Di
IZ7PDX Luigi D’Arcangelo
Operata da IZ7PDX,
IW7ECA, I7OHP il 5-6 ottobre 2013 da Pulsano (DCITA-018).
Per info mail@iz7pdx.it
L’attivazione E.R.A. del Castello “De Falconibus” di Pulsano effettuata con gli amici radioamatori di E.R.A. TARANTO, E.R.A.
BRINDISI, A.R.I. CASTELLANA GROTTE è stata una valida occasione per testare
la mia nuova antenna
nata nel garage di
casa per attività portatili in bande
basse e in particolare per la bande dei 160 metri
e 630 metri.
L’antenna è una Marconi a “T”
costituita da un radiatore verticale realizzato da 4 fili da 1.5 mmq in parallelo distanziati da una
crociera in sottile tubo di alluminio non isolata dal filo di rame.
La parte radiante verticale è larga 0.5m
e lunga 10m ed è sovrastata da un cappello capacitivo a “culla” di dimensioni 5x1m realizzato
in filo d rame rivestito da 2 mmq e distanziato e ben teso ad opera
di tre tubi leggeri
in alluminio lunghi 1m l’uno.
Il cappello capacitivo che assolve la funzione di ottimizzare la corrente nella
parte alta del radiatore è supportato da un tratto filare che funge anche da
sostegno meccanico ed è utile per i
ritocchi nella taratura dell’antenna.
L’impedenza dell’antenna siffatta può
variare in base alle condizioni d’installazione
e soprattutto per la bontà del piano di terra che in
questo caso è stato un compromesso raggiunto con l’utilizzo di 10 radiali spiralati in alluminio
Ø 6mm e lunghezze variabili da 20 a 50m. (dato l’affollamento della piazza, per motivi
di sicurezza pubblica non è
stato possibile fare di più).
La pioggia ci ha accompagnati durante
tutta la notte e la mattina
seguente, forse ciò ha contribuito a migliorare leggermente l’efficienza dell’antenna in quanto il piano di terra dei radiali appoggiati sul pavimento della
piazza antistante il castello era completamente
immerso nell’acqua piovana che cadeva
copiosa.
Durante la notte sono stati necessari ritocchi
della frequenza di
risonanza dell’antenna, essa infatti
calava un minimo proprio a causa
della riduzione della
resistenza di perdita verso
terra che è inversamente proporzionale alla quantità d’acqua e alla sua
estensione orizzontale , comunque
poca roba che è possibile osservare
solo con i nuovi analizzatori digitali come il RigExpert che hanno una precisione maggiore.
L’antenna a T era sorretta
ed elettricamente estesa
verso sinistra da un filo
conduttore di 2 mmq
lungo metri 25 circa il cui
estremo distava 10m dal piano stradale
e verso destra
da un filo uguale
lunghezza ma lungo 40m che si
arrampicava sulla torre più alta del castello a circa 30m per poi scendere dolcemente verso l’estremo
opposto della piazza, proprio quest’ultimo funge da elemento per la sintonia fine di
tutto il complesso radiante.
L’estremo era unito
ad un tirante in nylon,
avvicinandolo al piano di terra si aumentava la frequenza di risonanza, vice versa sollevandolo si riduceva di
quel che basta per centrare i parametri
sull’analizzatore. Non sempre questi movimenti di taratura
sono prevedibili, spesso
bisogna andare a tentoni ma il risultato è assicurato.
Frequenza
naturale di risonanza dell’antenna.
La naturale frequenza di risonanza
dell’antenna siffatta è 1477 kHz (per i 160 M
era necessario intervenire avvicinando alla terra l’estremo mobile del cappello filare) quindi per raggiungere alla svelta la risonanza su 474,2 kHz è stato utilizzato un induttanza avvolta su supporto
plastico Ø120 di 70 spire di filo di rame da 2mmq e spaziato dal rivestimento di plastica
per un valore di circa 200
uH. Il tutto era fissato tramite un paletto isolante alla base del gancio traino della
roulotte ove nasceva anche il piano dei radiali collegato al polo
freddo del connettore PL e al telaio.
Tagliando via o eventualmente
sfilando qualche spira è stato
possibile effettuare una taratura
più comoda direttamente dal feed dell’antenna.
Alla fine della veloce taratura il RigExpert AA-230 leggeva
i seguenti valori. F0=474 kHz
R=44.6 ohm (non ho fatto la stima delle perdite di terra ma non sono certo
trascurabili) X=5.6 ohm SWR= 1,18. Non era il caso di affinare ulteriormente in quanto per il meteo le condizioni
di risonanza sarebbero cambiate da la
a poco.
Finalmente è arrivato
il momento di connettere la stazione per i 630m al’antenna, per comodità, considerando che le operazioni si sarebbero svolte dall’interno della roulotte io e Bartolomeo abbiamo deciso di riposare
a turno nei due letti
disponibili e devo dire
davvero comodi!
Ho quindi alloggiato la valigetta (contenente l’RTX Icom
IC706MKII l’interfaccia audio
il P.A. il PC,
alimentatore e batteria tampone)
sul desk e ho potuto disporre di molto spazio
asciutto.
Dopo la prima ricezione il sistema è andato subito in
trasmissione garantendo un buon inizio con i primi
log
ricevuti.
In conclusione l’unica
pecca che abbiamo riscontato è stata
la ricezione, nel mezzo del paese certi rumori elettrici non dormono mai e il QRN era talmente elevato 59+ che ricevevo purtroppo solo i segnali
più forti come IZ7SLZ massimo ricevuto -10dB e DK7FC massimo
-15dB.
Lo svantaggio di avere un’antenna che tira dentro molto nois
è evidente soprattutto in CW ove i
corrispondenti in nessun modo possono
confermare di aver ricevuto il tuo segnale (SWL a parte)
e quindi ogni tentativo di riuscire a
stabilire un QSO bilaterale è stato vano.
Mia culpa, avrei
dovuto provvedere in anticipo ad un semplice e leggero loop in cavo coassiale
come quello che ho da poco
realizzato, alto sul castello
e con un buon pre-ampli appena
sotto.
Il simpaticissimo ed eccellente operatore cw Oscar I7OHP
ha provato più volte a recepire il corretto call nel QRN ma non
c’è stato verso, i segnali erano
coperti a tratti dal forte rumore atmosferico
e dal suono dei NDB locali. Questi errori si pagano ma del
resto per chi è abituato a vivere lontano dalla
città nel silenzio
e lontano dal rumore generato
da elettrodomestici condominiali con il tempo si vizia e non bada a certe cose,
faccio tesoro di
quest’esperienza per una prossima attivazione in portatile …
I primi segnali visualizzati sullo spettro di WSPR dopo
diverse ore di attesa sono una valida gratificazione al lavoro svolto
dal team IQ7ET
Nel complesso posso ritenermi molto
soddisfatto dell’esito di questa
prima e nuova avventura nel campo
delle medie frequenze, ho ancora molto da imparare e mi auguro
che con il tempo sempre più
radioamatori possano intraprendere i loro primi
esperimenti in 630 metri, le gratificazioni sono garantite!
Non bisogna farsi scoraggiare dalle dimensioni
delle antenne per TX, partendo
dalla sola ricezione con filari, loop dotati di preamplificatore,
antenne elettroniche attive o semplicemente
con i propri dipoli filari
se non dotati di BALUN
si avranno
risultati di tutto rispetto.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti, curiosità
ed consigli tramite posta elettronica mail@iz7pdx.it o mezzo Facebook
“IZ7PDX HAM RADIO STATION”
Le operazioni sono avvenute dall’interno della roulotte dell’associazione E.R.A. BRINDISI
facente parte della colonna mobile della Protezione Civile Italiana della R.N.R.E. impegnata
contestualmente in esercitazioni di
trasmissione PACTOR.
Sopraluogo effettuato sulla terrazza del castello
per determinare le modalità d’installazione dell’antenna. A sx Luigi
IZ7PDX a dx Bartolo
IW7ECA.
In ultimo non posso
che ringraziare tutto
il team IQ7ET/P che mi ha affiancato durante queste due giornate in concomitanza dell’attivazione della referenza DCI TA018
Castello DE FALCONIBUS di Pulsano (TA) ed in
particolare Bartolomeo IW7ECA, Gianni I7PHH, Oscar I7OHP, Carmelo IK7XBH, Luca IW7EEQ.
Possiamo
asserire senza paura di essere smentiti di essere stati i primi in Italia ad
aver attivato un castello su questa banda e modo.