lunedì 7 gennaio 2013

Ancora botti di Capodanno per le chiavette USB a basso costo

Le recenti  pubblicazioni agli indirizzi :
http://air-radiorama.blogspot.it/2012/12/botto-di-capodanno-la-verita-sulle.html
http://air-radiorama.blogspot.it/2013/01/ancora-sdr-e-botti-di-capodanno.html
http://air-radiorama.blogspot.it/2013/01/chiavette-usb-sdr.html
hanno suscitato molto interesse .

Aggiungo ulteriori notizie tecniche raccolte durante le prove .
Il tutto si riferisce al modello EZCAP - EZTV6651 .
Vi racconto alcune cose che ho scoperto sulla antenna , che si comportava a mio avviso in modo strano .
In prima battuta ho misurato semplicemente la resistenza tra il centrale del connettore coassiale e lo stilo che e' risultata superiore a 2 Ohm .
Per capire e misurare meglio ho deciso di sezionare il cavo in un punto relativamente vicino alla antenna ( come da foto ) .
Il cavo non e' risultato coassiale , ma un semplice cavo bipolare rosso-nero , credo per usi audiofrequenza,  e quindi con impedenza tipicamente di 600 Ohm!


Ho anche misurato la resistenza tra il conduttore nero ed il corpo del connettore coassiale .
Di nuovo oltre 2 Ohm .
Nessun particolare stupore ( per esperienza negativa avuta con alcuni cavi USB cinesi ), so quanto si va a risparmiare sul rame .
Misuro poi la capacita' tra il conduttore nero dell' antenna  ed una piccola piastra posta al di sotto del magnete dell' antenna che risulta dell' ordine di alcune decine di picofarad , segno che il magnete ha un accoppiamento con il conduttore nero , come si conviene .

A questo punto non mi e' rimasto che misurare le perdite del cavo bifilare rosso nero di circa un metro .
Il risultato e' nella foto .
Il livello di riferimento e' a -10 dBm .


Anche a frequenza bassissime abbiamo gia' le perdite dovute alla resistenza del filo .
Poi c'e' un crollo repentino con una perdita a 48 MHz di 15 dB , risalita fino a circa 6 dB e poi crollo a 12 dB a 145 Mhz , risalita e zona di oscillazione tra 12 e 8 dB in VHF ed UHF e poi andamento decrescente abbastanza regolare ( ovviamemte in peggio )fino a circa 17 dB a 2 Ghz .

Oltre a questo bisogna mettere in conto rendimento dell' antenna lunga 12cm cioe' risonante a circa 625 Mhz che a frequenza piu' basse sara' molto scarso.

Come possa comportarsi il sistema totale ( con una cifra di rumore per ben che vada di 4 dB ed una dinamica di 50 dB ) ad esempio sulla gamma dei 2m e' facilmente intuibile .

Si ascoltera' qualche ponte radio vicino .

Chi si contenta gode ,  questo e' l'importante .

Non prendiamoci mai troppo sul serio, divertiamoci , ognuno a proprio modo e piacere .

Il mio compito pero' era tracciare chiaramente i limiti di confine di questi sistemi a basso costo .

C'e' molto altro sotto da scavare .....

Questo e' il mio invito personale assieme a : Buon divertimento !



La radio nell'emergenza, una giornata con la Protezione Civile


Arezzo. Sabato prossimo alle 16, presso l'Auditorium Aldo Ducci di Arezzo (Museo Mezzi Comunicazione - Via Ricasoli, 22), è in programma la seconda giornata di studio, organizzata nell'ambito della mostra "Titanic", la cabina radiotelegrafica che salvò 705 passeggeri": "La radio nell'emergenza, una giornata con la Protezione Civile".

Sempre il 12 gennaio, in occasione del primo anniversario del naufragio della Costa Concordia, è prevista una giornata di studio con la Protezione Civile Nazionale: saranno presenti, in piazza della Libertà, sin dalle 11, i mezzi mobili di radiocomunicazione moderni a disposizione della protezione civile, a livello nazionale, i cui strumenti verranno confrontati con quelli storici a bordo del "Titanic" di 100 anni fa.



All'interno del Museo , invece, si potrà ammirare il funzionamento di una moderna stazione radio dei soci C.I.S.A.R. (Associazione Nazionale Radioamatori). Nel convegno del pomeriggio, alle ore 16:00, saranno tenute relazioni da parte di esperti nazionali sulle telecomunicazioni moderne adibite a soccorso, in particolare su quella storica organizzata il 4 Novembre 1966, in occasione dell'alluvione di Firenze, dal radioamatore Carlo Luigi Ciapetti di Firenze utilizzando apparecchiature sia commerciali che autocostruiti nonché residuati bellici, già oggetto di donazione al nostro Museo.

G. Bar.

domenica 6 gennaio 2013

“CHIAVETTE USB SDR”

 

Dal sito WEB dell'A.R.I. di Roma un' interessante opuscolo sulle famose chiavette USB, tanta radio per pochi soldi , scritto da IW0HK Andrea e IZ0MJE Stefano, con utili informazioni sul loro utilizzo.


http://www.ariroma.it/docs/vari/chiavette.pdf


Le recenti  pubblicazioni agli indirizzi : 
 http://air-radiorama.blogspot.it/2012/12/botto-di-capodanno-la-verita-sulle.html 
 http://air-radiorama.blogspot.it/2013/01/ancora-sdr-e-botti-di-capodanno.htm
 http://air-radiorama.blogspot.it/2013/01/ancora-botti-di-capodanno-per-le.html

Per una "Carrellata sui ricevitori SDR" vi consiglio di leggere :

http://air-radiorama.blogspot.it/2011/11/carrellata-di-link-sui-ricevitori-sdr.html




Il Cannocchiale - "A scuola di radio"

Il nodo "Latina/Rome" della rete Globaltuners 
Articolo di Enrico Garante pubblicato su "Il Cannocchiale".
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LA RADIO NELLE SCUOLE

Il progetto “La Radio Nelle Scuole”, avviato nel corso del 2006 tramite la collaborazione fra Ministero della Pubblica Istruzione e l’Associazione dei Radioamatori Italiani, si pone come obiettivo di sviluppare, attraverso il mezzo radiofonico, l'attenzione dei giovani nei confronti delle tecnologie dell’informazione e di fornire alle scuole adeguati strumenti per approfondire tematiche legate alla comunicazione e alle nuove tecniche digitali.
Il nostro istituto, il Tecnico Industriale “Galileo Galilei” di Latina, ha partecipato in prima persona al progetto con la classe 5° A della specializzazione “Elettronica e Telecomunicazioni” e la collaborazione dell’ Ing. Achille De Santis, professore dell’omonima disciplina.
Si è quindi presa in considerazione l’idea di creare una stazione radio ricevente in telecontrollo tramite la rete Internet, utilizzando le strutture dell’edificio scolastico per l’installazione dei componenti necessari alla realizzazione del progetto.
La costruzione e il montaggio delle antenne è avvenuta interamente all’interno dell’istituto, tramite la collaborazione tra le diverse specializzazioni, come Meccanica ed Elettrotecnica.

Il ricevitore utilizzato è un ICOM IC-R8500, capace di captare segnali in un range di frequenze che va da 100KHz a 2GHz, con risoluzione di 10Hz, e modulati sia in SSB, che AM e FM.
Quest’ultimo è stato collegato ad un PC mediante un cavo seriale RS232C, e con il software di telecontrollo è stato possibile installare un piccolo server pilotabile dall’esterno dell’istituto.
Per rendere il tutto accessibile su scala mondiale, il server installato è stato registrato ad una rete internazionale di ricevitori denominata GlobalTuners, che li rende disponibili tramite il Web ad utenti da tutto il globo.
In questo modo, ad esempio, la nostra piccola stazione è stata in grado di captare il segnale proveniente da Radio S. Helena, la quale trasmette solo per poche ore all’anno, e di renderlo disponibile ai radioamatori di tutto il mondo.
L’intera attuazione del progetto è stata molto istruttiva e divertente per gli studenti che, tramite il loro lavoro e l’attenta supervisione del professore di Telecomunicazioni, hanno preso il loro posto nell’universo dei radioamatori.

Enrico Garante – VAEn

Apprezzamenti continui ci giungono dagli utenti di tutto il mondo e dai responsabili del Ministero dell'Istruzione per questa condivisione di risorse realizzata attraverso il web che ci fa attestare nella “top ten” tra gli oltre 40 ricevitori della rete. Enrico Garante è ora studente di ingegneria Elettronica. 
Achille De Santis

Non vengono pubblicati commenti senza nome , cognome ed Email a cui rispondere

Continuano ad arrivare numerosi commenti , anche molto interessanti , ma senza nome , cognome ed Email a cui rispondere ( per evitare che qualcuno usi nomi e cognomi altrui ) .
Spiace non pubblicarli , ma le regole hanno il loro benefico scopo .
Giova ricordare che il Blog e' stato visto nell' ultimo mese da parte di utenti  di 101 diverse  nazioni del mondo .
Le regole sono indicate chiaramente nella zona dove si inseriscono i commenti , come gia' ricordato nella pubblicazione: http://air-radiorama.blogspot.it/2012/12/le-regole-per-la-pubblicazione-dei.html
come da schermata allegata .
Ribadisco quanto sopra onde evitare che qualcuno si possa offendere a fronte della non pubblicazione dei propri commenti, indipendentemente dal contenuto pregiato .
Prego dare massima diffusione al comunicato , onde evitare di dovere pubblicarlo continuamente .
Grazie .





Claudio Re - reclaudio@alma.it

sabato 5 gennaio 2013

Filtri passa-banda in cavo coassiale


Achille De Santis IW0BWZ


Questo dispositivo è utile nelle operazioni radio Multibanda/multioperatore. Di facile realizzazione, può essere inserito agevolmente nella linea di antenna, migliorando le caratteristiche di ricezione ed attenuando di 25-30 dB i segnali fuori banda.





Principio

foto 1: Vista d'insieme dei componenti necessari;
Un ricevitore a banda larga o addirittura uno scanner a copertura generale non ha la selettività necessaria per l'uso in trasmissioni e ricezioni multiple simultanee, dove i segnali tendono ad interferirsi, mettendo a dura prova lo stadio di ingresso del RX. Ecco che può essere utile un semplice filtro passa-banda a "stub" realizzato in cavo coassiale.
La realizzazione è facile e poco costosa. Inoltre, attraverso un giunto a "T" è possibile inserire o disinserire il filtro facilmente, anche nelle “spedizioni”, quando le condizioni di segnale dovessero richiederlo.
I vantaggi sono noti, soprattutto come attenuazione sulla frequenza immagine, sui segnali delle emittenti commerciali e sui forti segnali locali in generale, con effetti benefici sui segnali desiderati che passeranno inalterati, data la mancanza di desensibilizzazione del ricevitore.
foto 2: Costruzione dei due filtri;




Dimensionamento

E' noto che, alla frequenza di lavoro, uno "stub" in quarto d'onda, chiuso in cortocircuito ad una estremità, presenta all'estremità opposta un'alta impedenza.
Proviamo allora a dimensionare un filtro passa-banda per le HF dei 7,100 MHz.
A questa frequenza la lunghezza d'onda è λ=C/f=300/7,100 = 42,25m e, tenendo conto di un fattore di velocità di 0.66, tipico dei cavi con dielettrico in PVC o teflon, λc= 27,88 metri, da cui λc/4= 6,97 metri. Questa deve essere la lunghezza totale dello stub fino al centro del connettore T, compreso l'eventuale connettore BNC maschio. L'estremità va cortocircuitata; a questo scopo, è comoda una piccola rondella di rame o di ottone, dove andranno saldati insieme l'anima e la calza, per conferire una maggiore robustezza meccanica. Per migliorare il contatto e l'estetica si può usare anche un cilindretto per crimpatura di connettori coassiali. Le frequenze attenuate sono le armoniche pari tra le quali la seconda a 14,2 MHz e la quarta a 28,4 MHz.


foto 3: Filtro passa-banda 403 MHz intestato con BNC
Possiamo anche costruire un filtro arresta-banda per la gamma delle VHF commerciali, centrato a 100 MHZ. In questo caso si ottiene un filtro che attenua anche la 3°, 5° e 7° armonica dei 300, 500 e 700 MHz ma non le pari. A quella frequenza la lunghezza d'onda è λ= 3m  e, tenendo conto del fattore di velocità di 0.66, dello stesso tipo di cavo, risulta λc= 1,98 metri, da cui λc/2= 0,99 metri. Questa deve essere la lunghezza totale dello stub fino al centro del connettore T, compreso l'eventuale connettore BNC maschio. L'estremità, in questo caso, va lasciata aperta, ripiegando leggermente la calza all'indietro, per evitare cortocircuiti, e proteggendo con del nastro isolante o con tubetto termo-restringibile. Data la lunghezza, il cavo può essere anche avvolto in un paio di spire e fissato con due fascette serra-cavo in plastica.

foto 4: risposta in frequenza centrata su 100 MHz




La risposta in frequenza, ricavata all’analizzatore di spettro, è visibile nelle figure 4 e 5, dove si evidenzia il duplice effetto passa-banda per un filtro sui 403 MHz e arresta-banda sui 100 MHz delle emittenti in VHF commerciale.

foto 5: risposta in frequenza centrata sulla
gamma radiosonde di  403 MHz

Collaudo

Può essere eseguito con un analizzatore di spettro, con un generatore di segnali o anche con lo stesso TRX. Se i parametri sono noti ed i calcoli esatti non serve alcuna taratura.
Nel caso, si può intervenire variando leggermente la lunghezza dello "stub" agendo all'estremo libero, come già detto.
Dalle misure all'analizzatore di spettro risulta un'attenuazione di circa 30 dB a 100 MHz. Considerata la bontà del cavo e la sua lunghezza, la perdita di inserzione a 403 MHz è trascurabile.
Se disponete di un ROSmetro/Wattmetro il collaudo per il filtro in 40 metri potreste farlo come segue.
Su carico fittizio, a bassa potenza ed a centro banda, controllare la potenza ed il ROS, che devono essere ottimali. Controllate, poi, agli estremi della gamma interessata. Passate in ricezione con antenna e poi in trasmissione. Fatto!

venerdì 4 gennaio 2013

Diplexer VHF/UHF

fig. 1: la mia vecchia realizzazione
 per interno
Ecco un filtro diplexer che fa sempre comodo. Può essere realizzato sia per montaggio da interno che da esterno; in quest'ultimo caso prevedere una scatola stagna e possibilmente sistemare i connettori N nella parte inferiore. Io lo uso da anni (figg. 1 e 2) ma riporto anche lo schema di SM0HX (fig. 3) e alcune foto delle realizzazioni.
Io ho anche realizzato un circuito stampato ma volendo si può fare un montaggio come nella figura 5. I reofori devono essere molto corti.
Per un buon funzionamento, fate un montaggio preciso e con componenti di buona qualità. In fig. 6 potete osservare la risposta in frequenza, con le due curve complementari che si incrociano, a -3 dB, a circa 250 MHz, con un'attenuazione in banda attenuata di circa 40 dB.


fig. 3: schema elettrico del diplexer
fig. 2: la mia vecchia realizzazione
con connettori in fila



fig. 4: assemblaggio finale


fig. 5: layout interno

fig. 6: grafico della banda passante

fig. 7: particolare dei connettori

giovedì 3 gennaio 2013

Broadcast in English


Una guida davvero interessante quella pubblicata dal British DX Club. Si tratta dell’elenco delle trasmissioni in lingua inglese e valida, per questa edizione, fino al mese di marzo 2013 dal titolo “Broadcast in english”. Ben 32 pagine di tutte le trasmissioni in ordine di orario UTC, i programmi DX e tanto altro ancora. Potete ordinare la vostra copia fino ad esaurimento delle scorte al prezzo di 5,00€uro scrivendo al British DX Club, 10 Hemdean Hill, Caversham, Reading RG4 7SB, UK oppure visitando il sito www.bdxc.org.uk

Buona lettura,

Bruno Pecolatto
AIR 130

Medium Wave Circle

Il Medium Wave Circle è un Club Internazionale di Radioascolto, raccoglie appassionati di radioascolto in onde medie e lunghe da tutto il mondo, gli iscritti al Club si dedicano a svariate attività, tra le quali:


* L’ascolto di stazioni radio lontane (DX-ing) o di difficile ricezione;
* L’ascolto di stazioni broadcasting internazionali;
* Il monitoraggio dei radiofari e delle trasmissioni utility;
* La condivisione di idee, esperienze, conoscenze e notizie;
* La costruzione e lo sviluppo delle varie apparecchiature indispensabili o utili alll’esercizio dell’hobby: radio, antenne, preselettori, sistemi di processazione audio;
* L’elaborazione e la messa a punto di sistemi informatici per il monitoraggio radio, per lo studio teorico della propagazione e delle antenne, per la rielaborazione dei segnali audio, ecc
* La propagazione delle onde radio;
* L’organizzazione di spedizioni dx in località esenti da disturbi, poco urbanizzate o tali da garantire migliori condizioni d’ascolto.


Nel sito web troverai un interessante recensione di molti ricevitori.

Receiver Shopping List - Receiver Reviews .



 Medium Wave Circle si trova su Facebook con un proprio gruppo





The Medium Wave Circle è partner di “EMWG Euro-African Medium Wave Guide di  Herman Boel, http://www.emwg.info/

mercoledì 2 gennaio 2013

Notizie dal Sole ....

Interessanti notizie scientifiche tratte da :

* NOVA *
N. 399 - 31 DICEMBRE 2012
ASSOCIAZIONE ASTROFILI SEGUSINI
SIMPATIZZANTI - ANNO VII
www.astrofilisusa.it

                            VERSO LA FASE MASSIMA DEL CICLO SOLARE


Per i primi mesi del 2013 è previsto il “massimo solare”. Secondo Spaceweather.com
(http://www.spaceweather.com/), il massimo potrebbe già essere ora o potrebbero verificarsi
due picchi come nel ciclo precedente (v. figura a pagina seguente, in alto).
Il Sole ha un ciclo di 11 anni circa. Il ciclo è caratterizzato dall'aumento e dalla diminuzione
delle macchie solari, visibili come macchie scure sulla superficie del Sole, o fotosfera. Il
maggior numero di macchie solari in un dato ciclo solare è designato come "massimo
solare". Il numero più basso coincide con il "minimo solare".
Le regioni attive sono spesso all'origine delle eruzioni sul Sole, come i brillamenti solari o le
espulsioni di massa coronale. Il minimo solare più recente si è verificato nel 2008, e il Sole
ha iniziato ad aumentare l’attività nel gennaio 2010.
http://www.nasa.gov/mission_pages/sunearth/news/solarmin-max.html


http://www.swpc.noaa.gov/SolarCycle/index.html


martedì 1 gennaio 2013

Ancora Sdr e botti di capodanno


Ecco una serie di riflessioni nate dopo la lettura dell'articolo di Claudio Re "il botto di Capodanno" che secondo chi scrive non e' un vero botto ma solo un petardo :-) nel senso che tutti eravamo a conoscenza sulle scarse performance di questi piccoli ricevitori. Il discorso dovrebbe essere secondo me su un piano diverso, il basso prezzo  ha permesso a questi piccoli ricevitori usb di essere molto diffusi e soprattutto di dare agli sviluppatori una possibilita' unica di sperimentare l'sdr in bande oltre i 30 Mhz.

Il risultato sono software liberi ed unici come per esempio Rtl1090.exe che permette di ricevere con la famosa chiavetta i segnali a 1090 mhz del sistema ADS-B e trasformare il proprio pc in un radar. Prima ci volevano un hardware dedicato e centinaia di euro...certo le prestazioni non sono le stesse ma si tratta di sperimentare in fondo.

Ecco una schermata che ritrae gli aerei ricevuti su Torino con il software Rtl1090.exe, una piccola antenna Gp autocostruita per i 1090 mhz e PlanePlotter della COAA per la visualizzazione:



Lo stesso vale per decine di altri software che liberamente sono stati sviluppati proprio grazie alle chiavette Usb SDR , una lista e' disponibile qui per esempio: http://sdr.osmocom.org/trac/wiki/rtl-sdr#Software

I settaggi standard delle chiavette non aiuto, l'uso dell'AGC on-board e' pessimo e' vero.. bisogno regolare a mano il guadagno e qualche risultato buono si puo' ottenere.

Il blog miglior da seguire e' http://www.hamradioscience.com/  dove diversi radioamatori americani pubblicano le sperimentazioni migliori ottenute con le chiavette Rtl Sdr.

Buoni Ascolti in Sdr de IW0HK Andrea Borgnino

Buon anno nuovo

Buon 2013 !!!
Desidero augurare a tutti i radioascoltatori del mondo un felice anno nuovo !!!!

Bruno Pecolatto
Segretario AIR
www.air-radio.it

Commutatore di antenna con relay bistabile

fig. 1: bobina singola, a giorno

La realizzazione di un commutatore a RF per antenne può presentare aspetti interessanti dal punto di vista delle soluzioni tecniche.
Se fino alle HF la cosa può essere facilmente realizzabile, dalle VHF in poi i problemi si sommano ai fenomeni di rientro della RF attraverso le vie a basso livello dell'elettronica di comando.

In fig. 1 potete vedere una bobina, ottima per realizzare un relay per VHF/UHF. Il contatto di scambio va realizzato direttamente sulla linea coassiale e viene comandato da un alberino isolante, azionato dall'ancoretta della bobina.

fig. 2: Relay bistabile, a doppia bobina
Nella fig. 2 è visibile un relay a doppia bobina; una volta veniva usato in campo telefonico e se siete fortunati potete trovarlo nei materiali del surplus. La sua particolarità è di avere un'ancoretta che viene comandata alternativamente dalla bobina di destra o da quella di sinistra. Il comando è impulsivo e, per la presenza dei due circuiti magnetici, ne risulta un funzionamento bistabile.

Dal momento che il comando è impulsivo e il circuito è anche a memoria (magnetica), la posizione viene mantenuta anche in mancanza della tensione di alimentazione.

Questo può fare molto comodo sia per il comando, sia perché si può combinare la tensione di comando sullo stesso conduttore di RF, senza avere incertezze sulla commutazione o interventi indesiderati.

fig. 3: prototipo di commutatore RF
Le presenti note non mostrano una soluzione unica ma sono lo spunto per ulteriori sviluppi e sperimentazioni.

Se non trovate il relay bistabile potete sempre realizzarlo con una coppia di bobine, come quella di fig. 1, rese solidali con una ancoretta modificata ed eliminando le molle antagoniste.

Due grandi vantaggi di un comando di questo tipo sono:

  • immunità alla RF passante;
  • memoria dell'ultima posizione impostata, anche in mancanza di alimentazione. 

Lascio a voi la realizzazione del relay e della circuiteria di commutazione, di cui potete vedere un prototipo nella fig. 3. Lo schema è soltanto indicativo.

Naturalmente, usate tensioni di sicurezza, a 12 o 24V.
Preferite un comando in corrente, non in tensione; proteggete l'alimentatore e realizzate un circuito "accoppiatore di ingresso" con un opportuno filtro.
Buona sperimentazione!

p.s.: per avere un'idea su come commutare da remoto, vedere: