Organizzato da Associazione Arnaldo Ferri
DOCUMENTI E AVVENTURE DEL BROADCASTING ITALIANO 1905-1945
DAGLI ARCHIVI DI FAMIGLIA DI DUE PROTAGONISTI :
LUIGI RANIERI - IDEATORE E REALIZZATORE DELL'ARALDO TELEFONICO
E CESARE FERRI: NOTO COME NONNO RADIO AUTORE E CONDUTTORE DI UN PROGRAMMA RADIOFONICO PER RAGAZZI NEL 1943 (EIAR)
RADIO D'EPOCA TELEFONI D'EPOCA E DOCUMENTAZIONI STORICHE DEI DUE PERSONAGGI...
GENERE DELLA MOSTRA
Lo scopo principale dell’evento è quello di illustrare - con documenti, immagini ed apparecchiature - la nascita del broadcasting italiano per chiarire come si è giunti alla data del 6 0ttobre 1924 - giorno della prima trasmissione radiofonica dell’URI - dalle prime avventurose esperienze sulla diffusione via filo dell’Araldo Telefonico di Luigi Ranieri.
Per quel che riguarda la trasmissione radiofonica in Italia, la mostra documenta le controverse vicende del Radioaraldo di Ranieri e del Radiofono di Marconi che porteranno alla costituzione della prima concessionaria - la URI - in quel particolare e delicato periodo storico del nostro paese, che vede - con le elezioni del 6 aprile 1924 - la definitiva affermazione di Mussolini e del regime fascista (quasi a sottolineare la connessione radio-politica, è Il 10 giugno - giorno della scomparsa dell’on. Matteotti - che si attua il primo collegamento tra gli studi di Palazzo Corrodi nel centro di Roma ed il trasmettitore di S. Filippo ai Parioli).
Dopo un periodo iniziale con un palinsesto che ricalca quello del Radioaraldo, la prima concessionaria radiofonica cresce e si struttura. L’11 ottobre 1926, viene realizzata la prima trasmissione pensata per i ragazzi ad opera di un maestro elementare, Cesare Ferri, che sarà poi protagonista di una serie di programmi dedicati ai fanciulli: un argomento particolarmente sentito dalle Istituzioni e che avrà grande attenzione da parte delle gerarchie politiche.
Sono temi di grande attualità, se si pensa che ancor oggi la radio nel nostro paese è ascoltata quotidianamente da 35 milioni di persone. Un racconto che trova la sua importanza storica nelle vicissitudini di questi due personaggi che hanno contribuito allo sviluppo ed alla diffusione della radio come protagonisti:
- Luigi Ranieri - Ideatore e realizzatore dell’Araldo Telefonico (attivo dal 1909): è il primo sistema di broadcasting italiano. Dall’ Araldo Telefonico, nel 1922 Luigi Ranieri crea Radioaraldo: con un trasmettitore ed una antenna situati nella sede di piazza Poli 37 irradia lo stesso palinsesto preparato per l’Araldo. Radioaraldo inizia in via sperimentale regolari trasmissioni nell’autunno del 1923: è di fatto da considerare la prima emittente in Italia, precedente sia della Radiofono di Marconi che dell’URI.
- Cesare Ferri - Noto come Nonno Radio (Zia Radio era Maria Luisa Boncompagni), autore e conduttore di un programma per ragazzi. Amico di Mussolini da lunga data (uno nato a Mercato Saraceno, l’altro nella vicina Predappio, ambedue maestri elementari, giornalisti - direttore del Popolo d’Italia uno, corrispondente da Forli l’altro - tutti e due appartenenti ai valori sociali del primo socialismo) ebbe l’occasione di presentare e condurre Il Giornalino Radiofonico Del Fanciullo, dall’11 ottobre 1926 (URI) fino all’aprile 1945 (EIAR), di fatto coprendo tutto il ventennio: la più longeva trasmissione dei tempi URI-EIAR.
Di questi personaggi si presentano documenti usciti dagli archivi di famiglia - la gran parte inediti – che offrono un contributo storico di tale importanza da dover riscrivere alcune pagine del recente passato a tutt’oggi lacunose, oltre a preparare nuovi percorsi di apprendimento nel rapporto radio-fascismo.
IDEA E PERCORSO
Si parte dalla presentazione di immagini e documenti dei primi anni del Novecento che ci mostrano l’attività creativa di Luigi Ranieri ed i suoi rapporti con l’Amministrazione dello Stato sui temi della comunicazione ma anche la sua poliedrica capacità inventiva che ne fanno una rilevante figura di inventore -ingegnere-imprenditore a cavallo tra il XIX e XX secolo.
Si prosegue con un itinerario nel quale viene spiegato come si è arrivati alla nascita della radio nel nostro paese, attraverso i passaggi Araldo Telefonico – Radioaraldo – Radiofono – Uri – Eiar, con un tipo di programmazione inizialmente improvvisata ed incerta, spesso guardata con sospetto e curiosità dallo stesso regime, prima di comprenderne l’importanza.
Si continua con uno spazio dedicato alla costruzione di un programma radiofonico - con documenti di Cesare Ferri che ci proiettano all’interno del lavoro di redazione - e con le esperienze più mature degli anni ’30, quando il regime ne intuisce l’utilità in termini di consenso.
Viene pensata una struttura apposita, l’Ente Radio Rurale, alle strette dipendenze del Ministero delle Comunicazioni, allo scopo di produrre sia programmi educativi per agricoltori ma soprattutto nasce La Radio Scolastica, pensata per istruire i giovani a seguire le indicazioni del regime.
Un filo tematicamente affine ma che si occupa di quello che potremmo chiamare hardware, è proposto nell’ultima sala dove saranno in mostra ed opportunamente presentate radio e valvole d’epoca (ma anche altro materiale, telefoni, microfoni).
In questa sezione verrà anche adibita un angolo chiamato “Radio del Cittadino” dove potranno essere valutati e stimati apparecchi di privati cittadini portati per un expertise. Nella giornata di sabato 10 ottobre verrà effettuata la premiazione - da parte di una giuria di esperti - della radio più particolare.
Martedì 6 ottobre invece, sarà possibile seguire un convegno ed un dibattito di attualità della radio oggi, con interventi fra addetti ai lavori, in occasione del 91esimo della sua nascita. Fra i presenti, la principessa Elettra Marconi, oltre a nomi di personaggi che hanno contribuito allo sviluppo della radio.
LOCATION
Palazzo Velli
La mostra verrà allestita nei saloni di Palazzo Velli, in piazza St. Egidio a Trastevere. Si tratta di un palazzo del XV secolo appartenuto alla famiglia Velli, la cui dicitura compare nella mappatura della città del Bufalini già nel 1551, sotto Giulio III. Oggi proprietà della famiglia D’Alessandro.
Risistemato completamente con moderne tecnologie che lo rendono un luogo ideale agli eventi, soprattutto alle esposizioni d’arte per via di un ottimo e versatile apparato di. illuminazione, non gli è stata tolto tuttavia quel fascino di luogo fermo nel tempo, con i pavimenti dell’epoca, un affresco autentico con lo stemma dell’antica casata e il cortile originale. Questa cornice crea l’ambiente ideale per la rievocazione storica, ponendosi tuttavia anche come un luogo spazioso e attrezzato per le attività collaterali dell’evento. La mostra vuole essere un contributo sensibile al discorso sulla radio, da comprendere nella sua interezza.
Vedere, toccare, studiare, ascoltare e immergersi nella sensibilità di un mondo tutt’altro che svanito e di un retaggio di cui tutti fanno parte. Proprio per questo motivo la scelta ricade su Palazzo Velli, per la sua capacità di coniugare il passato e la modernità, di rievocare la storia e di vivere l’attualità.