giovedì 26 febbraio 2015

Nuova Elettronica: la fine di un'epoca

 Ultimo numero di Nuova Elettronica il 250 di Settembre-Ottobre 2012 

Nuova Elettronica: La fine di un'epoca (di Mauro Patrignani).

Questo articolo, corredato da una memoria scritta da Leonardo Righini l'ultimo direttore responsabile di Nuova Elettronica vuole narrare la vita e la morte della rivista analizzando le cause che hanno portato alla chiusura per fallimento. Scrivere questo articolo mi è costato parecchio tempo, ho riletto tutti i numeri da quando la rivista è stata fondata, mi sono documentato sui protagonisti e ho cercato di leggere fra le righe.


Nuova Elettronica è stata una rivista italiana fondata da Giuseppe Montuschi (Faenza, 15 gennaio 1927 – Imola, 14 dicembre 2009) nel 1969 (a sinistra la copertina del primo e dell'ultimo numero di Nuova Elettronica il primo risalente all'agosto del 1969) a Bologna. A questo link un documento che racconta la storia di Montuschi narrata da lui stesso.
Si occupava di hobbistica elettronica, divulgazione nell'ambito tecnico scientifico, elettromedicale e didattico, con un'impostazione pedagogica e popolare. La novità introdotta dalla rivista è sopratutto l'approccio "all services" che comprendeva la commercializzazione di kit e di circuiti stampati (PCB) dei progetti presentati.
Inizialmente i kit venivano distribuiti per posta, poi complice il successo dell'idea comparvero dei distributori locali che in genere erano negozi di componenti elettronici.
I kit di Nuova Elettronica univano in un unico imballaggio blisterato tutti i componenti elettronici necessari ed il circuito stampato con la serigrafia dei componenti.
Le istruzioni per il montaggio erano disponibili unicamente sulla rivista cartacea.
Non di rado i negozianti per "spingere" la vendita di alcuni kit li corredavano (illegalmente) di fotocopie dell'articolo della rivista quali istruzioni per il montaggio. Altri per aumentare i guadagni utilizzavano solo il circuito stampato originale (che era difficilmente riproducibile per via delle serigrafie) e lo corredavano di componenti non originali.
Nuova Elettronica non conteneva pubblicità e si finanziava, con la vendita delle riviste sia nelle edicole che in abbonamento e con i proventi delle vendite dei kit di montaggio e dei circuiti stampati.
Come potete notare dal tempo passato utilizzato per la prima frase, Nuova Elettronica, la testata di cui C.R.E. (Centro Ricerche Elettroniche) deteneva i diritti editoriali non è più pubblicata in quanto il 14 novembre 2013 il Tribunale di Bologna ha avviato la procedura fallimentare contro C.R.E.. Con questo chiude la più famosa e longeva rivista di elettronica sul panorama Italiano.
A Nuova Elettronica sono legati i ricordi di diverse generazioni di hobbisti e professionisti dell'elettronica. Io personalmente sono stato abbonato per diversi anni e ho realizzato molti dei loro kit di montaggio.
Era una rivista ben realizzata in cui venivano descritti tutti gli schemi pubblicati.
Era una rivista che si rivolgeva all'hobbista ma che era seguita anche da diversi professionisti in cerca di ispirazione.
Che trattava dalla amplificazione audio alla radiofrequenza passando per la programmazione dei processori e gli elettromedicali.
Senza trascurare le valvole termoioniche.
Pensate all'enorme sforzo nel progettare il circuito, collaudarlo, documentarlo e poi pubblicarlo sulla rivista e nel contempo ingegnerizzare il kit e venderlo contestualmente all'uscita della rivista.
E oltre a questo gestire un servizio post vendita che si occupava di riparare i kit che i lettori non erano in grado di far funzionare.
Un lavoro mastodontico se messo in relazione alle centinaia di kit prodotti alcuni dei quali anche complessi.
A testimoniare il successo e la diffusione di questa rivista ci sono i forum che ne parlano e gli scambi e collezioni (più o meno legali) di riviste scannerizzate post mortem.

Nuova Elettronica è morta. Viva Nuova Elettronica. Speriamo che qualcuno rilevi il marchio e che riprenda dal punto in cui la vecchia gestione è arrivata, magari rivedendo alcune scelte e adattandosi meglio ai tempi.

21-12-2014 Intervista con Leonardo Righini

Non soddisfatti di quanto riportato sui vari siti e blog riguardo al fallimento di Nuova Elettronica, abbiamo contattato l'ultimo direttore di Nuova Elettronica che ci ha gentilmente fornito un sunto dell'ultimo periodo di vita della rivista e ci ha spiegato dal suo punto di vista i motivi della chiusura della celebre rivista di elettronica.

http://www.audiovalvole.it/nuova_elettronica_la_fine_di_una_epoca_stampa.html

Anno 1969 Anno 1 -  n 1

2 commenti:

  1. Per moltissimi anni ho letto NE ed ho realizzato decine dei suoi formidabili (dal punto di vista del funzionamento) ed innovativi(come progettazione) kit. Era una rivista scritta da APPASSIONATI per altri APPASSIONATI, scritta con un linguaggio piano e realmente educativo, e mai didascalico o di e lite. Quanto avrebbero da imparare ancora oggi tanti (pur bravi) "giornalisti tecnici" che non sanno spiegare argomenti complessi come quelli legati all'elettronica ed alle comunicazioni anche ai neofiti o a quelli che, semplicemente, non conoscono bene certi termini, concedetemi l'aggettivo… elitistici e destinati agli addetti ai lavori. Raramente si legge ancora, devo dire anche qui, qualcosa che, almeno in parte, non sia frutto dell'assioma sbagliato "interessato all'argomento = super tecnico dell'argomento stesso". In questo (triste) mondo di comunicatori globali (spesso illetterati ma pieni di sigle e terminologie volutamente astruse) non sappiamo più DIVULGARE piuttosto che (tentare di) SPIEGARE. NE lo faceva benissimo, senza mai dire stupidate e tuttavia senza mai peccare di approssimazione tecnica. Tutto era chiaro anche ai meno versati nelle materie tecniche e ciò che si realizzava coi kit di Nuova Elettronica veniva spiegato in modo così chiaro ed efficace che davvero si capiva passo-passo cosa stavamo montando nei nostri laboratori domestici. Possiedo ancora apparecchiature autocostruite di NE che funzionano perfettamente e nulla hanno da invidiare a ben più costose e complesse apparecchiature commerciali recenti.

    Una grande perdita,a lembo per quelli tra noi ancora innamorati di sperimentazione ed ancora emozionati quando, data corrente al circuito montato magari con qualche grattacapo ed insuccesso parziale, l'apparato prende vita e comincia a fare perfettamente il suo lavoro.

    Circa lo struggente racconto del suo ultimi direttore e patron sulle difficoltà amministrative e legali dell'epilogo della bella storia di Nuova Elettronica altro non posso fare che inviargli il mio personale apprezzamento e quella solidarietà che prima o poi qualcuno metterà pur'essa in liquidazione coatta. Così va il mondo, adesso. Siamo stati fortunati ad aver gioito in passato di belle cose come questa straordinaria rivista. I giovani si arrangeranno. Come sanno e come potranno.

    r.e.pozzo
    radioappassionato dal 1970

    (uno che assomiglia un po' ad un vecchio transistor PNP al germanio che funziona ancora e piuttosto bene, senza nulla togliere ad Arduino)

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  2. IU2FDU - Manzini Luigi Bruno
    Sono un abbonato dal numero 37, e in questa rivista ho trovato sempre la soluzione ai miei problemi tecnici, il giusto supporto di idee per la mia attività radioamatoriale, fino al 1997, quando per alcune vicissitudini di lavoro, ho dovuto dedicarmi alla mia professione a tempo pieno, per non finire a far compagnia ai barboni della mia città. L'unica cosa che non mi sono fatto mancare, però, era l'abbonamento a NUOVA ELETTRONICA, reputando questo una cosa NECESSARIA e VITALE.
    Oggi forte delle riconquistate sicurezze, ho rifatto le pratiche, per riottenere il nominativo allora scaduto, per la stazione radioamatoriale, mi sono attrezzato una stanza mia, come laboratorio e stazione radio, ma nel profondo del cuore l'amarezza di non poter vedere ancora arrivare col postino, la mia NUOVA ELETTRONICA.
    Noi VERI appassionati, cresciuti con questo stile tecnico, insegnato da Giuseppe, non riusciamo più a farci piacere ogni genere di pubblicazione simile, quasi che fossimo una piccola SETTA ELETTRONICO BORGHESE, in via di estinzione.

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