lunedì 8 luglio 2019

di nuovo II1ASGE


Eccoci al nostro appuntamento con il nominativo speciale II1ASGE!


A.R.I. - Associazione Radioamatori Italiani
Sezione di Genova
Salita Carbonara 65b - 16125 Genova
Indirizzo Postale: Ufficio Postale Centro Casella Postale 1117 - 16121 Genova Italy

) Tel./Fax. 010 255158 * Posta elettronica: arigenova@arigenova.it

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indice il seguente "AWARD" internazionaleanno 2019

2^ diploma: “Acquedotto storico di Genova nella Val Bisagno”

2^ diplöma: do antîgo condûto da Valàdda do Bezàgno


2^ award: Genova's old aqueduct in Bisagno Valley

Lo scopo dell’iniziativa è quello di incentivare l’attività radioamatoriale e divulgare l’immagine storica di un antico manufatto idraulico all'avanguardia.

Data di svolgimento:


20 e 21 luglio 2019.
Luogo della manifestazione

Luogo della manifestazione




Sul ponte sifone sul Geirato (acquedotto storico di Genova) ci saranno i radioamatori della sezione ARI di Genova.
L'associazione "C.R.C. Sertoli onlus" ha accettato di ospitare radio e radioamatori della sezione ARI di Genova nei suoi locali per svolgere attività radio. I radioamatori daranno agli interessati informazioni e delucidazioni sull'attività svolta al fine di far comprendere alla cittadinanza l'importanza di un hobby sano e socialmente utile come quello radioamatoriale.


I radioamatori saranno presenti in località Casa dei Filtri per tutto il 3^ weekend di luglio (20 e 21 luglio 2019) .

Il luogo dell’evento è facilmente raggiungibile sia con mezzi pubblici che privati, c’è la possibilità di riparo in caso di pioggia, la fruibilità della postazione radio è stata studiata per dare la possibilità di trasmettere anche a persone con ridotta capacità motoria.

 Nominativo speciale

 

Questo nominativo, ideato da Gabriele IZ1PKR nel 2017 è un “nome collettivo” che possono utilizzare i radioamatori autorizzati (patentati) per il periodo della manifestazione:

II        (Italia) (la seconda I indica il nominativo speciale temporaneo)
1          (zona del codice avviamento postale della nostra zona)
A         (acquedotto)
S          (storico)
GE        (Genova)

Ed autorizzato dal Mise


la QSL cartacea NON VALIDA AI FINI DEL DIPLOMA!


A beneficio dei non addetti ai lavori le QSL sono essenzialmente delle cartoline illustrate.
E' la cortesia finale del collegamento in radio, come conferma dello stesso.
Le QSL indicano:
- nominativo della stazione (il nostro nome e cognome radiofonico);
- il nome di battesimo dell'operatore;
- la località da dove si trasmette (in questo caso il Ponte Geirato);
- la data e l'ora UTC (il fuso orario di riferimento da cui sono calcolati tutti gli altri orari del mondo usato anche in aeronautica dai piloti ecc.).

Come dicono i colleghi radioamatori americani “QSO/DX take a short time the QSL is forever” pertanto rimane per il radio-appassionato un  ricordo che conserverà gelosamente per molti anni (tutta la vita).

La QSL delle scorse manifestazioni:




Negli anni scorsi abbiamo mandato questa cartolina in giro per l'Italia e per il mondo in particolare abbiamo raggiunto, oltre quasi tutte le regioni italiane, anche:
Austria, Inghilterra, Francia, Germania, Ungheria, Belgio, Turchia, Emirati Arabi, Indonesia, Bulgaria, Montenegro, Croazia Spagna, USA, Inghilterra, Creta, Repubblica Ceca, Danimarca, Latvia, Olanda, Lituania, Polonia, Romania, Russia, Scozia, Serbia  Kaliningrad, Ungheria, Irlanda, Galles e Svizzera.
- nel 2016 sono partite dall'ARI n. 145 QSL con la foto del nostro acquedotto,
- nel 2017 ne abbiamo inviate n. 1.726 QSL!
Atteso l’assioma che il collegamento radio (QSO) dura poco tempo mentre la QSL è una cartolina stampata dura per sempre!
Adesso in molte parti del mondo arriva un pezzetto del nostro acquedotto !
Vi rimando ai link sopraindicati per guardare le foto e ne metto qualcuna b/n della scorsa attività:


http://attivazione acquedotto FOSSATO CICALA

primo diploma II1ASGE


anche quest'anno prepareremo una QSL cartacea!



Tuttavia, visti i tempi d’attesa del “bureao” … (vgs foto ironica)



Conteggio con il “sistema di Conferma eQSL"èè(requisito essenziale per il diploma)


Novità di quest'edizione: La sezione ARI di Genova è iscritta e carica regolarmente il proprio LOG sul sito “eQSLhttp://www.eqsl.cc/ (l’iscrizione è gratuita e l’ accesso è intuitivo).
Per avvalorare i punti la YL, l'OM e l'SWL dovranno allegare semplicemente le eQSL ricevute e scaricate in formato jpg.
Saranno esclusivamente valide le QSL ricevute, nel periodo temporale del diploma, dalle stazioni Jolly, dalle stazioni “accreditate” e quelle dei soci della sezione A.R.I. di Genova.



 CLASSIFICA


A fine manifestazione verrà istituita una pagina riportante le classifiche generali (http://www.II1ASGE_classifica.html):

Categoria “RADIOAMATORI” calassifiche:
a)   radioamatrici YL               “cacciattrici” misto;
b)  radioamatori OM              “cacciatori” misto;
c)   radioamatori (OM o YL)    “cacciatori” in fonia;
d)  radioamatori (OM o YL)    “cacciatori” in cw;
e)   radioamatori (OM o YL)    “cacciatori” modi digitali;
f)   radioamatori (OM o YL)    “attivatori”.
Categoria “SHORT WAVE LISTENERS
g)   SWL
Il primo classificato avrà un’attestazione, riportante il risultato conseguito, e gli verrà spedito il:
-      Diploma (formato PDF gratuito)
Tutti i diplomi saranno controfirmati dal presidente della sezione A.R.I. di Genova, Carlo IK1QHU, e verranno menzionati su Radiorivista e nei diversi siti web in uso alla sezione.


Caratteristiche tecniche del Ponte Sifone.

Il ponte sifone sul Geirato è lungo 693 metri ed è composto da 22 arcate. Il dislivello è di quasi 50 metri



Notizie storiche relative all’acquedotto.
Fin dai tempi antichi lo sviluppo della città di Genova è stato legato all'acqua, elemento prezioso quanto necessario. Le sorgenti cittadine e le cisterne per la raccolta delle acque piovane erano sparse capillarmente in tutta la città, ma difettavano per portata e continuità di flusso. Il primo acquedotto genovese di cui abbiamo testimonianza è quello romano, risalente al primo secolo dopo Cristo. La sua origine è incerta e i pochi dati a nostra disposizione vogliono che questo primo acquedotto venisse edificato dopo la distruzione di Genova da parte dei Cartaginesi e che, poco dopo, Roma inviasse il Pretore Spurio Lucrezio con due legioni ed un numero considerevole di schiavi per ricostruire la città, dotandola anche di un acquedotto "moderno" alimentato dal torrente Feritore (odierno Bisagno). La presa di questo acquedotto era localizzata alle rapide del Montanasco, nei pressi del Follo (attuale giro del Fullo) il tracciato di questo acquedotto, che è stato calcolato intorno agli 11 km con una pendenza media di 3,3 metri per km, si sviluppava sulla sponda destra del Bisagno ed era situato più in basso rispetto all'acquedotto medioevale. Esso portava l'acqua in città passando per Montesano, dietro l'ex convento dell’acquedotto delle Fieschine, a monte della stazione Brignole, per poi scendere a Piccapietra e superare la collina di Sant'Andrea. L'acquedotto storico di Genova conserva ancora intatti molti dei suoi tratti. In val Bisagno abbiamo una serie di ponti ed arcate a cominciare dai mulini di Davagna, passando da Struppa Molassana, San Gottardo e Preli per arrivare alle parti rimaste nella zona di Staglieno, interrotte queste ultime dalla costruzione dell'attuale casello autostradale. In questa zona l'acquedotto del XIII secolo si affianca alle nuove strutture del ponte-sifone progettato da Carlo Barabino, che scavalca il cimitero di Staglieno. L'ingresso in città dell'acquedotto corrispondeva con l'iniziale percorso della circonvallazione a monte, presso la piazza Manin e ne resta almeno un passaggio, con le originarie arcate inglobate nei terrapieni della ottocentesca strada. Entrando in città esso passava, sin dal XIII secolo sul percorso delle mura del Barbarossa, dov’è tuttora visibile assieme alle serie di bocchette (i chiusini metallici che si trovano alle varie prese individuali nel muraglione). Tratti superstiti sono in vico ai Forni di Castelletto (sopra la piazza della Zecca), nel ponte che attraversa la salita di San Gerolamo presso Castelletto e, dalle parti della porta Soprana, nei resti di bocchette chiuse nella cisterna sotto le mura, cisterna trasformata in vano scala per accedere alle torri durante i restauri iniziati dall'architetto Alfredo D'Andrade. Oggi l'acquedotto si configura come un percorso pedonale lungo circa ventotto chilometri, in uno scenario rilevante sotto moltissimi punti di vista: dalle architetture civili e monumentali di cui abbiamo esempio nel ponte canale sul rio Torbido o nel portale del Barabino alla Rovinata, all'archeologia industriale del ponte sifone sul Veilino e del suo gemello sul Geirato, dalle passeggiate nel verde del tratto Pino Sottano - Trensasco alla gola di Fossato Cicala, scoprendo continuamente come l'acquedotto si è trasformato e mimetizzato giungendo nel centro cittadino.

Notizie storiche sul ponte-sifone sul Geirato

 Costruire un ponte-sifone nel 1700, date le conoscenze idrauliche dell'epoca, non fu certo un'impresa facile; il funzionamento di un sifone presuppone una serie di calcoli basati sulla pressione dell'acqua, e durante i primi tentativi proprio queste forti pressioni causarono il cedimento delle giunture dei tubi, sigillati da stucco composto principalmente da pece greca. I Romani, che furono grandi maestri nella costruzione di acquedotti, risolsero il problema pressione all'interno dei tubi (di piombo), utilizzandone in numero maggiore e con diametro minore, in modo da diminuire la forza che la pressione stessa esercitava sulle pareti. Nel ponte-sifone l'acqua veniva raccolta in una grossa vasca filtrata attraverso delle grate in ferro, poi convogliata in tubi che scendevano fino al sifone, e da lì, per effetto della sua stessa pressione, risaliva ed entrava nella seconda vasca, quindi riprendeva il suo corso. La posizione di questa seconda vasca doveva essere ben calcolata poiché, se fosse stata posta per errore più in alto, l'acqua non avrebbe potuto arrivare mentre, se fosse stata posta più in basso, avrebbe spruzzato con la forza di un geyser. Tuttavia i ponti-sifone permettevano di superare i rischi legati all’aggiramento di valli con pedii ripidi e franosi che provocavano spesso l’interruzione del servizio, in particolar modo per alcuni tratti di lunghezza considerevole caratterizzati da fondo particolarmente esposto e cedevole. Nel 1640, dopo aver terminato l'intero percorso dell’acquedotto, cominciarono a verificarsi i primi guasti che richiesero l’intervento di architetti, ingegneri e illustri personaggi tra cui G. B. Baliano (che la vasca che ha una lunghezza di 20 metri e larghezza e profondità di 10 è coperta da una volta in mattoni e divisa in tre vani: qui l'acqua passando deposita il fango e le impurità che possono essere rimosse attraverso uno sportello posto sul fondo della cisterna. Già nel 1630 aveva scritto una lettera all'illustre scienziato Galileo Galilei chiedendo lumi riguardo il mancato funzionamento di un sifone da lui costruito. La predisposizione di ponti-sifone aveva lo scopo di eliminare in modo pressoché definitivo i numerosi interventi correttivi che risolvevano solo provvisoriamente la continuità del servizio in certi punti del tracciato lungo le pendici collinari soggette a frane.
Tra i vari progetti presentati durante questo periodo (1640-1660), si scelse di costruire un ponte-sifone nella valle del Geirato realizzato in tubi di marmo che scendesse a fondovalle per risalire subito dopo sulla sponda opposta. La sua costruzione si realizzerà ben 112 anni dopo, su progetto di Claudio Storace. Tale progetto prevedeva la costruzione di un ponte-sifone attraversato con doppio canale di tubi in ferro per la spesa complessiva di lire 148.000, che avrebbe potuto essere ridotta di un quarto adoperando un solo corso di tubi. La spesa, sempre secondo lo Storace, poteva essere ridotta ancora tralasciando la costruzione del ponte e facendo passare direttamente un sifone in tubi di marmo sotto il greto del torrente. I "Padri del Comune", optarono inizialmente per quest'ultima soluzione ed incaricarono Gerolamo Balbi, deputato all'opera, di procedere all'esecuzione dei lavori; a questo punto i lavori avrebbero dovuto iniziare ma, a causa della loro complessità e dei dubbi sulla riuscita dell'opera, i "Padri del Comune" presero ancora tempo chiedendo pareri a matematici e fisici e decidendosi infine per la costruzione del ponte. Stessa sorte toccò, quasi cent'anni dopo, al tratto di acquedotto del Veilino visto che la conformazione del terreno era simile a quella della valle del Geirato, che la spesa per risanare il percorso, lungo 3400 metri, oltre ad essere sproporzionata non risolveva il problema.
N.b. Tutte le notizie storiche e le foto sono state tratte dal sito dell’amico Luciano Rosselli e dal suo libro “L’acquedotto storico di Genova” edito dalla Nuova Editrice Genovese.

Motivazioni

Come nel 2017 nella ricorrenza del 180^ anno dall'inizio dei lavori del ponte-sifone sul fiume Veilino (1837) i radioamatori della sezione A.R.I. di Genova continuano a valorizzare l’acquedotto Storico che non era solo una “via d’acqua”, ma all'inizio del secolo scorso era anche una strada importante dove si socializzava e si raggiungeva a piedi il resto delle delegazioni della valle ed il centro di Genova.
Nel 1630 Venne chiesto a Galileo Galilei un parere sulla fattibilità e sul funzionamento del Ponte Sifone (opere Complete di Galilei - edito a Firenze nel 1830 pag.195. Lettere del 27/7/1630).
L'illustre scienziato ne sconsigliava il progetto in quanto a suo dire "l'acqua una volta raggiunta una certa altezza si sarebbe spezzata come una corda”.
Nonostante il parere negativo anche di altri ingegneri e scienziati dell'epoca (247 anni fa) il 20 luglio 1772 iniziarono i lavori per la costruzione del ponte sifone.
Solo la nota cocciutaggine dei genovesi ha portato ad innovare e sperimentare.
Cosa c'entra tutto questo con la Radio?
L'anno scorso un "tipo" lo ha chiamato il "diploma del tubo" quest'anno l'OM Stefano IW1PVQ mi ha chiesto: << quando la farete l'attivazione della vasca da bagno di mio nonno?  ... :-) >>
L'8 dicembre 1895, dopo vari tentativi, l'apparecchio che aveva costruito Marconi si dimostrò valido nel comunicare e ricevere segnali a distanza, ma anche nel superare gli ostacoli naturali (in questo caso, la collina dietro Villa Griffone). Il colpo di fucile che Mignani sparò in aria per confermare la riuscita dell'esperimento (l'apparecchio vibrò e cantò come un grillo per tre volte) viene considerato l'atto di battesimo della radio in Italia.
L’acqua è un bene essenziale per la vita e riuscire con un’innovazione del genere a trasportarla in sicurezza e con pochi sprechi non era cosa da poco! Così come NESSUNO avrebbe scommesso sulla riuscita dell’impresa così come NESSUNO poteva immaginare, fino alla trasmissione di papà “Marconi” della “O” in CW, quanto questa innovazione abbia cambiato il mondo.

Mio nonno andava sull'acquedotto insieme a tutto il vecchio paese di San Gottardo (fino al 1926 i comuni limitrofi non facevano parte della grande Genova) vicino ad una casa patronale dove un gentile signorotto in vacanza accendeva la radio. A quei tempi dai teatri più importanti d'Italia la RAI registrava l'opera lirica e la mandava in differita sul primo canale AM. Tutti restavano in religioso silenzio fuori dalle mura ascoltando le note di Verdi,.Puccini, Bellini e Donizetti! Quindi dagli albori la radio ha fatto sempre la comparsa sull’acquedotto.
Infine, come è noto, l’Italia è il paese che possiede il patrimonio artistico e culturale più importante del mondo, sia in termini di quantità.
Margherita Hack diceva“Un paese senza ricerca e senza cultura è un paese che è destinato a diventare sottosviluppato
In Italia quest’articolo che fotografa impietosamente la situazione:“Il Louvre? Rende più di tutti i nostri musei” (dati tratti da “Il Giornale” pubblicato il 7/08/2010).
Nel nostro "piccolissimo" la nostra sezione ha pensato di far conoscere ed apprezzare l'acquedotto storico di Genova che rischia di cadere nell’oblio.


Il progetto è patrocinato da:




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regolamento.

Il regolamento completo lo trovate in questo sito WEB:

http://www.II1ASGE.it


Conclusioni

Vi ricordo la pratica operativa scritta da ON4WW ed in particolare quanto riportato al “punto 4” della guida ovvero "siate cortesi sempre in quanto essere cortesi vi può portare lontano anche nel mondo dei radioamatori"!

Buon divertimento a tutti e ci sentiamo in radio Santa Propagazione permettendo!

infine si ringrazia Stefania che sarà la nostra YL-immagine della manifestazione!
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i migliori 73 da IZ1KVQ
Francesco Giordano
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