martedì 29 gennaio 2013

Il “Mangiacassette” e la Radio: la fine di una storia




Dopo aver parlato spesso di radio “strane” o dalle forme “stravaganti” che sono state lanciate sul mercato è giunto il momento di rendere omaggio ad un apparecchio, appartenente ormai ad alcuni anni fa, che è stato molto legato alla radio e che, dal mese di Gennaio, verrà messo fuori produzione. Ebbene sì, stiamo parlando dei registratori (meglio noti come “mangiacassette”) che usavano i vecchi nastri magnetici (comunemente detti “cassette”, appunto).

Leggendo quanto ho appena scritto, vi sarete automaticamente divisi in tre gruppi ben distinti:
1) chi sa perfettamente di cosa stiamo parlando ed ha già pronta una “lacrimuccia” per la tristezza; 2) chi ha già aperto il vocabolario o sta documentandosi in Rete per capire il significato dei termini che stiamo usando;
3) chi invece è vissuto “a metà” tra due epoche e sa che si sta perdendo qualcosa di “storico” di cui però non sente necessariamente la mancanza.

Bene, indipendentemente dalla vostra età anagrafica, che è il motivo per il quale ci sarà chi di voi si riconoscerà nella categoria 1, nella 2 o nella 3, sappiate che il “mangiacassette” e la radio erano molto legati. Perché? Anche se sembra impossibile, anche se è come parlare di Preistoria, sappiate che c’è stato un tempo in cui la radio non poteva essere ascoltata in migliaia di modi differenti (come avviene al giorno d’oggi) e non esistevano i “reloaded” o i “podcast” scaricabili da Internet, che permettessero di riascoltare i nostri programmi radiofonici preferiti a qualsiasi ora del giorno o della notte.

A dire il vero, in anni che sembrano troppo distanti, ma che in realtà non sono poi così lontani, non esistevano neanche modi per poter ascoltare l’ultimo pezzo di un cantante, se non quelli di andare a comprare l’album o sperare che, nell’arco di una giornata, la nostra radio preferita passasse la canzone da noi tanto amata. In quegli anni, i veri appassionati di musica e di radio, utilizzavano proprio “le cassette” ed il registratore per poter conservare e riascoltare i programmi radiofonici o le canzoni del momento.
Era nata una vera e propria mania per la “cassettina”, quella che conteneva appunto brani musicali o le voci degli speaker e dei deejay che hanno fatto la storia della radio. Purtroppo, la notizia è che dopo 50 anni di vita, anche l’ultima casa produttrice di questi apparecchi ha deciso, a partire dal mese di Gennaio 2013, di interromperne la produzione.

E’ dunque la fine di un’epoca, come accade spesso a tutto ciò che appartiene alla tecnologia. Al giorno d’oggi, incuranti del passato, si potrebbe dire che nessuno sentirà la sua mancanza, ma è inevitabile pensare che, per chi ama la radio e la sua storia, questo oggetto è stato davvero importante. Certamente potremmo dire che “era destino” e che prima o poi “doveva succedere”, ma sarebbe bello che ci raccontaste il vostro personale rapporto o i vostri ricordi in merito al cosiddetto “mangiacassette”.

Eravate già degli assidui ascoltatori di radio, pronti a registrare programmi e canzoni a vostro piacimento, oppure siete nati in anni in cui questo oggetto era già superato o in fase di declino? E’ giunto il vostro turno! Avete o non avete vissuto in prima persona il legame tra i “mangianastri” e la radio? 

2 commenti:

  1. Io sono del '70 e già da quegli anni prima con un registratorino poi radioregistratori vari più o meno validi registravo programmi e canzoni a tutto andare....questa è una notizia che mi rattrista e mi fa anche arrabbiare. Pensare che ho pure delle Deejay Parade (programma dance di Radio Deejay) registrate e che andavano magari in onda live. A questo punto mi tengo le cassette conservate gelosissimamente e guai a chi mi dirà "non se ne sentirà la mancanza"...potrei morderlo!

    Mauro Varin (maurovrn@teletu.it)

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  2. 1969 mi associo al commento di Mauro Varin :'( sto piangendo, credetemi...sto piangendo... Carlo Spada

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