domenica 6 maggio 2012

L'emozione di vivere la radio e farla vivere agli altri

Dal Museo della Radio di Torino
Torino. Vivere la radio come non l'hai mai vissuta prima partecipando all'Air Meeting di Torino incontrando altri appassionati come te in un mondo per tanti ma che conoscono in pochi. Un'esperienza fantastica che ho condiviso ieri con i vertici dell'Air partecipando alle visite guidate con Angelo Brunero nella sede della Rai per scoprire da vicino la bibliomediateca e poi il museo della radio.

Con molti di loro, prima del pomeriggio di studio nella sala conferenze dell'hotel Diplomatic, si è parlato di ricordi, del sopravvento di internet che ha ridimensionato il modo anche di fare e ascoltare radio.

Ma é emersa anche quella voglia di far vivere ancora questo hobby che rischia di scomparire per la mancanza della "materia prima" ovvero delle trasmissioni su tutte le bande. Ci vogliono giovani capaci ancora di emozionarsi davanti alle radio del nonno o facendo girare una manopola di un ricevitore professionale della nostra epoca. Si possono far vivere quelle emozioni anche a coloro che sono vicini a noi e che non conoscono quello che facciamo.

Possiamo iniziare a farlo partendo dai nostri figli cercando di coinvolgerli, col gioco, all'ascolto delle voci dal mondo. Si può andare nelle scuole coinvolgendo le direzioni didattiche e perché no insegnare ai ragazzi che le lingue si possono imparare anche ascoltando una voce che esce dall'altoparlante della radio senza dover necessariamente partecipare ad uno stage scolastico all'estero durante l'estate. Le iniziative possono quindi essere molteplici basta saperle concretizzare.

Leggendo post sul blog, notizie su Radiorama e sulla nostra pagina di Facebook, ogni giorno vedo e vivo emozioni fortissime. Per uno come me che ha vissuto e ha fatto radio e che oggi vive di giornalismo é davvero diventata una passione di cui ogni giorno sento il bisogno di essere nutrito. Cercherò di far vivere quelle stesse emozioni a mia figlia Sara che con i suoi otto anni ha già capito che dietro una radiolina si apre un mondo senza confini e senza tempo.

Credo ognuno di noi debba mettersi al lavoro da subito:  basta un orecchio, chiudere gli occhi e sviluppare idee, condividerle e diffondere progetti e iniziative tra coloro che oggi ci guardano come "animali in via di estinzione" ma che potrebbero diventare, come noi, amanti della radio e perché no nuovi soci Air.

Gió Barbera Air member 3403
giobarbera@gmail.com


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