Carcare. L’unica voce nella tempesta.
Riprende attività la storica
associazione di radioamatori
«Radio Club Liguria-Savona»
nella nuova sede
presso i locali della Protezione
civile di Carcare, in via
del Collegio. Del resto la collaborazione
proprio con la
protezione civile è nel dna
dell’associazione come racconta La Stampa edizione di Savona.
Spiega, il presidente,
Franco Motta: «Siamo di
nuovo attivi sul canale dei 27
MHz della banda cittadina.
Siamo una decina di soci e ci
riuniamo l’ultimo venerdì di
ogni mese, al di là, ovviamente,
della reperibilità in caso di
emergenza».
I cb, i «baracchini» erano
stati, infatti, relegati un po’ ai
margini dai moderni strumenti
di comunicazione, ma
le recenti emergenze meteo,
quando computer e cellulari
tacciono e le radio diventano
l’unica voce nella tempesta,
hanno portato ad una loro
preziosa rivalutazione.
Ancora
Motta: «Noi non abbiamo
bisogno di rete, fibre o ponti
radio, ma ogni radioamatore
con il suo baracchino diventa
una cellula di una catena di comunicazione
che può raggiungere
ogni luogo». Lo si è visto
nell’ultima alluvione, o nel recente
gelicidio, quando i radioamatori
hanno lavorato a
stretto contatto con la Protezione
civile, e non è solo un modo
di dire: ad esempio formando
una colonna di mezzi, che si
apriva e chiudeva con un radioamatore,
per andare a prestare
soccorso dove necessario.
Al di là delle emergenze,
l’attività dei radioamatori è,
ovviamente, quella storica di
tenere i contatti tra altri radioamatori,
anche all’estero. Ed
iniziare, se non si vuole arrivare
ai livelli di apparecchiature
come quello dello stesso Motta,
ha, tra l’altro, costi più che
accessibili.
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