sabato 14 febbraio 2015

L’ANTENNA INVISIBILE.. di IW4BLG



di  Pierluigi Poggi IW4BLG

Questo progetto nasce dal desiderio di offrire ai lettori un’antenna attiva per incentivare il radio ascolto delle bande HF e “più sotto”… Avendo già fatto un po’ di esperienza in passato, ho deciso di provare a progettare un nuovo prodotto, come sempre semplice da replicare, affidabile e con una certa “personalità”. Per mantenere compatte le dimensioni ho deciso di sviluppare un sensore di campo elettrico, noto come “short monopole”.
Queste antenne appartengono alla famiglia di quelle attive sensibili alla componente elettrica del campo elettromagnetico e le stilo sono probabilmente la versione più nota e largamente riprodotta.  Queste antenne fanno uso dell’effetto capacitivo fra due conduttori isolati per “estrarre” il segnale dal campo in arrivo.
L’antenna presentata si è dimostrata di semplice ed affidabile replicabilità. Il suo costo è contenuto e ha le carte in regola per offrire lunghi anni di onorato servizio. Come tutte quelle della sua famiglia, è purtroppo particolarmente sensibile all’inquinamento elettromagnetico di natura antropica e quindi va posizionata per quanto possibile in alto, in spazi liberi.
Buoni radioascolti a tutti!
73, Pierluigi IW4BLG

3 commenti:

  1. Uno Short Monopole ha bisogno di un piano di terra per ricreare con il principio dell' immagine la seconda parte del dipolo .Perche' allora non fare cosi' o meglio ancora mettere due "elementi captatori" ed usare un amplificatore diffferenziale o due di questi ampplificatori accoppiati poi in uscita con un balun ? Perche' verrebbe fuori le verita' e cioe' che l'antenna preleva il campo elettrico tra" l'elemento captatore" e la superficie piu' grande che trova , dove l'esterno del cavo di antenna va ad appoggiarsi ,con l'esterno del cavo di antenna che quindi e' parte integrate e NECESSARIA dell' antenna che quindi NON E' CORTA .Chi ha seguito le dimostrazioni di questi principi piu' volte pubblicati anche sul Blog e dimostrati ai convegni sa di cosa parlo. Qui si tratta della ennesima Miniwhip con circuito elettronico migliorato .Niente di piu' , niente di meno .
    Vorrei esprimere comunque la mia grande stima per altri lavori pubblicati dall' autore e per il miglioramento del circuito nella parte relativa al FET . Il grosso problema rimane comunque nell' emitter follower .Une delle soluzioni e' uno stadio a simmetria complementare , come dimostrato da Paolo Cravero .
    Claudio Re reclaudio@alma.it

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  2. Dimenticavo , essendo corta , non e' di certo invisibile .... Miracoli nella fisica non esistono , quindi occhio ....
    Claudio Re reclaudio@alma.it

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  3. Ciao a tutti, visto che mi trovo citato con mia sorpresa qua, provo a dire la mia per completezza.
    Il nome "antenna invisibile" è puramente "giornalistico". Quando scrissi l'articolo serviva un titolo "d'appeal" che attirasse un po' l'attenzione. Mi dissi allora che se era stato per altri possibile chiamare un quadrato di rame "stilo, frusta" (whip) e una yagi con radiatore a loop "innovativa", mi potevo permettere con un pizzico di superbia, di chiamare "invisibile" la mia. E così fu. In verità ben si può camuffarla sul suo supporto e quindi magari non "invisible" ma "mimetica" (o mimetizzabile) magari si.. :-)
    Di realmente nuovo non c'è nulla, se non un po' di sani principi di progettazione votata anche all'affidabilità e stabilità del prodotto, fattori che non sempre vengono tenuti in nel dovuto conto nelle realizzazioni amatoriali. A casa mi godo tanto ancora la mia vecchia R&S HFH, che funziona alla fine sulla stessa fisica, nonostante vada anche lei per i 50 anni... :-)
    Confermo le parole di Claudio... la "pezza di rame" sospesa nel nulla non riceve di suo nulla.. non è colpa sua... e l'antenna bilanciata ed isolata è stata uno degli sviluppi e riconferme. Ma di questo discuteremo in altro articolo.
    Buon divertimento a tutti e buoni ascolti!

    20 febbraio 2015 22:25

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