martedì 28 giugno 2016

ALLA SCOPERTA DEL DMR - Prima Puntata

di  Emanuele IU2CIQ  Sez. A.R.I. Milano

 Da qualche anno nelle porzioni amatoriali delle bande VHF e UHF è possibile ascoltare (o impossibile non ascoltare) dei segnali digitali molto simili a una scarica di mitragliatrice che arrivano più o meno a fondo scala. Molti di voi avranno parallelamente notato il pullulare sui vari forum e gruppi Facebook di discussioni riguardanti apparati Hytera, Motorola, Retevis, Tytera, Kyder, ecc. oppure domande su TG, color code, slot e admit criteria: ma di cosa stiamo parlando? Tutto quanto sopra è riconducibile direttamente al Digital Mobile Radio o meglio conosciuto come DMR, protocollo di comunicazione digitale via radio specificato dallo standard ETSI-DMR e riconosciuto a livello internazionale.


 Il DMR nasce nel 2005 come sistema per comunicazioni digitali destinato all’uso civile/professionale, è un protocollo pubblico e open del quale si fa subito promotore Motorola sviluppando e costruendogli attorno il suo sistema proprietario MOTOTRBO. Nel 2010 un gruppo di radioamatori americani, legati all’ambiente radio professionale, si riunisce per realizzare il primo network amatoriale DMR, il DMR-MARC (Motorola Amateur Radio Club Worldwide Network): questo fu l’inizio del divulgarsi di questo nuovo sistema in tutto l’ambiente ham radio mondiale. Oggi in Italia contiamo più di 50 ripetitori DMR, legati a vari network, che confluiscono nella rete mondiale DMR-MARC e che coprono circa il 75% del territorio nazionale. Il DMR è un sistema che sfrutta il concetto di TDMA (Time Division Multiple Access) vale a dire che su un canale a 12.5 kHz può portare 2 canali digitali senza dividere la banda in 2 sottocanali a 6.25 kHz ma trasmettendo in modo alternato i 2 canali per 30ms l’uno: in questo modo abbiamo 2 Slot che possono portare contemporaneamente voce/voce voce/dati dati/dati in modo completamente autonomo e indipendente. Le comunicazioni possono avvenire in diretta o via ripetitore, ma è attraverso quest’ultimo che si possono apprezzare i vantaggi di questo ottimo sistema digitale. 

E’ facile intuire che la rete a cui ho fatto riferimento poco fa si sviluppa quasi totalmente via internet, infatti i ripetitori oltre a ricevere e a ritrasmettere quanto ricevono via RF sono anche dei gateway verso il network sfruttando una connessione internet. A Milano, con una piccola X30 sul balcone e un portatile da 5 W di potenza è attualmente possibile impegnare ben 5 ponti DMR così come in mobile: questo è un esempio dell’attuale fruibilità del sistema. Sono disponibili sul mercato vari modelli di terminali di varie marche, sia veicolari che portatili: dalle più blasonate Motorola e Hytera ai più economici HQT e Retevis. Grazie a questa vasta scelta, il DMR, è il sistema digitale amatoriale al momento più accessibile in termini economici. Nella pratica operativa, e per come è pensata la rete DMR amatoriale, possiamo con un apparato di qualsiasi marca (purché DMR) accedere ad un ripetitore locale e decidere in quale ambito parlare ed essere ascoltati: locale, regionale, inter-regionale, nazionale, europeo e mondiale. Sono possibili chiamate private tra due apparati (anche se per puro scopo di test), invio di brevi messaggi di testo, check e ascolto di un terminale remoto. Vi sono interconnessioni con il sistema D-Star, con la rete APRS e, addirittura, la possibilità di far comunicare i nostri terminali DMR con una rete VoIP. 

Questo è solo un assaggio, nei prossimi due articoli ci addentreremo nei particolari per scoprire cosa il DMR amatoriale può offrire. (continua

Fonti:
http://dmrassociation.org/
http://www.bpg.it/
http://www.dmr-italia.it/ 
http://www.it-dmr.net/  

   Emanuele IU2CIQ DMR ID: 2222206 N.d.R. –

 provate a consultare questi link 


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