di Black Baron
Come umanizzare e vivere in armonia con un
ricevitore SDR interfacciato al PC
Negli ultimi anni l’interesse verso i
ricevitori SDR e il controllo via CAT di tutti gli apparati
radioamatoriali è notevolmente incrementato. Chiavette RTL e ricevitori SDR
hanno possibilità quasi illimitate rispetto ai più tradizionali ricevitori in
“carne ed ossa”, basta un aggiornamento del software, un plug-in innovativo e
subito ci troviamo comandi nuovi, filtri e un’infinità di accessori
interessanti per rendere la vita più facile anche al più incallito appassionato
di radioascolto. Inutile aprire la facile diatriba sul mezzo più
efficace per allietare le ore passate alla radio, ci sono veterani
sostenitori dei ricevitori tradizionali
e ovviamente anche i più tecnologici che preferiscono gli SDR. Per mio conto uno
non esclude l’altro e mi piace circondarmi sia degli uni che degli altri. Certo
è, che l’asettica scatoletta munita di qualche led, un interruttore e una presa
USB per quanto oggetto di design ricercato non può reggere la ricchezza di comandi e lucine di ogni ricevitore che si
rispetti, ma del resto l’SDR non ha fronzoli, deve essere pratico, piccolo,
portatile è questo che ne fa un grande mezzo. Passo volentieri dal piacere dei display accesi e dei comandi manuali alle
potenzialità di vedere i segnali sullo schermo del PC e poter cercare ciò che m’interessa
con il mouse, e oramai la precisione e le potenzialità di un buon sistema SDR
sono irrinunciabili se la passione è molta.
Il mouse, si appunto, è lo strumento che più usiamo per interagire con il PC, a
volte esistono delle scorciatoie da tastiera ma un po’ per pigrizia usando vari
software di ricezione è facile dimenticare il tasto giusto per cambiare la
larghezza di banda del filtro o per il cambiamento del modo, per passare ad esempio
da AM a LSB, USB, ecc.. Un’altra grande
mancanza con l’uso del PC è la perdita del piacere di sintonizzare con la manopola tradizionale il segnale in arrivo al
nostro ricevitore SDR, è forse questo che fa perdere il feeling tipico che si
ha con un ricevitore tradizionale. L’appassionato di radio dopo un po’ di tempo
sviluppa una sinergia che coinvolge l’avambraccio, il polso, la mano e le dita
per sfociare in una vera e propria fusione dell’arto con la manopola di
sintonia.
Si narra di un SWL che in seguito a sindrome
del tunnel carpale e varie patologie degenerative dovute a questa maniacale
abitudine si sia fatto amputare la mano inserendo al suo posto una protesi con
un motore passo-passo per riuscire a perfezionare la difficile arte della
perfetta sintonia, ma di questo e altre affascinanti storie che veleggiano e
vaneggiano in rete e nell’etere ne parleremo un’altra volta.
Quindi, tornando a noi la manopola della sintonia per alcuni è un componente importante per garantire quel feeling con il ricevitore. Scavando nei cassetti del “laboratorio” mi è apparso quest’oggetto comprato anni fa per altri scopi e poi caduto in disuso che vedete qui sotto (Fig1).
Quindi, tornando a noi la manopola della sintonia per alcuni è un componente importante per garantire quel feeling con il ricevitore. Scavando nei cassetti del “laboratorio” mi è apparso quest’oggetto comprato anni fa per altri scopi e poi caduto in disuso che vedete qui sotto (Fig1).
Figura 1: Griffin Powermate. |
Figura 2: Schermata di configurazione del Powermate.
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È possibile dare ad esempio un comando
di rotazione a destra simulando il tasto del software in uso per l’incremento
della sintonia e ovviamente ruotando a sinistra simulare l’opposto tasto per il
decremento. Si può ad esempio ruotare schiacciando la manopola e ottenere un
comando diverso come il cambiamento della larghezza di banda o altro e con un
click o un doppio click avere ancora due comandi replicati. Alla fine avremo
sei comandi replicabili con un unico dispositivo e la possibilità di salvare
tutte le configurazioni che vogliamo per i vari programmi. Passati i primi
momenti di euforia, ho fatto una modifica ritagliando un pezzetto di camera
d’aria di bicicletta e collocandolo sul laterale esterno della manopola (Fig.3)
ne ho aumentato il grip durante le rapide rotazioni.
Figura 3: Più grip con la gomma sul lato della manopola.
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Non pienamente soddisfatto per la
mancanza dell’incavo tipico che agevola la rotazione solo con l’indice, mi sono
procurato un modello più ricercato che si può vedere a destra del primo encoder.
Si tratta del Contour ShuttleXpress (Fig.4) usato da grafici, musicisti e altri
ancora per agevolarsi in operazioni ripetitive da svolgere al PC.
Qui troviamo un dial interno molto
agevole che consente ad esempio la sintonia del ricevitore SDR. All’esterno è
presente una ghiera dentellata gommata con una posizione centrale richiamata da
una molla che permette sette comandi in senso orario e sette in anti-orario. Ho
configurato la ghiera in modo che a seconda di quanto si giri a destra o
sinistra si possa incrementare o meno la sintonia più velocemente. Esempio,
sono a 7000 Khz. e voglio eseguire una sintonia fine, uso il dial centrale con
l’indice per sposarmi di qualche Hz., poi voglio passare velocemente a 7200
Khz. evitando di farmi venire un crampo? Inizio a girare la ghiera esterna in
senso orario e più giro verso destra la ghiera e più prende velocità la
sintonia. Il trucco è che per ogni passo della ghiera è possibile simulare ad
esempio che lo stesso tasto sia premuto da una a 60 volte al secondo. Procedendo dal primo step con due ripetizioni
e crescendo nei successivi fino alla frequenza di ripetizione “as fast as
possible” indicata nei settaggi si ottiene un comando di sintonia così
versatile che non è presente penso neppure nei ricevitori di fascia molto alta.
Figura 5: Finestra settaggi del Contour ShuttleXprerss. |
Per finire, la presenza di cinque
tasti completamente configurabili può
tornare utile per cambiare span, modi, filtri e ciò che ci aggrada. Il software
di configurazione è completo e l’installazione del dispositivo tramite cavo USB
non richiede alcuna particolare attenzione. Come il precedente dispositivo
anche questo permette di salvare e richiamare le configurazioni secondo
necessità. Un appunto, lo ShuttleXpress vuoi perché più recente come hardware
ed encoder ottico montato, o vuoi per il software ottimizzato in fase di
compilazione, è più preciso, reattivo e configurabile rispetto al datato
Powermate. Ora entrambi i dispositivi sono presenti sul tavolo a lato del mouse
e li uso per agevolarmi e rendere più “umano” l’uso con i ricevitori SDR.
Con l’FDM-S2 e il suo software proprietario controllo volume, sintonia, span, zoom, larghezza di banda dei filtri e la risposta dei comandi è lodevole. Tengo a precisare che queste righe non vogliono recensire o a elogiare i prodotti di cui ho scritto e che non ho nessun interesse a dover pubblicizzare, del resto per questo basta digitare due righe sul motore di ricerca ed erudirsi o confondersi con molto materiale, ma vogliono dare spunto delle potenzialità di questi dispositivi a chi come me vuole sempre cercare di migliorare la postazione di “lavoro”.
Con l’FDM-S2 e il suo software proprietario controllo volume, sintonia, span, zoom, larghezza di banda dei filtri e la risposta dei comandi è lodevole. Tengo a precisare che queste righe non vogliono recensire o a elogiare i prodotti di cui ho scritto e che non ho nessun interesse a dover pubblicizzare, del resto per questo basta digitare due righe sul motore di ricerca ed erudirsi o confondersi con molto materiale, ma vogliono dare spunto delle potenzialità di questi dispositivi a chi come me vuole sempre cercare di migliorare la postazione di “lavoro”.
Buoni
Ascolti!
Black Baron
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