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mercoledì 14 agosto 2013
1 commento:
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Chi non muore, si rivede. Il Dab, in questo caso, arrivato arrivato al terzo tentativo di (ri)lancio in Italia dopo i mostruosi flop degli anni passati.
RispondiEliminaQuesta volta la novità per le nostre latitudini - se tale può essere considerata, visto che è stata standardizzata da ETSI nel 2007 - è costituita dal DAB* con codifica AAC+. Così chi in passato comprò un ricevitore della vecchia generazione può giusto usarlo come soprammobile. O limitarsi all'ascolto del bouquet RAI che è ancora in codifica MP2 con alti bitrate e ottima qualità. Superiore, senza ombra alcuna, ai bassi bitrate offerti dai network veicolati da Club Dab Italia ed Eurodab. Che viaggiano tra i 64 ed i 72 kbit/sec, con un risultato finale - a livello di timbrica, di dinamica nonché presenza di artefatti di compressione - nettamente inferiore rispetto alla tradizionale modulazione di frequenza con stereofonia multiplexata.
Sarà l'ennesimo flop?