domenica 29 gennaio 2012

Semplice preselettore per LF ed MF





Vorrei condividere con voi questa piccola realizzazione che spero mi darà qualche soddisfazione. Dico "spero" perchè, partendo da una configurazione che già funzionava in modo soddisfacente, ho recentemente apportato alcune modifiche che non ho ancora avuto modo di collaudare. I risultati del collaudo saranno oggetto di un successivo post.
Si tratta di un semplice preselettore attivo, con 5 bande di frequenza, centrate prevalentemente sulle LF ed MF, con ingresso antenna a 50 ohm ed uscita a bassa impedenza verso il ricevitore.
Lo schema circuitale è un classico ed è qui sotto riportato.

La foto all'inizio del post è stata presa in corso d'opera e riflette solo in parte lo schema elettrico qui sopra. In particolare mancano le connessioni per bypassare lo stadio amplificatore mediante lo switch S2.
I traformatori T1 e T2 sono identici e composti da 15 spire su un lato e 5 spire sull'altro (per un rapporto in termini di impedenza di 9:1). Sono avvolti su toroidi tipo FT37-J oppure FT37-75 o equivalenti. Il loro scopo è quello di ridurre l'impedenza serie sul ramo del circuito risonante LC, contribuendo a migliorarne la selettività.
Il commutatore S1 seleziona la banda più adatta a seconda delle esigenze. Approssimativamente, dall'alto verso il basso nello schema, avremo le seguenti posizioni:
- Skip tune (il gruppo risonante viene bypassato)
- Band A : 785..2860 KHz circa
- Band B : 420..1180 KHz circa
- Band C : 250..830 KHz circa
- Band D : 150..470 KHz circa
- Band E : 120..370 KHz circa
La scelta dei valori degli induttori e del condensatore variabile è stata condizionata in larga parte dai valori dei componenti che avevo già a portata di mano. In generale, si consiglia di non eccedere con il valore massimo del condensatore variabile, aggiungendo casomai un induttore di valore adeguato se c'è bisogno di estendere la copertura verso frequenze più basse.
Nel mio caso CV1 e CV2 sono diverse sezioni di un unico condensatore variabile, ma ovviamente sono possibili soluzioni diverse, a seconda delle preferenze di ciascuno.
Il valore del potenziometro RV1 è stato scelto in modo da mantenere bassa la resistenza serie "vista" dal ramo risonante LC, senza nel contempo caricare in modo eccessivo l'uscita del traformatore T2.
Quando l'amplificatore viene bypassato, il potenziometro agisce come attenuatore del segnale d'uscita. Altrimenti agisce come regolatore del guadagno.
Il modulo amplificatore nel mio caso è quello della MiniWhip di Roelof Bakker PA0RDT.
Si tratta di un amplificatore a larga banda ad alta impedenza di ingresso e bassa impedenza di uscita, adatto per l'impiego in questa realizzazione. Altri moduli amplificatori analoghi andranno ugualmente bene, eventualmente anche con bassa impedenza di ingresso.
Nei prossimi post vi aggiornerò sui risultati delle prove (anche qualora fossero negativi).

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