Di Ezio Di Chiaro
Cassettina nella sua borsa originale da portare a tracolla
Credo che qualcuno specialmente i giovani si chiederanno cosa fossero
queste stazioni Fotofoniche, basta
cliccare sulla tastiera e subito si apre il mondo su questo vetusto
sistema di comunicazione inventato nel 1880 da Alexander Graham Bell si proprio quello del telefono.
Connettore per collegamento con il Fotofonico Connettore antenna con tappo di
protezione
Vista
interna in evidenza la valvola ed il trasformatore di modulazione
La
bobina del circuito oscillante
Frontale in evidenza i pulsanti rice-trans e la manopola di
sintonia -
Cassettina
e libretto originale
Cassettina collegata ad una
antenna Cassettina collegata al sistema Fotofonico
Schema elettrico Geloso
Il sistema si basava sulla modulazione di una fonte luminosa, per fare
questo Bell ideo ‘un microfono costituito da una membrana riflettente su
cui veniva fatto incidere un raggio di sole che veniva convogliato per mezzo di
uno specchio La membrana era preceduta a breve distanza da un diaframma
contenente un gran numero di piccoli forellini .La voce immessa
attraverso un tubo metteva in vibrazione la membrana ,in questo modo il raggio
di luce che veniva riflesso trasportava l’informazione vocale sotto
forma di variazione di intensità luminosa .Come rivelatore impiegò una cella al
Selenio su cui il fascio di luce veniva focalizzato per mezzo di uno specchio
concavo ,il rivelatore traduceva le deboli fluttuazioni di luce in variazioni
di resistenza elettrica proporzionali alle vibrazioni meccaniche originali .Il
circuito di ricezione era costituito da un collegamento in serie dalla cella
rivelatrice le batterie di alimentazioni e la cuffia. Con questo sistema Bell riuscì
a inviare la prima trasmissione Wireless telefonica alla
considerevole distanza di 213
metri, il sistema non ebbe un utilizzo pratico al momento
e fù abbandonato .Riscoperto nei primi anni della prima guerra mondiale
dagli inglesi ed americani in cui diverse aziende iniziarono a utilizzare
il sistema migliorandolo dando vita alle prime costruzioni di
stazioni Fotofoniche .
In Italia nel periodo della seconda guerra mondiale il sistema fu
utilizzato per la costruzione di stazioni Fotofoniche da parte di
diverse aziende come Safar, Micromeccanica ,Galileo che produceva le parti
ottiche le stazioni Fotofoniche potevano essere istallate in
postazioni in campo aperto su solidi cavalletti
trasportati da due soldati oppure sul basto di un mulo, la messa a punto
era piuttosto macchinosa le due stazioni dovevano effettuare una taratura
di collimazione entrambe tramite i mirini posti sui gruppo ottici per la
massima efficienza . Moltissime stazioni furono istallate in postazioni fisse a
guardia del famoso “ Vallo del Littorio “ meglio conosciuto come Vallo Alpino un sistema di
fortificazioni formato da opere di difesa (BUNKER) costruiti durante il
ventennio per proteggere il territorio italiano dai paesi confinanti come
Francia, Svizzera, Austria, Jugoslavia. La distanza coperta dalle due
stazioni perfettamente allineate andava dai 3 ai 10 km ma
erano fortemente determinata dalle condizioni atmosferiche ,la
nebbia, la pioggia ed il fumo in caso di cannoneggiamento riduceva
la loro efficienza quasi a zero. Si cercò di correre ai ripari per risolvere almeno
in parte il problema . Furono interpellate varie aziende
nazionali per trovare una soluzione tra cui la società Geloso che nel giro di pochi
mesi trovò la soluzione abbastanza semplice e funzionale. Progettò
e realizzò la famosa “ Cassettina Aggiuntiva” che con una semplice operazione
tramutava la stazione Fotofonica in un ricetrasmettitore VHF funzionante sui circa 50 MHz aumentando la sua
efficienza ad oltre 30 KM in linea d’aria .La cassettina era costituita da un
contenitore metallico con all’interno tutta la componentistica passiva ed
una valvola R.R. B.F. Zenith che svolgeva la doppia funzione come oscillatore in trasmissione
,ed amplificatore in reazione, in ricezione tramite la semplice
commutazione dei due pulsanti esterni ,inoltre era dotata di
una manopola esterna per affinare la sintonia per il massimo
segnale. L’alimentazione era fornita dalla stessa stazione
Fotofonica tramite un apposito cavo che veniva collegato ove in
precedenza era collegato il cavo della la lampada e la cellula. Lo
stesso cavo portava il segnale dal modulatore alla Cassettina in Trasmissione
come pure il segnale in ricezione amplificato per le cuffie . In
pratica per passare dal sistema ottico al sistema a radio frequenza
bastava scollegare il connettore che alimentava la
lampada e la cellula e collegarlo al connettore della
Cassettina con la sua antenna di circa un metro posizionandola per il
miglior rendimento.Questa cassettina in origina era istallata sullo stretto di
Messina su una stazione Fotofonica , nel periodo di guerra veniva
utilizzata solo in casi di emergenza, il Fotofonico aveva tanti difetti ma
aveva un grande pregio non era possibile la intercettazione dei
messaggi da parte delle parti avverse. Finita la guerra questa
Cassettina la ricevette in regalo l’ing Geloso da un suo cliente siciliano la
custodiva insieme ad altre minuterie e lui care dopo la sua morte fu
ereditata dal carissimo ing Velicogna che qualche hanno fa’ volle
farmene dono con la promessa che l’avrei custodita come una reliquia.
Postazioni Fotofoniche nei “ bunker del Vallo Alpino
Soldati della Wehrmacht
mentre provano le stazioni Fotofoniche
Stazioni Fotofoniche Vintage usate da collezionisti
tedeschi
Questo articolo l’ho realizzato grazie alla collaborazione
dell’amico Carlo La Perna grande
collezionista di apparecchi Geloso ed il suo amico Davide Bagnaschino autore di diversi libri sul Vallo
Alpino che mi hanno aiutato nella ricerca dei particolari
fornendomi moltissime foto ed informazioni . Grazie
Manuale Stazione Fotofonica da 180mm http://www.scribd.com/doc/278660374/Stazione-Fotofonica-da-180-mm
Come ricercatore, avrei piacere di comunicare con il sig Ezio Di Chiaro per approfondire l'argomento fotofoniche e scambio di opinioni!
RispondiEliminaCordiali saluti.
claudio.zupin@gmail.com