e l'altro modo sono evidenti. Che nessuno tragga la conclusione da quanto detto che l'R-71 abbia un sintetizzatore di tipo economico. Non è così, e di molto; però nella tecnologia gli anni, anche se sono pochi, non passano mai invano e la Japan Radio ha approfittato assai bene del suo tempo al fine di dotare il 525 di un sintetizzatore dell'ultima generazione.

Sensibilità

Nonostante che i dati del catalogo attribuiscano una maggiore sensibilità in onda corta all'R-71 con il preamplificatore attivato (0,5 microvolt contro 2,0 in AM e 0,15 contro 0,5 in RTTY, FAX, CW ed SSB), la realtà pratica è che il Japan Radio è tanto sensibile come l'R-71 con il preamplificatore attivato, ed anche a volte un po' di più (e a volte un po' meno). Non è male, eh? Il 525 non ha preamplificatore, però maledetta la sua mancanza. Rispetto al 515, che ha gli stessi valori di catalogo di suo fratello, pare che ugualmente non vi siano differenze in pratica. In onda media e lunga, col mio dipolo senza trappole di 20 metri scarsi di lunghezza totale e di molto modesto guadagno nelle bande basse, non ho apprezzato differenze evidenti tra l'R-71 e il 525, nonostante che i cataloghi concedano 3 microvolt all'Icom e 15 al Japan Radio in AM. Il preamplificatore dell'Icom non è attivo al di sotto di 1600 kHz., ciò che pone i due ricevitori in condizioni più vicine apparentemente. I migliori valori in queste bande basse li dà il 525, con solo 2 microvolt in AM. Coerentemente con essi, alcuni colleghi stranieri informano circa una maggiore sensibilità del 515 in onde medie grazie al suo preselettore manuale, operativo esclusivamente in questa banda, che compete vantaggiosamente a questi effetti con quello automatico del 525. Ciò non ostante, non sembra che la differenza sia esagerata.

Gamma di dinamica

I dati di catalogo del 525, 100 dB o più in misurazione diretta, con una selettività della F.I. di 0,5 kHz, sono molto buoni o simili a quelli di altri ricevitori della sua categoria. Le misure realizzate e pubblicate da altri colleghi danno risultati discordanti; mentre alcuni gli attribuiscono una ampissima gamma di dinamica che sarebbe superiore a quella del 515 e dell'R-71, altri, che mi sembrano più credibili, lo situano ad un buon livello però leggermente più basso dei valori abitualmente accreditati a questi altri ricevitori. Con la mia antenna io non ho notato alcun sintomo di sovraccarico né differenze rispetto all'R-71 sotto questo aspetto. Un collega locale che dispone di un dipolo di maggior guadagno del mio nelle bande basse non ha apprezzato né sovraccarico né differenze tra entrambi i ricevitori. Però un altro collega che opera con una antenna a filo lungo di 140 metri (!), ha constatato che il Japan Radio si sovraccarica in tutte le bande e richiede una attenuazione fino a 20 dB, mentre l'Icom sopporta perfettamente la stessa antenna anche con il preamplificatore attivato (!). Che un ricevitore, anche della qualità del 525, si sovraccarichi con simile antenna, situata inoltre in una zona abbastanza centrale di una città tanto inquinata elettricamente come Barcellona e a 2 km da una Emittente in onde medie da 20 kW, è cosa normale, quasi obbligatoria. Io ho visto un 515 sovraccaricarsi in onde medie con una antenna lunga la metà. Lo stupefacente, il veramente meraviglioso è che l'R-71 l'abbia sopportato senza alcun mancamento. Questo dato coincide con certe notizie di colleghi stranieri i quali opinano che l'R-71 (o almeno alcuni esemplari) avrebbe una gamma di dinamica superiore a quella di qualunque altro ricevitore non professionale, compresi i Drake R-7 e 7A. Amici lettori, questa è una gamma della dinamica come Dio comanda ed il resto sono sciocchezze.
 Ripeto che quanto affermato non presuppone niente contro il 525, semplicemente mette in evidenza certe straordinarie qualità dell'R-71, di livello perfettamente professionale. E' anche opportuno puntualizzare che, dato che il 525 mostra, in generale, una sensibilità simile a quella dell'R-71 preamplificato, è proprio cosi come devono essere fatti i paragoni "casalinghi" della gamma di dinamica tra i due ricevitori.
 Buona parte delle intermodulazioni che possono comparire nel 525 sarebbero da attribuire ai diodi limitatori che proteggono il ricevitore di fronte a scariche tramite l'antenna nei temporali e in situazioni simili. Nel caso del 515, che dispone di una protezione simile, il Manuale d'Uso informa circa la possibile comparsa di intermodulazioni con segnali forti originati in questo dispositivo, e autorizza la sua esclusione avvertendo che il ricevitore rimane sprotetto, ciò che rende assai consigliabile l'uso di un limitatore ("arrester") esterno. Non ho trovato nessun riferimento a questo proposito nel 525, per cui se qualcuno desidera rischiare faccia l’esperimento ci dica i risultati. L'R-71 ha un limitatore di differente progetto, che ha dimostrato di non produrre intermodulazione; non conosco, ne ho alcuna voglia di fare la prova, qual è la sua efficacia di fronte alle scariche.

Selettività

Selettività indipendente dal modo significa che si possono utilizzare tutti i filtri della 2a F.I. a piacere dell'operatore in tutti i modi di ricezione. Fa eccezione la FM nella quale questa flessibilità non avrebbe alcuna utilità. Questa à una disposizione di tipo professionale già presente in altri ricevitori della stessa categoria, come il 515 e i Drake R-7 e 7A. In FM, oltre all'eccellente filtraggio tramite cristalli della 1a F.I., c'è un altro filtro, questo ceramico, nella 2a F.I., con una banda passante finale di 12 kHz, circa, a -6 dB. Questo filtraggio in FM, con tutti i suoi filtri nella 1a e 2a F.I., si utilizza come primo filtraggio in tutti i rimanenti modi, la qual cosa, logicamente, migliora il rendimento finale. Dei quattro filtri utilizzabili nei restanti modi di ricezione, due ("Wide" e "Inter") si trovano nella dotazione di base e gli altri due sono opzionali, come nel 515, e possono essere sistemati in qualunque dei posti previsti ("Narr" e "Aux"). Il rendimento del ricevitore varia notevolmente, a volte persino in modo radicale, a seconda dei filtri opzionali adottati, per cui occorre saper scegliere molto bene. Inoltre, visto che si tratta di eccellenti filtri a quarzo, non sono per nulla economici (da 20 a 25.000 pesetas ciascuno), vale a dire che gli errori si pagano cari. D'altro canto è ovvio che non tutti i filtri sono adeguati per tutti gli impieghi e, per finire di complicare le co-se, Japan Radio offre 4 filtri opzionali, dei quali vi ricordo che solo 2 possono essere installati. Il Manuale d'Uso è piuttosto ambiguo rispetto alle caratteristiche dei filtri, per cui li descriverò secondo le mie personali valutazioni ed i dati pubblicati da altri colleghi. Le bande passanti sono reali (non nominali).

Wide : piccolo ceramico con capsula metallica, 6,0 kHz circa
Inter : meccanico di qualità non professionale,  2,2 kHz circa
Opzionale 1: a quarzo e di alta qualità, 1,8 kHz circa
Opzionale 2: a quarzo e di alta qualità, 1,4 kHz circa
Opzionale 3: a quarzo e di alta qualità,  0,7 kHz circa
Opzionale 4: a quarzo e di alta qualità, 0,25 kHz circa

Avvertenze:
a) i filtri opzionali 2 e 3 a volte vengono presentati come di 1,0 kHz e 0,5 kHz, rispettivamente. Ma nessuno si sbagli; le loro bande passanti reali sono quelle prospettate sopra ed il Manuale d'Uso, onestamente, cosi lo fa notare.
b) l'opzionale 1 non viene descritto nel Manuale d'Uso, come invece in fogli di propaganda, annunci, ecc.
c) quando il secondo posto ("Aux") previsto per un filtro opzionale è vuoto, si ottiene la selettività di 12 kHz del primo filtraggio, che, eccetto la FM, ha un'utilità abbastanza discutibile; con un simile buco, nelle nostre congestionate bande, solo le più potenti emittenti locali in onde medie potranno essere ascoltate senza interferenze.

 I filtri adeguati per ciascun modo sono i seguenti:

AM: Wide, Inter e Opzionale 1; quest'ultimo come filtro molto 'stretto, per segnali DX. Può essere utilizzato anche l'Opzionale 2, però risulta già troppo stretto e la distorsione pregiudica o impedisce l'intelligibilità. AM-ECSS, SSB, FAX e RTTY largo: Inter, Opzionale 1 e Opzionale 2.
RTTY medio: gli stessi di prima + l'Opzionale 3.
RTTY stretto e CW: gli stessi della RTTY media + l'Opzionale 4.

 Con questa guida sottocchio ciascuno può decidere i filtri di cui ha bisogno secondo la utilizzazione predominante che pensa di fare del suo ricevitore. Per una utilizzazione varia la dotazione più logica la otterrebbe uno qualsiasi degli Opzionali 1 e 2 + un altro qualunque degli Opzionali 3 e 4. Anche se più avanti parlerò del rendimento pratico dei filtri, c'è un dettaglio che salta all'occhio: il buco tra Wide e Inter è eccessivo. Una dotazione di 5 filtri migliorerebbe lo scaglionamento, che potrebbe anche essere migliorato mantenendo il numero attuale ma stringendo il Wide o allargando l'Inter o facendo entrambe le cose nello stesso tempo. Al contrario la differenza tra Inter e Opzionale 1 è troppo piccola: lo scaglionamento migliora se si installa l'Opzione 2 al posto dell'1, ma allora si presenta l'inconveniente del quasi impossibile uso del 2 in AM. La disposizione del 515 è molto simile, con qualche differenza: il Wide è un po' più stretto (5,0 kHz), il filtro da 1,4 kHz (Opzionale 2) del 525 non era disponibile per il 515 e i due filtri più stretti non sono esattamente uguali ai loro omonimi del 525, tuttavia danno un rendimento simile. Non c'è filtro in FM poiché il 515 non dispone di questo modo di ricezione, neanche opzionalmente. L'R-71 non ha selettività totalmente indipendente dal modo. Con ì suoi filtri opzionali installati (3 filtri in offerta, per solo due posti), le larghezze di banda reali sono le seguenti:

AM-largo 7-8 kHz, medio 2,4 kHz e stretto 0,5 oppure 0,25 kHz, a seconda del filtro opzionale installato; SSB-RTTY-CW-largo 3,0 kHz, medio 2,3 kHz e stretto uguale all'AM-stretto. E' ovvio che il filtraggio AM-stretto è totalmente inutile per questo modo e neanche è adeguato per fonia in SSB. In tutti i casi c'è un filtraggio preventivo di qualità nella 1a F.I. (monolitico, a cristallo); in AM larga c'è in più un ceramico piccolo con capsula di plastica nella 3a F.I., e in SSB-RTTY-CW-larga oltre a questo ceramico c'è un buon filtro a cristallo nella 2a F.I. In tutte le rimanenti posizioni di filtraggio vi sono buoni o superbi (FL-44!) filtri a cristallo nella 2a e 3a F.I., ciò che, insieme al filtraggio preventivo della 1a, dà per risultato finale una selettività insuperabile come fattore di forma, attenzione totale e simmetria dei fianchi. Ciò è particolarmente vero con i filtri di 2,4 e 2,3 kHz, che in pratica si comportano come se fossero molto più stretti. Nessun'altro ricevitore di questa categoria può presentare qualcosa di paragonabile; anche certi ricevitori professionali restano molto al di sotto. Il lato negativo della faccenda è l'enorme salto che c'è tra i 7 o 8 kHz dell'AM-largo, forniti in buona parte da un grossolano filtro ceramico, ed i 2,4 kHz (che in realtà somigliano ai filtri di buona qualità da 2,0 o 1,8 kHz di altri ricevitori) in AM-medio ottenuti con una cascata di filtri a cristallo compreso il sensazionale FL-44. Secondo logica quest'ultimo filtraggio dovrebbe essere chiamato AM-stretto e l'attuale AM-stretto, che serve solo per RTTY-CW, dovrebbe scomparire dalla AM. Non ho mai potuto spiegarmi perché gli ingegneri della Icom non hanno previsto per l'utilizzazione in AM qualcuno dei filtri della SSB; il più adeguato sarebbe quello largo, che riempirebbe il tremendo buco attuale. Giustamente questo è, secondo me, il più grave difetto di questo ricevitore. Infine, la FM dell'R-71 va per un'altra strada; necessita di modulo opzionale e la sua banda passante è di 15 kHz, forse leggermente larga. Nella pratica i filtri del 525, compresi gli "economici" Wide e Inter, si comportano molto bene. Gli opzionali mostrano tutti eccellenti qualità, proprie di filtri di alto rendimento... e alto prezzo. Certe informazioni parlano di una maggiore attenuazione totale, vale a dire una maggiore reiezione dei canali adiacenti, nel 515, tuttavia io dubito molto che le differenze globali, se ci sono, rispetto al 525, siano notevoli, visto che i filtri sono quasi uguali. L'unica differenza evidente può essere il comportamento del Wide, che nel 515 è 1 kHz più stretto. Al contrario nei confronti dell'R-71 ci sono differenze notevoli in entrambi i sensi. Il filtraggio AM-largo dell'Icom è incomparabilmente meno efficace di quello omonimo (Wide) del 525. Il rendimento migliora molto in SSB-RTTY-CW-largo, tale filtraggio non ha equivalente nel 525 né nel 515. Ancora migliore è il rendimento del filtraggio specifico per radiotelescrivente e morse (AM-SSB-RTTY-CW-stretto), rimanendo a un livello per lo meno uguale a quello dei filtri similari del Japan Radio. Il massimo dell'efficacia la raggiunge l'R-71 nelle posizioni AM-medio e SSB-RTTY-CW-medio, come già abbiamo visto, nelle quali supera i filtraggi equivalenti (Inter e Opzionale 1 e 2) di entrambi i Japan Radio; i loro superiori fattori di forma e attenuazione totale si evidenziano in una maggiore limpidezza dei segnali, con meno rumore e interferenze dai canali contigui. Non è inopportuno tornare a dire che nessun altro ricevitore di questa categoria e inferiori sta all'altezza dell'Icom per questo aspetto, ed anche molti di livello professionale rimarrebbero in svantaggio. Il suo unico difetto è la sua eccessiva strettezza, per un ascolto comodo del filtraggio AM-medio, o più esattamente la già registrata mancanza di una posizione intermedia tra que-sto e l'AM-largo.
La dotazione di filtri del 525 viene aiutata da un dislocatore di F.I. o Pass Band Shift (PBS) dal funzionamento digitale a scalini e operativo in tutti i modi, eccetto la FM, dove sarebbe poco utile. Questo circuito può spostare ±1 kHz la "finestra" dei filtri della 2a F.I. e contribuisce efficacemente a respingere interferenze e a migliorare la tonalità e intelligibilità del segnale. Questi effetti sono particolarmente apprezzabili con i filtri medi e stretti. Un dispositivo similare, con un altro nome (Pass Band Tuning), lo offre il 515, ma con l'importante svantaggio di non essere operativo in AM. Il PBT dell'R-71 presenta un funzionamento diverso. In AM-largo c'è un dislocatore di F.I. e in SSB-RTTY-CW-largo, grazie alla eccessiva larghezza relativa del filtro della 3a F.I. rispetto a quello della 2a, c'è un effetto appena apprezzabile. Però nelle restanti posizioni funziona un efficacissimo PBT di progetto e comportamento peculiari, che, invece di spostare integralmente la finestra del filtro ottiene, grazie allo spostamento del filtro della 3a F.I. mentre rimangono fissi quelli della 2a e 1a, un effetto di stringimento continuo, a volontà dell'operatore, della banda passante, alternativamente da un lato e dall'altro dei valori massimi, che sono quelli indicati, fino ai valori minimi di 0,0 kHz o poco più. Questa modalità del PBT, che, secondo l'autorevole opinione di qualche collega straniero, più propriamente dovrebbe essere chiamato VBT (Variable Bandwidth Tuning), non è migliorabile per la reiezione delle interferenze e potenzia il già straordinario rendimento dei filtri dell'R-71. L'effetto è evidente nell'AM-medio e nella SSB-RTTY-CW medio; nei filtraggi specifici per radiotelescrivente e morse è meno evidente. Capita che in un circuito VBT i filtri che interagiscono devono essere di buona qualità, particolare che si realizza abbondantemente nell'R-71, ma, in più, di ampiezza di banda similare; questa seconda parte non si realizza, visto che dopo i filtri di 0,5 o 0,25 kHz della 2a F.I. c'è l'FL-44 nella 3a, il quale coi suoi 2,4 kHz risulta troppo largo nonostante il suo incredibile fattore di forma. Se il PBT dell'R-71 è imbattibile quando si tratta di respingere interferenze, il 525 permette utili trucchi e giochi di mano, impossibili da fare con l'Icom, che non resisto alla tentazione di raccontarvi. Approfittando del fatto che in CW il Japan Radio colloca il filtro esattamente nel centro del canale di frequenza, come in AM (per spostare un poco, se fosse necessario, il filtro e la sintonia ha il controllo BFO), si può fare tecnica ECSS in CW al posto di farla in SSB; una volta affinata la sintonia basta spostare semplicemente la finestra del filtro con il PBS da un lato e dall'altro, alternativamente, portante, per trovare il punto che dia un segnale più limpido e con tonalità più gradevole. Facendo tecnica ECSS in SSB raggiungiamo all'incirca la stessa cosa, saltando dalla USB alla LSB con il tasto del cambio di modo e ritoccando poi il PBS, nella banda laterale scelta, per raggiungere il minimo rumore e la tonalità migliore. Ma in CW, una volta centrata la sintonia, non è necessario premere nessun tasto in più e, semplicemente usando il PBS da un lato all'altro, possiamo scegliere direttamente il punto più adeguato; il miglior effetto si raggiunge con il filtro Opzionale 1 e soprattutto con il 2. E' lo stesso che usare il  PBS in AM, ma con tutti i vantaggi della tecnica ECSS, tra cui l'impiego senza alcun problema del filtro di 1,4 kHz (Opzionale 2). Secondo i miei dati il 515 potrebbe permettere una manovra simile, ma dubito che offra la precisione del 525 perché la eccezionale stabilità di questo è un importante elemento a suo favore.
Il filtro di assorbimento (notch) è un altro interessante elemento di lotta contro l'interferenza eterodina (rombi e fischi). Il notch del 525, che opera in radiofrequenza (455 kHz), risulta essere il migliore che abbia avuto l'opportunità di usare finora. Per principio funziona in tutti i modi eccetto in FM (dove sarebbe tanto inutile come gli altri dispositivi per l'eliminazione delle interferenze che abbiamo visto) e tanto la sua gamma (± 3 kHz) come la sua profondità (attenuazione) e la sua selettività (strettezza) sono notevoli. Il 515 manca di notch; ce l'ha l'R-71, e molto buono, superando leggermente in profondità e selettività quello del 525. Lavora anche in radiofrequenza (9 MHz) e la sua maggiore selettività ha la sua contropartita in una più critica sintonizzazione. Gli inconvenienti veramente importanti che presenta in confronto a quello del 525 sono la sua gamma ridotta (circa 3 kHz di spostamento totale) e la sua inoperatività in AM. Sembra che in effetti questa gamma ridotta abbia consigliato agli ingegneri della Icom di non utilizzarlo in AM; in cambio, la sua profondità e selettività (vale a dire, poca distorsione del segnale) in SSB-RTTY-CW sono eccellenti. Il notch del 525, dal canto suo, soffre di un "difettuccio" del quale è esente quello dell'R-71: risulta spostato quando si usa il PBS, ciò che costringe a risintonizzarlo. Rimane sempre la soluzione inversa di usare prima il PBS e dopo togliere i fischi restanti con il notch.  Stando ai miei dati il Kenwood R-5000 disporrà di un notch di progetto completamente differente; si tratta dello stesso notch di bassa frequenza (audio) già presente in alcuni trasmettitori Kenwood dai quali deriva l'R-5000. Quanto detto è una dimostrazione dei compromessi di progetto coi quali abitualmente devono confrontarsi gli ingegneri nello sviluppo di nuovi prodotti; i vantaggi per un verso sono inconvenienti per l'altro. Nell'insieme, ripeto, il notch del 525 mi sembra più utile e semplice da usare di quello del suo concorrente attuale (R-71), qualità che si apprezzano soprattutto nell'ascolto di emittenti tropicali in AM.

Reiezione di immagini 

Grazie alla sua ben pensata e sperimentata doppia conversione il 525 offre un comportamento irreprensibile in questo parametro, nello stesso modo del suo predecessore, il 515. Lo stesso occorre dire del-l'R-71, dotato di quadrupla conversione nientemeno.

Sonorità
  


       Altoparlante esterno NVA-88

Il piccolo altoparlante di compromesso, per di più male orientato (verso l'alto), ha una qualità sonora mediocre senza palliativi, più o meno come quella dell'altoparlante dell'R-71.
L'unica differenza  apprezzabile chiaramente ad orecchio è che la tonalità bassa domina nel 525 e l'acuta, metallica, nell'R-71. Entrambi gli apparecchi gradiscono l'accoppiamento con un buon altoparlante esterno, soprattutto il 525, grazie al magnifico risultato che questo ricevitore offre nell'ascolto di grandi emittenti, che rimane sminuito e distorto con l'altoparlante in dotazione. E' altamente raccomandabile, secondo la mia personale esperienza, l'altoparlante esterno NVA- 8   (https://www.universal-radio.com/catalog/speakers/nva88.html )  che viene annunciato come opzione dallo stesso fabbricante del ricevitore e consente il massimo sfruttamento delle sue qualità, anche se non risolve il problema minore della tendenza ai toni bassi, che deriva dalla sezione di bassa frequenza del ricevitore. In tutti i modi, forse in parte grazie alla tonalità grave, consente un ascolto confortevole, senza fatica, durante ore e ore, ciò che non è un dettaglio per nulla disprezzabile.
I colleghi che sono abituati ad ascoltare il proprio ricevitore con le cuffie non avranno alcun problema speciale, salvo che certe cuffiette stereo foniche non si adattano bene (elettricamente, per questioni di progetto di contatti e di circuito, non per misura) alla presa del 525. Che io sappia con quelle monofoniche non si è presentato nessun problema. E' possibile che, inoltre, certi auricolari stereofonici diano una risposta in frequenza inadeguata alle caratteristiche di questo ricevitore; la soluzione ovvia è l'impiego di qualche cuffia per comunicazioni. Coloro che decidono di installare un altoparlante esterno di altra marca non debbono dimenticare che l'impedenza di uscita è di 4 ohm, anche se, per qualche ragione che non ci mettiamo a verificare ora, l'altoparlante inserito nel ricevitore è di 8 ohm. E neanche occorre perdere di vista la possibile inadeguatezza delle risposte in frequenza di certi altoparlanti progettati per la musica. Ad evitare sorprese, la miglior cosa sarebbe provare altoparlanti di differenti impedenze e risposte prima di fare la scelta.

Rapporto segnale-rumore

Anche se non si può dire che il 525 sia un ricevitore rumoroso, è meno silenzioso del 515 e dell'R-71. Nella maggioranza dei casi non si presenta nessun problema, ma con i segnali deboli e con poco rumore di fondo suole farsi evidente un soffio originato nella sezione di F.I. dei ricevitore. La soluzione proposta dal fabbricante consiste nell'impiegare il controllo di tono, comando di cui manca il 515; veramente si ottiene una riduzione del soffio, però a spese di una attenuazione dei toni alti con una risposta audio che già di per sé tende ai bassi. Una prova immediata della intensità del soffio può essere fatta sintonizzando l’apparecchio senza antenna (e per maggior sicurezza, in una frequenza priva di segnale) e aumentando il volume dell'audio fino alla comparsa del rumore; se di seguito si usa il comando di Radiofrequenza (RF Gain), girandolo al massimo a sinistra, si noterà .come il soffio scompare, prova indiscutibile della sua origine in alta frequenza. La faccenda non è grave, anche se forse è il difetto di funzionamento più importante del ricevitore, ciò che, tra le altre cose, significa che questo è un apparecchio senza difetti gravi. In circostanze estreme il soffio può disturbare moderatamente l'intelligibilità dei segnali in fonia. In attesa che un giorno gli ingegneri della Japan Radio risolvano la cosa definitivamente, una soddisfacente soluzione esterna si può raggiungere con l'accoppiamento ad un buon filtro audio. L'R-71 soffia un poco in bassa frequenza, ma il soffio di solito non si sente nella utilizzazione normale del ricevitore, ed è necessario dare il massimo volume dell'audio e simultaneamente mettere il comando di RF al massimo a sinistra per ascoltarlo, e molto moderatamente nonostante tutte queste manovre. Altri rumori molesti del 525, che possono anche passare inavvertiti, sono scricchiolii leggeri e piccoli crepitii appena udibili che si presentano operando in PBS. Compaiono al girare il comando e spariscono quando questo resta fisso in qualunque posizione. Possono essere impercettibili per uditi meno fini o meno "educati" e, al contrario, sono più facilmente rilevabili quando il 525 si utilizza assieme a un R-71, il cui PBT funziona con una esemplare assenza di effetti parassiti. In certe pubblicazioni straniere ho letto allusioni a ronzii originati nel trasformatore che alimenta il display. Non so bene a cosa si riferiscono: io ho rilevato un ronzio, di intensità generalmente lieve, in certe frequenze in AM-ECSS, però non posso assicurare che sia lo stesso rumore. Se in qualche occasione eccezionalmente è giunto ad essere molesto, sono riuscito ad eliminarlo o attenuarlo sostanzialmente per mezzo del magnifico notch del ricevitore.

Noise Blanker 

Come sembra, tutti gli esemplari del 525 di questi primi lotti di produzione hanno un N.B. regolato internamente ad un livello basso, per cui se anche non compaiono distorsioni né intermodulazioni con nessun segnale, neanche con la regolazione esterna al massimo livello la efficacia nel far pulizia lascia molto a desiderare. La soluzione consiste nel ritoccare la regolazione interna fino ad un livello adeguato, operazione che non presenta nessuna difficoltà... se si dispone del Manuale di Servizio (non il Manuale di Istruzioni per l'utente) davanti. Anche con la regolazione interna al massimo, il dispositivo si dimostra attivo solo a partire dalla metà o i due terzi della corsa di regolazione esterna e non c'è che da attendere miracoli di efficacia di fronte a rumori intensi, anche se non distorce i segnali o lo fa minimamente. In questo non si differenzia molto dai N.B. degli altri ricevitori non professionali, la cui azione nel far pulizia, soprattutto di fronte a rumori difficili come il "picchio", suole essere dubbiosissima; nonostante ciò, ogni tanto si pubblicano esagerati elogi alla sua pretesa e, secondo me non dimostrata, efficacia.
Il Noise Blanker di miglior rendimento che io conosca, specialmente di fronte a rumori di accensione o similari, è quello dell'R-71, che viene regolato internamente al contrario di quello del 525. Opera in qualunque posizione del suo controllo esterno, tuttavia nel suo ultimo quarto di corsa, o di fronte a segnali forti, si presentano distorsioni e intermodulazioni intense, anche se come vedo io la cosa questo è, in effetti, segno inequivocabile del suo funzionamento. Anche nei confronti del "picchio" la sua azione non è nulla di speciale; in molte occasioni occorre scegliere tra due mali: soppressione o attenuazione del rumore ma con distorsione del segnale e intermodulazione, oppure segnale non disturbato con rumore intenso. E' chiaro che per conseguire una azione effettiva contro i rumori "indiavolati" occorre utilizzare soppressori esterni. Nel World Radio and Television Handbook del 1984 fu pubblicata una interessante rassegna di alcuni di questi accessori.

Altre funzioni  

Nelle prove realizzate da colleghi stranieri ho letto elogi calorosi circa le capacità degli scanners  del 525. Senza voler sminuire le qualità evidenti di questi dispositivi, che ad ogni modo sono senza dubbio i più flessibili tra quelli che equipaggiano qualunque ricevitore di questa categoria, secondo la mia modesta e personale opinione si tratta di prestazioni secondarie, relativamente marginali, soprattutto se vengono paragonate con altre capacità veramente straordinarie di questo ricevitore, come la sintonia ECSS. Inoltre, l'esempio più volte pubblicato circa la possibilità di un ascolto continuo, manuale, del World Service della BBC mediante spazzolamento automatico costante di alcuni canali di memoria precedentemente destinati a frequenze esclusive di questa emittente, è da escludere nella nostra area sud occidentale europea attualmente (Gennaio '87), perché negli ultimi mesi alcune di queste frequenze stanno per essere condivise con altre emittenti o con altre emissioni della BBC non W.S., e non ci sono, che io sappia, altre frequenze realmente esclusive che si possano captare bene nel nostro Paese. D'altro lato passare manualmente da una all'altra delle frequenze memorizzate, quando la Emittente o il programma cambiano o quando peggiorano le condizioni d'ascolto, non presuppone nessuno sforzo spossante. Insomma, ripeto che questo è solo il mio personal, criterio. Certamente ci possono essere colleghi per quali gli eccellenti scanners del 525 costituiscono un importante aiuto, una prestazione di utilizzazione abituale, ma non credo che questo sia il caso della maggioranza degli utenti. Caso mai succede il contrario: riferendoci concretamente alla esplorazione di una banda con ricevitori di alta qualità, è difficile che la fredda manipolazione di un dispositivo automatico sostituisca il piacere che ogni buon ascoltatore esperimenta quando la esplora "a mano", con tutta la minuzia e gli indugi di cui gli venga la voglia, con la illusione di dare la caccia a un segnale difficile fino ad allora mai udito. In cambio, in ricevitori meno sensibili, uno scanner consente una rapida scorsa di una banda alla ricerca dei segnali (sempre di media o buona potenza) più interessanti. Molto degna di menzione mi pare la possibilità di  definire alcune funzioni a piacere dell'operatore.

Le più utili per la maggioranza degli utenti credo che siano le seguenti:

1) La già citata correzione automatica dello spostamento della sintonia ("off set") nel passare dalla AM alla SSB e da una banda laterale all'altra, la qual cosa semplifica enormemente la sintonia ECSS. Se, al contrario, si preferisce la correzione manuale dell'off-set, il ricevitore passa a comportarsi come l'R-71!. Vi rinvio a quanto esposto nell'ultima pagina della la parte di questo articolo. (Vedi parte finale del paragrafo dedicato alla "Stabilità"- N.d.T.).
2) Il "salto" (by-pass) della sezione di preselezione della sintonia, ciò che può migliorare la ricezione di certi segnali molto deboli che altrimenti  risulterebbero attenuati rimanendo praticamente inudibili.
3) L'eliminazione (per spegnimento) della 2a cifra decimale del frequenzimetro (centesimi di kHz), che può aiutare qualche utente che semplicemente lo preferisce cosi ed altri ai quali le due cifre decimali producono confusione. Oso dire che una soluzione ancora più efficace e più economica per questi ultimi sarebbe di adattarsi ad un ricevitore meno sofisticato, con una sola o nessuna cifra decimale.
4) Infine, la selezione di una o l'altra velocità di sintonia. Parlerò di questo argomento nel paragrafo seguente trattando del RIT.
Se ci fosse qualche dubbio, chiarisco che tutte queste funzioni sono facilmente reversibili semplice-mente ripetendo la stessa manovra, che non presenta nessuna difficoltà e si ottiene, in tutti i casi meno uno, per mezzo della tastiera numerica utilizzata anche per la introduzione diretta delle frequenze e per operazioni relative ai canali di memoria.

Il decodificatore opzionale della RTTY, che funziona perfettamente, ha alcune particolarità degne di menzione. Lavora con segnali modulati in qualcuno dei tre shifts di base (850, 425 e 170 Hz), però dispone della sintonia fine per lo shift, ciò che lascia supporre una certa maggior flessibilità. Decodifica filo velocità di 45 e 50 Baud e dispone di uscita r stampante ma non per un monitor. Questa uscita si potrebbe ottenere attraverso un computer. L'utilizzazione di un decodificatore esterno non presenta nessun problema speciale e risolve la questione dell'uscita per il monitor; solamente occorre tenere presente che i segnali demodulati escono dal ricevitore con senso invertito.

Impiego dell'apparecchio

Non è complicato per utenti mediamente esperti ma, certamente, il 525 non è un ricevitore adatto per principianti o non esperti. Ciò si può estendere a tutti i ricevitori per comunicazioni non professionali, di livello medio e alto, apparsi sul mercato negli ultimi 2 o 3 anni o poco più. E' il prezzo che bisogna pagare per delle prestazioni elevate e delle funzioni e possibilità ogni volta più numerose e ampie. Il 525 per di più è un ricevitore di impiego gradevole, con comandi disposti in modo logico, di comportamento corretto e di misura e "tocco" adeguati in generale. Alcuni pochi comandi sorprendono per il loro inusuale (ma non sbagliato) comportamento e per il loro disegno futurista; in cambio offrono il non disprezzabile vantaggio di memorizzazione delle funzioni corrispondenti. E' opportuno parlare ora del RIT digitale, con passa  di 0,01 kHz (2a cifra decimale del frequenzimetro) e gamma di ± 5 kHz. Il suo funzionamento è corretto ed inoltre i suoi spostamenti risultano evidenziati nel frequenzimetro; ciò è molto bene, ma sarebbe meglio se questi spostamenti si potessero introdurre a piacimento nella frequenza principale. Questo è un piccolo difetto scusabile, tuttavia si accompagna al fatto che la stessa utilità del RIT in questo ricevitore sembra a prima vista un po' discutibile, visto che i passi di 0,01 kHz sono gli stessi che dà la sintonia principale. Detto in altro modo: il RIT non è una sintonia più fine di quella principale, bensì è uguale. Allora, a cosa serve il RIT? Mi viene da dire che potrebbe funzionare come 2° VFO con gamma limitata a ± 5 kHz, utilizzabile, per esempio, per ascolto in bande radioamatoriali, in cui è abituale che i partecipanti ad una "ruota" o chiacchierata radiofonica operino in frequenze leggermente separate tra di loro. Ma la vera utilità del RIT si capisce in due circostanze: a) quando si utilizza la possibilità di spegnere la 2a cifra decimale del frequenzimetro, che solo interessa la sintonia principale mentre il RIT continua con due cifre decimali; e b) quando si scopre che il comando principale della sintonia dispone di una 2a e fantomatica progressione veloce , con passi di 0,1 kHz (1a cifra decimale). Dico fantomatica perché non è descritta nel Manuale delle Istruzioni per l'Uso che accompagna i nostri ricevitori, e fu scoperta per caso da uno di noi. Consultata la Casa costruttrice, ci fu inviato un foglio corretto, da inserire nel Manuale, in cui ora si descrive questa funzione. A quanto pare il caso sorprese gli ingegneri della Japan Radio come noi stessi, anche se non credo che fossimo i primi a fare la scoperta. Con questa 2a velocità, 10 volte più rapida di quella lenta e che interessa anche i pulsanti "su - giù" del RIT, che continua con i suoi passi di 0,01 kHz, giustifica pienamente la sua esistenza. anche se, a quanto sembra, per puro caso. L'unico inconveniente nella faccenda delle due velocità, che in se stessa è un vantaggio, è che non c'è alcuna indicazione visibile della velocità attivata, per cui per saperlo non c'è altro sistema che azionare il comando di sintonia o i tasti "su -giù". Facendo un po' di teoria, si può dire che la velocità di sintonia unica non è una cattiva soluzione ed ha il vantaggio della semplicità e del risparmio di comandi. Ma ciò che forse non è tanto buono è che questa velocità sia strettamente la stessa per tutti i modi di ricezione. Una velocità unica, ma differente  per ciascun modo, sarebbe una soluzione migliore. Ottenerlo è un gioco da bambini in un ricevitore moderno controllato con microprocessore. Se qualche fabbricante abbocca all'amo, qui c'è il suggerimento: passi di 0,02 kHz per CW-RTTY-FAX, di 0,05 per SSB, di 0,1 per AM e di 0,2 per FM (in banda stretta) non sarebbero male. E il tutto completato da tasti "su-giù" per una sintonia veloce e un RIT con passi di 0,01 kHz e con possibilità di trasferire i suoi spostamenti alla sintonia principale.
 Ritorniamo alla realtà. Il 515, con meno funzioni, offre evidentemente un impiego più semplice del 525. L'R-71 ha un doppio aspetto; da un lato è più complicato del 525, ha più bottoni, tasti e comandi di tutti i tipi, però una volta dominata la bestia i suoi comandi di stile classico e più facilmente identificabili, i suoi due VFO, le sue velocità di sintonia meglio definite ed il suo commutatore per salti di 1 MHz gli donano una flessibilità superiore nelle manovre più frequenti e nei modi di ricezione classici. Al contrario, nella tecnica ECSS, la specialità del 525, la manovrabilità di questo è molto superiore a quella di qualunque degli altri due ricevitori, rimanendo più sfavorito l'R-71. Se si considerano tutte le funzioni dei due ricevitori meglio dotati nell'equipaggiamento di base, 525 ed R-71, il primo presenta in generale una manovrabilità più semplice. La tastiera per l'ingresso diretto delle frequenze è di uso più semplice e logico nel Japan Radio e nella maggioranza dei casi c'è da schiacciare meno tasti per immettere le stesse frequenze.

Rendimento nelle diverse utilizzazioni pratiche e valutazione generale 

Durante questo articolo ho cercato di esporre tutti gli aspetti interessanti, buoni e non tanto buoni, del 525. Tuttavia può essere successo che la valanga di dati abbia lasciato stordito qualcuno (o forse molti) dei lettori. E' normale: è il tipico caso dei cespugli che non lasciano vedere il bosco. E' necessario riassumere e guardare dall'alto alzandosi un po' sopra il terreno. Chiedersi: cosa significa, davvero, tutto il mucchio di dati? O meglio: come si comporta il 525 nell'impiego reale, pratico? Dunque, si comporta molto bene in generale e a volte meravigliosamente bene. Se non è il miglior ricevitore della sua categoria in tutte o in ciascuna delle utilizzazioni (in qualcuna lo è), raggiunge come minimo eccellenti qualificazioni, rimanendo sempre prossimo al vincitore. Se è vero che non è esente da difetti ("nessuno è perfetto", disse il mostro del lago di Ness ad un intervistatore della BBC) nessuno di essi è grave. La frase per definirlo potrebbe essere "equilibrio generale, a livello molto alto, con certi aspetti eccellenti". Il miglior rendimento lo dà nell'ascolto delle grandi emittenti in onda corta, per cui, grazie alla sintonia ECSS, formula magica del 525, è senza discussione il migliore di tutti i ricevitori di livello semiprofessionale e inferiori. E' certo che in questa applicazione supera anche, e abbastanza, i ricevitori professionali. Dal momento stesso della sua messa in funzionamento, questo apparecchio dà nella tecnica ECSS un segnale chiaro e imperturbabilmente stabile, che non necessita di nessun ritocco ulteriore della sintonia e che, con un buon altoparlante esterno, procura ore interminabili di ascolto perfetto o poco meno. Qualcosa di sconosciuto finora. Infine, cari lettori, disponiamo di un ricevitore per comunicazioni di alta qualità, pensato per noi e che consente di ascoltare veramente bene le grandi emittenti internazionali, senza obbligarci a dipendere da piccole ma noiose instabilità dell'apparecchio. Se l'ascolto delle grandi emittenti in O.C. è l'impero del 525, in cui regna e governa come signore assoluto, le bande tropicali costituiscono una specie di colonia dell'impero, anche nella quale lascia sentire il suo potere, pur se già minacciato da qualche potenza straniera (vale a dire, da qualche altro ricevitore). Questo non è un ostacolo par cui in un buon numero di segnali in AM nelle bande tropicali, utilizzabili con la tecnica ECSS, offre una qualità di ricezione che fino alla sua apparizione era inimmaginabile. Per gli ascoltatori di lingua spagnola questa qualità ha il fascino supplementare di consentirci di fruire della programmazione delle emittenti hispano-americane. Si possono comprendere alla perfezione gli annunci, le notizie ed i commenti, si può godere della musica e, insomma, si può vivere in tutta la sua grandezza la meravigliosa invenzione della radio, che ci fa credere di stare in un remoto ed esotico Paese grazie ad una emittente locale lontana migliaia e migliaia di chilometri da noi. E in una valutazione globale, in cui oltre al rendimento in ascolto puro si considerino le prestazioni complementari, come rimane il 525 ? Ebbene se a un ricevitore, con cui si ascolta tanto bene ogni tipo di segnale, si aggiungono 200 memorie sintonizzabili che trattengono un bel po' di caratteristiche importanti della ricezione oltre alla frequenza, scanners sofisticati di banda e di memorie, sintonia diretta con tastiera numerica e qualche altra cosa in più per lo stile, come deve rimanere? Magnificamente, senza alcun dubbio. E', senza altri commenti, il più completo ed il più pensato per gli ascoltatori appassionati di tutti i ricevitori di qualità finora lanciati sul mercato e diretto a questo specifico gruppo di utenti. In un confronto con il 515, entrambi i ricevitori risultano simili in molti dettagli ed il loro rendimento non deve essere molto differente. Nella tecnica ECSS il 515 dispone di un RIT analogico, ciò in teoria permetterebbe un più preciso accordo della sintonia e la utilizzazione del filtro da 5 kHz (Wide). Tuttavia il suo sintetizzatore più "rozzo", con passi minimi di 100 Hz, e la sua minore stabilità è certo che, nel complesso, lo lasciano svantaggiato rispetto al 525. La mancanza di notch e la non operatività del PBT in AM sono altri svantaggi del 515 in certe utilizzazioni come il DXismo in AM e specialmente nelle bande tropicali, in qui il 525 potrebbe permettersi anche il lusso di ricorrere solo eccezionalmente alla tecnica ECSS. Al contrario, praticamente tutte le informazioni pubblicate finora attribuiscono un miglior rendimento al 515 in onde medie, grazie al suo preselettore manuale. Il suo circuito elettrico più silenzioso può anche essere vantaggioso con segnali deboli in fonia in qualunque banda. Rispetto all'R-71, il vantaggio del 525 con tutti i segnali in AM che consentono la tecnica ECSS è comunque maggiore che nei confronti del 515. Con i re-stanti segnali in AM, si possono fare due gruppi: in uno, i segnali più deboli ed i più interferiti, nei quali l'R-71 si impone ,di solito per il suo circuito elettrico più silenzioso ed il suo filtraggio più energico, bene aiutato dal suo VBT, nell'altro gruppo rimangono i segnali che non sono utilizzabili con la tecnica ECSS, ma che neanche arrivano al limite di fievolezza o perturbazione dei precedenti, e in questi casi qualche volta si sente meglio un ricevitore e altre volte l'altro, rimanendo la rivelazione AM-sincrona ed il notch punti a favore del 525. Riassumendo e chiarendo tutto questo, si può dire che il 525 si impone pressoché con evidenza nell'ascolto di grandi emittenti in O.C. e in un buon numero o nella maggioranza delle emittenti tropicali grazie alla sua sintonia ECSS o, quando questa non è praticabile, grazie al suo notch e al suo rivelatore. Al contrario l'R-71 può essere superiore nel DXismo (segnali deboli e/o disturbati) nelle bande internazionali in O.C. In SSB-RTTY-CW le differenze sono piccole e i vantaggi di un ricevitore per alcuni aspetti sono più o meno compensati da quelli dell'altro per altri aspetti. Forse è in RTTY in cui l'R-71, grazie al suo VBT che consente di collimare la banda passante esattamente con l'ampiezza dello shift dei segnali, si impone con qualche maggior chiarezza. Discorso a parte merita la O.M. Come già ho detto, nelle bande basse con antenna con guadagno piuttosto scarso entrambi gli apparecchi, 525 ed R-71, rivelano una sensibilità simile. Affinando di più la diagnosi e riferendola alle O.M. debbo aggiungere che se qualche volta ho potuto constatare una maggiore sensibilità di un ricevitore rispetto all'altro, il vincitore è stato sempre il 525. Inoltre il Japan Radio fornisce segnali più intelligibili, risultato in cui intervengono la sua preselezione automatica, particolarmente apprezzabile in questa banda, e la sua rivelazione. Ma l’R-71, con la sua ampissima gamma di dinamica, richiede, quasi esige, antenne ad elevato guadagno e con il mio dipolo dà la sensazione di essere "sottoalimentato". Le indicazioni di cui dispongo, provenienti da altri colleghi che operano con antenne molto più adeguate per le bande basse, citano un migliore rendimento dell'R-71. Nell'insieme, il 525 si presenta come un ricevitore più equilibrato e più conforme alle necessità di un ascoltatore tipico. L'R-71 presenta, assieme a delle straordinarie qualità, carenze sorprendenti e inesplicabili e, nel paragonarlo con un ricevitore "puro"; si vede che conserva ancora molti particolari dei trasmettitori radioamatoriali dai quali deriva, ciò che probabilmente affascinerà qualche radioamatore. La scelta tra l'uno e l'altro dovrà dipendere dal tipo di utilizzazione predominante. Per un impiego variato, soppesando tutte le circostanze, il 525 risulta più consigliabile. Altro criterio per la scelta è la questione dell'antenna. Se è assiomatico che i buoni ricevitori hanno bisogno di buone antenne, ciò sembra particolarmente sicuro nel caso dell'R-71. I dati che io ho raccolto di qui e di là suggeriscono che questo ricevitore esibisce tutte le sue straordinarie qualità solo con antenne di assai alto guadagno. Con antenne a filo lungo per le bande basse, i 50 o 60 metri utili che in Barcellona di solito sono la misura più usuale per la maggioranza degli apparecchi non professionali se si desiderano evitare fenomeni di sovraccarico, sarebbero insufficienti per l'Icom, che pretenderebbe antenne di 100 metri o più. Per coloro di noi che per ovvie ragioni di spazio si devono accontentare di installazioni più modeste, il 525 è un ricevitore più adeguato.

Soldi, soldi 

Un 525 con i suoi due filtri opzionali e l'alto-parlante esterno può raggiungere facilmente o superare le 250.000 pesetas. Il costo definitivo dipenderà dalla abilità dell'artista (leggasi: compratore) nel contrattare sconti. Un prezzo simile può avere l'R-71, che, anche se è un po' meno caro se si considera solamente il ricevitore di base, i filtri opzionali e l'altoparlante esterno, può collocarsi al livello del 525, poco più o poco meno, qualora si aggiunga l'unità termostatata opzionale di cui l'Icom necessita per raggiungere la stessa stabilità del Japan Radio. Andando per il sottile sarebbe anche necessario aggiungere il modulo della FM, di cui il 525 già dispone nella versione di base. I più svegli dei nostri lettori forse si saranno già accorti che questi ricevitori non si ottengono regalati. Dopo essere arrivati a questa conclusione in seguito ad un complicato e sfinente processo intellettuale, è il momento di porre la domanda cruciale: valgono realmente ciò che costano? La mia risposta personale è si, senza dubbio.
 Però adesso facciamo un paragone: un 525 con gli elementi opzionali citati costa all'incirca il doppio di un Kenwood R-2000; con validi motivi possiamo chiederci: si sente meglio, il doppio ? Impossibile rispondere. L'unica cosa che s può dire in una materia tanto soggettiva è che di solito si sente meglio e a volte anche assai meglio. Sono anche molto superiori le specifiche tecniche ed i risultati delle misure di laboratorio. Il prezzo di queste differenze, in astratto, non è quantificabile. Però dopo questi aspetti non materiali ci sono cose molto concrete, come ore e ore di lavoro degli uffici progetto, numero e qualità dei componenti, controlli di qualità esaurienti, aggiustamenti finali, ecc. ecc. E qui si che si possono fare dei numeri. E nella industria è abbondantemente risaputo che, a partire da un certo livello di qualità, migliorare un 20% la qualità o la affidabilità di un prodotto può incrementare il suo costo di un 80%. Come rendimento, il 525 e l'R-71 sono perfettamente complementari; il primo procura i suoi migliori risultati nelle applicazioni meno adeguate per il secondo. Dato che i ricevitori professionali procurano a volte sorprese sgradevolissime quando li si utilizza per fare DXismo (per esempio: rendimento poco brillante in paragone al loro prezzo esorbitante) gli appassionati che sono agiati potranno trovare nella combinazione di un 525 e un R-71 il miglior equipaggiamento attualmente disponibile nel mercato del nuovo a un prezzo logicamente alto, ma non spropositato. Bisognerà mettere moltissimi soldi sul tavolo per acquistare un ricevitore professionale che superi in tutto questa veramente favorevole configurazione DXistica con la collaborazione, in batteria, del Japan Radio e dell'Icom.


Brochure NRD-525

NRD-525 General Coverage Receiver Service Manual

Instruction Manual for Model NRD-525


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