
Quello spirito di smanettoni dell'etere, invece, è rimasto nel cuore e nell'anima di un gruppo di dj che la radio la sanno fare anche molto bene. Ed ecco allora che sui 6875 khz senti i brani degli Earth Wind & Fire che hanno segnato un'epoca, quelli di Giorgio Moroder, di Roberta Flack, Gladys Night and the Pips, Alexander 'O Neal, Bobby Brown, i brani storici che uscivano dalla Motown Records e che compravi da "Mariposa", la casa del disco per eccellenza di Milano. Roba da fare rabbrividire solo a nominarli quei giganti del vero sound anglo-americano che si ballavano pure nelle discoteche italiane (pure quelle stanno scomparendo) d'estate all'aperto o d'inverno anche la domenica pomeriggio pensando che il giorno dopo si andava a scuola.
Musiche d'altri tempi per i nostalgici di quel mondo fatto di vinile e di radio. Ora si volta pagina e questa è vera Radio con la "erre" maiuscola. E quei tempi sono tornati ed è giusto goderseli in un mondo che è quasi sparito: le trasmissioni in onda corta ormai dominio di emittenti cinesi, arabe e dove la lingua italiana è praticamente sparita.
Nell'era di Internet, delle applicazioni sui cellulari, dove ci sono altri smanettoni che hanno dimenticato o non hanno mai conosciuto il significato di 33 e 45 giri, cuffie, mixer e trasmettitori, ecco che spuntano fuori i "pazzi" di Radio Europe. Lanciano messaggi precisi con jingles in stile americano perché quel tipo di radio non sparisca, ma anzi continui a vivere anche per quei ragazzi di oggi che la radio l'ascoltano solo dagli smartphone. Mia figlia Sara, 12 anni, è una di quelle.
Gio' Barbera
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