In questi giorni, con il susseguirsi di vere e proprie esplosioni visibili sulla sua superficie (i cosiddetti Flares), il sole sta regalando interessanti occasioni di studio, per gli appassionati di astronomia e... non solo!
Esplosione solare fotografata da Rivalta di Torino da IK1ODO Marco Bruno il 10/3/12: una bella protuberanza, in dettaglio. Il cerchietto azzurro rappresenta la Terra in scala, la protuberanza è alta circa 68.000 km, il diametro dei filamenti di plasma è di circa 4.500 km.
L'insieme delle radiazioni regolarmente emesse dal Sole, sia ottiche (infrarosso, visibile ed ultravioletto) che elettromagnetiche (segnali radio e raggi X) in poco più di 8 minuti raggiunge la terra. E' quello che chiamiamo flusso solare: l'ultravioletto ed i raggi X, vista la loro azione di ionizzazione dell'atmosfera, determinano la qualità delle trasmissioni in onde corte: di giorno bene le bande alte e di notte bene quelle basse.
In occasione di tempeste solari, quando grandi quantità di raggi X investono la ionosfera, la parte rivolta al Sole si ionizza in modo esteso anche negli strati bassi, arrivando a degradare tutte le trasmissioni per ore, e provocando quello che in gergo tecnico si chiama "shortwave fadeouts".
Le SID (Sudden Ionospherics Disturbances) sono un effetto diretto di questo fenomeno, e danno un'idea di come riesca a perturbare il tragitto di segnali emessi con potenze RF di centinaia di KW.
© Rob Stammes, from the Polar Light Center in Lofoten, Norway
Ma il flusso solare non è l'unica forma di energia emessa dal sole: nella sua regolare attività vengono anche emesse particelle come elettroni, protoni e nuclei d'elio, che costituiscono il cosiddetto "Vento solare". Il vento solare ha una massa (pesa) e di conseguenza è molto più lento del flusso solare ed in condizioni normali viaggia a solo (si fa per dire) 400 chilometri il secondo, impiegando quasi quattro giorni e mezzo per giungere in vista del nostro pianeta. Quando il vento solare arriva in prossimità del nostro pianeta è catturato dal campo magnetico terrestre (la magnetosfera) che ne impedisce l'arrivo fino alla superficie, distribuendolo a forma di ciambella intorno alla Terra.
Durante un flare, come i molti occorsi in questi giorni, nuvole di particelle sparate dal Sole ad altissima velocità giungono fino a noi, deformano la magnetosfera e di conseguenza provocano variazioni dell'intensità del campo magnetico terrestre, provocano le aurore boreali, consentono formazione dei canali che permettono la nascita dei whistler in VLF, e sono all'origine delle perturbazioni magnetiche che originano le cosiddette Pulsazioni geomagnetiche.
© www.vlf.it
Una bella pulsazione geomagnetica di tipo 1 (PC1) tra 1 e 4 Hz rilevata dalla postazione di monitoraggio di Cumiana nella notte tra l'11 ed il 12/3/12. L'intensità di queste variazioni è intorno ad 10 pT, cioè 10 milioni di volte più deboli del campo magnetico terrestre.
Anche qui abbiamo un effetto sulle onde corte: la ionosfera degrada e non riflette più bene le HF e di conseguenza le bande più alte si silenziano. Mai come queste giornate turbolente l'affermazione "c'è un bel sole!" può avere diversi significati.
Renato Romero
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