E lo ricordiamo in maniera simpatica grazie a buonanima di don DX (Mario www.I2MQP.IT ).
Don DX ed il rispetto del Band Plan
E' sera nella canonica e Don DX dedica un paio d'ore alla radio prima di andare a letto, dopo la cena frugale basata su verdure quasi scondite e 40 grammi di pane integrale, per il mantenimento della linea da poco riacquistata.
Suona il telefono e con piacevole sorpresa il nostro prevosto può intrattenersi piacevolmente con un caro amico dei bei tempi. Sono sempre belli quei tempi che ti riportano indietro di venti o trent'anni.
L'amico è un abate di un convento situato in Toscana, appassionato di Contest e DX e che ora, per mancanza di materia prima, avendo oramai vinto quasi tutto e lavorato oramai anche il "Worked All Everything" si è dedicato ai sei metri. La propagazione in sei metri è oramai quasi sparita, ma la voglia di fare radio no, e questo lo ha spinto a tornare nuovamente in decametriche, e cimentarsi ancora un poco sul pile-up e nei contest. Sono passate meno di due settimane dal CQWWDX SSB e, naturalmente, si finisce a parlare proprio di quello, ed in particolare della maledetta brutta abitudine che si è presa negli ultimi anni, quella di uscire dalle frequenze stabilite dal Band Pian IARU, specialmente in 40 metri.
Tutti abbiamo potuto ascoltare stazioni DX ed europee trasmettere tranquillamente sotto i 7040 kHz che dovrebbero essere il limite inferiore permesso alla SSB, ed invadere tranquillamente la sezione grafia. Il tratto 7020-7040 era pieno, tanto quanto quello 7040-7100, ma tante stazioni erano presenti anche sotto, si sono sentiti addirittura fino a 7002. Che cosa dire di fronte a questo modo di fare? Le considerazioni sono sempre le stesse e sostanzialmente sono basate sull'assoluta mancanza di serietà e di disciplina che molti mostrano. Naturalmente poi sono seguiti anche dagli altri che rispetterebbero i limiti, ma se vogliono lavorare il DX o vogliono competere nel contest si lasciano tentare e finiscono per rispondere.
Sembra la monaca di Monza dei Promessi Sposi: la sciagurata rispose. Il Band-Plan IARU fa parte delle regole delle varie Associazioni, ARI compresa naturalmente. I Soci, quando s'iscrivono, tanto all'estero quanto in Italia, accettano le regole delle loro Associazioni e s'impegnano a rispettarle.
Ma subito dopo se ne dimenticano e fanno quello che vogliono, senza pensarci e senza sentirsi per questo colpevoli. Sono gli stessi Soci che, se hanno il minimo dubbio
che la loro Associazione faccia qualcosa che a loro non garba, urlano, strepitano e protestano nelle maniere più esagitate. Sono gli stessi Soci cui non va bene la Sede sociale, non va bene la quota, non va bene la Rivista, non va bene il Servizio QSL, non va bene se fa caldo, se fa freddo e se fa tiepido.
Con questa gente non c'è niente da fare, se non lasciarli fare e dire, e non tenerli in considerazione. Ma con l'abate toscano, Don DX ha fatto delie altre considerazioni. Il malvezzo di non considerare il Band-Plan è cosa recente, degli ultimi anni. Non era comune fino a cinque o sei anni fa. E' forse che i nuovi radioamatori sono meno educati e meno rispettosi delle regole, o forse solamente le ignorano?
Non è così. Se ascoltate le frequenze vi renderete conto che sono tanto i nuovi quanto i vecchi a mettersi al di fuori dalle regole, in maniera paritetica, senza nessuna distinzione. E' il livello medio che è sceso, in quest'attività, come in tutte le altre. I nuovi radioamatori forse non sono così bravi come lo erano le nuove leve di trenta o quarantanni fa. Nel frattempo però i vecchi sono peggiorati, basta sentire quello che avviene a 14.195 da un paesino della Sicilia, dove un finto buonista ti spiega perché ha ragione lui a tenere la frequenza occupata ore e ore, senza lasciare lo spazio alle operazioni DX. Ma i suoi ragionamenti contorti e sbagliati vengono fatti in maniera educata e gentile e solo per questo pretende d'avere ragione nei confronti delle migliala di Colleglli che se ne stanno zitti e buoni e non intervengono, e si lamenta per i pochi impazienti che lo disturbano e lo insultano. Il mondo dei radioamatori è un mondo strano. Ognuno vuole le regole a modo suo e non permette ad alcuno di dire che cosa si dovrebbe fare, a meno che coincida con il suo punto di vista.
Ciascuno di noi, se ci pensa, troverà ogni giorno degli esempi di colleghi sentiti fare degli sproloqui incredibili. Ognuno di questi pensa di aver diritto alla sua frequenza privata, di fare quello che vuole e di non doversi sentire dire niente, per poi predicare a tutti gli altri che la loro filosofia è l'unica giusta al mondo. Ma è tardi oramai e nel convento in Toscana si alzano alle quattro per le preghiere del mattino, per cui è il momento di congedarsi con l'amico abate e promettergli di incontrarsi presto, davanti ad una buona ribollita e ad una bistecca con i fagioli.
Nel frattempo state buoni, se potete.
Don DX
IZ1KVQ Francesco Giordano
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