mercoledì 2 gennaio 2019

La Comunicazione nel Tempo - Castelfidardo 12 Gennaio 2019 , ospite Principessa Elettra Marconi




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domenica 30 dicembre 2018

“Commutatore 6 antenne – 6 ricevitori ” Di Alessandro Capra


La realizzazione che presento non rappresenta nulla di nuovo ma il tentativo di poter disporre, con un progetto alla portata di tutti e a costi contenuti, di un commutatore in grado di selezionare più antenne e più ricevitori. Per le mie esigenze ho optato per un numero di antenne e ricevitori pari a 6, nulla vieta di aumentare o diminuire il numero in base alle proprie esigenze.

Quali i vantaggi di una simile realizzazione:

1. “compattezza” del sistema di commutazione: a un unico contenitore di piccole dimensioni confluiscono tutti i terminali delle nostre antenne e i cavi coassiali che collegano i ricevitori (superiamo il classico sistema del doppio o triplo commutatore uno o più per le antenne ed uno o più per ricevitori);
2. Livello di attenuazione più che accettabile anche in VHF e UHF (in HF trascurabile);
3. Utilizzo di materiali facilmente reperibili;
4. Economicità.
Per frequenze inferiori ai 30 MHz prediligo l’utilizzo di connettori BNC mentre per le VHF e UHF di connettori tipo N. Di conseguenza, anche per il commutatore, ho optato per prese da pannello BNC e N di discreta qualità. In pratica 4 BNC e 2 prese N da pannello per commutare le antenne e altrettante per la commutazione dei ricevitori. Nulla vieta di utilizzare tutti connettori BNC con un certo risparmio di costi e facilità di montaggio (anche se in VHF e UHF i connettori N sono a mio avviso da preferirsi).


Il contenitore di cui disponevo (misure 11x7,5x5) era in lamiera stagnata elettroliticamente per applicazioni elettroniche ad alta frequenza: è un po’ leggero per cui consiglio attenzione in fase di foratura. Comuni contenitori metallici possono andare bene. Al centro ho interposto una basetta di vetronite ramata forata al centro per far passare il cavo coassiale che unisce i centrali dei due commutatori. Come si evince dalla figura 1 sono normalissimi commutatori rotativi 1 via 6 posizioni, i collegamenti tra i centrali delle prese a pannello e i reofori del commutatore devono essere fatti accuratamente (cioè contatti ben puliti e saldature ben fatte…) possibilmente con filo rigido (io avevo del filo di rame argentato da 0,8 mm che va benissimo). In alternativa anche il centrale di un coassiale tv o di un comune rg59 può fare al caso nostro.


Mancano i collegamenti tra i centrali dei connettori e i due commutatori. Si noti il piccolo tratto di cavo coassiale collegato ai centrali dei commutatori e con la calza collegata alla basetta in rame al centro del contenitore. La basetta conferisce una maggiore robustezza meccanica al commutatore oltre ad una maggiore schermatura tra ingresso antenne e uscite verso i ricevitori. Non rimane a questo punto che collegare i commutatori alle prese coassiali, inserire due manopole e il lavoro è terminato. Un ultimo accorgimento: non insistere con il saldatore sui reofori dei commutatori pena il danneggiamento del componente. Esistono anche commutatori in bachelite in cui i reofori sono interamente a vista. Vanno benissimo anche loro, forse sono meccanicamente più robusti, creano qualche problema in meno in fase di saldatura e possono tranquillamente sostituire quelli da me utilizzati. Quanto alle attenuazioni del commutatore posso dire che non dispongo di strumentazione da laboratorio tuttavia posso affermare che l’inserzione, su un segnale a 470 MHz (ponte di trasferimento di una radio privata), comporta una riduzione di segnale di meno di mezzo punto smeter; un segnale a 877 MHz (anch’esso un ponte di una radio privata) ha evidenziato perdite nell’ordine di poco più di un punto s-meter. Mi sembrano, per i nostri scopi, perdite accettabilissime. Sulle HF, medie e lunghe la perdita è quasi impercettibile.


Non mi resta che augurare buona costruzione e, come sempre, buoni Dxs.