Antenna HF di Pozzallo |
Interessante articolo di Salvo Micciché sul nuovo progetto in HF
Pozzallo,(Ragusa) 14 ottobre 2013 –
Prevenire eventuali sversamenti di idrocarburi e tutela ambientale delle coste
siciliane e maltesi con relativa valorizzazione e sviluppo socio-economico dei
territori interessati. Sono gli obiettivi ed i benefici principali del Sistema
Hf realizzato nell’ambito del Progetto ordinario Italia-Malta – La politica di
coesione 2007-2013 “Calypso” ed inaugurato oggi a Pozzallo con il tradizionale
taglio del nastro davanti all’antenna installata lungo la banchina foranea
dell’area portuale.
Il Sistema HF è composto da tre antenne
– una installata a Pozzallo ed altre due a Malta nei siti di Ta’ Barkat e Ta’
Sopu – e consentirà di monitorare le correnti marine superficiali nel Canale
siculo-maltese con lo scopo di fornire dati continui utili ad ottimizzare gli
interventi in caso di sversamenti di idrocarburi accidentali e deliberati.
A realizzarlo - dopo due anni di
progettazione, acquisizione, installazione e calibrazione - una partnershp
composta da University of Malta (Physical Oceanografy Unit IOI – Malta
Operational Centre), Authority for Transport in Malta, Armed Forces of Malta,
Civil Protection Department of Malta, Università degli Studi di Palermo (Polo
Territoriale Universitario della Provincia di Trapani), Arpa Sicilia,
Università degli Studi di Catania (Cutgana, centro interdipartimentale di
ricerca d’Ateneo), Cnr - Istituto per l’Ambiente Marino Costiero UOS di Capo
Granitola.
All’inaugurazione nell’area portuale di
Pozzallo – presente anche padre Aldo Modica della parrocchia di San Giovanni
Battista, il quale ha officiato la benedizione del sistema – sono intervenuti i
rappresentanti dei partner e degli stakeholders.
Tra questi il Sicilian focal point del
progetto, Giuseppe Ciraolo
dell’Università di Palermo; Antonio Piceno dell’Autorità di gestione dei
progetti Italia-Malta per l’assessorato regionale alla Programmazione; il
direttore generale dell’Arp Sicilia, Francesco Licata di Baucina, il direttore
dell’Arpa Ragusa, Maria Antoci; i docenti Carmelo La Loggia (Università di
Palermo) e Rosario Sinatra (Cutgana-Università di Catania); Aldo Vernengo
dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente; Francesco Raffa del Cnr.
Ed ancora il comandante in seconda
della Capitaneria di porto di Pozzallo, Marco Tognazzoni; il comandante della
Capitaneria di porto di Gela, Emiddio Greco; il tenente Manuel Nicolosi della
tenenza della guardia di finanza di Pozzallo; il direttore generale della
Protezione Civile, Calogero Foti; il presidente regionale di Legambiente, Mimmo
Fontana; il presidente della Lni Pozzallo, Luigi Tussellino.
A seguire, nei locali dello Spazio
cultura “Meno Assenza” di Pozzallo, il Sicilian focal point del progetto, Giuseppe Ciraolo, si è soffermato sul “Ruolo del
sistema Calypso nel monitoraggio del Canale siculo-maltese” evidenziando che
“il sistema consentirà alle autorità istituzionali di risalire con assoluta
precisione alla provenienza in caso di sversamenti accidentali e di attività
illecite come il lavaggio delle cisterne delle petroliere che navigano nel
canale”. Ed ha evidenziato che “i sistemi Hf, ormai riconosciuti dall’Ente
internazionale della comunicazione e già presente lungo le coste americane, nei
golfi di Trieste e Napoli, non nuociono assolutamente alla salute pubblica in
quanto operanti nel campo delle radiofrequenze comunemente utilizzate per la
trasmissione Tv o radio”. “Le potenze utilizzate dalla stazione di rilevamento
non supereranno i 40 Watt con emissioni di campo elettromagnetico ben al di
sotto dei livelli massimi consentiti dalla legge quadro sulla Protezione dalle
esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici – ha aggiunto
Ciraolo -. La frequenza operativa del sistema d’antenna sarà di 13,5
Megahertz”.
“La Sicilia sono presenti numerosi problemi
ambientali legati anche alla particolare posizione geografica – ha spiegato il
direttore generale dell’Arp Sicilia, Francesco Licata di Baucina – l’elevato
traffico navale nel Canale siculo-maltese rappresenta indubbiamente una grave
minaccia per l’ecosistema”. Sulla stessa linea Mimmo Fontana di Legambiente, il
quale ha sostenuto “l’importanza del progetto viste le continue richieste di
trivellazioni nel Mediterraneo” ed ha auspicato “l’ampliamento del sistema con
nuove installazioni tramite l’impiego di risorse regionali ed europei al fine di
avere un monitoraggio di un’area ancor più vasta”.
Per altre informazioni seguite http://www.ondaiblea.it/
Altre informazioni a cura di Paolo Romani IZ1MLL
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