Coltano (PI): si apre uno spiraglio
per il recupero della stazione radio Marconi
Inaugurato dal premio
Nobel nel 1911 è stato il centro di telecomunicazioni più importante d'Europa.
Diversi, nel corso degli anni, i progetti di recupero arenati per mancanza di
fondi. A sbloccare la situazione il protocollo d'intesa tra Comune, Università
e Regione
Per più di dieci anni, dal momento della
sua inaugurazione fino ai primi anni '20, è stato il centro radio più importante
e all'avanguardia d'Europa. Un vero e proprio gioiello che consentiva
di comunicare quotidianamente con l'Africa e il Canada. Oggi, invece, è un
rudere abbandonato a se stesso, immerso tra le sterpaglie e con gran
parte del tetto crollata. E' il centro radio Marconi di Coltano,
inaugurato dallo stesso premio Nobel per la fisica, insieme al re Vittorio
Emanuele III, nel novembre del 1911 e poi inutilizzato dalla fine della II
Guerra Mondiale, dopo che i bombardamenti tedeschi avevano distrutto le antenne
e i trasmettitori radio.
Ora sembrerebbe aprirsi uno spiraglio per un
suo possibile recupero, dopo che negli anni le proposte di
riqualificazione dell'edificio sono rimaste via via inascoltate. L'occasione
per fare il punto della situazione è stato il sopralluogo di mercoledì della
Commissione Cultura del Comune. “Si tratta di un bene di proprietà del demanio
- ha spiegato l'assessore ai Lavori pubblici Andrea Serfogli - il decreto
legislativo 85/2010 rende possibile il trasferimento gratuito di beni come
questo agli enti locali, ma questo trasferimento non è automatico. E'
necessarioelaborare prima un progetto di valorizzazione e recupero
funzionale del bene”.
Un progetto che l'amministrazione comunale
aveva già presentato nel 2011 ma che si era poi arenato di fronte
all'impossibilità di trovare i fondi necessari alla sua realizzazione. “Per
restaurare l'edificio servono oltre 2 milioni di euro - ha
continuato Serfogli - ma all'epoca non abbiamo trovato nessun privato disposto
ad investire una cifra del genere”.
A sbloccare la situazione potrebbe però
essere il recente protocollo d'intesa siglato tra Comune, Università e
Regione. “Con questo protocollo vengono stabiliti i progetti cittadini
che saranno sostenuti dalla Regione con i 13 milioni di euro derivanti dalla vendita delle
azioni Sat - ha proseguito l'assessore - se, come pensiamo, la
Regione dovesse confermare l'intenzione di finanziare almeno metà dell'importo
previsto dal progetto di recupero del bene, allora il Comune potrebbe attivarsi
per reperire, tra le proprie risorse, i soldi mancanti”.
Serfogli ha infine chiarito quale sarebbe,
nelle intenzioni dell'amministrazione comunale, il futuro del centro radio
Marconi: “È necessaria l'integrazione tra l'aspetto museale, quello della
divulgazione e l'impresa. Accanto agli spazi espositivi dovrà quindi
esserci un insediamento a carattere produttivo e di ricerca che
garantisca la sostenibilità economica della struttura".
IL CENTRO RADIO DI PISA COLTANO LA STORIA
http://www.mediasuk.org/archive/coltano/storia.html
in linea con l'italico pensiero corrente: si lascia andare tutto in rovina e poi si spendono patrimoni per ricuperare il ricuperabile ...
RispondiEliminaPensate se la stazione di GRIMETON fosse stata nostra: ci saremmo venduti il rame dell'alternatore e buonanotte...
comunque: AUGURIIIII buone feste a tutti.
Mauro Bernardetto IK1WVQ
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RispondiEliminaBravo, Mauro!
RispondiEliminaAchille De Santis - tecnatronATgmail.com