di IW1PUE – Luciano Bezerédy
HAM che significa per i radioamatori? Che rapporto può mai esserci
con il gustoso prodotto alimentare derivato dalla lavorazione della carne di
maiale? E’ ormai regola comune l’uso dei traduttori della rete (es. traduttore
di Google) e nell’uso, certamente, avremo avuto modo di constatare che Ham
viene tradotto solo e sempre come prosciutto. Il supporto di un buon panino al
prosciutto durante le nostre attività in portatile è certamente gradito dalla
maggioranza degli OM, ma non è questo il vero motivo!
Preambolo…
I primi operatori in telegrafia
wireless (senza fili) nord-americani (in seguito conosciuti come Marconisti
[*a] o all’inglese Sparks
[*b] per gli ufficiali radiotelegrafisti di marina) provenivano dal servizio
telegrafico della rete fissa (in prevalenza telegrafisti della Western Union
Telegraph Company [*c]), ognuno di noi ha presente la figura dell’operatore
della stazione telegrafica, parte integrante del folklore dei film “western”
americani ed anche dei fumetti come quello del nostro Tex Willer, quelli dei
“fili parlanti” , come talvolta li chiamavano gli indiani.
I pali di una
tipica linea telegrafica, i “fili parlanti” degli indiani
Questi operatori della
telegrafia su filo lasciarono i loro polverosi uffici per andare per mare o ad
operare le stazioni costiere, altri furono reclutati dall’autorità militare.
Portarono con sé il loro colorito modo di esprimersi e la gran parte della
tradizione della loro professione.
1856-Western Union Telegraph Co. Main Office a Portsmouth New Hampshire.
Operatore
telegrafico della Western Union Telegraph
Co.
In quei primi giorni, ogni
stazione radio occupava l'intero spettro con il suo ampio segnale generato dai
trasmettitori a scintilla [*d]. Nei primi sistemi radio era assente la
sintonia, quindi la possibilità di canalizzare le frequenze. Qualunque segnale
veniva ricevuto da tutte le stazioni alla sua portata, con problemi di
riservatezza e di volume di messaggi inviati. Stazioni governative e militari,
navi, stazioni costiere e le sempre più numerose stazioni di operatori
dilettanti coabitavano e di certo generando un “pile
up” a dir poco “terrificante”.
Stazione
radiotelegrafica della Marconi Company
Ed ora iniziamo a raccontare questa storia che ebbe i
natali negli Stati Uniti d’America ed è parte integrante del bagaglio storico
culturale che ci è stato tramandato dai primi pionieri delle
radiocomunicazioni.
I radiodilettanti erano in
competizione tra loro, per ottenere il miglior risultato, con i loro
trasmettitori a scintilla e ricevitori autocostruiti. Alcune di queste stazioni
amatoriali erano molto potenti. All’epoca erano sufficienti solo due di questi
radiodilettanti, in comunicazione telegrafica tra loro ai capi opposti della
città, per compromettere tutte le altre operazioni ufficiali. Gli operatori
commerciali riferendosi alle perturbazioni radioelettriche provocate dalle
trasmissioni dei radiodilettanti si
racconta che, abituati a conversare nel loro tradizionale “slang” li definirono "Hams" ossia prosciutti.
L’attribuzione del termine Ham “prosciutto”ai primi radiodilettanti
probabilmente non ha alcuna assonanza con l’etimologia del vero significato del
termine. Col trascorrere del tempo l’origine e la vera motivazione del suo uso
caddero a poco a poco nell’oblio ma il termine Ham rimase. Potrebbe… però
essere veramente la vera origine del termine Ham “prosciutto”: “i primi
operatori wireless con quel portarono con sé il loro colorito modo di
esprimersi” fa pensare a come durante l’attività illegale della CB italiana, il
modo di esprimersi, la terminologia, il linguaggio derivato da quello dei
radioamatori ufficiali, a poco a poco si trasformò ed in alcuni casi,
addirittura degenerò, stravolgendo completamente la vera etimologia del codice
Q e dei modi di esprimersi del mondo radiantistico. Nella trasmissione orale il
codice Q con i suoi vari acronimi ha assunto per i CB, infatti, sfumature
diverse. Ad esempio QRA, che dal significato originario di nominativo della
stazione, da cui il radioamatore trasmette, è divenuto la famiglia in senso
lato, per cui è divenuto comune atto di cortesia per un CB, ed al presente
anche in uso dai nuovi OM, concludere un collegamento estendo i saluti "a
tutto il QRA familiare". In questo caso, Ham “prosciutto”, dunque sarebbe
solo una sfumatura del linguaggio dei primi operatori wireless.
Stazione radio amatoriale di
M.H.Dodd risalente all'anno 1912
WA7YBS -Western
Historic Radio Museum - Virginia City
Esistono però anche altre storie. E… questa è quella che,
certamente, è desiderio che sia quella vera, anche se solo per i nostri cuori
di radioamatori.
Questa versione però non è confermata dallo Harvard Wireless Club
“W1AF” di Boston (Amateur Radio at Harvard University fondato nel 1909).
Storicamente questa versione, infatti, sembra accertato che abbia iniziato a
circolare nel 1948. Questo quanto si evince dalle notizie trovate sul sito del
W1AF:
Un racconto che ha del
fantastico, ampiamente diffuso nel settore, sostiene che, verso il 1911, un
appassionato discorso fatto dallo studente di Harvard Alberto Hyman, a sostegno
dei radioamatori, in rappresentanza di una piccola stazione amatoriale con
l'auto-assegnato segnale di chiamata HAM (acronimo di Hyman-Almy-Murray), che
Hyman, presumibilmente condivideva con Bob Almy e Peggie Murray, avrebbe
favorito al Congresso degli Stati Uniti la corrente dei rappresentanti in
favore dei radioamatori, contribuendo a sconfiggere un disegno di legge che
avrebbe dichiarato l'attività di radioamatore illegale, assegnando l'intero
spettro radio all’autorità militare. Tuttavia, questa storia sembra abbia
iniziato a circolare nel 1948, e praticamente, purtroppo, nessuno dei fatti
narrati è possibile controllare, come l'esistenza di "una piccola radio
stazione d’amatore denominata HAM.
Questa è la versione di
questa storia come è circolata nell’ambito radioamatoriale italiano ed europeo
fin dai primi anni cinquanta:
L’acronimo “HAM”, l’etimologia di questo termine, l’origine
potrebbe essere la composizione delle rispettive prime lettere dei cognomi dei
tre soci della prima stazione di radioamatore dello “Harvard Wireless Club” ed
operata dagli studenti della nota Università di Boston: Albert Hyman, Bob Almy
e Reggy Murray. Correva l’anno 1908 e si era agli albori del radiantismo e si
operava in CW: Albert, Bob e Reggy compresero da subito la difficoltà di
trasmettere l’identificativo della stazione utilizzando i loro tre cognomi per
esteso, quindi decisero, per ragioni pratiche, di utilizzare solo la prima
lettera di ogni cognome; venne fuori così il nominativo “HAM”.
Occorre ricordare che agli albori del radiantismo era il
radioamatore che sceglieva il proprio nominativo, non era attribuito di legge
dall’autorità governativa preposta alle comunicazioni. Il motivo per cui il
termine “HAM” è sopravvissuto nella storia delle radiocomunicazioni all’incalzare del tempo e
del progresso
è da attribuirsi al
dibattito che si instaurò tra le stazioni radioamatoriali rappresentate dallo
“Harvard Wireless Club” e il governo americano che era sul punto di dichiarare
fuorilegge le stazioni amatoriali dei radiodilettanti a causa delle forti
pressioni esercitate dalle radioemittenti commerciali dell’epoca. Lo Harvard
Wireless Club (rappresentato dalla stazione amatoriale “HAM”) in unione con
tutte le stazioni amatoriali degli U.S.A., vinsero la battaglia per il
riconoscimento ufficiale della loro attività amatoriale: il Congresso degli
Stati Uniti d’America approvò la legge che aprì la strada al radiantismo non
solo americano ma di tutto il mondo. Questo, ma il condizionale è d’obbligo, è
forse il vero motivo per cui il termine anglosassone “HAM”, poi diventato
internazionale, identifica l’OM, il radioamatore patentato e tutto ciò che è
parte integrante del mondo delle radiocomunicazioni radioamatoriali.
Si ha, però, notizia di altre tre versioni dell’origine del
termine HAM. Eccole:
Home
Amateur magazine Mechanic
In questa versione, HAM sarebbe l’acronimo derivato dalle iniziali
di una rivista "molto popolare", che nei suoi articoli proponeva lo
studio dell’attività radiantistica. Tuttavia, non vi sono prove dell’esistenza
di una rivista con questa testata.
Hertz-Armstrong-Marconi
In quest’altra versione si sostiene che il termine HAM derivi
dalla prima lettera dei cognomi dei tre pionieri della Radio: Heinrich Rudolf
Hertz, Edwin Armstrong e Guglielmo Marconi. Tuttavia, questa non può essere
l'origine del termine, Armstrong, nel 1909 era uno sconosciuto studente
nell'Università Columbia quando apparve l'uso del termine Ham.
Questa invece è la Hammarlund leggenda
Probabilmente un esempio di
promozione aziendale, i prodotti Hammarlund [*e] presumibilmente postasi
all’avanguardia ma, impegnata all’inizio, in modo preminente nel mercato della
produzione di componenti radio, (il loro condensatore variabile divenne
rapidamente adottato come standard nel settore e il simbolo schematico del
componente è stato adottato come logo della società) divenne ben presto parte
del linguaggio dei radiotecnici. Questa storia sostiene che gli appassionati
radiofonici, i primi radioamatori che usavano le radio di questa azienda,
affettuosamente definirono la produzione della casa Hammarlund come prodotti
"Ham", e si chiamarono operatori "Ham". In realtà
nell'epoca pionieristica della radio, Hammarlund era una società minore e poco
nota ai radiodilettanti dell’epoca quando iniziò la diffusione del nuovo termine.
Logo della Hammarlund
Bene, dunque, svelato l’arcano, o almeno fatta un poco di luce su
questa avvincente storia, quando la prossima volta in attività portatile ci
rifocilleremo con un buon panino al prosciutto, avremo, in ogni caso al di là
della verità storica, modo di ricordare i primi pionieri che hanno aperto la
strada al radiantismo.
73’ s de
IW1PUE – Luciano
C.O.T.A. member: #480-ST
Per Aethera Omni Servo
Note:
[*a] Il marconista è l'operatore radiotelegrafista addetto alle
comunicazioni radio sulle navi o sugli aeromobili. Il nome deriva
dall'inventore italiano della telegrafia senza fili (wireless) Guglielmo
Marconi.
[*b] "Sparks" (scintilla) è termine anglo-sassone in uso
nella marina inglese, quando nella stazione radio c'era altissima tensione e
formazione di ozono che spesso faceva scoccare cospicue scintille.
[*c] La rete del servizio telegrafico della “Western Union
Telegraph Company”, un nome da leggenda delle comunicazioni telegrafiche su
filo, ha continuato ad esistere fino all’anno 2006, chiudendo per sempre un
capitolo glorioso della storia del Far west. Le ultime sequenze di punti, linee
e pause, hanno messo in pensione il telegrafo: i “fili parlanti, come li
chiamavano gli indiani”. Il 27 febbraio 2006 segna la fine del lunghissimo
cammino della comunicazione tra esseri umani ed è stata firmata dalla Western
Union con un ultimo telegramma.
[*d] Un trasmettitore a spinterometro (o a scintilla) è un
apparecchio usato per generare onde elettromagnetiche a frequenza radio. Questi
apparecchi servirono come trasmettitori per la maggior parte dei sistemi per la
telegrafia senza fili per i primi tre decenni della radio (1885-1916).
[*e] Manufacturing Company Hammarlund è stata
fondata da Oscar Hammarlund a New York City,
New York, Stati Uniti d'America
nel 1910.
Fonti da Internet usate per la
stesura dell’articolo: Wikipedia, www.farwest.it/, Harvard Wireless Club “W1AF” di Boston, www.qrz.com : WA7YBS
ma comunque non si affronta mai il vero fondamentale nocciolo del problema:
RispondiEliminaprosciutto sì, ma CRUDO O COTTO (tralascio la terza via commerciale .. HI!) ?????
73 a tutti de Mauro Bernardetto IK1WVQ