RICEVITORE GELOSO G4/220 |
Di Gianpietro Gozzi IK2VTU
Dopo il primo post “Come migliorare e prestazioni per l'ascolto della SSB con il Geloso G4/220 2° Serie” , eccomi a raccontarvi
un’altra mia esperienza sul ricevitore Geloso G4/220.
Tutto nacque dal mio tentativo di costruire un
filtro a quarzi largo 5 kHz centrato a 1843 kHz, questo è il valore dei quarzi che
ho trovato in commercio più vicino al valore di frequenza intermedia del
ricevitore in oggetto, ovvero i noti 1900 kHz.
Viene prontamente in soccorso il caro amico Luca
IW2NXP con una decina di quarzi da 1843 kHz nuovi e nella bustina antistatica
ancora da aprire!
Nel frattempo avevo assemblato, su un
quadratino di vetronite ramata, l’occorrente per fare le misure della capacità
serie e parallelo dei quarzi, per poterle poi inserire nel praticissimo
software di Iacopo Giangrandi che vi segnalo con entusiasmo: http://www.giangrandi.ch/electronics/crystalfilters/xtalfilters.shtml
Questo programma vi permette in pochissimo
tempo di progettare dei filtri Ladder,
ma soprattutto di verificare che le caratteristiche dei quarzi che avete a
disposizione siano adeguate allo scopo…
Infatti ciò che si è appurato in sede di
misura dei quarzi è che non erano idonei per la costruzione di un filtro da 5
kHz me nemmeno della metà della metà di 5 kHz. Durante la prima misurazione di
un quarzo, l’occhio esperto di Luca aveva già notato un segnale generato molto
basso che faceva presagire una resistenza interna del cristallo piuttosto alta
e che a sua volta faceva presagire la realizzazione di un filtro con una forte
attenuazione, il che non fa bene di suo e nemmeno con il migliore adattamento
di impedenza.
La seconda cosa
che fu notata è che le frequenze di risonanza serie e parallelo dei quarzi
erano troppo vicine (distanza dell'ordine di 2KHz) cosicché inserendo i dati
relativi nel programma del Giangrandi, la severa risposta fu che non era possibile
realizzare un filtro della larghezza desiderata e come ho già accennato in
precedenza, forse nemmeno di un quarto… Si sa che più si abbassa la frequenza
più è facile incappare in questo inconveniente, tuttavia esistono degli ottimi
filtri a quarzi centrati a 1400 kHz e larghi 6 kHz reperibili nel mercato del
surplus, il che significa che esistono certamente dei quarzi con delle
caratteristiche adatte a questa applicazione.
L’esperienza mi ha insegnato che è
fondamentale poter misurare, se non si hanno parametri specifici e certi, i
quarzi acquistati, e una volta misurata la capacità serie e parallelo inserire
i dati in un software perfetto come quello di Giangrandi che ci permette di
verificare in pochi minuti la fattibilità nonché il progetto vero e proprio. Non
potendo dunque procedere per il motivo di cui sopra, il progetto è stato
accantonato ma non è finita qui…
E QUANDO LA
VOLPE NON ARRIVA ALL’UVA…
Certo che se fossimo riusciti a costruire il
filtro poi ci sarebbe stato il lavoro di centrare tutti i circuiti accordati
delle medie frequenze sul centro del filtro preventivamente misurato ed
“aggiustato” al meglio nella forma, poi serviva adattare in impedenza magari
con l’ausilio di un paio di buffer a FET in ingresso e in uscita, facilmente si
sarebbe verificato anche un incremento della difficoltà meccanica della
sintonia ma ovviandovi prontamente con l’aggiunta di una demoltiplica,
insomma…non proprio un passeggiata.
Eh eh, tutte scuse! In effetti con un po’ di
rammarico ho rivisto le cose cercando almeno di migliorare l’ascolto, sempre un
po’ troppo largo per i miei gusti.
UNA
SOLUZIONE QUASI ALTERNATIVA
Alla fine lo scopo non era quello di
trasformare un G4/220 in un RX di
ultima generazione che sarebbe un accanimento davvero ingiustificato e vano ma
semplicemente ascoltare in maniera più riposante eliminando quella parte “alta”
di bassa frequenza inevitabilmente generata dalla larghezza di banda propria. La
felice soluzione è stata quella di costruire un semplicissimo filtro “passa basso” in bassa frequenza da 5 kHz e mi sono affidato al noto
programma RFSim99 ottenendo un
risultato di tutto rispetto:
frequenza:
5 kHz attenuazione: -0.63
dB
frequenza:
6 kHz attenuazione: -8.54 dB
frequenza:
7 kHz attenuazione: -19 dB
frequenza:
10 kHz attenuazione: -36 dB
Curva
di risposta
Il filtro, del quale allego lo schema, la
foto e la curva di risposta, è progettato con impedenza ingresso e uscita di 3.2 Ohm, adatto quindi per
essere collegato
tra il trasformatore di uscita e l’altoparlante, volendolo
progettare per l’ascolto in cuffia occorre
modificare il parametro dell’impedenza da 3.2 a 500 Ohm, realizzazione
un po’ meno facile per la reperibilità delle induttanze dal valore piuttosto
alto.
Schema
Grazie appunto all’impedenza molto bassa,
questo filtro utilizza in tutto quattro piccole induttanze da 130 uH e quattro
condensatori elettrolitici, i valori sono stati da me adattati in valori standard
prestando molta attenzione al mantenimento della linearità e della pendenza, la
qualità audio è veramente piacevole e perfettamente intellegibile sia in AM che
in SSB.
Chi avverte la mancanza di un po’ di
“frizzantino” oltre a rivolgersi alla propria cantina di fiducia può sempre
utilizzare il controllo di tono HI.
Alla
prossima!
Giamp
IK2VTU
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