L'articolo è stato pubblicato sulla rivista Radiorama n 21, autore Daniele Tincani IZ5WWB.
Tra i miei radio-interessi c’e’ quello di sperimentare con
ricetrasmettitori QRP in portatile, sia in HF che in VHF. Per la parte HF, in
particolare, la mia semplicissima attrezzatura consiste in un ricetrasmettitore
SSB per i 20 metri
(il BitX20A, un famoso kit della Hendricks QRP Kits che ho acquistato usato ma
in perfette condizioni) ed in un’antenna del tipo EFHA (End-Fed Halfwave
Antenna). La EFHA
e’ in pratica una filare verticale da 1/2 lunghezza d’onda sostenuta da un palo
telescopico in vetroresina di 11
metri ed alimentata alla base, tramite un piccolo tuner
manuale auto-costruito. Il tuner ha il compito di adattare l’alta impedenza
dell’antenna filare ai 50 ohm della presa d’antenna del ricevitore. Per
verificare il corretto comportamento del mini-tuner che ho costruito avevo
bisogno di una sorgente di segnale RF a bassa potenza e di un misuratore
dell’impedenza vista all’ingresso dell’accordatore; compito tipico di uno
strumento familiare ai radioamatori, che e’ l’analizzatore di antenna. Per
aggiungere un analizzatore di antenna alla mia piccola dotazione di strumenti,
la mia scelta e’ caduta sul kit di
VK5JST, acquistabile sul sito della Adelaide Hills Amateur Radio Society (AHARS). http://ahars.com.au/htm/jst_aerial_analyser_kit.html
Ho scelto questo kit sulla base soprattutto del costo contenuto (in un
momento in cui gli analizzatori d’antenna sul mercato costavano circa tre volte
il costo del kit) e delle ottime recensioni reperibili sul web. E’ arrivato a casa via posta ordinaria
dall’Australia in una ventina di giorni, se non ricordo male.
Il materiale e’ di buona qualità ed il kit e’ completo di tutte (proprio
tutte) le parti occorrenti per completare la costruzione. Vi e’ allegato un
breve documento di VK5JST che consente di capire il funzionamento del circuito
e di effettuarne la calibrazione, oltre a contenere alcuni suggerimenti pratici
per il montaggio. Jim (VK5JST) e’ risultato anche molto rapido e cortese nel
fornire via e-mail il supporto che gli ho richiesto in un paio di occasioni. La
sua pagina web dedicata all’analizzatore (http://users.on.net/~endsodds/analsr.htm)
contiene numerosi altri documenti e fotografie che possono risultare molto
utili per la costruzione. Un’altro paio di risorse che mi sento di raccomandare
sono le seguenti:
JST Aerial
Analyser Kit (1.3MHz a circa
31,1MHz )
La costruzione in se’ non e’ particolarmente critica, ma richiede un po’ di
attenzione e di pazienza. Ad esempio, i diodi al germanio (tipo 1N34) impiegati
nel circuito di misura sono piuttosto delicati e non e’ difficile romperli, sia
durante la saldatura che durante la piegatura dei reofori. Fate sempre
attenzione che l’involucro in vetro non presenti crepe e per sicurezza
verificate i diodi con un provadiodi, una volta montati sul circuito stampato. Molti
componenti hanno uno dei reofori saldato sul piano di massa (che ricopre la
superficie del circuito stampato lato componenti). Questo richiede piu’ tempo e
pazienza nel posizionamento e nella saldatura. Importante avere a disposizione
un saldatore con punta sottile e temperatura regolata. Meglio ancora se si
hanno due saldatori ed utilizzarne uno per le saldature sul piano di massa e
l’altro (con temperatura piu’ bassa) per le saldature sul lato opposto del
circuito stampato. Anche la foratura
della scatola in plastica richiede un minimo di attenzione, soprattutto perche’
lo spazio all’interno non e’ moltissimo ed e’ facile che ci si accorga solo al
termine del montaggio che un componente un po’ piu’ sporgente del circuito
stampato (ad es. il condensatore variabile per la regolazione della frequenza)
va ad urtare contro il potenziometro di sintonia fine, o altre situazioni
simili. Nel mio caso, date le mie scarse capacita' di autocostruttore, la legge
di Murphy ha avuto modo di dispiegare piu' volte tutta la sua potenza, tanto da
suggerirmi la formulazione di un nuovo enunciato personale nella seguente
forma: "Dato il posizionamento meccanico di un componente in una scatola
per kit elettronici, apparentemente semplice e percio' fatto "a
occhio" senza controllare 10 volte le misure, la probabilita' che alla
fine del montaggio la posizione risulti sbagliata per qualche stupido motivo e'
del 100%". Per fortuna sono riuscito a tornare indietro dagli errori senza
troppi danni ed in conclusione devo dire che – una volta completato – il kit ha
funzionato praticamente al primo colpo. Dalle mie misure (con multimetro e
frequency counter HP) la precisione nella lettura della tensione di batteria e'
risultata dell'ordine del 2% a 12V di alimentazione (che poi erano circa 11,2V
a valle del diodo 1N4007 di protezione, che e’ opzionale). L'assorbimento a 12V
e' di circa 79 mA. La precisione del valore di frequenza mostrato sul display
e' risultata migliore di 1KHz su tutto il range di frequenze disponibili (da circa 1.3MHz a circa 31,1MHz). La
lettura dell'impedenza per ora l'ho provata solo con un coppia di resistori da
100 ohm a strato metallico in parallelo (totale 49,8 ohm sul multimetro) e con
una coppia di resistori da 68 ohm e 82 ohm in serie (totale 149,3 ohm sul
multimetro).
Sull'intero range di frequenze disponibile, a 12V di alimentazione, i
valori di R mostrati sullo strumento si discostano al massimo di 1 ohm (alle
frequenze piu' alte) da quelli sopra riportati. Il valore di reattanza X era
sempre pari a 0, come atteso. Tutto sommato, un kit forse non adattissimo per
autocostruttori alle prime armi ma per niente critico e dal funzionamento
pressoché certo. Nota tecnica: per chi volesse
cimentarsi nella costruzione, consiglio di utilizzare per la calibrazione delle
tensioni sui test point TP2, TP3 e TP4 i valori suggeriti da PA0FRI al posto di
quelli indicati nelle istruzioni di VK5JST. In pratica, si tratta di regolare i
potenziometri P2 e P3 per avere su TP3 e TP4 un valore di tensione intorno a
2,14V invece di 2,25V. Nel mio caso, la calibrazione di PA0FRI ha dato
risultati decisamente migliori.
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Daniele IZ5WWB
Alessandro Serra - ISØ YYD - alex.0260@hotmail.it
RispondiEliminaCertamente un po' tardi per postare un commento ma solo ora ho completato il montaggio dell'analizzatore. Io ho optato per la costruzione integrale compreso il PCB applicando però tutte le migliorie trovate nella rete ma soprattutto quelle ad opera di PAØFRI e di SP2JJH naturalmente senza utilizzare componenti SMD. Ho anche utilizzato il PIC 16f876A al posto del PICAXE (che non avevo) eliminando il 4040 e aggiungendo la resistenza da 470 ohm.
Il coso ha funzionato immediatamente ma ho notato che agli estremi di ciascuna banda l'oscillazione si blocca per poi riprendere con piccole regolazioni del variabile e del potenziometro. Hai anche tu questo problema? Lo hai risolto?
Non mi sono mai accorto di questo problema, per lo meno non nella messa a punto (l'unico caso in cui ho avuto necessità di verificare il funzionamento agli estremi di tutte le bande).
RispondiEliminaDaniele Tincani, e.mail: danieletincani@yahoo.com