martedì 23 ottobre 2012

Antenna attiva MFJ 1020C

Oltre all'antenna filare di 30 metri "nascosta" in giardino, collegata al ricevitore di turno tramite un adattatore di impedenza UN-UN, la mia radio passione mi spinge anche a valutare e provare quei circuiti tanto odiati e tanto amati che si chiamano "antenne attive". C'è chi va da dichiarazioni del tipo "non servono a niente, sono tutti soldi buttati", oppure "sono solo buone per pescare rumore", a commenti entusiastici tipo "hanno risolto il mio problema di spazio e mi diverto a ricevere un sacco di segnali". Non sono nuovo a tale tipo di oggetti, avendo già da diverso tempo la conosciuta DEGEN DE31MS. A parte la realizzazione un pò plasticosa e minuta, del resto non mi lamento affatto, ha un rapporto qualità/prezzo molto alto e funziona bene. Ma come succede sempre in questi casi, "funziona bene" va interpretato tenendo in considerazione mille fattori, tipi di ricevitori, orari, frequenze e zona di ricezione, tipo di impiego (all'aperto-al chiuso), esperienza di chi usa questi oggetti e anche le sue pretese. Oltre all'impiego di questo prodotto cercavo però qualcosa di un pò più completo e versatile, e anche con più regolazioni perchè, non nascondiamolo, abbiamo il piacere di "smanopolare" un pò, e perchè più regolazioni ci sono (entro un limite ragionevole) più ci sono possibilità di intervento e miglioramento delle più disparate condizioni di ricezione e di segnale. 

Una lunga ricerca in rete mi ha chiarito la situazione del panorama mondiale circa quello che viene prodotto e commercializzato, cioè poco. Esiste un'antenna amplificata con stilo telescopico per le OC e antenna girevole in ferrite per OM prodotta a marchio KAITO, modello che si chiama KA35, ma che non ha alcuna possibilità di intervento su sintonia e guadagno, e ben pochi altri oggetti. Ho reperito un sacco di materiale tecnico circa l'autocostruzione di tali oggetti ma analizzandoli la gran parte di essi non mi sembrava promettere grandi differenze dalle cose che avevo provato. E inoltre ben pochi prevedono regolazioni. L'unico oggetto che sembrava presentare tutte queste caratteristiche da me ricercate era il tipo 1020C della ditta americana MFJ. 

Dopo aver letto in rete tutto il leggibile in italiano e in inglese in merito, ed essere stato sballottato tra i suddetti commenti di alcuni possessori e utilizzatori, ho deciso di acquistare tale antenna americana. Una ricerca in rete ha reso evidente che tale oggetto era piuttosto comune anni fa ma attualmente ci sono ben pochi esemplari in vendita, tutti negli U.S.A. e purtroppo le spese di spedizione sono molto alte. Fino a che ho trovato il sito www.installer.com che proponeva spese di spedizione più contenute, tramite posta tradizionale. Installer è uno specialista americano (ubicato ad Houston, Texas) di elettronica e anche molto ben fornito di apparati radio, antenne, connettori, tutti i tipi di accessori possibili. L'acquisto è stato fatto il 4 settembre e il pacco è arrivato il 20 ottobre. La sopresa è stata, dopo aver pagato 99,95 dollari per l'antenna e 25 dollari di spedizione, dover pagare altri 25 euro di dogana. 

Una volta aperto il pacco semplice ma funzionale ho trovato un piccolo manuale di istruzioni piuttosto spartano però completo di ogni indicazione, e un'antenna a stilo. A tal proposito avevo letto uno o due post di acquirenti in internet che dicevano che quell'antenna non vale niente e che, per tutti quei soldi, il costruttore potrebbe anche fornirne una più decente. Siccome sono solito analizzare e prendere posizioni con la mia testa e non farmi influenzare, ho provveduto ad avvitare la piccola telescopica nella propria sede. Il tutto è rimasto così per un giorno, durante il quale continuavo a lanciare sguardi interrogativi sulle possibili prestazioni del nuovo arrivato nel mio sistema di ricezione (perchè parlare sempre di radio shack, siamo o non siamo italiani?) mentre costruivo un cavo adatto per collegare il ricevitore. Ho terminato uno spezzone da un metro e mezzo di RG58U con un minijack mono da 3,5 mm e un PL259 maschio. Poi ho cercato nel mio deposito elettronico se avevo un alimentatore adatto a fornire una tensione di alimentazione compresa tra 9 e 12 volt continui, che poco dopo si è fatto trovare e adattare per essere collegato alla presa dell'antenna. Una volta preparato tutto ovviamente rimaneva da soddisfare la voglia di provare il funzionamento: ho collegato il mio ricevitore TECSUN PL600 all'antenna e acceso il tutto. Non so esattamente da quali fattori dipendesse, ma quella breve prova è stata deludente. Moltissimo rumore di natura diversa rispetto al solito e ben conosciuto QRM, segnale molto confuso e nessun segnale o emittente nuovi; l'antennina DEGEN a confronto faceva di meglio. Spento tutto per dare posto al sonno, il giorno dopo ci ho ragionato un pò: quell'antennina non mi convinceva troppo, obiettivamente troppo piccola, a prescindere dalle dichiarazioni di altri, e inadatta a quel ruolo. Sfigurava persino a guardarla. Ho quindi aperto il tutto per studiare il circuito e la realizzazione, e leggendo di pari passo il manuale noto che viene detto che in caso di alimentatore esterno bisogna collegare un filo tra il contenitore metallico e la massa del ricevitore e poi collegare il tutto ad una efficiente presa di terra. Questo perchè per come è stato realizzato il tutto la massa è flottante sui connettori di segnale. E viene inoltre detto che per applicazioni in portatile questa precauzione non è necessaria. Questo perchè il circuito ha già il proprio riferimento interno ed è disaccoppiato da quello del ricevitore, anch'esso alimentato a batterie. 

Non ci pensavo minimamente di contattare il fornitore e dire la classica ma in questo caso appropriatissima frase "Houston, abbiamo un problema!", anche perchè probabilmente non era nelle loro possibilità fare granchè per aiutarmi. A questo punto arriva la doppia decisione: già che il contenitore è aperto decido di alimentare il tutto tramite batteria, ne compro una da 9v e la collego al connettore predisposto. La seconda parte riguarda quel piccolo stilo: lo smonto e mi convinco da solo che chiamarlo antenna sinceramente è fargli un complimento. Senza considerare le spese, il costo vivo dell'oggetto è di circa 80 euro: per questa cifra il produttore potrebbe installare un captatore più serio! Intendo più robusto e più performante. Altra nota di demerito, il contenitore. Sebbene la verniciatura sia discreta, il metallo è piuttosto esile e soprattutto è rifinito in modo grossolano, il bordo in alcuni lati è irregolare e perfino tagliente perchè non è stata tolta la bava dopo il taglio. Il circuito stampato e la componentistica sono nella media della qualità industriale, l'assemblaggio interno è ben ingegnerizzato e i componenti rotativi (potenziometri e condensatore variabile) sono di buona qualità, a garanzia di buon funzionamento e durata, così come i connettori. Recentemente avevo acquistato tre antenne telescopiche nuove di buona qualità e una di esse è stata scelta per andare a sostituire l'originale. Il problema era come installarla nel contenitore: l'originale passava in un foro nella lamiera della scatola tramite un anello passante in plastica (per isolare) e andava ad avvitarsi su una vite fissata e isolata al fondo del contenitore, a sua colta collegata al circuito stampato con un filo. Tale vitina ha passo americano e diametro 2,5 mm. La mia nuova antenna intanto non entra nell'isolatore passante in plastica perchè è più grossa, e poi termina a vite, da 5 mm. Decido di togliere l'isolatore e di sostituirlo. Inizia una terribile sfida tra me e tutte le rondelle in materiale plastico che ho nel cassettino: quelle in teflon sarebbero perfette ma non si fanno allargare nè dal trapano nè limando, una nera in plastica la deformo esternamente lavorandola per allargare il foro originario da 4 mm per portarlo a 5. Dopo varie prove, mi ricordo di avere da parte dei morsetti serrafilo nuovi e piuttosto grandi, le cui rondelle isolanti potrebbero essere adatte. Ecco come si presenta:


ed ecco una volta smontato


Quindi ho utilizzato le due parti in plastica per costruire un nuovo passante isolatore, ma le dimensioni dello spessore e del diametro intrno di una delle due erano eccessivi. Dopo mezz'ora di fresetta sono riuscito ad adattare perfettamente le dimensioni e il risultato è tale che neanche si nota che sono state modificate. Ho installato il tutto nell'ordine: antenna, rondella, rondella, capocorda, dado. Al capocorda ho poi saldato il filo interno che andava alllo stilo originale. Ecco come si presenta il tutto una volta richiuso:


La telescopica originale, a destra, misura 48 cm, è talmente economica che bisogna stare attenti a manovrarla per il rischio di piegarla. Quella nuova misura 134 cm ed ha uno spessore più che doppio. Mi piace avere cose robuste che durino tanti anni con buone prestazioni, e la stessa cosa dovrebbe pensare il costruttore quando si propone di vendere un oggetto così piccolo e semplice alla bellezza di 100 dollari. La mia antenna nuova è costata 2 euro, e sicuramente la MFJ la pagherebbe anche meno. Ad ogni modo non mi sento di chiamare questa avventura come modifica, faccio semplicemente finta che sia già arrivata nata così e che quello sia stato uno sbaglio di progetto e ottimizzazione. La mattina ho finito il tutto e provato (dentro casa) e ho potuto subito notare un funzionamento dignitoso: innanzitutto il rumore strano era sparito e finalmente si potevano distinguere bene segnali piuttosto lontani. Le regolazioni permettono un buon controllo e adattamento del segnale. Verso mezzogiorno radioamatori principalmente russi arrivavano molto bene con segnale forte e buon rapporto segnale/rumore, sia su bande basse che più alte. La sera stessa ulteriori prove hanno fornito risultati ancora più entusiasmanti. Il pulsante di esclusione del circuito permette di notare le differenze di ricezione con e senza antenna amplificata: con segnali deboli la differenza è davvero notevole, senza antenna si sente solo fruscio, attivando l'antenna si riceve chiaramente il segnale. Ho svolto queste prime prove principalmente in Onde Corte, e ho potuto notare che il guadagno del circuito interno mantiene un buon guadagno su tutta la gamma da 2 a 30 MHz, la zona centrale è privilegiata ma comunque anche agli estremi banda funziona egregiamente. Ulteriori prove saranno svolte anche in OL e OM e all'aperto. Ad ogni modo, adesso sono soddisfatto della resa. 

"Houston, il problema del costruttore me lo sono risolto da solo! e tutto funziona al meglio!"

saluti a tutti, Gianluca Romani

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