venerdì 31 gennaio 2020

Radiosonde - Racconti di caccia


Questo è il simpatico racconto che ho ricevuto da Roberto - IK4RSC su una notte di radioascolto delle radiosonde meteo. In particolare, viene citato anche l'uso dell'ottimo TTGO per la ricerca in campo, di cui abbiamo diffusamente parlato anche nell'ultima edizione della Fiera del Radioamatore di Pescara.

Buona lettura!  




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IK4RSC  - Roberto Nerozzi.

Ore 1:00 del 30 Gennaio 2020. Fine turno di una giornata decisamente “anomala”, con il termometro che si è spinto fino a 16°C (e nei giorni “della merla” questo mi fa un poco strano...). Come spesso accade alle persone più inclini alla vita notturna non ho sonno. Esco dal lavoro e mi imbuco in tangenziale che a quell'ora è vuota ed assomiglia ad un lungo budello illuminato. Senza nemmeno rendermene conto sono già sulla SP 253 in direzione mare e nel silenzio della notte la ricetrasmittente blatera in modo cadenzato il nominativo del ponte sulla quale è sintonizzata. I cartelli sul ciglio della strada si susseguono come fantasmi, appaiono all' improvviso e scompaiono in un lampo: Castenaso, Medicina, Sesto (Imolese), Massa Lombarda... Sono arrivato in provincia di Ravenna, e con la scusa di una caramella mi fermo sul ciglio della strada per cercarla. Lo sguardo fuori dai finestrini si perde nel buio della notte, interrotto appena da qualche luce in lontananza. Apro lo sportello e annuso l'aria: fresca si, ma non fredda, leggera, con un vento teso che sferza i pochi cespugli rimasti a punteggiare la campagna arata, nel cielo terso il “Grande Carro” brilla spavaldo. Ma il ragliare frastagliato della radio mi ricorda che è l'una passata e sono lontano da casa. Guardo la radio e riguardo le stelle. Ripeto il passaggio una, due, tre volte, quando comincia a materializzarsi in testa l'immagine del led di stato di una RS41... e decido di sintonizzare il portatile a 404.6 MHz (San Pietro Capofiume). La radio rimane muta ma per scrupolo abbasso lo squelch a zero: nulla, non pervenuta a causa di porblemi tecnici noti e ancora non risolti. Come è facile ricordare, la grande Pianura Padana ha il gradevole difetto di propagare segnali in lungo e in largo senza pesante attenuazione. Salgo con la sintonia di 200 Khz e, inconfondibile, appare il ritmico sibilare di una sonda (Milano-Linate). Guardo in alto e la immagino sulla mia testa che gironzola silenziosamente. Ma curioso, oso l'improbabile (almeno io lo consideravo tale...) e sintonizzo il DJ-G7 sulle frequenze di 404.0 Mhz (Udine-Rivolto) e 402.8 (Cuneo-Levaldigi)... In entrambe le frequenze il regolare soffio di una radiosonda arriva ben distinguibile. Sono fortunato, pensai, per due banalissime ragioni: il DJ-G7 ha lo stesso attacco SMA del TTGO e il prezioso “aggeggio” ce lo avevo con me in macchina, e con la batteria carica. Me lo ero portato dietro per studiarci un contenitore comodo e robusto per l'attività da campo. La base magnetica sul tetto della macchina si è sempre dimostrata più che valida sulle frequenze Ham, speravo lo facesse altrettanto bene con quelle meteorologiche. Apparecchio la postazione e collego l'antenna al TTGO. La sorpresa è grande. La sonda R3520905 di Milano sta svolazzando sugli Appennini a cavallo tra il modenese e il bolognese, mentre la sonda R3451712 di Udine sta trottando in una veloce escursione (punte di 160 Km/h...) in terra croata. Ma lo sbigottimento più grande rimane la decodifica della viaggiatrice R3951771 di Cuneo che veleggia allegramente sul Tirreno a oltre 279 Km da dove mi sono fermato: in mezzo al nulla nel ravennate. Bella esperienza di radioascolto in mobile, con mezzi decisamente precari, e con distanze assolutamente ragguardevoli."

Alle prossime!

Achille De Santis - tecnatronATgmail.com

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