(LC, 05 Mar 2012) - Lo spegnimento del trasmettitore di Bologna-Budrio ha sollevato numerosi interrogativi sulla radiofonia, argomenti tecnici ma anche risvolti sociali che probabilmente sono stati sottovalutati nel momento della improvvisa decisione di chiudere un impianto tanto importante. Il caso delle audiodescrizioni. Le critiche degli automobilisti.
Lettori ci segnalano come la progressiva chiusura delle stazioni in onda media della RAI penalizzi una molteplicità di utenti.
Da un punto di vista tecnico sono noti i problemi degli ascoltatori che si trovano in aree in cui segnale delle stazioni RAI FM si riceve con difficoltà a causa dell'orografia del territorio e/o di interferenze da parte di emittenti commerciali. Essi si rivolgono (o purtroppo in molti casi si rivolgevano) con tranquillità alle onde medie come del resto gli automobilisti che grazie alle onde medie possono contare su di una copertura garantita in una vasta area, senza i salti di frequenza dell'RDS e senza i disturbi nella ricezione in zone collinari o montane.
Agli automobilisti si aggiungono quanti, in Italia o all'estero, specialmente nei Paesi vicini, sono interessati all'ascolto dei programmi del nostro Paese così come alla nostra lingua e alla nostra cultura.
Ancor più significativo il caso dei fruitori dei servizi di audiodescrizione a cura del Segretariato Sociale della RAI, il cui ampio e apprezzatissimo palinsesto può essere letto su: http://www.segretariatosociale.rai.it/palinsesto/progr_audiodescr.html
"Quest'ultimo aspetto, in particolare - ci segnala un (purtroppo) anonimo lettore - secondo me è gravissimo in quanto si tratta essenzialmente di non vedenti che vengono privati di un importante servizio".
Al riguardo ci viene suggerito di leggere l'articolo 10 del vigente Contratto di servizio RAI ("L'offerta radiofonica", comma 2, paragrafo f) che può essere reperito su:
http://www.segretariatosociale.rai.it/regolamenti/contratto2010_2012.html
Va detto che incomprensibilmente gli allegati tecnici al contratto non sono pubblicati e quindi quali impianti ad onda media vi siano inseriti non è stato reso noto. Viene fatto notare che "le audiodescrizioni possono essere ascoltate anche via web streaming" ma in questo caso la "fruibilità per un non vedente (magari pure anziano) non è la stessa che nel caso della diffusione via radio in onde medie. Un non vedente può infatti accendere e sintonizzare una radio con molta più facilità di quanto non possa navigare sul web".
In attesa di risposte e di un'analisi approfondita del tema da parte degli esperti ci sia permesso ricordare il valore storico e culturale di alcuni impianti in onda media, dal trasmettitore di Pisa-Coltano (non a caso Italradio ha celebrato quest'anno la Giornata Mondiale della Radio a Pisa) che sorge nella stessa area che in passato ha ospitato un'importante stazione radio a cui hanno lavorato Marconi e Vallauri. E che dire di Bologna, la città dove la radio fu inventata?
Nota: L'arrivo dell'aereo non ha mandato in pensione l'auto, né l'automobile ha cacciato la bicicletta e tanto meno quest'ultima il cavallo o le nostre gambe. Tutti questi mezzi, invece, concorrono allo sviluppo dell'umanità secondo le possibilità di ciascuno. Per le onde medie, corte, l'FM, lo streaming, la tv, il digitale, il satellite e quant'altro può e deve essere lo stesso.
http://portale.italradio.org/index.php?name=News&file=article&sid=2375
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