La prima trasmissione fuori dalle acque territoriali inglesi risale al
1964, con alterne vicende è arrivata ai giorni nostri. Ha ispirato il film «I
love radio rock» del 2009
Pubblicato
il 05/08/2017
PAOLO LAURI
Immaginate una macchina del tempo, indietro di 50 anni, vi sarebbe capitato
di ascoltare su vecchie radioline in AM (modulazione di ampiezza) una radio
nuova e anticonformista per l’epoca, bandita soprattutto dal governo
inglese. Nel 1964 Radio Caroline iniziava le sue trasmissioni su una
nave, la MV Ross Revengeancorata al di fuori delle acque territoriali
d’Oltremanica, perché la legislazione della terraferma, nel Regno Unito come
altrove, finiva a pochi chilometri di distanza dalle coste: oltre quel limite
si era in acque internazionali e la legge da osservare era quella del paese in
cui era registrata la nave. Se la legge di quel paese non aveva
obiezioni contro la trasmissione radiofonica marittima, era possibile far
sentire una radio a chi stava sulla terraferma senza essere illegali.
Il mito di Radio Caroline non si è mai estinto e coloro che hanno superato gli
anta la ricordano ancora.
Ora dopo esattamente mezzo lustro dalla legge sulla
violazione dei diritti di trasmissione marittima introdotta nel 1967 dal
parlamento inglese proprio per impedire il proliferare di queste emittenti
qualcosa è cambiato e la stazione ha ottenuto una licenza per
trasmettere, questa volta legalmente, sul territorio inglese. Peter Moore,
che gestisce l’emittente, ha dichiarato di essere felice che la richiesta,
presentata già nel 2010, abbia avuto successo, aggiungendo che la sua ambizione
era quella di riprendere le trasmissioni proprio sulla MV Ross Revenge sul
fiume Blackwater nella contea dell’Essex. Per ora la licenza in AM è
per le regioni del Suffolk e le parti settentrionali dell’Essex in Inghilterra.
«Vorremmo fornire – ancora Moore - lo stesso tipo di trasmissioni come quelle
che si sentivano in passato e in molti casi presentate dalle stesse persone di
prima, proprio come una capsula del tempo».
La storia di Radio Caroline inizia a mezzogiorno del 28 marzo 1964
quando Chris Moore e Simon Dee si trovavano su una nave al
largo delle coste dell’Essex, a sudest dell’Inghilterra e annunciarono
l’inizio delle trasmissioni dalla MV Caroline – una vecchia nave
passeggeri danese. Mandarono in onda un messaggio pre-registrato: «Questa è
Radio Caroline sul 199, la vostra stazione musicale 24 ore su 24». La prima
canzone che venne mandata in onda fu Not Fade Away dei Rolling
Stones, dedicata a Ronan O’Rahilly (il proprietario e deus ex machina del
progetto). Erano cominciate le trasmissioni di quella che sarebbe
diventata una delle prime “radio pirata” del mondo e certamente la più
famosa, la cui storia ha ispirato il celebre film ’I Love Radio
Rock’ del 2009 (film un po’ romanzato ma che vale la pena vedere
perchè riporta i fatti dell’epoca, pur senza mai citare il nome di
Caroline).
Nel 1964 le trasmissioni musicali radiofoniche erano dominate dai tre
canali della BBC che confinava il pop a pochissime ore a settimana e soprattutto non
voleva saperne di ospitare gruppi delle etichette indipendenti. Emi e Decca la
facevano da padrone e gli allora “emergenti” Beatles, Moody Blues, Who,
Rolling Stones, Yardbirds e Kinks, trovavano poco spazio. L’emittente di
stato inglese, un po’ come la Rai dell’epoca, limitava a poche ore al giorno la
possibilità di suonare dischi in diretta e, a volte, le canzoni venivano
cantate da altri interpreti o in versioni solo strumentali. Ecco allora
che Ronan O’Rahilly, 24enne irlandese che cercava di farsi
strada a Londra come imprenditore musicale con una sua piccola
etichetta indipendente scoprì, a sue spese, che il mercato discografico era in
mano ai soliti nomi: aveva bussato al canale nazionale e a Radio Luxemburg
senza successo.
O’Rahilly decise quindi di mettere in piedi la sua stazione, Radio
Caroline , riadattando una nave passeggeri danese di 700 tonnellate, la MV
Fredericia (che formalmente era registrata a Panama). Fu aiutato dalla
sua famiglia, proprietaria di un piccolo porto privato a Greenore, nel nord
dell’Irlanda. O’Rahilly disse che, per il nome, si ispirò a una delle celebri
foto di Caroline Kennedy che gioca nello Studio Ovale.
Il successo fu immediato, Radio Caroline trasmetteva musica pop
tutto il giorno, in pochi mesi dall’inizio delle
trasmissioni raggiunse quattro milioni di ascoltatori, e presto
arrivarono la pubblicità, vietata per radio dalla legge britannica fino agli
anni settanta, e giochi a premi con cifre anche consistenti. I dj erano
più popolari degli artisti stessi: uno dei più noti, Mick Luvzit,
sposò la sua fidanzata alla radio e in diretta nel 1966.
La vita a bordo era dura: non si potevano portare donne sulla barca, il
compenso per i DJ era 25 sterline la settimana, venti sigarette e birra
gratis; restavano a bordo quindici giorni e poi andavano per una settimana
sulla terraferma a spendere tutto. Racconta Tony Blackburn in un video
su YouTube che un giorno, al momento di scendere a terra, disse
alla radio che avrebbe regalato un disco a tutti quelli che lo
avrebbero salutato nel percorso che avrebbe fatto dal porto di attracco fino a
Londra guidando un’auto di colore rosso. «Fu incredibile, dopo aver percorso
meno di mezzo miglio avevo esaurito tutti i dischi». In un sondaggio del
1966, il 45 per cento dei britannici disse di sintonizzarsi
regolarmente su una radio pirata o su Radio Luxembourg, la potente
emittente lussemburghese che era una specie di loro antenata.
L’epoca d’oro delle radio pirata, però, non durò molto. Osteggiate dai
parlamentari perché rischiavano di finire fuori controllo, il governo
britannico pose di fatto fine alla loro storia con il Marine Offences Act,
che entrò in vigore il 15 agosto 1967. La legge, tuttora esistente
«proibisce di trasmettere dalle navi, dalle strutture off-shore e dagli aerei
in acque territoriali britanniche, o da navi e aerei registrati nel Regno Unito
dovunque si trovino». Quasi tutte le radio pirata sorte nel frattempo
smisero di trasmettere e anche molto personale di Radio Caroline se ne
andò. O’Rahilly, però, aveva deciso di andare avanti e, poco
dopo la mezzanotte di Ferragosto, disse «Radio Caroline continua» e
mandò All You Need Is Love dei Beatles.
A partire dal 1972 Radio Caroline ha ripreso e interrotto
le trasmissioni diverse volte, e prima della licenza legale accordata
per la prima volta dopo 50 anni, ha continuato e continua
le sue trasmissioni in streaming, ma non è più tornata alla
fama di un tempo. Ronan O’Rahilly, 77 anni, è molto malato
ed è tornato a vivere in Irlanda proprio a Greenore, il
porto dove oltre 50 anni fa tutto era iniziato.
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