di Ezio Di Chiaro
Vorrei parlare di un argomento vintage forse a pochi noto come la diffusione della registrazione magnetica amatoriale in Italia . In Germania la tecnologia era già nota prima della guerra e veniva utilizzata anche per scopi politici in seguito, dopo il conflitto, la tecnica sarà acquisita ed esportata in USA dando vita a grandi industrie come Ampex ma quella è un’altra storia … a noi interessa come avvenne la diffusione di questa tecnica fino ad allora quasi sconosciuta In Italia.
Si tratta di due fratelli Arrigo e
Attilio Castelli, un cugino Pino Castelli ed altri parenti
appassionati di elettronica che cercano di portare a
termine il loro progetto con mezzi di fortuna utilizzando
materiali e valvole di recupero da vecchi apparecchi militari.
A volte erano costretti a lavorare alla luce delle
candele in quanto la cantina non disponeva di corrente elettrica . Dopo molti
tentativi e progetti vari riescono a realizzare un
apparecchio funzionante che riesce a registrare voce e suoni
su un sottilissimo filo di acciaio in seguito sarà’ utilizzato un filo
speciale di Ergon inossidabile. Naturalmente l’apparecchio
era sottoposto a continue modifiche per ottenere il massimo
delle prestazioni . Dopo aver realizzato il prototipo
perfettamente funzionante decidono di realizzarne una piccola serie di
20 esemplari per cominciare a saggiare il mercato per poi
commercializzarli.
Pubblicità Magnetofoni Castelli, apparsa sulla rivista “L’antenna – |
Il Magnetofono
viene presentato per la prima volta alla fiera campionaria di
Milano nel 1947 con dimostrazione ai visitatori sul suo utilizzo; è un
successone i visitatori facevano la fila per riuscire a
registrare la voce e poi riascoltarla; i 20 esemplari realizzati tra cui quello
in mio possesso attualmente in fase di restauro furono
tutti venduti alla modica cifra di Lire 450.000 di allora.
E’ nata la MAGNETOFONI CASTELLI .Visto il successo ottenuto decidono di iniziare la produzione in serie ma purtroppo non disponevano ne di capitali ne di tecnologia adeguata ed ancora meno di una rete per la commercializzazione .
Ecco dove venivano prodotti tutti i registratori della Geloso nella storica fabbrica Magnetofoni Castelli di S. Pedrino di Vignate (MI) spesso l'ing. Geloso accompagnato dall'in Velicogna andavano a verificare l'andamento della produzione .Gli anni di maggior produzione furono tra il 1964 /65 in cui venivano prodotti giornalmente oltre 1000 registratori G 257 a volte anche il sabato e spediti in tutto il mondo.
Ecco dove venivano prodotti tutti i registratori della Geloso nella storica fabbrica Magnetofoni Castelli di S. Pedrino di Vignate (MI) spesso l'ing. Geloso accompagnato dall'in Velicogna andavano a verificare l'andamento della produzione .Gli anni di maggior produzione furono tra il 1964 /65 in cui venivano prodotti giornalmente oltre 1000 registratori G 257 a volte anche il sabato e spediti in tutto il mondo.
Trancia per la produzione degli “chassis” Castelli |
A questo punto entra in scena l’ing. Geloso con la sua
lungimiranza: aveva capito dai primi contatti avuti con i
Castelli che il registratore avrebbe avuto un grande sviluppo negli anni
a venire e decide di mettere a disposizione la sua azienda,
la tecnologia, un supporto finanziario oltre alla sua rete commerciale ma
con una clausola: gli apparecchi prodotti fossero a marchio Geloso
riservandogli la possibilità di inserire la dicitura Licenza Magnetofoni
Castelli .
Nel 1949 vengono commercializzati i primi registratori a
marchio Geloso il primo è il G 239 era costruito per essere inserito nei
grossi fonografi utilizzando la sezione radio di BF come
amplificatore segue il modello G 240- G241- G 242- sempre a filo ne
verrà prodotto una versione speciale per la RAI .
Il registratore G240M insieme al modello G239M è il primo in assoluto dei registratori a filo prodotti dalla Magnetofoni Castelli in esclusiva con il marchio Geloso
Registratore a nastro di qualità semiprofessionali dotato di una velocità di 19 cs e di enormi bobine per una autonomia di 30 minuti per lato con una risposta in frequenza di 40-12000 hz straordinaria per quei tempi.
Il registratore G240M insieme al modello G239M è il primo in assoluto dei registratori a filo prodotti dalla Magnetofoni Castelli in esclusiva con il marchio Geloso
Storia del registratore a filo RM 180 Castelli Geloso.
RM180 catalogo del museo della Rai di Torino |
RM 180 dell’amico Radiomaratoneta.Drakebano |
Sul mio articolo su Radiorama riguardo la registrazione magnetica ho volutamente non parlato del RM 180 in quanto non esiste documentazione al riguardo ,qualche notizia verbale l’ho ricevuta dall’ing Edgardo Velicogna che fu direttore tecnico in Geloso. Lui mi confermo’ che ne furono prodotti circa 200 esemplari siglati RM180 per la Rai dati poi in dotazioni alle proprie sedi radio regionali la Castelli Geloso seppero sfruttare questo veicolo pubblicitario di fornitura alla Rai per continuare a produrre registratori con l’etichetta RM 180 per clientela privata fino al 1952 .Il registratore RM 180 è identico al modello G 240 con piccolissime varianti nato nello stesso periodo 1950-51 ambedue presentavano lo stesso problema erano sprovvisti del controllo di modulazione spesso la registrazione risultava distornata a causa della mancanza di tale controllo ottico.
Nel 1952 nasce il G 241 esteticamente identico con un nuovo circuito con valvole piu’ moderne è dotato di un semplice controllo della modulazione tramite una lampadina al neon che sotto i picchi di modulazione si innescava producendo dei bagliori. Sicuramente avrebbero potuto utilizzare un occhio Magico allo scopo ma tale soluzione risultava costosa, e pensare che nel prototipo del 1947 di cui ne posseggo un esemplare era dotato di controllo do modulazione con una EM 34.
Geloso G 241 |
Geloso G 241 |
Foto del Geloso G 241 che è la versione migliorata del G 240 che poi è identico al RM180 prodotto per la Rai. Si nota benissimo sulla sinistra vicino alla manopola Audio-Reg. la lampadina al neon che in fase di registrazione doveva lampeggiare e mai restare accesa la regolazione veniva effettuata regolando la manopola del volume che agiva sulla sensibilità del microfono T 30. Con questa semplice modifica era molto più facile fare registrazioni ed evitare saturazioni del segnale .
Purtroppo il filo usurava le testine essendo il filo a diretto contatto .Non era raro che le testine venivano letteralmente segate ma questo non solo su apparecchi Geloso - Castelli ma anche su apparecchi di produzione USA il principio di funzionamento era identico.In seguito la Geloso essendo a conoscenza del problema decise di fornire con il registratore una coppia di testine di ricambio molto semplici da sostituire anche dal cliente.
Nel 1952 viene abbandonato il sistema
a filo e nascono i modelli G 250 e G 252, viene utilizzato il nastro
magnetico con notevoli miglioramenti qualitativi.G. 250/N 1956 |
Pubblicità in Brasile del G 257 |
Catalogo Castelli 1966- 69 |
G 256 Registratore a nastro con telecomando |
Nella foto P.Castelli (magnetofoni Castelli)-J.Geloso-Mr. Spector (rappresentante U.S.A.) Ing. Velicogna, (nell’ufficio dell’Ing. Geloso). |
La foto si riferisce alla
stipula del contratto con il rappresentante USA della EDISON
per la fornitura di registratori Dictomater, nella didascalia sono
nominati i nomi dei personaggi della rarissima foto, mentre il foglio con la
descrizione del primo registratore ed tutte le sue peripezie mi è stato
regalato dall’ing Velicogna direttore tecnico fino al 1969 in Geloso .
Per il mercato USA viene prodotto il G 246 Dictomater completamente
a transistor a marchio Edison mentre in Italia sarà
commercializzato a marchio Geloso. L’apice della produzione viene
raggiunta nel 1962 con il modello G 257 esportato in tutto il mondo
dalla catena di montaggio della Magnetofoni Castelli venivano prodotti
oltre 1000 G
257 al giorno un piccolo gioiello ad un prezzo modesto
costava di listino 29.900 lire ma con i vari sconti si comprava a meno di
25.000 lire . A questo punto uno dei fratelli Castelli abbandona la
produzione dei registratori per intraprendere lo studio di apparecchi medicali
fonda la CARDIOLINE
con stabilimento in Trentino a Cavareno producendo anche parti per i
registratori come motorini,in cc strumenti indicatori ecc.
Naturalmente nel
frattempo erano nate altre aziende in Italia che producevano registratori
come la Lesa con
i suoi RENAS la INCIS
di Saronno la Nuova Faro
la GBC ecc.. le
straniere Grundig,Philips.Telefunken ecc. ma anche se di qualità a volte superiore anche di prezzo non riuscivano ad intaccare il successo dei Geloso.
Pubblicità G 256 America latina |
Bollettino Geloso n 106 |
Seguiranno altri modelli a transistor tipo come il G 540 - G 541 - G 680 -
G 681- sarà anche realizzato il G 682 un registratore con radio FM. Siamo ormai
alle soglie del 1966 si susseguono ancora altri modelli portatili a transistor
G 650 - G 570 - G651- ma il mercato è in affanno. Nel frattempo la Magnetofoni Castelli
decide di produrre registratori quasi simili ai modelli Geloso con il
proprio marchio entrando in concorrenza con il marchio Geloso il
sodalizio durato molti anni si rompe creando grossi attriti tra le due
aziende ad aggravare la situazione di mercato nasce la Compat Cassetta
della Philips ormai i registratori a bobina sono ormai alla fine. La Castelli continua a
produrre registratori sia con il marchio Geloso che con il suo; realizza diversi
registratori con la cassetta Philips ma ormai il mercato è in agonia
surclassato anche da prodotti molto innovativi provenienti dal Giappone e
da paesi asiatici.
Nel 1972 la Geloso chiude per una serie
di problemi mentre la
Magnetofoni Castelli continua a produrre registratori
anche con il marchio Remco Italia una consociata francese ma dopo
qualche anno chiude la produzione dei registratori vendendo la
tecnologia e parte della strumentazione e macchinari ad aziende
russe mentre continua a produrre apparecchiature
elettromedicali a marchio CARDIOLINE nello stabilimento di Vignate (MI e
Cavareno). Attualmente la
Cardioline produce ancora apparecchiature
medicali,questa la storia della registrazione magnetica
amatoriale in Italia vissuta in prima persona in quanto mi sono occupato
di assistenza tecnica dal 1967 al 72 di ambedue i
marchi Magnetofoni Castelli e Geloso.
G |
Geloso G257 -G
258- G268 serie alta fedeltà
|
Castelli serie 3000 |
Geloso G 682 registratore con radio
FM. Derivato
dai modelli G 680 - G 681
|
Una coppia di registratore a cassetta Castelli Remco 106 e Geloso
G 19/151 tecnicamente identici ma con mobiletti diversi è uno degli
esempi che portò alla fine del sodalizio tra le due aziende
Registratore a cassette Castelli Anni settanta
|
Questi apparecchi sono
presenti nelle nostre case ancora funzionanti , di cui siamo tutti affezionati, sempre validi da usare per il radioascolto e
registrare su nastro magnetico le stazioni broadcasting.
http://www.geloso.net/
http://www.geloso.net/
Da fanatico del marchio Geloso non posso che apprezzare quanto letto. Grazie ancora all'amico Ezio di Chiaro per questa fantastica testimonianza. Vi consiglio di visitare http://www.geloso.net.
RispondiEliminaAuguri a tutti.
Andrea Perino
iw1gap.andrea@alice.it
3 Gennaio 2014,aggiornato post con informazioni sul registratore a filo RM 180 Castelli Geloso.
RispondiEliminaEra il 1975 quando mio nonno mi portò a compare per 75.000 Lire il Castelli 3000, che è stato il mio fidato regitratore fino a qualche tempo fa, oggi con qualche elettrolitico da cambiare. Avevo 4 anni. Mi sono sempre chiesto chi fosse "Magnetofoni Castelli" .
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